REGALI PER SAN VALENTINO

Quando Stiles vide Derek stringere le labbra in una linea sottile, capì di aver fatto qualcosa di sbagliato. Dopotutto, il giovane aveva visto quell’espressione sul volto del moro solo poche altre volte nella sua vita e comprendevano tutte un nuovo cattivo a Beacon Hills, suo zio Peter o la sua giacca di pelle preferita rovinata.
D’istinto Stiles si guardò attorno per accertarsi che non ci fossero mostri e che la sopracitata giacca fosse ancora tutta intera appoggiata sulla sua scrivania. Era tutto in ordine.
Allora perché quello sguardo? Cioè, non si aspettava certo di sentire le campane suonare, o di ritrovarsi Derek inginocchiato ai suoi piedi intento a guardarlo con uno sguardo adorante ed una rosa in bocca, ma almeno un “grazie” non gli sarebbe dispiaciuto, ecco.
In fondo era il loro primo San Valentino insieme e Stiles si era davvero impegnato per l’occasione. Aveva preparato da mangiare, comprato delle candele, messo in ordine la casa  e passato tre settimane a cercare il regalo perfetto per Derek.
E, non per vantarsi, ma era più che sicuro di essere stato davvero impeccabile.
Eppure eccolo lì il suo ragazzo, con lo sguardo perso nel vuoto e le mani strette attorno al tanto sudato presente.
“D-Derek? Stai bene?”
Okay, okay, era vero, aveva detto che non voleva niente per San Valentino, ma andiamo, chi è che intende seriamente di non volere niente quando dice una cosa del genere? Nessuno, ecco chi! E poi, anche se non gli fosse piaciuto avrebbe potuto per lo meno fingere. Giusto per non ferire Stiles.
Il giovane si passò una mano sul collo a disagio. Forse aveva davvero sbagliato qualcosa in fondo. Dopotutto, aveva scelto un regalo un po’ azzardato a pensarci bene.
Certo, quando aveva detto a Scott cosa intendeva fare lui si era commosso e gli aveva dato un paio di pacche sulla schiena dicendogli che era un’idea splendida e che il vecchio sourwolf si sarebbe senza ombra di dubbio sciolto, ma purtroppo per Stiles, Derek non era Scott.
“Dove l’hai trovata?”
Stiles sbattè le palpebre confuso.
“Cosa?”
Derek emise un suono basso, a metà fra un sospiro ed un ringhio.
“La foto, Stiles. Dove l’hai trovata?”
Oh. Certo. Giusto. Quando, sotto consiglio di Peter, si era introdotto illegalmente nella vecchia casa degli Hale per cercare la foto, l’unica che era sopravvissuta all’incendio, l’unica in cui Derek appariva sinceramente felice e spensierato, Stiles non aveva pensato a come avrebbe potuto giustificare il fatto di esserne entrato in possesso.
E beh, Derek glielo diceva sempre di stare lontano da quel che restava della sua vecchia casa. Quindi, ripensandoci, forse qualcosa di sbagliato Stiles lo aveva fatto per davvero.
Però andava anche detto che Derek era senza dubbio stato un ingrato.
Cioè, okay, era vero, Stiles gli aveva disubbidito e si era intrufolato in casa sua per prendere qualcosa che non gli apparteneva e aveva chiesto consiglio a Peter e forse non gli piaceva la cornice che aveva scelto? Non lo sapeva e non gli importava, il punto era che un minimo di riconoscenza gli era dovuto. Eccome se gli era dovuto.
Incrociò le braccia al petto, stringendosi nelle spalle.
“È davvero tutto quello che hai da dirmi?”
Derek strinse la cornice fra le dita, così forte che per un attimo Stiles temette la stesse per rompere.
“Io non-“
“Non volevi niente, sì, lo so, ho afferrato il concetto. E non avevo il diritto di entrare in casa tua senza permesso e di toccare le tue cose. Scusa se ho pensato che sarebbe stato carino regalare qualcosa al mio ragazzo per San Valentino. Non volevo farti arrabbiare, ma in fondo sembra essere l’unica cosa che so fare. Dio, sono un tale idiota! Signore e signori, ecco a voi Stiles Stilinski, il povero piccolo umano iperattivo e logorroico troppo immaturo e sciocco per stare con il grande e grosso lupo cattivo.”
Si passò una mano sul volto, sospirando. Che stupido era stato a pensare che a Derek potesse piacere una cosa del genere. Stupido, stupido, stupido. Stupido.
“Stiles”
Il giovane alzò le mani in segno di resa.
“Senti, fammi un favore, fingi che non sia successo, okay? Dimenticati del regalo e della cena e, e…”
Si morse un labbro, cercando di trattenere le lacrime.
“Immagino che ora come ora tu non sia poi così contento del fatto che sia io il tuo ragazzo e non qualche avvenente professoressa di letteratura inglese.”
Derek fece un passo avanti.
“Stiles”
Gli prese il mento fra due dita, costringendolo così a guardarlo negli occhi.
“Quello che stavo per dire è che non sono abituato a ricevere regali. E questo perché da quando la mia famiglia è morta nessuno si è mai affezionato abbastanza a me da decidere di farmi un regalo. Soprattutto per San Valentino. Non volevo sembrare irriconoscente prima, solo che non sapevo esattamente come reagire.”
Si fermò un attimo, indeciso sul come continuare. Stiles era certo che stesse per rimangiarsi tutto quello che gli aveva appena detto e che stesse per dargli una pacca sulla schiena come “I Veri Uomini”, invece Derek abbozzò un leggero sorriso e lo abbracciò.
“Grazie.”
Stiles rimase immobile, senza parole.
“E comunque, sono felice che sia tu e non una qualche insulsa insegnate di letteratura inglese.”
Gli diede un bacio in fronte e chiuse gli occhi. Sembrava così…vulnerabile.
Stiles questa volta non riuscì a trattenere le lacrime.
“Anche io sono felice che sia tu.”