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Autore: killerqueen95    27/02/2017    1 recensioni
Avevo iniziato scrivendo un racconto bellissimo, perfetto, privo di errori e sbavature; ma sfortunatamente mi sono resa conto che non ti si può dare giustizia con la perfezione banale e stereotipata, perché il tuo livello di perfezione va oltre la banalità.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La mia migliore proiezione
 
Avevo iniziato scrivendo un racconto bellissimo, perfetto, privo di errori e sbavature; ma sfortunatamente mi sono resa conto che non ti si può dare giustizia con la perfezione banale e stereotipata, perché il tuo livello di perfezione va oltre la banalità.
Dunque, invece di curare ogni minimo dettaglio, ho deciso di scrivere tutto di getto, non importa quanto sarà lungo, non importa quanti errori ci saranno, a me interessa parlare di te nel modo più semplice e limpido che ci sia. Senza troppi fronzoli o parole ricercate, solo una buona descrizione di te, ciò che vedo io tutti i giorni e ciò che mi trasmetti.
Non voglio trattenermi più di tanto con questa, diciamo, introduzione? Prologo? Volevo solo dirti, per l’appunto, che questo non è il racconto originale, ma questo è quello più “reale”. Qui c’è il mio cervello completamente messo a nudo. Spero di non annoiarti e di non dover scrivere troppo presto l’epilogo.
Noterai anche la prima parte è messa in risalto da una data, la mia mania per le date non svanisce. L’ho fatto solo per dare via con ordine al “racconto” che poi, alla fine, sarà semplicemente la visione che ho di te.
 
“Se tu fossi una delle mie proiezioni,
saresti la migliore che abbia mai creato”
 
31 dicembre 2013
Credevo davvero che quest’anno mi sarei ritrovata ad odiare questa data, ma mi sono dovuta ricredere, perché è stata la degna conclusione dell’anno; oserei dire la perfetta conclusione.
Quando si passa un brutto momento si fa sempre fatica a credere di poter trovare un lieto fine all’anno che corre, io, per l’appunto, mi sono proprio ritrovata in questa esatta situazione.
Per la prima volta nella mia vita mi sono ritrovata sola, una parola con un  significato così estraneo al mio cervello. Anche perché non parlo della solitudine da –nessuno mi capisce-, ma parlo della solitudine reale; quella che quando ruoti la testa e fai vagare lo sguardo, non ti fa vedere altro che la stessa immagine: il nulla.
In realtà sarebbe molto carino riuscire a descriverti questa immagine del nulla, ma io sono troppo stupida e dunque sono riuscita solo a trovare alcuni sinonimi per cercare di farti capire qual cosina in più.
Nulla= buio, nero, oscurità, buco nero, deserto, Luna.
Il perché del mio nome? È molto semplice, io sono il nulla. Perché si è creato il nulla attorno a me? Perché io stessa ne faccio parte, sono una parte integrante del nulla, solo che me ne sono accorta solo di recente.
Ma andiamo avanti, non voglio dilungarmi troppo su ciò che riguarda me. Dopo essermi “abituata” a questa nuova solitudine, è arrivato il famoso 31 dicembre.
Devo ammettere che non riuscivo a sorridere nemmeno avendo davanti un giorno del genere, il nulla mi aveva forse risucchiato il sorriso? Mmh credo di no, credo di essere stata semplicemente io ad aver buttato via il mio sorriso.
In ogni caso mi sono ben preparata rendendomi almeno presentabile e poi sono arrivata al luogo d’incontro. A quel punto ti ho visto, ho visto tutta la bellezza che sfoggi ogni giorno senza rendertene realmente conto, ma non voglio parlare ora della tua estetica e non voglio nemmeno fare un reale riassunto di Capodanno, voglio solo dirti ciò che ho visto quel giorno.
Ho viso una persona che ha strappato i miei occhi a mo di calamita, ho visto il ragazzo più bello di tutta la stanza, ho visto una bella persona, intelligente, simpatica, per niente banale o scontata, ho visto una persona dannatamente interessante, ho visto una persona con un grande carisma, una persona con una proprietà di linguaggio non indifferente, una persona che mi ha colpito con il suo modo travolgente di parlare e di farmi pendere dalle sue labbra ad ogni parola.
Ma allo stesso tempo ho visto un ragazzo troppo bello per me, troppo intelligente per me, troppo simpatico per me, ho visto un ragazzo nettamente superiore a me e a tutto quello che comprende me, ho visto un ragazzo fidanzato da quasi un anno …
Ah, c’è sempre l’inceppamento finale. Fidanzato, si esatto, proprio quella parola lì … beata e fortunata la ragazza, ho pensato.
Poi capodanno è finito, la notte è finita, la nostra chiacchierata infinita è finita, le poche ore in cui mi sono sentita meno sola sono terminate in un battito di ciglia.
Ringraziamenti e saluti ci hanno separati e io credevo davvero che quella sarebbe stata una separazione nette, eterna, infinita, per sempre … insomma, ho reso l’idea? Credevo che non ti avrei mai più rivisto ne sentito.
Ringrazio il cielo per essermi sbagliata. Quando mi hai cercata avrei potuto dare una festa a casa di mia zia, così, su due piedi.
Più parlavo con te, più mi rendevo conto di quanto tu fossi interessante e speciale. Mi sono resa conto, quasi subito, di aver conosciuto una persona che mi avrebbe portata ad un bel cambiamento, una persona che avrebbe stravolto la mia vita con la sua presenza, una persona speciale che mi sarei divertita a scoprire.
La cosa strana è che non ho ancora fatto il tuo nome, Alex. Non credo ci sia bisogno di grandi presentazioni generali, insomma, sai benissimo chi sei.
È dannatamente complicato scrivere ciò che ho visto in te le prime volte che parlavamo e la prima volta che ti ho visto.
Partendo dal principio posso dirti che la tua bellezza l’ho captata non appena ci hanno presentati, il tuo sorriso ti illuminava il viso in una maniera incredibile. Il tuo modo di parlare mi ha colpita, la tua visione delle cose ha sortito lo stesso effetto e ho trovato incredibile il modo in cui ti sei aperto senza conoscermi.
Parli in una maniera dannatamente coinvolgente; solitamente quando qualcuno parla a macchinetta, mi annoia, ma con te non è successo. Hai un modo di parlare che porta a far pendere dalle tue labbra qualsiasi ascoltatore.
Ma lasciamo perdere, ho deciso che voglio prima di tutto descriverti per come ti vedo fisicamente, poi mi prenderò tutto il tempo necessario per descrivere ciò che ho visto io per quanto riguarda il tuo carattere, i tuoi pregi e tutto il resto.
 
“Vorrei che potessi vederti con i miei occhi”
 
Non ho ancora ben capito cosa vedi tu di brutto nei tuoi capelli, davvero.  Quando sono corti sono stupendi perché mi piace la sensazione sotto le dita e quando sono lunghi sono morbidissimi.
Tanto per la cronaca non hai le rughe da vecchio nella fronte, ma quelle sono delle piccole rughe di espressione. Ciò vuol dire che non sei un manichino privo di vita e sentimenti, ma utilizzi il tuo viso per esternare le tue emozioni.
I tuoi occhi sono qualcosa di dannatamente bello. Mi ricordo di averli paragonati alla Nutella, continuo ad essere ancora di questa opinione. Ci sono tante sfumature del marrone degli occhi, la tua sfumatura è senz’altro la più bella che io abbia mai visto. Raramente un paio di occhi mi catturano, ma i tuoi hanno un aria magnetica e dolce.  Brillano pieni di vita e allo stesso tempo hanno quel livello di languidità che li attribuisce un’aria malinconica e carica di mistero. Come se i tuoi occhi nascondessero un segreto che nemmeno tu conosci.
Ma se i tuoi occhi hanno un’aria così dolce e delicata hanno anche quel lato macabro e famelico accentuato dalle tue tanto odiate occhiaie che a me fanno impazzire. La tua carnagione chiara entra in contrasto con i tuoi occhi così brillanti da far risplendere le occhiaie, fino a farti assomigliare ad un personaggio di Tim Burton, anche se tu continui a smontare la mia favolosa affermazione.
Adoro la tua curva delle labbra, non sono ne troppo grosse, ne troppo sottili, sembrano disegnate da un pittore, hanno l’aria perfetta. Sono morbide e hanno un buon sapore. Tutta questo porta al tuo magnifico sorriso che mi ricorda quello di un bambino che ha appena fatto un enorme casino e cerca di corrompere la mamma con un sorriso. Adoro il modo in cui brillano i tuoi occhi quando sorridi e adoro anche il modo in cui metti in mostra i denti bianchi e perfetti.
Adoro il colore della tua pelle, mi ricorda il colore del latte e il suo profumo è un qualcosa che non riesco a descrivere. Se mi dovessero chiedere di cosa profumi risponderei semplicemente che profumi di te, non c’è nulla che posso essere paragonato e nulla che possa ricordarlo lontanamente.
Credo di essermi innamorata delle tue mani dall’aria gentile e delicata, darei entrambe le mie mani per poter avere le tue con quelle dita affusolate e perfette.
E poi come ultima cosa ho deciso di descrivere la tua voce. Anche per essa ho trovato diverse sfumature a cui non riuscirò sicuramente a dare un spiegazione limpida, ma almeno posso provarci. Posso dire che estremamente vellutata, ma allo stesso tempo sottile e tagliente, come miele versato su schegge di vetro. Ha quella sfumatura dolce e delicata che non impiega molto a diventare più dura. È simile un po’ al discorso dei tuoi occhi, occhi e voce di tenebra che fanno capolino dal paradiso.
Credo di aver fatto una descrizione molto approssimativa, ma diciamo che spiega un po’ la prima frase di questo racconto. Sei così pieno di sfumature e sfaccettature da non poter essere descritto in maniera banale o scontata, non sarebbe una descrizione per niente attendibile.
Ma ora posso ben passare alla descrizione del tuo carattere che è senz’altro enigmatico e complesso da capire, almeno dal mio punto di vista.
 Ci sono quattro cose che ho notato di te:
1-Tu non hai autostima
2-Preferisci pensare prima in negativo
3-Impieghi troppo a fare delle scelte
4-Sei troppo buono
Voglio analizzare bene  questi punti, perché sono le cose che ho captato nel primo periodo che parlavamo, dunque si può dire che sono le prime impressioni che ho avuto di te.
1.                                                                                                                                             Dalla prima sera/notte in cui abbiamo parlato tu hai detto chiaramente di essere brutto e di avere l’autostima inesistente. Ovviamente la prima cosa che io ho pensato è stata: ma questo è completamente matto!
Non riuscivo  capacitarmi del fatto che tu non riuscissi a vedere ciò che io vedevo con i miei occhi. Ancora oggi per me questo è qualcosa di davvero assurdo. Forse perché sei troppo severo con te stesso ed hai dei parametri di bellezza troppo rigidi, o semplicemente perché sei un esaurito. Magari anche perché nessuno è mai riuscito a farti sentire bello ed apprezzato.
2.                                                                                                                                         “Preferisco pensare in negativo, così quando le cose belle arrivano riesco ad apprezzarle di più perché sono qualcosa di inaspettato”
Queste sono esattamente tue parole, la prima volta che me l’hai detto non mi ero fermata a pensarci poi così tanto. In seguito ho pensato di potermi soffermare di più e di poter capire più a fondo cosa intendevi tu. Mi sembrava così assurdo che un ragazzo così bello e simpatico, avesse bisogno di pensare in negativo, piuttosto che pensare sempre positivo. Ovviamente, questo l’ho pensato sino a quando io stessa non  mi sono messa a fare questo “giochino”. Devo dire che è stato un buon esperimento e ha funzionato, tutto ha assunto un gusto migliore, tutto è stato più inaspettato.
3.
Questo è necessariamente il punto che forse più mi piace. Ti ho conosciuto in un momento in cui ti stavi trovando ad una scelta importante, una scelta che a mio parere era dannatamente semplice, chiara e limpida. Avevi tutti gli elementi messi a nudo, era tutto così chiaro, tutto così semplice. Tante piccole cose sommate avevano già formato la risposta alla tua domanda, ma tu avevi ancora bisogno di riflettere, avevi bisogno di altri pareri che nonostante tutto, non ti avrebbero influenzato, perché tu le decisioni le prendi da solo.
E io ero li, a darti il mio parere su una cosa che non mi competeva, su cui si poteva pensare che io ne volessi trarre chissà quale vantaggio. Ma credo, soprattutto spero, che tu non abbia pensato quello di me.
Nonostante l’iniziale infatuazione nei tuoi confronti, non avevo alcuna intenzione di rovinare nulla, nella tua relazione apparentemente perfetta. Io volevo solo darti il mio parere, non era nemmeno un consiglio vero e proprio.
Ad ogni modo tu ci hai riflettuto per quasi un mese intero, hai valutato gli elementi che avevi a disposizione e poi hai fatto la tua scelta e non sei più tornato indietro (più o meno!) .
Io molto probabilmente mi sarei buttata a capofitto nella prima scelta che mi sarebbe passata per la testa e, con la stessa probabilità, sarei tornata sui miei passi nel giro di qualche giorno. Ma non tu.
4.
“La cattiveria e degli sciocchi,
di quelli che non hanno ancora capito
che non vivremo in eterno”
Questo punto sono sicura che non ti piacerà, forse mi troverai troppo cruda, ma io ti avevo avvertito che avrei messo completamente a nudo me stessa e il mio cervello. Molto probabilmente sono cose che non vorrai leggere e che vorrai saltare, ma non farlo per favore, leggi tutto sino alla fine e non prendere il tutto come un rimprovero o come un rinfacciamento, ma solo come un pezzo della storia. Perché è esattamente di questo che si tratta, un pezzo di storia.
Inutile dirti che sto per parlare dell’otto marzo e dell’enorme macello che è scoppiato.  Non voglio raccontare la storia perché entrambi la conosciamo, ma semplicemente voglio parlare di quello che ho provato, i retroscena del mio cervello che forse ti ho detto, ma non in maniera così esplicita.
Avevo deciso di bendare tutte le mie paranoie e insicurezze con te, avevo deciso di togliere le bende dal mio cuore che era stato bendato per anni, per fare in modo di potermi fidare di te pienamente. Senza paranoie avevo la testa leggera ed ero felice e tranquilla, fidarmi di una persona non era mai stato così bello. Sapere che tu non avresti fatto nulla per tradire la fiducia che stavo riponendo in te, mi faceva davvero stare bene. Ero così convinta che tu fossi degno, al cento per cento, di ciò che inconsciamente di stavo dando.
Ma quando è successo ciò che è successo non eri più degno. Ero ferita e arrabbiata con me stessa per ciò che ti avevo dato, per essermi davvero illusa che tu fossi la persona adatta a ricevere ciò che nessuno aveva mai avuto da me.
La prima cosa che ho pensato è stata che tutto era finito, la magia, la felicità, quello che si stava iniziando a costruire, stavo morendo tutto da un giorno all’altro e questo mi stava spaventando. Era stato tutto troppo veloce e inaspettato.
E quando le cose sfuggono al mio controllo, mi spaventano e mi fanno infuriare, l’unica cosa che so fare bene è piangere e rimproverarmi. Così ho fatto anche quella volta.
Volevo troncare tutto, qualsiasi ponte, qualsiasi connessione tra noi due, qualsiasi cosa stessa nascendo tra noi due doveva morire. Avevo deciso di non cercarti, di ignorarti, di sparire senza dare spiegazioni e di fare finta che non tu non fossi esistito.
Ma i “ti amo”, i “non mi sento con nessuna” e compagnia cantante mi stavano rimbombando nella testa, mi stavano facendo stare male. Tu dovevi darmi almeno una spiegazione, io me la meritavo.
Tutto un “contentino”, volevi tenerla sotto una campana di vetro, proteggerla; ma non avevi minimamente pensato di proteggere me, non avevi pensato che questo avrebbe fatto male a me.
Hai preferito proteggere lei, la ragazza che ti ha rovinato, a tuo dire, piuttosto che me, che ti avevo praticamente messo su un piedistallo d’oro.
Da quel momento si è rotto qualcosa tra noi due, io sono cambiata. Ti ho tolto da quel piedistallo e ti ho messo al mio stesso livello, dove stai tutt’ora. Ho bendato di nuovo il mio cuore in modo tale che la fiducia non facesse altri errori, in modo tale che non mi lasciassi coinvolgere di nuovo da te, ma che tra noi due ci fosse la giusta distanza. Ho liberato di nuovo le mie paranoie che mi hanno avvolta come delle vecchie amiche e ho lasciato che si insinuassero tra me e te. Da quel momento mi sono posta mille gradini sotto di lei semplicemente perché sei stato tu a farlo e a farmi sentire così.
Detto questo non infierisco oltre.
Posso solo dirti che essere buoni è una cosa bellissima, di cui io vorrei essere capace, ma bisogna sempre fare attenzione e non destinare questo bene alle persone sbagliate, dimenticandoci e dando per scontate le altre persone che si fanno in quattro per noi e continuiamo a non vederle sino a quando quelle se ne stanno per andare.
 
Mi soffermerei più a lungo a descriverti, ma credo che finirei con l’essere troppo ripetitiva e magari noiosa.
Descriverai volentieri i tuoi ritardi, la tua calma che io riesco a sfondare sino a farti dare i numeri, il tuo delle volte isolarti da me sino a farmi credere che mi vuoi mollare o che non provi più nulla per me.
Potrei passare delle ore a parlare di te, ma non riuscirei mai a descriverti davvero a pieno, perché ogni volta che penso di capire qualcosa di te, subito viene smentita da qualche tuo comportamento diverso.
Si potrebbe dire che sei semplicemente complesso, ma anche questo sarebbe riduttivo.
Sicuramente non si può dire di te che sei romantico, ma hai i tuoi attimi di dolcezza che sono brevi e perfetti, perché se fossero lunghi li odierei.
Ma nonostante le tue opposizioni, sei perfetto così. Sei l’unica persona che è in grado di farmi sentire bella e a mio agio, l’unica persona che riesce a togliere fuori la verità di ciò che sono e questa è la cosa più bella.
Non ti cambierai per nulla al mondo e per nessun’altro al mondo.
Grazie per avermi liberata dall’inferno dantesco in cui mi stavo inabissando.
E direi che è ora di chiudere questo racconto che è decisamente strambo, ma tutto sommato mi piace. Avrei voluto poterti descrivere meglio, ma non sono brava a catturare l’essenza delle persone e non sono poi così tanto brava a scrivere, ma spero di averti fatto capire ciò che vedo io in te.
Una persona bellissima sotto tutti i fronti che non voglio perdere per nessun motivo.
 
FINE




Vi prego scusatemi per questo incredibile vaneggio a cui non riesco a dare un senso, ma che spero comunque che possiate apprezzare.
_cherryred_
   
 
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