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Autore: Heaven Black    28/02/2017    0 recensioni
DAL TESTO:
-Chi ti credi di essere per poter venire qui a farmi il terzo grado!?-, sbottò la ragazza dai lunghi capelli corvini.
-Non sono nessuno, solo uno che vuole aiutarti. Ti stai distruggendo e nemmeno te ne rendi conto.-, rispose il batterista senza distogliere lo sguardo da quello della giovane.
-Ho smesso di rendermi conto di molte cose, non vedo perché dovresti preoccupartene-
-Hai ragione, non me ne preoccupo-.
La ragazza lo guardò inarcando un sopracciglio.
-E allora...che cosa vuoi da me?-
-Ogni cosa-
---
Non intendo offendere nessuno con questa Fanfiction e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Synyster Gates, The Rev, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Capitolo diciassette : Watch over you

"Le foglie sono per terra, la caduta è arrivata, il cielo blu diventa grigio come il mio amore. Ho cercato di prenderti e renderti completa ma non è stato mai abbastanza, devo andare.
Chi ti salverà quando sarò andato via?
Chi ti proteggerà quando sarò andato via?" ~Watch Over You (Alter Bridge)

-Sono a casa!-, Arwen si chiuse la porta di casa alle spalle e si diresse subito in camera per posare le borse, aveva comprato tantissime cose per la piccola in arrivo e Val ci aveva messo del suo aggiungendo tutine e body di tutti i tipi.
Si tolse le scarpe e i vestiti per potersi mettere comoda, ormai era di quattro mesi e la sua pancia le sembrava una mongolfiera, dalla sua vita si sarebbe immaginata di tutto, anche di vivere sotto un ponte, ma mai di ritrovarsi incinta e insieme al ragazzo della sua vita, che non era niente meno che il batterista degli Avenged Sevenfold.
Munita di una maglia a maniche corte, appartenente a Jimmy, e di un paio di pantaloncini tornò in salotto, non vide James da nessuna parte allora decise di andare in cucina per un bicchiere d'acqua, mentre passava dal corridoio notò con la coda dell'occhio una cartellina azzurrina sbiadita sul divano.
Si avvicino con sguardo interrogativo e prese tra le mani la cartellina, voltandola vide che arrivava dall'ospedale di Huntington e subito sotto c'era il nome di Jimmy.
Un brivido freddo percorse la ragazza, si portò istintivamente una mano sul pancione dato che la bambina aveva scalciato, stava per aprire la cartellina quando il rumore della porta vetrata rimbombò in casa, Arwen fece appena in tempo a posare la cartellina sul tavolino sopra il tappeto e andare in cucina per poi venire raggiunta da Jimmy e Brian, quest'ultimo aveva gli occhi gonfi e rossi come se avesse pianto per ore, ed effettivamente era quello che aveva fatto, mentre Jimmy sforzava un sorriso.

-Ragazzi...va tutto bene?-

-Si, certo. Scusa, non ti abbiamo sentita entrare-, disse Jimmy andando a baciare la sua ragazza cercando di sembrare convincente dato che Brian non riusciva nemmeno a parlare.

-Bri? Sei pallido, sicuro di sentirti bene?-

Jimmy e Brian si scambiarono uno sguardo mentre Gates iniziò a boccheggiare tentandi di inventarsi qualcosa.

-Ehm...si...si è tutto ok è...ehm... è solo... l'allergia...?-

-Si! Si, l'allergia, piange da quando siamo usciti nel giardino, il polline-

-Mh...non me la contate giusta, ma vedrò di credervi. Bri, ti fermi qui a cena?-, sorrise Arwen.

-No, a dire la verità sono stanco e credo che passerò velocemente dallo studio per prendere delle cose. Ci vediamo domani in studio Jimmy, ciao mocciosa-, Brian diede una pacca sulla spalla a James e un bacio sulla tempia ad Arwen dopo averla chiamata con il suo nomignolo, poi uscì di casa senza aggiungere altro.

-Com'è andata oggi?-

-È andata ...voi, avete fatto spese?-

-Si, Val era in fibrillazione per la piccola-

-Immagino-

-James?-

-Mh?-

-Sicuro che vada tutto bene?-

Jimmy si voltò per guardare la sua ragazza e vide uno sguardo preoccupato. Quegli occhi castani e perfetti erano velati dalla preoccupazione e lui si ritrovò bloccato.
"No, non va bene. Sono stato all'ospedale e mi hanno dato cinque mesi. Non vedrò mia figlia nascere e crescere, non potrò mai più toccarti, baciarti, non potrò più andare in tour con i ragazzi e fare gli idioti come se avessimo quindici anni"

-Sto bene, non preoccuparti-, sorrise avvicinandosi ad Arwen e mettendosi in ginocchio davanti alla ragazza, passò le mani sulla pancia e subito dopo sentì un piccolo e leggero colpo.

-Ciao piccolina, hai fatto la brava oggi?-

-Ha scalciato tutto il pomeriggio, ogni volta che Val urlava "Guarda questo è perfetto!" ad ogni body che vedeva-, ridacchiò di gusto e vide Jimmy lasciare un bacio sulla sua pancia per poi alzarsi e baciare anche lei.

-Hai fame?-

-Da morire-

-Vai a riposarti, quando è pronto ti chiamo-

-Owen, da quando hai imparato a cucinare?-

-E dai...lo sai che non mi piace il mio secondo nome!-

-Lo so, ti amo-

-Anch'io peste-, si scambiarono un bacio carico di passione e amore, Jimmy indugiò su quelle piccole labbra leggermente a forma di cuore, giocandoci e mordicchiandole com'era solito fare, Arwen invece cercava instancabile la lingua del suo ragazzo continuando a rabbrividire, gli avvolse le braccia intorno al collo e si alzò di poco sulle punte per agevolare il batterista mentre lui faceva scorrere le mani sulla schiena e sul sedere della ragazza.

-Mh...sono incinta di quattro mesi e muoio dalla voglia di farmi fare cose indecenti da te...-, James ridacchiò sulle labbra di Arwen cercando di zittirla a forza di baci, ma lei continuò.

-...in ogni secondo, come ti va e dove ti va...-

-Non farmi venire idee in testa, piccola, ricordati che sei incinta-

-...Jimbo...-, sussurrò andando a mordere il labbro inferiore del ragazzo e passando una mano tra i suoi capelli corvini. James sentì una scossa percorrergli tutto il corpo ma decise di staccarsi dalle labbra della sua ragazza, che ora erano passate al suo collo, lei lo guardò indispettita ma lui sorrise, un sorrisetto tipico da Stregatto.

-Abbiamo tutto il tempo di questo mondo, piccola. Rimedieremo-

-Mh, da quando sei così casto?-

-Da mai, ma l'idea di fare il padre comprensivo mi alletta-

-Ti adoro quando fai così...-

-Così come?-

-Quando metti il bene della piccola prima di tutto-, Jimmy sorrise radioso a quelle parole e abbracciò Arwen con tutto l'amore che possedeva e che poteva offrirle per poi passare la mano destra sul pancione e lasciare delle amorevoli carezze.

-Mi prenderò sempre cura di lei. È una promessa-

***

1OTTOBRE 2009

-Cazzo Val, sei meravigliosa-

-Concordo con Arwen, sei perfetta sorellina-

-Grazie ragazze-

Era il giorno del matrimonio di Matt e Val, i due "presto-sposi" avevano dormito in case separate, come vuole la tradizione, ma nulla era riuscito a impedirgli di chiamarsi ogni venti minuti. La ragazza aveva dormito a casa sua con Arwen, Michelle, Shelly e Diana mentre Matt era stato ospitato da Brian, inutile affermare che i ragazzi lo avevano fatto bere fino a fargli rischiare un collasso e l'ultima volta che Matt chiamò Val c'era un sottofondo di urla senza senso e risate, tanto che le ragazze si allarmarono per la salute di quei cinque pazzi.
Quella mattina si erano svegliate tutte molto presto, la cerimonia sarebbe iniziata subito prima del pranzo, avevano deciso di sposarsi il mattino in modo da avere la notte tutta per loro. Arwen e Michelle avevano aiutato Val con il vestito mentre invece Diana e Shelly avevano pensato ai capelli e al trucco. Tutte avevano fatto un ottimo lavoro e la sposa era in fibrillazione.

-Dio...ragazze siete fantastiche...mi viene da piangere-, mormoro Val guardandosi allo specchio con gli occhioni lucidi.

-No! Pensa al trucco!-, l'affermazione di Shelly bastò a scatenare le risate e subito dopo il citofono di casa le informò che il padre della sposa era arrivato.

INTANTO IN CHIESA...

-Cazzo...cazzo...cazzo...cazzo...-

-Matt, io ti voglio bene e per questo appoggio ogni tua decisione, ma fratello siamo in chiesa Jesus Christ-

-Chi mi ha chiamato?-

-No Johnny, non intendevo te!-

-Ah, la prossima volta specifica Zacky!-

-Matt, respira cazzo! Non stai per morire!-

-Hai ragione Jimbo, il matrimonio è peggio-

-Brian!-

-Che ho detto?-

-Aah, state zitti tutti e quattro prima che vi affoghi nell'acqua santa-

Matt era visibilmente agitato, e per i ragazzi era una novità assoluta dato che lui non si agitava nemmeno nei backstage a cinque minuti da un concerto. Quale occasione migliore per prenderlo in giro?
Amava la sua Val, era chiaro anche a un cieco, ma non avrebbe mai immaginato di ritrovarsi a dondolare sui talloni su un altare in attesa della sua ragazza. Aveva accettato di sposarsi in chiesa solo per lei, e si stava trattenendo dall'imprecare davanti a tutti e, soprattutto, davanti al prete che li avrebbe uniti. Che bisogno c'era poi della grazia divina per prendere in moglie quella meravigliosa donna!?

-Matt, futura signora Sanders a ore dodici. Riprenditi idiota!-, risero Brian e Jimmy mentre una donna sulla sessantina iniziava a suonare il pianoforte. 
Le note rimbombavano in tutta la chiesa ma la canzone non era la classica da matrimonio, si parla pur sempre di Matt Sanders. Le note che risuonavano erano quelle di "Warmness on the soul".
E poi eccola lì. 
Alle porte della chiesa, a braccetto con il padre, radiosa e bellissima.

"-Oh, scusami, non volevo rovesciarti il bicchiere addosso!-

-Non preoccuparti...ehm...non è nulla-

-Cazzo, aspetta forse...-, un Matt giovane e impacciato cercava di asciugare una macchia di punch dal vestitino bianco della bionda, usando la manica della sua divisa da basket, avrebbe dovuto lavare anche quella.

-Ecco, non è molto ma sempre meglio di prima, no?-

-Già, bèh, grazie...-

-Mathew Charles Sanders, per gli amici Matt-

-Piacere, io sono Valary ...per gli amici solo Val-"

Ultimo anno di liceo, uno scontro di sguardi ed era già amore.
Quell'amore puro e complice che tutti sognano, erano la coppia più invidiata dentro quell'istituto ed era così perfetto che, all'inizio, nemmeno loro ci credevano.
Val attraversò la navata fin quando suo padre non la lasciò nelle mani di Matt, lo abbracciò velocemente e poi si mise a sedere accanto alla moglie e al figlio.
Le damigelle presero i loro posti accanto alla sposa mentre i testimoni prendevano posto accanto a Matt.

-Sei bellissima-

-Grazie, anche tu-

Si sorrisero complici e fecero appello a tutte le loro forze per non abbracciarsi, li aspettò una lunga cerimonia ma il momento più atteso arrivò prima del previsto.

-Vuoi tu, Mathew Charles Sanders, prendere la qui presente Valary Renee DiBenedetto in sposa, per amarla e onorarla ogni giorno della tua vita, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, finché morte non vo separi?-

-Lo voglio-

-E vuoi tu, Valary Renee DiBemedetto, prendere il qui presente Mathew Charles Sanders come tuo legittimo sposo, per amarlo e onorarlo ogni giorno, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, finché morte non vi separi?-

-Si, lo voglio-

-Con il potere conferitomi dalla chiesa, io vi dichiaro ufficialmente, marito e moglie. Può baciare la sposa-

Una lacrima scese sulla guancia di Val e Matt, intenerito, la raccolse con un bacio per poi spostarsi sulle labbra della ragazza e sigillare quella promessa che, lo sapeva, avrebbe mantenuto per sempre...anche oltre la morte.

***

1 DICEMBRE 2009

Era una fredda notte, Dicembre era arrivato e casa Sullivan era invasa dal profumo di cioccolata calda, Arwen stava per terminare la gravidanza e la ginecologa qualche giorno prima l'aveva informata che il parto sarebbe previsto verso la fine del mese. Era felice e non vedeva l'ora di prendere tra le braccia quella bambina, avevano pensato di voler l'effetto sorpresa e non sapere il sesso del bambino fino alla nascita, ma Jimmy era impaziente di saperlo e allora lo accontentò. Riguardo al nome ancora non avevano deciso, "Quando la vedremo capiremo che nome darle", dicevano sempre entrambi, e andava bene così.

"Come mi hai chiamato?"
"Charlie boy, ti ho sempre chiamato così"
"Papà ..."

Una lacrima e un singhiozzo mal trattenuto arrivò alle orecchie di Jimmy, lui e Arwen erano sul divano stretti l'uno all'altra e la ragazza aveva tanto insistito per guardare il film "Jack Frost", lo guardava da quando era bambina e aveva sempre amato quel film che, in qualche modo, faceva parte della sua vita.
James conosceva quel film, glielo avevano fatto vedere la sera di Natale di quando lui aveva circa sette anni, ricordava che dopo averlo visto corse fuori in giardino a fare un pupazzo di neve sotto le urla di sua madre che lo implorava di tornare in casa, non è esattamente da tutti fare un pupazzo di neve all'una di notte.
Ora, riguardando quel film, Jimmy strinse a se Arwen mentre improvvisamente si sentì il cuore a pezzi. Come un pezzo di vetro che si disintegra sul pavimento.
Lui sarebbe potuto tornare, come Jack Frost, per sua figlia e la sua fidanzata?
Strinse le labbra e sospirò cercando di scacciare quel pensiero dalla mente.
La verità era che la sua situazione stava andando sempre peggio, il dottor. Josh continuava a spronarlo per l'operazione, ma un trapianto di cuore era una cosa delicata, sarebbe potuto morire ugualmente e sotto i ferri, preferiva di gran lunga morire a casa sua, con accanto le persone che ama e non circondato da medici. 
Brian continuava ad accompagnarlo all'ospedale, nonostante avessero avuto una forte litigata in studio qualche giorno prima non poteva lasciarlo da solo...

"-Cristo smettila!-, aveva sbottato Brian facendo fermare di colpo Jimmy, che suonava un pezzo nuovo, gli occhi di Matt, Zacky e Johnny si puntarono sui due e si chiesero il perché di quel comportamento, nonostante nessuno dei tre parlò. 
-Di fare cosa?-
-Di far finta di niente! Ma come cazzo fai?!-
-Bri...-
-No! Brian un cazzo! Se tu stai accettando questa cosa non credere che lo stia facendo anch'io! Cazzo sei un egoista bastardo!-
Mentre continuava a urlargli contro si erano avvicinati e Jimmy poté vedere tutta la rabbia che aveva Brian, una rabbia cieca e folle che portò il chitarrista a tirare un pugno sullo zigomo al suo migliore amico. Subito dopo lo spintonò a terra e gli si mise a cavalcioni iniziando a colpirlo con schiaffi e pugni, Jimmy non voleva colpirlo, si limitava a parare i colpi e a richiamare il nome del ragazzo nella speranza di farlo ragionare.
Furono Matt e Zacky ad allontanare Brian dal corpo di Jimmy mentre Johnny aiutava il batterista ad alzarsi.
James si portò una mano sul labbro e notò che stava sanguinando.
Brian, invece, continuava ad urlargli contro. 
-Diglielo cazzo! Devono saperlo!-
-Cosa dobbiamo sapere?-, chiese Matt continuando a tenere fermo Brian.
-Niente-, disse deciso Jimmy senza far trapelare nessuna emozione.
-Tu...Sullivan sei uno stronzo! Matt lasciami! Voglio ammazzarlo con le mie stesse mani! Cazzo lasciatemi!-"

Quel giorno Matt cercò di tenere a bada Brian il più possibile, era palese che stesse combattendo una battaglia persa in quanto Brian, se arrabbiato, sa essere più forte anche di Shadows, il chitarrista decise di giocare sporco e dopo qualche minuto sorrise a Matt e gli altri dicendo di essersi calmato, batté una pacca sulla spalla a tutti e poi si avvicinò a Jimmy, che nel frattempo aveva abbassato la guardia, gli sorrise e venne ricambiato, fece per voltarsi e tornare alla sua postazione ma veloce come un fulmine saltò addosso a Jimmy, entrambi caddero all'indietro e Jimmy sbattè il fianco contro la grancassa della sua amata batteria. Si presero a pugni per una mezz'ora buona senza che nessuno riuscisse a separarli, stanchi e sanguinanti si guardarono poi negli occhi e iniziarono a piangere come due poppanti, si strinsero in un lungo abbraccio e rimasero lì, sussurrandosi reciprocamente delle scuse e sotto lo sguardo stranito degli altri, ancora all'oscuro di tutto.

-Non ti facevo così sensibile-

-Colpa del film..-, pianse Arwen.

-Andiamo a dormire?-, la ragazza si limitò ad annuire e i titoli di coda presero il posto sullo schermo nero, si asciugò le lacrime e prese la mano di Jimmy dirigendosi in camera.
Si infilarono tutti e due nel letto, sotto il piumone e Arwen si strinse contro il petto di Jimmy mentre lui la abbracciava da dietro, andando a posare una mano sul pancione, si lasciarono un casto bacio prima di addormentarsi stanchi.

Arwen sobbalzò svegliandosi di soprassalto, la bambina le aveva tirato un calcio fortissimo e le aveva fatto male, cercò di girarsi mentre si portava una mano sul pancione e lasciava delle carezze.
-Sta tranquilla, piccola. Hai fame?-, sussurrò piano parlando a sua figlia.
Istintivamente si voltò verso Jimmy ma trovò il letto vuoto.
Si voltò verso la radiosveglia che segnava a led le quattro del mattino.
Jimmy non si alzava mai alle quattro del mattino neppure per andare in bagno.
"Piuttosto me la tengo! Ma col cavolo che mi alzo alle quattro, d'inverno, solo per andare a pisciare!"
Arwen ridacchiò nel ricordarsi quelle parole e soprattutto il tono che aveva usato.
Decise di alzarsi e andare in cucina, magari era lì anche lui.
Scese le scale e si diresse in cucina, vide subito la luce accesa e sorrise, sapendo chi poteva trovare dentro. Ma la scena che vide non se la sarebbe mai immaginata.

-Jimmy...ma che cosa hai fatto...-

Il ragazzo non rispose, e come avrebbe potuto?
James era seduto sul pavimento della cucina, con la schiena appoggiata al mobile sotto il fornello, la testa era appoggiata alle ginocchia e aveva una mano tra i capelli mentre l'altra reggeva una bottiglia di Jack Daniel's praticamente finita. 
Era scosso da singhiozzi e il fatto che Arwen fosse incinta non agevolò la situazione alla ragazza, che sentiva la puzza d'alcol più del normale.
Si avvicinò subito al suo ragazzo e cercò di chinarsi per arrivare alla sua altezza ma non ce la fece a causa del pancione, così decise di avvicinare una sedia e sedersi davanti al ragazzo. 
Gli accarezzò i capelli preoccupata e lui alzò di scatto la testa.
Arwen non si dimenticherà mai di quell'immagine.
Quegli occhi perfetti e vivaci ora erano colmi di lacrime e arrossati, le fece una tenerezza assurda.

-Ehy...che ti prende?-, mormorò accarezzandogli il viso bagnato dalle lacrime.

-Sono...un mostro ...-, la voce biascicata e rotta dai singhiozzi fece capire alla ragazza che era ubriaco, si era bevuto una bottiglia intera di Jack. Arwen passò la mano su quella di Jimmy e lo intimò di lasciare la bottiglia, cosa che il ragazzo fece, Arwen posò la bottiglia vuota sul ripiano davanti a lei e tornò a guardare Jimmy.

-Non è vero, sei la persona migliore del mondo-

-Io...ti farò s-soffrire Arwen...a te e ...e alla piccola ...-

-No, andrà tutto bene, vedrai-

-Dov'è Brian?-

-È a casa con Michelle, sono le 4.20 del mattino-

-Ho ...bisogno di lui...-

-Ma...-

-Ti prego, Arwen, ho bisogno di lui-, quegli occhi da cucciolo bastonato bastarono per convincere la ragazza, si alzò dalla sedia e si avvicinò al telefono componendo il numero di Brian, nonostante l'ora il ragazzo rispose subito al secondo squillo.

-Jimmy?-

-No Bri, sono Arwen-

-Oh...ehm...tutto bene?-, la voce di Brian nascondeva una certa preoccupazione e non c'era la minima traccia di sonno, possibile che fosse sveglio?

-Io si ma Jimmy no, ha bevuto e ti vorrebbe qui...-

-Arrivo, tu stai attenta e non sforzarti-

-Fa presto-

Fu una questione di pochi minuti prima che Brian bussò alla porta di casa, Arwen andò ad aprirgli e lo vide preoccupato quanto lei, lo accompagnò in cucina, dove Jimmy non si era mosso se non per sdraiarsi in posizione fetale, continuando a piangere e dire di essere un mostro e altre cose che la ragazza non capiva perché erano senza senso.

-Vi lascio soli, mi dispiace ma non mi sento troppo bene-

-Vai a sdraiarti, piccola, ci penso io a lui. Se hai bisogno chiama, ok?-

-'Kay Bri, grazie-, gli lasciò un bacio sulla guancia e si diresse al piano superiore mentre invece Brian si avvicinò al suo migliore amico, gli si spezzò il cuore a vederlo così vulnerabile, non lo aveva mai visti così disperato.
Si inginocchiò davanti a lui e gli portò una mano sulla sua, stringendola con forza.

-James...-

-Bri...?-

-Sono qui-, Jimmy alzò lo sguardo e incrociò gli occhi tormentati di Brian, si sporse per quanti gli riuscì e andò a circondare i fianchi del chitarrista con le braccia, appoggiando la fronte contro il suo fianco destro e inzuppandogli la maglietta di lacrime amare.

-Ho paura...Brian...non sono pronto. Non sono pronto a morire...a lasciarvi...l'idea di un sonno eterno mi spaventa. Ma la cosa peggiore è ...è che non vedrò mia figlia crescere...non le starò vicino...non avrò mai un suo ricordo...-

-Basta Jimmy, non pensare a tutto questo-

-Bri-

-Mh?-

-Mi viene da vomitare...-

-Avanti, alzati-

Brian lo aiutò ma dovette usare tutta la sua forza per tenerlo praticamente in braccio, Jimmy era così ubriaco da non reggersi in piedi e fecero appena in tempo ad arrivare al bagno degli ospiti, poco prima della portavetro che dava sul giardino. 
James rigettò tutto l'alcol che aveva in corpo, smise di piangere e dei gemiti di dolore presero il posto delle lacrime, soffriva come un cane e non a causa dell'alcol, ma questo non lo avrebbe mai detto.
Brian dietro di lui continuava a reggerli la fronte e di tanto in tanto gli tirava indietro i capelli, quando Jimmy alzò la testa lo aiutò a togliersi la maglietta e subito dopo il batterista finì di rigettare anche l'anima nel cesso.
Respirò a fatica e con l'aiuto di Brian si tirò su, si lavò la bocca e si girò verso Brian.
Senza dire niente lo abbracciò andando a nascondere il viso nell'incavo del suo collo, Brian gli lasciò un bacio sulla tempia e lo strinse a se, tremando appena.

28 DICEMBRE 2009

-Sono ancora pieno dal pranzo di Natale!-, rise Zacky abbandonandosi sul divano di casa Sanders.

-Beh, almeno per una volta non rompi dicendo di aver fame!-

-Spiritoso Brian, come sempre-

-Dai lo sai che ti amo-, rise Haner.

Quel giorno erano tutti a casa di Matt e Val, avevano deciso di passare insieme il pomeriggio e non se l'erano fatto ripetere.
Erano tutti in soggiorno ed erano felici come sempre.

-Brian, posso parlarti?-, proruppe Arwen alzandosi dal divano, il diretto interessato annuì, baciò Michelle e si avvicinò ad Arwen, insieme andarono nel giardino della villa lasciando basiti Jimmy e Michelle ma nessuno si preoccupò troppo.
Dopo una decina di minuti tornarono dentro e Brian aveva un sorriso strafottente che nascondeva qualcosa, ma nonostante le varie domande non disse a nessuno del discorso con Arwen.

-Mi tradisci con il mio migliore amico?-

-Non potrei mai-, Arwen e Jimmy si lanciarono un veloce bacio per poi vedere Johnny piantare un volo appena dietro Arwen. Risero di gusto e Johnny iniziò a insultarli per poi bloccarsi.

-Ma...Matt ti si sono rotte le tubature?-

-Ma che cazzo dici Christ?-

-No, è bagnato-

-Oh merda-, mormorò Arwen

-Amore...non andare in escandescenze-

-Mi si sono rotte le acque!?-, urlò Arwen tra il felice e il preoccupato.

-Bene! Prossima tappa, ospedale di Huntington!-

In meno di due secondi erano tutti in macchina, Arwen e Jimmy erano nei sedili posteriori della macchina di Brian mentre lui guidava e Michelle era accanto a lui.
Brian guidava come un pazzo e per una volta nessuno era contrario.

-Ah! Cazzo che male!-

-Resisti piccola, ci siamo quasi-

-Vaffanculo James!-

-Ti amo anch'io!-

Tra urla di ogni genere riuscirono ad arrivare in ospedale entro dieci minuti e subito portarono Arwen in sala parto, i Sevenfold si fermarono nella sala d'attesa assieme alle ragazze mentre James entrò in sala con Arwen, non l'aveva mai vista più bella di adesso. Con i capelli appiccicati alla fronte, le guancie accaldate, la mano stretta nella sua, stringeva fortissimo tanto che Jimmy ebbe l'impressione di sentire le dita rompersi, ma non ci fece troppo caso.

-Jimmy io non sono pronta!-

-Si che lo sei, e io ti amo, ti amo dal primo momento in cui ti ho vista e da allora non faccio altro che amarti. Lo urlerei al mondo intero e davanti alle folle di fan che vengono ai concerti. Sei la mia piccola, non scordarlo mai, e ti starò sempre vicino.-

-Arwen, tesoro, ora devi fare un bel respiro e al tre devi spingere, va bene?-

La ragazza era talmente persa negli occhi di Jimmy da non essersi accorta delle parole del dottore. 
Mai le aveva fatto una dichiarazione così. Jimmy era tutto fuorché una persona romantica, e vederlo e sentirlo così in un momento del genere le riempì il cuore di gioia.

-Avanti piccola, ce la puoi fare-, la baciò come se non lo facesse da anni, un bacio carico di coraggio e amore, la giusta dose che servi ad Arwen per iniziare a spingere, reprimeva delle urla mentre continuava a stringere la mano di Jimmy...quando all'improvviso la stretta del ragazzo sparì di colpo.
Si voltò e vide James con gli occhi socchiusi, il respiro affannato e le lacrime agli occhi, il ragazzo si portò la mano sul cuore e lasciò un ultimo bacio alla mano della sua ragazza per poi accasciarsi a terra.

-Jimmy! James! Alzati ti prego!-

-Infermiera presto! Serve una barella e che portiate il ragazzo nel reparto di emergenza!-

-No, no! Jimmy!-

-Signorina si calmi, ora deve pensare al bambino!-

-No, ho bisogno di lui! Jimmy svegliati!-

Quattro medici entrarono in sala parto e presero Jimmy di peso per poi caricarlo sulla barella, corsero fuori nel corridoio e quando i Sevenfold videro la barella con sopra Jimmy scattarono in piedi.
Corsero dietro i medici tutti e quattro mentre Brian si attaccò alla barella e prese la mano di James, era bianco come un cadavere e gli occhi faticavano per stare aperti.

-Jimmy ti prego ...non mi lasciare...-

-Va ...d-da lei...-

-James resta sveglio, andrà tutto bene, rimani con me!-

-Vi amo...-, furono le ultime parole di Jimmy prima di abbandonarsi al lettino d'ospedale, i medici trafficavano con i macchinari e parlavano veloci e ad alta voce, Brian era immobile. 
Ogni cosa intorno a lui era sparita e adesso c'erano solo più lui e il corpo immobile del suo migliore amico. Con le lacrime agli occhi non diede ascolto alle parole dei medici, si limitò a baciare la fronte di Jimmy, deglutì e poi uscì da quella stanza a testa alta, passò davanti ai suoi migliori amici che gli urlavano di dargli spiegazioni ma lui non li ascoltò.

-Signorina Arwen, se non spinge ora rischia di perdere il bambino! Forza un ultimo sforzo!-

-Arwen-, la voce di Brian arrivò alle orecchie della mora come un piccolo spiraglio di luce.
Il ragazzo si avvicinò subito a lei e le prese la mano baciandole la fronte.

-Avanti, Jimmy non vorrebbe che tu ti arrenda così. Starà bene ma adesso devi pensare a vostra figlia-

-Brian...io ho bisogno di lui-

-Adesso ci sono io, e non me ne andrò di qui, non ti lascerò la mano per nulla al mondo. Muoio dalla voglia di vedere mia nipote quindi forza-

-Vedo la testa, un'ultima spinta tesoro ed è fatta-

Arwen strinse la mano di Brian che continuava a parlarle e incoraggiarla, pensò a Jimmy, alla sua bambina, alla sua vita.
Non poteva finire così. Non doveva finire così...il suo Jimmy...

"-Chi ti credi di essere per poter venire qui a farmi il terzo grado!?, sbottò la ragazza dai lunghi capelli corvini.
-Non sono nessuno, solo uno che vuole aiutarti. Ti stai distruggendo e nemmeno te ne rendi conto-, rispose il batterista senza distogliere lo sguardo da quello della giovane.
-Ho smesso di rendermi conto di molte cose, non vedo perché dovresti preoccupartene-
-Hai ragione, non me ne preoccupo-
La ragazza lo guardò inarcando un sopracciglio.
-E allora...che cosa vuoi da me?-
-Ogni cosa-"

E aveva ragione. Si era preso ogni cosa di lei e l'aveva lasciata con una figlia. L'aveva lasciata sola, se n'era andato rapidamente come era arrivato.
Un vagito ruppe i suoi pensieri. 
Si voltò verso Brian con gli occhi lucidi e vide sul viso del ragazzo un sorriso tutto denti e una lacrima gli solcava il viso scavato.
L'ultima cosa che ricordava era di aver sussurrato qualcosa a Brian, nemmeno si ricordava di cosa si trattasse, ma una cosa la sapeva...si sentiva così stanca che avrebbe dormito per giorni.

***

Un dolore lancinante su tutto il torace.
Era l'unica cosa che sentiva.
Buio.
Era l'unica cosa che vedeva.
Il bip continuo dei macchinari gli rimbombava in testa dandogli fastidio.
Cercò di aprire gli occhi ma erano troppo pesanti, si limitò a provare a muovere la mano, e dopo vari tentativi ci riuscì, la mosse appena ma era già un traguardo.
Sentì una morsa ferrea intorno alla mano sinistra, una presa calda e salda.

-Come sta?-, una voce gli arrivò, ovattata e lontana, non riuscì a capire di chi si trattasse. Seguita da dei passi.

-Sta ancora dormendo...-

Brian.
La sua voce la sentiva vicina, forse la presa che percepiva era proprio quella del ragazzo.
Doveva riuscire ad aprire gli occhi. Ma gli sembrava un'impresa impossibile.

-Accompagno gli altri a casa, se migliora avvertici subito-

-Si, a dopo Matt-

Percepì una mano tra i capelli, probabilmente Matt si era avvicinato per salutarlo e ora de ne stava andando.
Doveva aprire gli occhi.
O quanto meno far capire che c'era. 
Cercò di stringere la mano di Brian e dopo vari tentativi riuscì nel suo intento facendo sobbalzare Haner sul posto.

-James...?-

-...Ehy...-, riuscì ad aprire per metà gli occhi e tirò un gran sospiro, come se fosse stato in apnea per ore e ore.

-Oh cazzo! Matt! MATT! Cazzo muovetevi è sveglio!-, il rumore della porta che veniva spalancata e un carico di passi pesanti pestare il pavimento.

-Cazzo Jimmy! Ce l'hai fatta!-

-Vee passami un fazzoletto, sto per piangere-

-Venite qui scemi-, alle parole di Jimmy si strinsero tutti in un abbraccio, era un po' complicato dato che James era sul lettino ma ci riuscirono abbastanza.
Non ricordava cosa fosse successo, sapeva solo che era felice di rivedere la sua famiglia anche se...

-Dov'è Arwen? E la piccola? Stanno bene?-

A quelle parole cariche di positività i ragazzi sbiancarono e puntarono gli occhi su Brian, che altro non guardava che il pavimento, un moto di preoccupazione colpì Jimmy che cercò di parlare ma venne preceduto da Brian.

-La bambina sta bene, è una creatura meravigliosa, la tengono nel reparto dei neonati e ...è identica a te ...con la differenza che non rompe le palle come fai tu e...-

-Dov'è Arwen?-, Brian deglutì e fece appello a tutte le sue forze per guardare l'amico negli occhi.

-Lei...non ce l'ha fatta-

Si sentì un rumore sordo, come di un vetro lasciato cadere a terra. O forse era solo il cuore di Jimmy ad essere distrutto a terra, e forse era solo lui a sentirlo.
Com'era potuto succedere? Partendo dal fatto che lui dovrebbe essere morto ma...Arwen...lei stava bene...era in salute e non vedeva l'ora di abbracciare la figlia...perché?

-N-no...che...che stai dicendo...lei...-

-È morta di parto Jimmy-, parole fredde e sofferte furono quelle di Brian ma il chitarrista sapeva che non c'era un modo delicato per spiegare l'accaduto.

-E...perché non...sono morto io?-

-Perché lei non lo avrebbe mai permesso-

"-Brian, posso parlarti?-, arrivarono al giardino e solo allora Arwen si decise a parlare.
-Senti...devi promettermi una cosa-
-Certo, dimmi-
-Farai fare quell'operazione a Jimmy-
-...Ma ...ma di che parli?-
-Smettila Brian, ho parlato con il dottor. Josh, mi ha detto tutto. E ti sto chiedendo di fargli fare l'operazione, anche contro la sua volontà-
-In ogni caso sarebbe troppo tardi, non c'è abbastanza tempo per intercettare unbcuore compatibile con il suo-, Brian abbassò lo sguardo sconfitto ma la ragazza gli prese la mano e sorrise.
-In realtà c'è. Ho fatto delle analisi e il mio cuore è perfetto-
-Non dire sciocchezze, per dare il tuo cuore a lui tu dovresti morire e ...-
-E morirò, non so perché, ma sento che non supererò il parto. È un certo sesto senso, non so come spiegartelo. Ho già firmato tutti i documenti per l'operazione, il mio cuore andrà a Jimmy-"

Nell'ascoltare quella realtà James non poté non far scendere delle lacrime silenzione e dolorose.
Arwen, la sua Arwen, aveva capito tutto, aveva fatto tutto e gli aveva dato la possibilità di andare avanti. Ma come avrebbe fatto ad andare avanti sapendo che lei non sarebbe stata al suo fianco?

-Sono stato con lei fino alla fine, come ti avevo promesso. E...mi ha fatto promettere che vi sarei stato vicino...a te e alla bambina. Ed è quello che farò-

-Ed è quello che faremo anche noi-, aggiunse Matt mentre Zacky e Johnny piangevano in silenzio.
Jimmy serrò la mascella e fisso gli occhi in quelli di Brian, un urlo muto, fu tutto quello che il chitarrista percepì e che gli fece scorrere un brivido gelido.

-Da quanto sono qui?-

-Due giorni...l'operazione è stata lunga e complicata...sono state dieci ore di inferno-

-Posso ...stare da solo per qualche minuto? Devo...metabolizzare la cosa...-, sussurrò Jimmy senza guardare i suoi migliori amici.
I ragazzi annuirono e senza aggiungere nulla uscirono dalla camera, come la porta si chiuse scoppiò a piangere, si portò una mano sulla bocca tentando di attutire i singhiozzi ma sembravano risuonare il doppio.
La donna della sua vita aveva dato il suo cuore per lui, lo aveva salvato nonostante lui non ne sapesse nulla. 
Era questo il vero amore? Morire per il bene della persona amata bastava come atto?

Dopo un'ora qualcuno bussò alla porta. Jimmy si era ripreso, per così dire, e gli occhi non erano più rossi di pianto ma pian piano stavano riacquistando il loro colore naturale, riuscì anche a sedersi sul bordo del letto e sembrava che le forze non l'avessero mai abbandonato.
Si schiarì la voce prima di mormorare un "Avanti" e la porta si aprì, rivelando la figura di Brian, con in braccio un fagottino avvolto in una coperta azzurrina.

-Ho pensato che la volessi vedere, non sai cosa ho dovuto fare per convincere l'infermiera a farmela prendere-, ridacchiò Brian cullando quel fagottino, dalla coperta spuntavano due manine piccole e paffute che non facevano altro che appoggiarsi al viso del chitarrista. 
Brian si sedette affianco a Jimmy e gli porse la bambina, Rev rimase per qualche secondo immobile ma quando incrociò gli occhi di Brian, felici, non poté non prendere tra le mani quella creatura.
La prese in braccio con sicurezza, sembrava così piccola tra le sue braccia, più di quello che realmente era. Aveva tantissimi capelli neri corvini, come lui, il nasino era dolcissimo, le labbra leggermente a forma di cuore, come quelle di Arwen, le manine andarono subito a tastare il viso di Jimmy e, quando arrivò agli occhi, perse forse più di un battito.
L'occhio sinistro era di un color nocciola come quelli di Arwen, mentre invece il destro era azzurro cristallino, come i suoi.

-Dio...-

-È bellissima, vero?-

-Si...lo è-, Jimmy orese un gran respiro per poi abbassarsi a baciare la fronte della bambina, quando tornò a guardarla lei iniziò a ridere come una matta e un sorriso spuntò anche sul viso di Jimmy, che la strinse andando ad appoggiarla al suo petto, portò l'indice ad accarezzare la guancia della piccola e lei con la manina afferrò il dito e lo strinse, aveva una presa ferrea per essere così piccola, ma d'altro canto era pur sempre sua figlia.

-Hai già il nome?-, chiese Brian che era tutto un sorriso.

-Gwen, Gwen Sullivan-, la piccola Gwen sorrise mostrando le gengive e strinse ancora di più il dito di Jimmy.

-Oh, mirror in the sky, what is love?
Can the child within my heart rise above.
Can I sail through the changing ocean tides.
Can I handle the seasons of my life.
Well, I've been afraid of changing
'Cause I've built my life around you, but time makes you get bolder even children get older
and I'm getting older too.
Oh, take my love, take it down.
Climb a mountain and turn around.
If you see my reflection in the snow covered hills.
Well the landslide will bring it down.
If you see my reflection in the snow covered hills.
Well the landslide will bring it down.- *(testo tradotto nello Spazio Autrice, a fine capitolo)

Jimmy non aveva una ninna nanna pronta per la piccola, così le canticchiò l'unica canzone che gli venne in mente. Era la colonna sonora del film "Jack Frost", si rendeva conto che faceva un po' ridere come situazione ..ma quello era il film preferito della sua Arwen e la ragazza amava quella canzone, la conosceva a memoria e in quel momento Jimmy seppe che sarebbe stata perfetta per la piccola Gwen.
Lui sarebbe andato avanti, con la sua bambina e soprattutto per lei. Non avrebbe sprecato l'opportunità che gli era stata concessa.
 

SPAZIO AUTRICE

QUESTO NON È L'ULTIMO CAPITOLO.
Spero vi sia piaciuta questa letterale svolta della storia, ve lo aspettavate? Spero di no...
Anche questa volta ci tengo a sapere la vostra quindi se mi lasciate un piccolo commento mi fate la ragazza più felice del mondo. Ci ho messo notti intere a scrivere questo capitolo per farlo risultare perfetto e speri di esserci riuscita.
A voi la parola!
Ed eccovi il testo tradotto della canzone, come accennato. Ovviamente manca la parte iniziale ma era giusto così.

Landslide ~ Fleetwood Mac

(...)
Oh, specchio nel cielo
Cos'è l'amore?
Può crescere un bambino dentro il mio cuore?
Posso navigare attraverso le onde dell'oceano che mutano?
Posso gestire le stagioni della mia vita?
Beh, ho avuto paura del cambiamento
Perché ho costruito la mia vita intorno a te
But il tempo ti ha reso più sfrontato
Anche i bambini crescono
E anche io sto crescendo
Oh, prendi il mio amore, tiralo giù
Scala una montagna e voltati
Se vedi il mio riflesso sulle colline coperte di neve
Beh, la frana lo porterò giù
Se vedi il mio riflesso sulle colline coperte di neve
Beh, la frana lo porterò giù

~Heaven

 
   
 
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