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Autore: FreddyOllow    24/02/2017    0 recensioni
[Fallout: New Vegas]
Durante i suoi viaggi il corriere incontra uno strano scienziato nei pressi di Novac.
L'uomo sta studiando una specie chiamata i Lakelurk.
E' intenzionato a pagare bene qualsiasi mercenario disposto a proteggerlo durante le sue ricerche.
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, sole survivor maschio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'intero gruppo uscì dalla tenda e si diresse verso l'uscita di Novac, ma furono fermati dal Sergente, che li raggiunse molto frettolosamente. Il dottore si volse verso di lui e tutti gli altri fecero altrettanto.

<< Dove state andando? >> Chiese confuso il Sergente, nel mentre le due guardie dell'RNC si contrapposero tra loro e l'uscita. Il Corriere gli scrutò con sospetto.

<< Ho una missione delicata da svolgere, Sergente >> aggiunse il dottore << Ti ho accennato qualcosa ieri sera >>

<< Lo so >> disse il sergente << Ma non voglio che corriate rischi inutili per questa ricerca. Il quartier generale mi ha ordinato di aiutarvi come posso: Uomini, armi e rifornimenti >>

<< Grazie Sergente >> rispose il dottore << Ma non mi serviranno. Ho tutto il necessario per intraprendere questa missione >>

Il sergente rimase in silenzio, guardando le due guardie immobili vicino all'uscita. Poi fece cenno con la testa di farli passare e i due militari lasciarono libero il passaggio.

<< D'accordo allora >> sottolineò il sergente << Informerò il quartier generale della vostra scelta, non vorrei che mi accusassero di negligenza >>

<< State sereno, sergente >> disse il dottore << Prima di partire ho informato chi di dovere. Tornate pure alle vostre mansioni >>

Il sergente fece il saluto militare e si congedò dal gruppo. Era chiaro che il Sergente quando venne per la prima volta a Novac, non sapesse nulla del dottore e delle sue ricerche. Il loro primo incontro non era stato delle migliori. Aveva trattato il dottore come un comune cittadino, anzi pure peggio. Ma ora che sapeva tutto, si comportava diversamente con lui. Come se il dottore fosse un suo superiore. Il corriere dall'altro canto, non poteva saperlo, ma l'avevo intuito.

Lasciarono Novac senza problemi e proseguirono lungo il sentiero sterrato. Attorno a loro solo deserto e innumerevoli pietre di varie dimensione si alternavano senza fine. Il paesaggio era secco e arido, solo un leggero venticello dava vita a quell'aria di desolazione. 

Il gruppo proseguì senza problemi per quasi un chilometro, quando si imbatterono in un gruppo di sciacalli intenti a razziare un edificio malridotto. A pochi passi da loro, quattro cadaveri, più un bramino crivellato di buchi. Questi erano caduti in un agguato, ma il corriere l'aveva già capito. 

<< Fate silenzio >> disse il corriere, facendo cenno di abbassarsi e tutti lo fecero << Ci sono degli sciacalli più avanti >> 

Il gruppo seguì il corriere, mentre questo si nascose dietro un ammasso di rocce.

<< Come fai a saperlo? >> chiese il capo mercenario.

<< Perchè ha più percezione di te, idiota >> Sbuffò Ginevra. Il capo mercenario irritato, rimase in silenzio.

<< Dottore >> disse il corriere << Nasconditi tra queste pietre e non uscire fuori per nessun motivo al mondo, intesi? >> Il dottore annuì con il capo, come fosse un bambino.

<< Allora >> aggiunse il corriere, guardando i mercenari << Dobbiamo ucciderli se vogliamo proseguire >>

<< Non è meglio aspettare che se ne vadano? >> disse il capo mercenario, nel mentre Ginevra sbuffò nuovamente.

<< No, non se ne andranno >> rispose il corriere << Stanno cercando di insediarsi dentro quell'edificio e hanno lasciato i cadaveri per strada per attirare l'attenzione >>

Il corriere indicò con il dito i corpi senza vita ai mercenari << Guardate bene. I cadaveri hanno ancora tutto ciò che stavano trasportando. Li hanno lasciati li di proposito, proprio per attirare l'attenzione degli ignari viaggiatori >>

<< Si, quello che dici ha senso in effetti >> rispose il capo mercenario.

<< Perchè non dovrebbe esserlo? >> chiese Ginevra. Il capo mercenario aggrottò le sopracciglia, ma non rispose.

<< Allora >> disse il corriere << Dobbiamo circondare l'edificio e farli fuori. Io e Ginevra penseremo ad affrontarli a viso aperto, voi invece tenterete di circondarli senza farvi vedere e poi aprirete il fuoco >>

Il mercenario annuì e anche gli altri fecero lo stesso. Il dottore ascoltava il discorso, ma non ci teneva per niente ad aiutarli. Non era un combattente, l'unica cosa che sapeva fare era quella di scappare quando le cose si mettevano male.

I  cinque Mercenari si allontanarono da loro e si sparpagliarono in diverse direzioni, spostandosi velocemente e silenziosamente da un masso all'altro. Il corriere e Ginevra invece, iniziarono a camminare lentamente verso i cadaveri. Uno sciacallo accortosi della loro presenza, si ritirò dietro il muro, seguito da altri sei sciacalli. Una volta raggiunto i corpi, il corriere si abbassò facendo finta di essere sorpreso, nel mentre Ginevra impugnava tra le mani il fucile da cecchino, pronta a uccidere. Gli sciacalli, come aveva sospettato il corriere, saltarono fuori, armati di mitra 9mm, pistola 9mm e qualche arma bianca, ma non si scagliarono subito addosso. Si fermarono a pochi passi da loro, finchè un uomo completamente calvo e con un pizzetto si fece avanti. In mano una mazza da baseball malridotta.

<< Dateci quello che avete e forse non vi uccideremo >> Urlò questo con aria divertita, nel mentre gli altri sciacalli iniziarono a ridere.

<< Va bene, non vogliamo problemi >> rispose il corriere alzando le mani, nel mentre Ginevra rimase impassibile.

Lo sciacallo guardò con aria di sfida Ginevra, poi disse << Mi piacciono le donne che fanno resistenza. Hanno un non so che di affascinante, sopratutto quando li squarto >> Tutti gli altri sciacalli scoppiarono a ridere.

Il corriere guardò Ginevra e lei annuì. Dopo qualche secondo lei aggiunse << Poveri idioti. Credete davvero che oggi sia il vostro giorno fortunato? >>

Lo sciacallo aggrottò minaccioso le sopracciglia << Stupida puttana! Chi ti credi di essere per venire a insultare me e i miei compagni, eh?! >> 

Questo si volse verso i suoi compagni, per dare il segnale di ucciderli, ma un proiettile si conficcò  dritto nella sua nuca ancor prima che potesse aprir bocca. Lo sciacallo cadde a terra in una pozza di sangue, nel mentre dal suo collo sgorgava sangue a fiumi. Ginevra, in un millesimo di secondi, gli aveva sparato con una velocità così impressionate, che nessuno l'aveva vista mentre prendeva la mira e sparava. Il corriere stesso, rimase stupito da quanto fosse successo, ma sopratutto dalle sua abilità.

Subito dopo si mise in posizione di combattimento e si scagliò, con il suo pugno potenziato e con gran furia, verso gli sciacalli che terrorizzati e confusi stavano aprendo il fuoco. D'un tratto da dietro i massi, altri colpi di fucili raggiunsero questi alle spalle e dai lati. In breve tempo tutti gli sciacalli caddero a terra uno dopo l'altro, con il corriere che disintegrava le loro teste. Uno sciacallo in particolare, tentò di darsela a gambe levate, ma Ginevra, con un colpo ben piazzato, gli fece saltare via le cervella. 

Tutta la banda era stata sterminata.

Da dietro i massi uscirono i Mercenari che si complimentarono per l'ottima strategia del corriere e sopratutto, per l'abilità di Ginevra con il fucile da cecchino. Lo stesso capo mercenario fu come rapito dal talento di questa, non aveva mai visto nulla di simile in tutta la sua vita. 

Poco dopo si diressero tutti insieme verso il dottore che aveva assistito alla scena.

<< Dove hai imparato questa abilità? >> disse il dottore a Ginevra, incredulo a ciò che aveva appena visto.

<< Non si impara >> rispose lei, mantenendosi sulle sue << c'è l'ho nel sangue >>

Il dottore sorrise, ma non forzò la discussione. Il corriere invece, iniziò sospettare che questa fosse una mutazione di qualche tipo. Nessuno umano aveva e poteva avere una velocità del genere. C'era dell'altro. Lo percepiva nello sguardo freddo e passivo di Ginevra

   
 
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