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Autore: melloficent    27/02/2017    0 recensioni
[Shin Soukoku Week, perchè amo quei due insieme più di quanto li ami singolarmente]
27/02 ; day one: moonlight "Atsushi era l’unica persona accanto alla quale si fosse mai addormentato, con la luce della luna che illuminava entrambi come un placido conforto."
28/02; day two: highschool "Atsushi era un grande punto interrogativo, un enigma che Akutagawa non riusciva a svelare."
1/03 ; day three: birthdays "Il suo compleanno non era mai stato un giorno particolarmente importante per Akutagawa."
2/03 ; day four: hogwarts "Nella lista delle cose che Akutagawa odiava c’erano, nell’ordine: i Grifondoro, chi non riusciva a non ficcare la propria appendice nasale in faccende che non gli riguardavano e le persone che non gli lasciavano la sua privacy."
3/03 ; day five: feline "L’unica nota dolente era il suono persistente e meccanico che sembrava sentire solo lui."
4/03 ; day six: the town where the wind blows "Non aveva idea di cosa provasse per lui, non sapeva nemmeno chi fosse, ma era diventato una presenza indispensabile nella sua vita."
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atsushi Nakajima, Ryuunosuke Akutagawa, Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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The various fragrances of tea
 
 
 
prompt: moonlight ; fairy tale
shin soukoku week, day 1
kinda estabilished relationship ; fluff, introspettivo
Akutagawa!POV
 
 
La luce della luna era l’unica compagnia delle notti insonni di Akutagawa, passate a fissare il soffitto in attesa che apparisse qualche raggio di sole.
Insonnia, l’avevano chiamata.
Cronica, sperava non anche degenerativa.
Le notti in cui poteva dire di aver dormito decentemente si contavano sulle dita di una mano, aveva un sonno troppo agitato e leggero perché potesse assopirsi per più di tre ore a notte, quattro se gli andava bene.
Aveva imparato a considerare la luce della luna una compagna fedele in quelle notti che sembravano non passare mai, tanto da conoscerne a memoria le fasi.
In quel momento la luce della luna, filtrata dalla finestra della camera di Akutagawa, illuminava la schiena pallida di Atsushi, facendo sembrare la sua pelle di eterea e pura porcellana, conferendo ai capelli una sfumatura più chiara e mettendo in risalto la delicata curva delle labbra un po’ piene, appena schiuse nel sonno.
Akutagawa poteva pensare senza ombra di dubbio che la luce della luna mettesse in risalto tutto ciò che c’era di bello in Atsushi, facendolo sembrare ancora più angelico di quanto già fosse.
Atsushi era bello, in un modo che toglieva il fiato ad Akutagawa ogni volta.
Non era mai stato bravo con le persone, lui, e per larga parte della sua vita non aveva conosciuto che disperazione e dolore, che l’avevano reso un’anima in pena –per citare Gin, che vedeva le occhiaie diventare sempre più livide e la pelle sempre più pallida.
Atsushi gli aveva fatto conoscere la furia feroce, la gelosia disperata e un miscuglio di sentimenti che a volte anche a distanza di tempo gli ribolliva nel petto, ma gli aveva anche fatto conoscere la felicità, timida e fragile come una foglia primula alle porte di primavera.
Non se la meritava, la felicità, Akutagawa ne era ancora convinto.
Però guardando Atsushi non poteva che sentire qualcosa scaldargli il cuore, renderlo un po’ meno pesante e rendere lui un po’ meno disperato, nonostante i demoni rimanessero e gli facessero visita ogni volta che, per miracolo, si assopiva.
Si era scoperto spesso a urlare nel sonno, e ultimamente, con Atsushi lì al suo fianco, si sentiva un po’ più forte. –chi l’avrebbe mai detto che lui si sarebbe sentito più forte grazie a qualcun altro?
Sapere di non essere il solo a combattere contro i fantasmi di un passato che non sarebbe mai andato via, mai, lo confortava, e cercava di fare del suo meglio per ricordare ad Atsushi che lui non sarebbe tornato mai più in quell’orfanotrofio, come l’altro faceva ogni volta che Rashoumon decideva di tormentarlo o che i ricordi della sua infanzia mai vissuta tornassero a bussargli alla porta.
Era confortante avere qualcuno su cui contare, anche se non l’avrebbe ammesso ad alta voce nemmeno sotto tortura.
Osservò Atsushi irrigidirsi un po’ e deformare le labbra a cuore in una smorfia, stringersi un po’ a lui e tremare appena.
Un incubo, probabilmente.
Percorse la sua schiena con le dita affusolate, cercando di dargli conforto, e lo vide spalancare gli occhi color tramonto.
Vi vide tutto lo smarrimento e la paura che solo gli incubi potevano dare e lo strinse a sé.
-era solo un incubo, va tutto bene.- sussurrò Akutagawa, rompendo il silenzio incantato della notte.
Atsushi annuì piano e si lasciò sfuggire un sospiro rotto.
-torna a dormire, ci sono io.- aggiunse passandogli le dita tra i capelli chiarissimi.
A quel punto le labbra dell’altro si distesero in un piccolo sorriso.
-prova a dormire anche tu, non vivrai a lungo senza dormire.- borbottò, mentre il più grande stirava le labbra in un mezzo sorriso.
-abbi fede, Jinko.- borbottò poggiando la guancia sul cuscino, il viso a pochi centimetri da quello di Atsushi.
Era forse l’unica persona di cui si fidasse abbastanza da farlo avvicinare in quel modo.
Atsushi era l’unica persona accanto alla quale si fosse mai addormentato, con la luce della luna che illuminava entrambi come un placido conforto.
 
 
 
melloficent says
non avrei mai immaginato che sarei finita a pubblicare in questo fandom o a finire una storia in un pomeriggio.
sarà che le scadenze funzionano sorprendentemente bene con me.
bene, ora potete tirarmi i pomodori.
visti i numerosi peccati che ho per ship, pensavo di esordire qui con una DazAku, ma il fato aveva altro in serbo per me, e la shin soukoku week era troppo allettante perché potessi ignorarla.
insomma: prompt già pronti, scadenze, Akutagawa, Akutagawa che ha la possibilità di essere sereno e felice.
Akutagawa.
non so quanto possa essere IC qui, mi sono sforzata per rendere al meglio il personaggio, per quanto preveda già le padelle volanti.
ci saranno altre occasioni per far scannare questi due, ma per ora concedetemi il fluff in endovena.
a presto,
-Akemi
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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