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Autore: tempestadentroquietefuori    27/02/2017    3 recensioni
Un nuovo inizio, una nuova vita.
" Io odio i cambiamenti, ma questa volta faccio un'eccezione. "
Lei.
Sana. 16 anni. Bella, nonostante lei non ne è consapevole. Simpatica, nonostante la sua testardaggine. Spinta da un sogno ad abbandonare la propria famiglia.
" I cambiamenti sono all'ordine del giorno nella mia vita. Il cambiamento che più mi piace? Cambiare ragazza ogni giorno. "
Lui.
Akito . 18 anni. Il " badboy " della scuola. Occhi magnetici che catturano lo sguardo di qualsiasi essere, femminile e non.
E Sana ? Sarà di questa opinione ?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Con la sorpresa di tutti, me inclusa, io e Akito abbiamo iniziato a frequentarci. Più volte Aya mi ha chiesto se stavo facendo la cosa giusta, ricordandomi che tipo di persona era Akito, ma io prontamente le rispondevo di stare tranquilla, che con me Akito era diverso e probabilmente era questo il suo vero "io". Anche se dubbiosa, mi ha lasciato fare. D'altronde sono di coccio e se penso una cosa nessuno può farmi cambiare idea. Ogni giorno che trascorrevo insieme ad Akito, scoprivo una piccola parte che formava la sua persona. Interiormente, ed anche esteriormente, era una bella persona e non capivo perchè si ostinava a mostrare una facciata di sè non vera. Proprio come tutte le mattine, stavo camminando mano nella mano con lui tra i corridoi della scuola. Molti ancora non erano abituati a questa versione di Akito, perciò ci guardavano in continuazione. Un fastidio enorme cresceva in me. Ma una vita loro non ce l'avevano? 
 
- Lo sai che imbronciata sei molto carina? - dice Akito, guardandomi in viso. 
 
Sbuffo, facendogli la linguaccia. Non lo sopporto quando mi prende in giro!
Di tutta risposta mi schiocca un bacio sulla guancia, mormorando " non essere sempre arrabbiata". Sono un tipo permaloso. Tsu si avvicina a passo spedito verso di noi, parandosi davanti ai nostri piedi. Akito, come anche io, lo saluta con un cenno della mano e lui ricambia con un gran sorriso. Tsu è l'unico amico di Akito che sopporto. Lui è quello meno arrogante del gruppo, il razionale, il buono e, devo proprio dirlo, l'ho sin da subito immaginato come un buon fidanzato per Aya. Chissà, magari qualche volta faremo un'uscita a quattro. 
 
- Tsu volevi qualcosa? - domanda Akito, dato che Tsu sembrava non voler andar via.
 
- Si. Josh ha organizzato una festa venerdì sera per il suo compleanno nella sua villa. Sei con noi? Ovviamente anche tu sei invitata Sana. - risponde Tsu, sperando in una risposta positiva. 
 
- Va bene, ci saremo anche noi. - lo liquida brevemente Akito, salutandolo e afferrando la mia mano.
 
Oramai è quasi giunta l'ora di entrare in classe, quindi saluto Akito con un bacio sulle labbra e vado alla ricerca di Aya tra quelle quattro mura. 
Con i suoi capelli dall'aria sbarazzina è già lì, occupando anche il mio posto. Le do il buon giorno e mi siedo al suo fianco. Abbiamo ancora qualche minuto prima dell'entrata del professore, quindi ne approfitto per parlare un po' con lei.
 
- Hey Aya stavo pensando... - dico io, guadagnandomi la sua attenzione. 
 
- Quel tono non mi piace per niente.. - afferma lei, facendomi ridere per quella sua faccia buffa. 
 
- Prima ho visto Tsu. Sai è un bel ragazzo, vi ci vedo insieme, perchè non ci provi? - le domando io, facendole andare la saliva di traverso.
 
- Ma sei impazzita? Tsu? Manco morta! E' amico di Akito e la sua banda di scimmioni e questo basta per catalogarlo e stargli lontano. - afferma decisa.
 
- Ti ricordo che Akito è il mio ragazzo e poi lo sai che con me lui si è dimostrato diverso, è una bella persona. E poi Tsu lo vedi anche tu che è l'unico in quel gruppo che ha cervello e che è razionale, bravo. - ribatto io.
 
- Nonostante Akito sia il tuo ragazzo, ti ricordo che mi ha umiliata davanti mezza scuola e poi non lo so, quel gruppo non porta mai a niente di buono. - risponde prontamente. 
 
Non ho la possibilità di ribattere, perchè il professore di letteratura inglese è arrivato e adesso sta chiamando ognuno di noi per segnare le presenze. Pensandoci, è proprio grazie al professore e al suo corso che mi sono avvicinata ad Akito e gli sono molto grata, altrimenti avrei continuato a pensare che fosse un essere spregevole. Il professore ci annuncia di una gita, inerente a quello che abbiamo fatto e  indovinate un po'? La gita che andremo a fare sarà a Verona! Non mi sembra vero che ritornerò per qualche giorno nella mia Italia e, mentre gli altri sono emozionati all'idea di  vedere la bella Verona, io sono felice di rivedere la mia patria, anche se comunque Verona  dista dalla mia vera casa. Al suono della campanella mi precipito fuori dall'aula, con l'intenzione di chiamare mia madre.  Compongo il numero e dopo qualche squillo sento la sua voce. 
 
- Mamma! Come stai ? Io bene. - 
 
-Oh, tesoro, quanto mi manchi! -
 
- Ti devo dare una bellissima notizia! Fra due settimane andremo in gita a Verona, in Italia! Sei contenta? Ritornerò per qualche giorno. Che ne dite di raggiungermi ? -
 
- Ma certo tesoro! Quando torna tuo padre lo dico anche a lui e organizzeremo il tutto. Non vedo l'ora di riabbracciare la mia piccola. -
 
- Anche io mamma. Adesso stacco che ho lezione, ci sentiamo dopo. -
 
- Va bene, ciao tesoro. -
 
- Con chi parlavi ? - domanda Akito, arrivando alle mie spalle e facendomi prendere un colpo. 
 
- Ma sei scemo? Stavo per avere un infarto! - esclamo io ancora con la mano sul petto, guadagnandomi qualche risata da parte sua.
 
- Quante storie! Comunque non mi hai ancora risposto. Con chi stai parlando? - mi domanda nuovamente. 
 
- Con mia madre, l'ho avvertita che fra due settimane andremo in gita a Verona. Mi raggiungono lì. A proposito, tu vieni? - gli domando io 
 
- Ovvio che vengo, ancor di più sapendo che ci sei tu e che non posso lasciarti sola. - afferma con fare protettivo, anche se per me è solo il suo  essere " maschio alfa ". 
 
-  E perchè mai non potresti lasciarmi andare da sola? - domando io, inarcando il sopracciglio. 
 
- Perchè sono geloso. Tutti, e sottolineo tutti, ti guardano qui, pur sapendo che sei la mia ragazza, figurati a Verona. - afferma convinto. 
 
Sentendo le sue parole, il mio cuore perde un battito, facendomi sorridere come un ebete. Lui di tutta risposta mi guarda come se fossi un alieno, ma poco me ne importa e gli salto al collo, dandogli un bacio mozzafiato. Ah Akito, Akito.. Cosa mi stai facendo? 
  
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