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Autore: Oducchan    24/02/2017    0 recensioni
È un insolito pomeriggio abbastanza tranquillo, alla Hyotei academy.
Non lo resterà a lungo.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hyoutei
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nick autore: Oducchan
Titolo: Vuoto a rendere
Fandom: Prince of tennis

Personaggi: I bimbi della Hyotei
Pairing: implied Silver, implied Dirty
Genere: commedia, comico 
Avvisi: NN

Rating: giallo
Conteggio parole: 920
Note: 

Per il COW-T, prompt "vuoto"
Vuoto a rendere

È un insolito pomeriggio abbastanza tranquillo, alla Hyotei academy. Gli allenamenti si sono svolti senza particolari incidenti, Atobe ha brillato di luce propria come suo solito e Sakaki-kantoku ha organizzato un nuovo turno di partite individuali, ma non si sono verificati unusuali spargimenti di sangue. Hiyoshi-kun non ha tentato un’insurrezione, Muhaki-san non ha iniziato a bisticciare né con Shishido-san né con Oshitari-san, non ci sono stati svenimenti o casi di orgasmi spontanei tra la folla di ammiratrici appollaiate sulle gradinate; Jirou-san è rimasto sveglio per ben venti minuti di fila (il tempo della sua partita contro Atobe) e poi si è appisolato sulla panchina più vicina al campo 1, quindi Kabaji non ha dovuto vagare per ore per cercarlo e nessuno dei sub regular è inciampato nella sua figura appisolata rischiando di azzopparsi.
Ootori può considerarsi soddisfatto. Soprattutto perché, finalmente, sta iniziando a capire come controllare meglio il proprio servizio, e la percentuale di palle che ha mandato in doppio fallo è drasticamente diminuita nell’ultima settimana, e Taki-san si è ripetuto congratulato con lui per l’aumento collaterale della velocità. Anzi, è quasi felice, ed è con sorriso che si sfila la divisa di dosso e quasi saltella a farsi una bella doccia.
È per questo che l’urlo belluino che lo investe prima che possa aprire il rubinetto lo prende completamente alla sprovvista.
-CHI CAZZO E’ CHE MI HA FINITO IL BALSAMO?!-
Una serie di teste più o meno insaponate fanno capolino dalle porte che separano ciascuna doccia dall’altra, guardandosi l’un l’altra con aria sconcertata e vagamente preoccupata. Perché tutti hanno immediatamente riconosciuto chi è che ha gridato e…
-MALEDETTO BASTARDO, VIENI FUORI E ABBI IL CORAGGIO DI AMMETTERLO!- tuona Shishido-senpai, spalancando la portina con furia e saettando fuori tutto scarmigliato e insaponato. Manco si ferma a recuperare un asciugamano o un accappatoio, e inizia a marciare per i bagni agitando un flacone nella mano destra. Ootori fa in tempo a gettare un’occhiata, prima di distogliere frettolosamente lo sguardo e arrossire fino alla radice dei capelli.
Al che si accorge anche che almeno la metà dei componenti del team di tennis che stavano gravitando lì attorno si è data prontamente alla fuga, non volendo incorrere nelle ire di un Shishido incazzato come una iena. Chi, disgraziatamente, è rimasto sotto l’acqua, inizia a emettere strilla di vario tenore, mentre il senpai si aggira ad ispezionare il locale alla ricerca del colpevole.
-Non sono stato io, Shishido! Piantala di fare la drama-queen!- gracchia Taki-senpai, prima di ciabattare fuori dalla propria doccia e andarsene impettito (e vagamente indispettito per essere stato sospettato per primo, pensa vagamente Ootori).
-Tsè, come se potessi desiderare di mettermi in testa quella poltiglia- ridacchia Mukahi senpai, evitando il conseguente cazzotto con una elegante capriola a mezz’aria (Ootori abbassa brutalmente lo sguardo un’altra volta, perché la decenza non è mai stata un pregio di Gakuto-san) –Rilassati, puoi sopravviere mezza giornata senza i tuoi prodotti da femminuccia-
Il calcio successivo, tuttavia, lo piglia in pieno, e l’unica cosa che evita la degenerazione della questione in una rissa senza quartiere è l’intervento di Atobe-san, ancora immerso nel suo idromassaggio privato.
-Le tue grida animalesche stanno rovinando il rilassamento di Ore-sama- chioccia, e Shishido-san fuma dal nervoso, ma rimane in silenzio –E se sapessi usar eil cervello, ogni tanto, sapresti subito chi è il colpevole. Neh, Kabaji?-
-Usu- replica Kabaji poco più in là, dove sta recuperando un Jirou addormentato da sotto una doccia per evitare che affoghi.
In effetti, ora che Ootori ci fa caso, c’è un silenzio inconsueto al posto dei soliti gorgheggi che di solito provengono dalla terza doccia da sinistra, quella che solitamente viene utilizzata da…
-OSHITARI- tuona Shishido, precipitandosi dentro la suddetta doccia. Oshitari emette uno squittio acuto e molto poco virile –MALEDETTO BASTARDO. IL CONTENITORE E’ VUOTO! CAZZO HAI FATTO CON TUTTO QUEL BALSAMO?-
E qui Ootori nota tre cose. Uno, che il sedere di Shishido ha una forma veramente accattivante, e non è che lui lo stia fissando, no, lo sguardo gli è caduto lì per puro caso e meglio guardare la nera, lucida massa dei suoi capelli. Due, che Oshitari fa tanto il navigato e si comporta da seduttore, però di fronte alla furia umana in cui Shishido può trasformarsi quando i suoi capelli sono messi in pericolo torna ad essere un quindicenne umano (e terrorizzato) come tutti. Tre, che all’accenno dell’uso che si è fatto della preziosa scorta di balsamo di Shishido-san, Muhaki-san ha assunto un colorito che assomiglia molto quello dei suoi capelli. Che stra---
Oh.
Oshitari cerca di giustificarsi in qualche modo, blaterando di aver dimenticato la propria scorta a casa e di aver dovuto rimediare per impedire alla propria magnifica chioma di trasformarsi in una selva inestricabile, ma Shishido-san non sente ragioni. La bottiglia (vuota, vuotissima) di plastica finisce fracassata in testa al loro senpai, e la rissa può finalmente insorgere.
 
Il giorno dopo, Oshitari senpai ha un occhio nero e un braccio al collo, Muhaki-san cammina a gambe larghe e zoppicando (strano, con tutto quel balsamo), e Shishido è particolarmente nervoso, tanto che nessuno osa avvicinarglisi più del dovuto (tranne Atobe, perché Atobe tutto può, evidentemente). Ha anche i capelli tutti arruffati e gonfi attorno al viso, tanto da sembrare vagamente una criniera.
Ootori vorrebbe dirgli che lo trova ugualmente tanto, troppo carino, ma si trattiene.
(Verrà un giorno, tanto, in cui non lo farà, e potrà vedere Shishido arrossire come un pomodoro ma sgonfiarsi dell’ira come un palloncino bucato. Dovrà aspettare ancora un annetto, ma ne varrà la pena).
   
 
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