Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: _MartyK_    25/02/2017    1 recensioni
Shin Hye è una delle tante ragazze con il sogno di diventare una star del mondo dello spettacolo e far parte di una Idol band. Ma cosa succede se nessuno riconosce il suo talento? Shin Hye è così disperata che per essere accettata si finge... un ragazzo.
Dal Capitolo 1:
Aveva appena varcato la soglia dell'ingresso della BigHit, un'altra delle case discografiche più in voga del momento. Capelli corti e sbarazzini, un ciuffo tinto di blu, felpa, jeans e sneakers ai piedi. Lo sguardo era annoiato e per certi versi strafottente. Si leccò il labbro inferiore e sorrise maliziosamente. Non era a disagio, e nemmeno nervoso.
Kim Youngjae, 17 anni, di Seoul. Questa la sua identità. La sua nuova identità.
Era abbastanza sconvolgente ritrovarsi di fronte ad un ragazzo con una voce alquanto femminile, vero? [...] D'ora in poi avrebbe dovuto frequentare più spesso quell'agenzia.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jung Hoseok/ J-Hope, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio, Park Jimin, Un po' tutti
Note: Lemon, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Si addormentarono l'uno tra le braccia dell'altro quasi senza accorgersene. Semplicemente la stanchezza aveva preso il sopravvento su tutto e aveva fatto sì che i due si stendessero su qualcosa di morbido e sonnecchiassero per qualche oretta.
Al mattino la sveglia trillò pimpante e severa, emettendo un fastidiosissimo suono acuto. Namjoon non ci pensò due volte a grugnire e tirare un pugno ad essa, facendola cadere a terra rovinosamente. Erano le cinque meno venti, e di voglia di affrontare un'altra durissima giornata ne aveva ben poca.
Le nuove lezioni di ballo lo stavano distruggendo. A malincuore si alzò e si chiuse in bagno, ripromettendosi di svegliare gli altri una volta uscito di lì.

Yoongi si svegliò poco dopo, sentendo il rumore dello scarico. Strizzò gli occhi e sospirò, per poi stiracchiarsi e alzarsi del tutto.
Dormiva accanto a Jimin, e la scena che gli si presentò di fronte non era tra le più adorabili: il castano bello addormentato stringeva al suo petto Shin Hye, quasi con fare protettivo.
Ella, dal canto suo, circondava la vita del compagno con un braccio che andava a penzolare dall'altro lato del letto.
Si morse avidamente l'interno guancia, buttandosi a peso morto nel loro letto e svegliando entrambi con noncuranza.

- Sveglia piccioncini!- esclamò.
Prese la ragazza per le spalle e la scosse un paio di volte, sorridendo impercettibilmente. Jimin imprecò in qualche lingua sconosciuta, per poi prendere il cuscino e sbatterlo in faccia allo stronzetto che aveva avuto il coraggio di svegliarlo dal suo sonno (per così dire) ristoratore.

- Ben svegliato- disse sarcastico al castano, il quale sbuffò e gettò la testa all'indietro, mugolando un 'voglio dormire per il resto della mia vita'.
Nel frattempo anche Taehyung si svegliò e mise il broncio, mostrando il labbro inferiore tremolante.

- Non mi sveglia nessuno- mormorò affranto.
Namjoon ridacchiò e si fiondò al suo letto, avvinghiandosi all'altro a mo' di koala e facendolo distendere sul materasso.

- Ci sono io!- urlò agitando le gambe. Gli altri tre li guardarono perplessi.

- Sembra un po' ambiguo, dovreste staccarvi- esordì Jimin.
Shin Hye si fece largo tra lui e Yoongi e se la svignò, rinchiudendosi in bagno.
Ebbe voglia di urlare parole poco educate in arabesco nel momento in cui il foglio di carta igienica si macchiò di sangue. Non era possibile, non era vero.
Era un fottutissimo incubo.

- Perchè proprio adesso?- poggiò la testa sul marmo della parete del cesso e si lasciò sfuggire un sospiro.
Poteva sembrare un ragazzo quanto voleva, ma il corpo le diceva il contrario. Decisamente.
Per fortuna che riuscì a pescare un'assorbente intatto in un qualche angolo remoto della sua borsa per i cosmetici. Sperò solo di non aver provocato danni.



Yoongi si alzò dal letto di Jimin, rivolgendo al ragazzo un'occhiata truce. Non seppe nemmeno il motivo, solo si sentiva di farlo.
Il castano ci mise un po' ad alzarsi, fece per scostarsi le coperte quando notò una piccolissima ed insignificante macchia rossa.
Sgranò gli occhi e arrossì, tirandosele su fino alla testa.

- Che ti prende?- fece il più grande.

- Non mi sento bene. Andate pure senza di me- rispose velocemente l'altro, con tanto di colpo di tosse. Avrebbe dovuto prendere lezioni di recitazione.
Gli hyung lo fissarono a lungo, scrutando ogni minimo particolare del suo viso.
Scrollarono le spalle e annuirono, continuando a prepararsi e abbandonando la stanza uno ad uno.
L'ultimo ad andarsene fu quella zucca vuota di Min Yoongi, che quella mattina si stava divertendo un mondo a vederlo soffrire.
Gli rivolse un'ultima occhiata, come ad accertarsi che fosse tutto a posto, per poi andarsene. Jimin tirò un sospiro di sollievo.
Si alzò dal letto e bussò alla porta del bagno, in attesa che quella peste di Shin Hye uscisse di lì.
Una volta fuori, si ritrovò il viso del moro a meno di due centimetri dal suo. Una distanza decisamente inconcepibile per una come lei.

- Che-che è successo?- balbettò paonazza.
Jimin roteò gli occhi al cielo con un sorrisetto sfacciato, poggiando un braccio sulla superficie liscia del legno e fissandola intensamente negli occhi.

- La prossima volta evita perdite indesiderate e prevedi il tuo ciclo- sussurrò sensuale all'orecchio della compagna, che credette di morire all'istante se avesse pronunciato una sola parola in più. Dal rosso si passò al bordeaux.

- Ti ho sporcato il letto?- domandò timidamente. Non aspettò conferme che subito s'inchinò decine di volte con tanto di mianhae e oddio che imbarazzo.
Prese una felpa a caso dalla sua valigia e un pantalone della tuta, fece per vestirsi ma l'altro la bloccò.

- Stamattina non abbiamo lezioni di ballo. C'è scuola- l'avvisò. La ragazza, che stava per infilarsi il pantalone, si fermò e gli rivolse un'occhiata sorpresa.

- Okay- scrollò le spalle e continuò a vestirsi, dicendosi mentalmente quanto fosse stato inutile il suo intervento in quel caso.
Sì insomma, a lei non faceva nè caldo e nè freddo. Le piaceva vestirsi comoda, non era affatto la tipa che si vestiva elegante per andare a scuola.

Park Jimin aveva sbagliato i suoi calcoli.



















* * *



















Se credeva che le lezioni di ballo si fossero intensificate, poteva dire lo stesso di quelle di lingue.
Non pensava che quell'innocente professor Lee fosse così insensibile da assegnarle decine di frasi da comprendere e analizzare, sia grammaticalmente che logicamente. Una vera e propria tortura mentale.
Per non parlare di giapponese. A stento riusciva a dire konichiwa e sayonara, e ora si ritrovava migliaia di pagine da studiare per i prossimi due giorni.
Namjoon e Jimin non se la presero così tanto, anzi, sembravano abbastanza tranquilli. L'unica che aveva voglia di incendiare i libri era lei.
Escludendo Jungkook e il suo ormai compagno di 'avventure da secchioni' Hoseok.
Alla fine della sesta ora si caricò lo zaino in spalla e sgattaiolò via dall'istituto, inspirando aria pulita a pieni polmoni e posizionandosi ai margini del marciapiede in attesa del furgone acchiappa-trainee. Una volta arrivata in agenzia, si fiondò in una stanza vuota e disabitata da tempo.
Si era presa la briga di riordinare un po' alcune cose ed era diventato il suo nuovo studio.
Poggiò lo zaino a terra e tirò fuori i libri, incominciando a scribacchiare quelli che erano gli esercizi da portare in futuro. Impugnò la penna e scrisse tutto ciò che sapeva, spremendo le meningi e leccandosi le labbra di tanto in tanto.
La frangia le stava crescendo ed era andata a ricoprire un occhio. Si scostò i capelli dalla fronte e continuò imperterrita a svolgere i suoi compiti, sperando di riuscire ad arrivare puntuale a lezione di ballo alle quattro.




Per Jimin quella era un'ora buca.
Insomma, avrebbe dovuto fare gli stessi compiti di Shin Hye e compagnia bella, ma la voglia di passare la testa sui libri era andata a farsi benedire e non gli restava altro che gironzolare come un anima dannata per tutta la BigHit.
Non vedeva ragazze-oche starnazzargli dietro, il che era piuttosto strano, dato che su una scala da uno a dieci lui era sempre al primo posto fra i trainee più belli.
Mise le mani in tasca e fischiettò qualche canzone dei Big Bang, proseguendo la sua insignificante camminata.
Attraversò il corridoio del piano terra, si sorbì gli scleri delle truccatrici riguardo ad un misero eyeliner e così passò al piano di sopra. Altro corridoio, altre sale da ballo completamente piene e che emettevano musica spacca timpani.
Tutto tranquillo fin quando non sentì rumori sospetti provenire da quella che identificò come la sua sala da ballo.
Storse il naso e si avvicinò a passo felpato, facendo attenzione a non essere colto in flagrante.
La porta era socchiusa e in sottofondo si poteva udire una risatina stridula e alquanto femminile. Si chiese se fosse possibile ciò che stava pensando, dandosi dello stupido l'attimo successivo.
Poggiò due dita sulla porta, aprendola di più e stando attento a non farle emettere alcun cigolio.
La scena che ebbe davanti gli fece salire la bile in gola: Song Jae Rin, futura leader delle Rebel Girls, che si stava facendo palpare il sedere dal suo insegnante di danza. La sua risata risuonava per tutta la stanza e quel viscido cinquantenne le intimava di abbassare il tono di voce poggiandole un dito sulle labbra.
E poi incominciò a baciarle il collo e a farla distendere per terra, la risata si tramutò in gemiti strozzati di piacere. Dio, se voleva vomitare in quel momento.
Socchiuse la porta, non aveva assolutamente voglia di andare oltre.
Sapeva che molte ragazze assecondavano i desideri del CEO, di collaboratori e gente così in cambio di soldi e fama, ma mai avrebbe detto che sarebbe successa la stessa cosa in quell'agenzia.
Non si era mai fidato di Jae Rin, da sempre gli era sembrata la classica gnocca che crede di essere Venere scesa in terra, pronta a giudicare belli e brutti. E da sempre aveva ragione. Solo non si aspettava di assistere dal vivo ad una scena così schifosamente intima.
Quel pervertito del suo insegnante non aveva avuto neanche la decenza di chiudersi a chiave.

Camminò a passo veloce, diretto al dormitorio, quando dal finestrone di uno studio intravide Shin Hye ballare.
Si bloccò di colpo e ritornò indietro, voltandosi verso di lei e alzando un sopracciglio: perchè sprecava le ore di riposo ballando e muovendosi energicamente? Era forse impazzita?
She's a monster di Ne-Yo arrivò fino alle sue orecchie e finalmente potè dire che quello era un piacevole frastuono.
Si lasciò scappare un sorriso nel vederla assorta da ciò che stava combinando, per poi squadrarla da capo a piedi: la fascetta blu copriva la fronte, tirando indietro i capelli umidicci di sudore. Aveva tolto la felpa ed era rimasta in T-shirt bianca, i pantaloni oscillavano leggermente, stava dimagrendo a vista d'occhio ed era un bene, dato che fino a una decina di giorni fa rischiava di essere in sovrappeso.
Osservò le goccioline di sudore percorrerle la tempia e scorrere verso le guance, scendendo morbide verso il collo e morendo sul bordo della maglietta. Si morse a sangue il labbro inferiore, uno strano tepore si fece largo nel suo petto.
Portò la mano là dove gli doleva, massaggiando la zona. La fitta allo stomaco si fece viva ancora una volta, si chiese disperatamente cosa fosse, fino a quando non vide la ragazza spegnere la musica e dirigersi verso la porta dello studio.
Fuggì via senza un motivo preciso, non aveva voglia di darle spiegazioni sul perchè si trovava lì eccetera. Il petto continuava a far male lo stesso.

Si disse che aveva visto troppe scenette. Sì, era sicuramente questo.

















* * *






















Le lezioni iniziarono in ritardo, i ragazzi chiesero il motivo e l'insegnante disse che era stato molto impegnato. Jimin ridacchiò ironico e parlò.

- Già, perchè scoparsi una minorenne è duro lavoro- borbottò. Namjoon e Hoseok voltarono di scatto lo sguardo verso di lui, intimandogli di starsene zitto.

- Che cos'hai detto?!- fece l'uomo. E lo disse anche utilizzando il linguaggio informale, segno che si era cacciato nei guai e non poteva tirarsi indietro.
Vide il gigante avvicinarsi a lui, un tale scricciolo, a grandi falcate. Lo prese per il colletto della maglietta e lo alzò da terra, mostrando un pugno con l'altra mano. Jungkook e Shin Hye provarono a fermarlo, fiondandosi alle sue spalle e stropicciandogli la maglia.
Se li scrollò di dosso con così tanta facilità che li scaraventò a terra. La donna restava ferma al suo posto, impassibile. A limite diceva di smetterla e di prepararsi per la lezione.

- Prova a ridire una cosa del genere e ti faccio ingoiare tutti e trentadue i denti, moccioso!- digrignò i denti minaccioso.
Jimin non ci vedeva più, quella fogna aveva avuto il coraggio di buttare a terra una ragazza (seppure nessuno sapesse che lo era) e non poteva starsene con le mani in mano.

- Ti scopi minorenni promettendo loro di ottenere un successo mondiale. Certo, l'Oscar come miglior puttanella non protagonista- ribattè cocciuto l'altro.
L'uomo non ci pensò due volte a sferrargli un pugno in pieno viso, facendolo accasciare a terra. Il ragazzo urlò dal dolore, stringendo i denti e nascondendosi il viso con le mani. Assaporò il sangue in bocca e non respirava bene, il bastardo gli aveva rotto il naso.

- Karl finiscila- sentì l'altra urlargli dietro.

- Non me ne fotte un cazzo. Un coglioncello di sedici anni non può rovinarmi la reputazione così!- esclamò.
Si fiondò addosso al ragazzo e gli tirò un violento calcio all'addome. Jimin urlò fino a perdere la voce, alcune lacrime di dolore bagnarono il suo viso.
I ragazzi non sapevano cosa fare, erano a dir poco terrorizzati da quel mostro chiamato coreografo.
Jin abbandonò la sala di nascosto e corse via per le scale, con l'intenzione di avvisare più gente possibile riguardo l'accaduto.
Intanto quello continuava a massacrare il castano, prendendolo per i capelli e sbattendolo al muro fin quando non avrebbe perso i sensi, tirandogli ginocchiate e quant'altro nel frattempo.
La donna provava a calmarlo, a dirgli che la reputazione se l'era rovinata da solo così facendo, ma tutto ciò non servì a nulla.
Jungkook, Shin Hye e Taehyung, i più piccoli del gruppo, si rannicchiarono in un angolino e piansero in silenzio.

Se mai avessero chiesto cos'era l'inferno, loro avrebbero saputo rispondere.






















* * *






















Park Jimin era stato sospeso un paio di giorni per aver detto maldicenze sul conto dell'insegnante.
Egli era stato mandato a casa una settimana per violenza su un minorenne. Degli abusi su quella stronzetta non se ne parlò per niente, anzi, il pazzo era lui ad aver detto roba simile sul conto di quel demone.
La sera crollò sconfitto sul letto, aiutato da Yoongi e Taehyung. I due abbandonarono la stanza per andare a prendere il kit di sopravvivenza.
Rimasero lui e Shin Hye da soli. L'ennesima volta.
La ragazza gli accarezzò il viso, sentendo le croste di sangue sotto il suo tocco.
Prese del cotone imbevuto nell'alcool e lo passò in faccia a Jimin, il quale strizzò gli occhi per il bruciore.

- Ho avuto paura- ammise.

- Di me o di lui?-

- Di tutti e due. Avevo paura che ti uccidesse- ammise ingenuamente. Jimin si sforzò di sorridere.

- Hey, io sono forte. Non mi farei ammazzare dal primo idiota che passa!- sussurrò flebilmente, poggiando la mano sull'avambraccio dell'altra.

- Ho comunque paura- la voce di Shin Hye era rotta dal pianto. Mai aveva sofferto in quel modo in vita sua.

- Di cosa?-

Aveva paura di tante cose, in realtà. Di Karl, del training, del folle coraggio di Jimin. Ma soprattutto, aveva paura di provare qualcosa nei suoi confronti.
Qualcosa che andasse ben oltre la semplice amicizia tra hyung.

- Non lo so-


***
Annyeong gente! Sono passati esattamente sette giorni dal mio ultimo aggiornamento e, data la settimana infernale, penso sia un bene che abbia aggiornato proprio oggi xD beh, io direi di aver massacrato Jimin abbastanza, insomma, prima le macchioline innocenti - lol - di sangue (povera Shin Hye), poi Yoongi bipolare che ce l'ha con lui, poi l'insegnante lo concia per le feste (a proposito di "denunce" riguardo il training... ripeto, ovvio che non sarà successo alla BigHit, ma le mazzate ci sono, e tante...) e alla fine si ritrova faccia a faccia con Shin Hye. Se mai leggesse sta roba - mi auguro di no >.< - mi ammazzerebbe come minimo :) Anyway spero come al solito che la storia continui a piacervi e un grazie enoooorme a tutte le gentilissime persone che seguono la storia e a _ChocolateKookie_ (che ha cambiato nick e io ero tipo 'wtf?' xD)che sostiene ogni mio sclero obv. Io scappo via, bacioniiiiii e alla prossima! _MartyK_ <3
   
 
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