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Autore: Annapis    24/02/2017    3 recensioni
*Sette capitoli, sette emozioni, sette, frastagliate, dichiarazioni d'amore esplicite o implicite*
Perché l'amore non sbaglia mai.
Amore é...protezione.
Amore è...gelosia.
Amore è...fiducia.
Amore è...fedeltà. *Questo capitolo partecipa al SaKoa la Day indetto dal forum FairyPiece*
Amore è...litigate.
Amore è...romanticismo.
Amore è...fare l'amore.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Koala, Monkey D. Dragon, Monkey D. Rufy, Sabo
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Un tema sulla fiducia...

"Un tema su cos'é, per me, la fiducia" rilesse piú volte la consegna, Rufy.
Eppure non riusciva a capire.
Credeva che quel professore di italiano lo sapesse, almeno a grandi linee, che cosa fosse la fiducia. 
E allora a cosa gli serviva il suo tema e quello dei suoi amici?
Per l'ennesima volta, in quel pomeriggio, Rufy si grattó la testa lasciata scoperta dal solito cappello di paglia, che questa volta penzolava al collo.
Scompiglió velocemente le ciocche corte e corvine, prima di riprendere a masticare la matita tra i denti.
Non che questo bastasse per farlo concentrare, anzi, ma Rufy aveva fame.
 E sì, erano solo le tre, aveva mangiato meno di mezz'ora fa e nemmeno poco, ma aveva ancora fame. 
Quindi si "sazziava" masticando una semplice matita.
Anche perché Sabo, il fratello maggiore, gli aveva proibito di aprire la dispensa.
Sbuffó, Rufy, piegando la testa all'indietro e osservando, in tal modo, l'acquario.
Tre piccoli pesciolini, uno rosso e due arancioni, nuotavano allegramente, giocando a nascondino tra le alghe finte e le conchiglie, che in realtà non erano altro che i gusci delle vongole e dei maruzzielli mangiati due o tre domeniche fa.
Rufy sorrise, senza dare troppo peso al fatto che un minimo movimento lo avrebbe fatto collassare impacciatamente a terra; sul bel tappeto morbido e rosso chiaro che copriva il pavimento del salotto.
-What are you doing, Rufy?- una voce incredibilmente allegra fece sobbalzare il moro.
Che, come volevasi dimostrare, cadde inesorabilmente a terra.
Lui e la sedia marroncina su cui stava, sebbene in modo improponibile, seduto.
L'autore dell'insolita domanda, per altro in lingua straniera, e Rufy non sopportava le lingue straniere, sghignazzó senza ritegno.
-Ehi!!- urlacchió quindi il moro -Ma ti sembrano cose da fare, questa!?- riprese.
Sembrava proprio un papà che sgridava il figlioletto. 
Peccato che il maggiore, tra i due, fosse proprio quello che se la rideva senza un minimo di contegno, tenendosi con una mano la pancia.
-Chiederti cosa fai, intendi?- domandò retoricamente l'altro -Visto che parliamo di te sí- riprese successivamemte -Mi sembrano proprio cose da fare- rispose.
Rufy imprecó tra i denti, eppure si alzò, rimise la sedia al suo posto, e vi tornò seduto come prima. 
Esattamente come prima. 
Il nuovo arrivato lo guardò muoversi senza battere ciglia.
Tanto sapeva bene che, parlando del suo fratellino, avrebbe vuotato il sacco lui.
Altrimenti gli avrebbe mandato Koala, e così era sicuro che avrebbe sputato il rospo.
-Devo fare un tema sulla fiducia- gli spiegò sbuffando il moro.
In risposta, l'altro assunse un'espressione confusa.
E allora? Doveva solo fare un tema.
-Quale sarebbe, esattamente, il problema?- chiese quindi.
Rufy alzò la testa velocemente -forse troppo, dato che sentí il collo cigolare- e si permise di guardare il fratello come se fosse un allieno.
-Io non ho la ben che minima idea di come spiegare a qualcuno cosa sia la fiducia!-annunció Rufy con tono ovvio. Era una cosa risaputa. 
Forse anche i pesci lo avevano capito tante le volte che aveva sbuffato in quella mezz'oretta.
Eppure il lentigginoso si grattó la testa, assomigliando come non mai al fratellino.
-Beh...- 
In effetti non aveva idea di come spiegare a Rufy come fare un tema.
Perché ne era cosciente, Ace, che Rufy sapeva benissimo cos'era la fiducia.
Improvvisamente udirono un tonfo e le voci di due personcine che conoscevano anche troppo bene.
-Sì che mi fido di te, Koala!- sentirono loro fratello Sabo urlare dall'altra stanza.
Ed entrambi erano abbastanza sorpresi. Sabo non urlava quasi mai.
Aveva la tipica postura eretta e i modi di fare formali di un avvocato.
Eppure quando si parlava di Koala, Sabo non era più tanto composto e formale.
Bastasse pensare a come riuscisse, la donna, a farlo sbavare anche davanti ad una semplice vestaglia da notte.
-Bel modo di dimostrarlo!- commentò sarcastica una voce femminile.
Ed era irritata, sopratutto irritata.
E una Koala irritata equivale ad un Sabo morto.
Perché, e non ci voleva un genio a capirlo, la pseudo litigata era esclusivamente colpa di Sabo.
-Non ne fa mai una buona...- mormorò a mezza voce Ace, attirandosi un'occhiataccia da parte di Rufy, ma non perché aveva insultato loro fratello, bensì perché non gli faceva ascoltare per bene la discussione.
E Rufy, appena aveva sentito menzionare la parola fiducia, aveva capito che questa cosa lo avrebbe aiutato nel compito.
Altrimenti se la sarebbe presa con Sabo.
-Ma...Porco Dinci Koala!- tuonò Sabo -Non puoi pretendere che io non mi incazzi se tu mi vieni a dire che hai intenzione di fare una vacanza con quello lí!-
E dal tono inclinato si capiva che Sabo, oltre ad essere arrabbiato con se stesso, era disperato.
-Non puoi pretendere che io ti permetta di lasciarmi!-
Ace e Rufy sgranarono gli occhi: Davvero Koala voleva lasciare Sabo?
No, non era possibile.
Sabo e Koala erano la coppia più bella che avessero mai visto.
Magari dopo Shanks e Makino o Rouge e Roger.
Ma erano fatti per stare insieme.
  -Non senza lottare almemo!-
Un tonfo e nessuno parlò più.
Né Ace che voleva correre dal fratello né Rufy che voleva parlare con Koala.
Dopo aver mangiato, s'intende.
La camera con il letto matrimoniale, probabilmente, era ancora un covo delle loro urla.
-Ma tu sei proprio uno Stronzo, Sabo!-
Tutti e tre i ragazzi -due a lontananza- sussultarono.
Non perché Koala stesse urlando, anzi.
Stava piangendo, lo si capiva perfettamente dai singhiozzi.
-Come puoi credere che io ti stia lasciando se aspetto un figlo da te!!!-
Urlò e subito dopo si scaraventó contro Sabo, baciandolo con foga.
Rufy non li vide, ma lo presuppose, navigando con la fantasia, dai libri che cadevano dagli scaffali della libreria.
Il moro si voltò verso il fratello maggiore, trovandolo con gli occhi sgranati.
-Koala é incinta- mormorò Ace, quasi volesse rispondere all'occhiata di Rufy.
E il minore ridacchió, perché pensava che Sabo, in quel momento, avesse la stessa espressione da cavolo.
Sì, perche Ace sembrava un cavolo sul punto di piangere, tanto era emozionato.
-Diventeremo zii...-
Rufy se la rideva, inevitabilmente emozionato ed eccitato.
-Non dici niente?- ma se loro due avevano reagito come Cristo comanda, Sabo non aveva aperto bocca.
E Koala si atava agitando.
-Perché non le urla che è al settimo cielo?- chiese Rufy.
Ace stava per rispondere, poi un tonfo e Koala biasciccó, sorpresa -S-Sabo...-
Il maggiore sospirò, sbattendosi una mano in faccia.
-Quell' idiota é svenuto...-
Così, mentre Ace correva ad aiutare la povera Koala, che s'era vista svenire il suo fidanzato davanti agli occhi subito dopo aver confidato all'idiota in questione di essere incinta, Rufy scrisse il tema.
Sì, tutto da solo. Ma solo tre righe e venti parole.
"Fiducia é quella volta che Koala disse a Sabo di essere incinta.
E lui svenne .
Lei lo prese al volo."
   
 
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