"Those cry baby tears
Come out of the dark"

< Lauren, smettila! Ti prego! >
< Stai zitta! > La ragazza dall'appellativo di "cuore di ghiaccio" non si faceva scrupoli, se voleva una cosa la otteneva. Così come la prima volta che vide Camila Cabello, così fragile ed insicura. Lauren aveva deciso che dovesse essere proprio lei la vittima delle sue fantasie più perverse, la sua valvola di sfogo nei momenti di rabbia o di semplice stress. 
Il fatto era che Camila era diventata un pò il bersaglio di tutti, nella nuova scuola in cui si era trasferita. E quest'ultima ingenua com'era, si era fidata di una ragazza di nome Ally Brooke la quale l'aveva tradita dopo aver fatto confessare alla povera Camila di essere lesbica. Non poteva nemmeno immaginare che quella rivelazione, detta in un momento di rabbia, sarebbe arrivata a Lauren. 
Ma per la ragazza dal cuore di ghiaccio non era amore, ne semplice infatuazione. Per lei fare quelle cose, la facevano stare meglio. La parola "amore" l'aveva cancellata da ormai da un sacco di tempo, dopo che una ragazza che le ricordava vagamente Camila, l'aveva spezzato il cuore.
< Inginocchiati, subito. > Ordinò Lauren, afferrando Camila per i capelli. < E smettila di piangere! >
< V-Voglio tornare a-a casa, i miei genitori mi stanno aspettando...! > Sussurrò la piccola, non riuscendo a sostenere il suo sguardo. 
< Non me ne frega un cazzo! Smettila di fare la bambina! > Continuò ad urlare la più grande, arrivata al punto di mollarle un altro schiaffo per farla smettere di lagnarsi. Camila tacque, inginocchiandosi come le era stato detto. 
Dopo aversi assicurato che avesse smesso di piangere e che fosse pronta a fare quello che voleva, Lauren, si mise seduta comodamente sul divano, sbottonandosi i jeans e aspettando che Camila facesse quello che l'aveva insegnato.
La piccola si posizionò tra le sue gambe, sfilandole con imbarazzo gli slip e avvicinandosi lentamente con le labbra alla sua intimità. (...)

< Visto che mi hai fatto arrabbiare, oggi non verrai. > Mormorò Lauren, lanciandole addosso i suoi vestiti. < E ricordati che non puoi toccarti da sola. Ora vattene da mammina e papino, maledetta troia. Sai solo lamentarti, invece di approfittarne dato che parecchie sperano invano di stare al posto tuo. >
Camila restò seduta sul pavimento mentre silenziosamente ricominciava a vestirsi, perdendo lo sguardo nel vuoto.
Di fretta corse a casa sua dove lì c'erano i suoi genitori preoccupati per lei, e nonostante la brutta giornata che aveva avuto dovette subirsi anche le loro lamentele. Non cenò nemmeno quella sera, si limitò soltanto ad indossare il suo caldo pigiamone largo e intrufolarsi sotto alle coperte. 
Lauren invece, non aveva mai nessuno che l'aspettava a casa, lei ormai era indipendente a soli 19 anni, l'omosessualità l'era costata molto cara. Ma ogni tanto il fratello l'andava a trovare per assicurarsi che non le mancasse nulla, nascondendolo naturalmente ai genitori. Quest'ultimi non avrebbero voluto vedere mai più loro figlia, nemmeno morta. Le avevano impedito di farsi rivedere e di rimettere piede nella casa in cui era cresciuta. Lauren soffriva molto e covava dentro di sé parecchi rancori, non solo contro i suoi genitori bastardi ma anche per quella ragazza che l'aveva abbandonata proprio nel momento del bisogno.

Perciò, l'unico modo per potersi sfogare, era maltrattare quella ragazza tanto innocente quanto fragile, la quale era all'oscuro di tutti quei problemi che affliggevano Lauren.