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Autore: Anown    28/02/2017    0 recensioni
Sachiko annoiata, decide di dare a Morishige tre possibilità di trovare Mayu e uscire dalla Heavenly Host, ma il ragazzo avrà veramente l'opportunità uscire di lì o si tratterà solo di una scusa per procurargli tre wrong and?
Questo è il mio primo tentativo di scrivere qualcosa con più di un capitolo quindi mi farebbe molto piacere ricevere almeno una recensione anche negativa e anche in ritardo. Avvertenza, non sono particolarmente brava, ma spero di fare qualcosa di abbastanza o semi decente.
Inizialmente la storia doveva essere una specie di raccolta (specie perché non si trattava di storie a se, e dovevano essere sono tutte collegate tranne una, forse) ispirati ad alcune parti di book of shadows (quindi spoiler) invece alla fine ciò che nella mia testa entrava in un capitolo in realtà non ci stava affatto... insomma ad una raccolta non ci somiglia più molto... ansi, probabilmente non ci somiglia affatto.
Nota: in corsivo sono scritti i pensieri dei personaggi.
Coppie: Mayu/Morishige, Fukuroi/Mitsuki accenni: Kizami/Yuka, Sachiko/??? non è proprio serio, Sachiko è troppo piccola per queste cose...
Nota di Sachiko: piccola? è più di trent'anni che ho sette anni!
Genere: Malinconico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mayu Suzumoto, Mitsuki Yamamoto, Sachiko Shinozaki, Sakutaro Morishige, Yuuya Kizami
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Cena improbabile…

-Trovati!- esclamò lo spetro della ragazzina una volta trovati i due più piccoli. I tre stavano giocando apparentemente spensierati, poi Yuki decise di avvicinarsi.

-Senti onee-san, per quanto riguarda quello che è successo prima…- cominciò con tono grave.

-Eh?! E cosa sarebbe successo?- si voltò la ragazzina con una risatina nervosa che tradiva la sua ansia.

-Quei due umani… quelli che hai deciso di non farci prendere…- continuò rassegnata Yuki.

-Umani… quali? Ah, quindi prima volevate prendere degli umani… m-mi spiace non me ne ero proprio accorta!- balbettò in risposta fingendo di essere caduta dal pero. L’espressione di Yuki rimase immutata, ma il suo tono assunse una nota aspra e minacciosa.

-Potrò anche sembrarti una bambina, ma nei fatti è da prima che tu nascessi che vago tra queste mura. Volevi che lasciassimo stare quegli umani, per questo ci hai chiesto di giocare con te a nascondino, no? Non siamo così ingenui, ce ne siamo accorti…- poi si accorse della faccia confusa di Ryou.

-Ahhorti dis hosa?- domandò curioso.

-Ok, io me ne sono accorta…- a quel punto si corresse.

-Mi dispiace… non volevo crearvi problemi… Ma proprio non posso lasciarvi uccidere degli umani!- rispose con decisione. -Voi avete sofferto davvero moltissimo, come nessun bambino dovrebbe mai soffrire... Proprio per questo non dovreste essere riluttanti anche solo all’idea di far provare agli altri certe sofferenze?- chiese insicura, non ci credeva fino in fondo neanche lei, ma sperava in un modo o nell’altro di smuovere qualcosa.

-Mayu, mai sentito parlare di persone che vengono violentate da piccole e una volta adulte o a volte anche prima finiscono per uccidere e o violentare persone a casaccio? A volte anche bambini?- rispose fredda mentre l’interlocutrice deglutì per il disagio. -Beh… a Sachiko queste storie sembrano piacere abbastanza… comunque, anche lasciando perdere questo dettaglio… A me uccidere non piace, a quei due in realtà non so…- disse indicando i bambini. -Del resto quando sono stati uccisi erano troppo piccoli per poter possedere una vera e propria morale, ma anche in caso una volta diventati fantasmi gran parte della morale e dell’empatia che puoi provare nei confronti delle altre persone si affievolisce drasticamente. Come ti ho già detto, a me uccidere non piace… in teoria, ma appartengo a questa scuola… sono stata uccisa qui, sono sotto l’influenza negativa di questa struttura e a volte non posso davvero fare a meno di giocare con le vite fragili degli umani che mi capitano sotto tiro. Non faccio veramente qualcosa di male in fondo, un essere umano una volta finito qui è semplicemente spacciato…- spiegò con una certa tristezza nel tono. -Per ora come fantasma sei molto giovane, ma presto perderai la tua moralità anche tu… Ti conviene abituarti sin da subito alla situazione e smettere di opporre resistenze o fare cose strane. Sei letteralmente stata uccisa da queste mura e da noi… tu ci appartieni…- disse abbozzando un sorriso e allungando la mano fino ad accarezzarle il viso. Mayu si ritrasse…

-E andare avanti così da qui fino all’eternità? C-che razza di esistenza sarebbe?!- mormorò sconfortata.

 

Torturare i nuovi compagni di giochi era sempre stata un’attività divertente anche se solitaria in un certo senso… Yoshikazu era un assistente terribilmente passivo e incredibilmente lento come se non bastasse. A volte sembrava addirittura bloccarsi… proprio frustrante come assistente anche se fra quelli che all’interno della scuola poteva considerare alleati non era proprio il peggiore e quello che faceva più danni… C’era quel piccolo spettro di nome Yuki, mostrava perlopiù un carattere freddo, ma in realtà se si inteneriva era un vero problema… c’era il rischio che aprisse varchi per il mondo reale facendo scappare qualche prigioniero…

Alla fine, l’idea di coinvolgere un complice attivo nelle torture si era rivelata vincente… forse la cosa funzionava così bene perché il complice in questione era ancora umano? In linea di massima gli esseri umani, in vita, avevano una vivacità e una creatività che con la morte, in parte, perdevano. Forse perché come spettri perdevano ciò che più li spaventava, la morte incombente, ma con questa anche la volontà di rimanere in vita? In ogni caso avere a che fare con degli esseri umani vivi era sempre così interessante e divertente. In particolare per Sachiko a cui per qualche strana ragione la morte aveva dato una vivacità che durante la sua breve vita non sembrava possedere. Fondamentalmente il motivo per cui Sachiko aveva deciso di tenere basso l’inscurimento una volta che Morishige aveva ricevuto da esso la “spinta” sufficiente dal per cominciare a partecipare alle torture, era questo. Un essere umano disposto a diventare complice di uno spettro maligno era qualcosa di abbastanza inusuale e prezioso, quindi preferiva che fosse il più autonomo e spontaneo possibile.

Tuttavia l’essere in vita era uno stadio temporaneo e fragile, in teoria difficile da mantenere in un posto come quello… Ma Sachiko era abbastanza sicura di poter mantenere in vita Morishige per abbastanza tempo o perlomeno per il tempo necessario a farlo abituare a quella vita e fare in modo che non cambiasse così tanto carattere e modi di fare una volta soggiunta la morta. In questo modo avrebbe davvero potuto assicurarsi un complice efficiente finalmente… o in ogni caso, molto più decente rispetto agli altri…

In fondo non poteva essere così complicato, c’erano topi, scarafaggi e vermi ovunque in quel posto, quindi doveva trattarsi di un luogo vivibile tutto sommato, no? L’acqua per non farlo morire disidrato c’era, tanto lì non faceva altro che piovere… e per quanto riguardava il cibo… Beh, c’è n’è in abbondanza! Del resto la carne più digeribile per gli esseri umani è quella dei propri simili, no?

Già, non sembrava più un’impresa così impossibile pensandoci bene… Ma c’era un fattore che incuriosiva Sachiko particolarmente… Morishige quanti anni ha? Sedici? Diciassette? Lo vedrò crescere almeno un po’? Potrebbe diventare più alto? In qualche i suoi lineamenti potrebbero cambiare? Gli esseri umani cambiano fisicamente durante la loro vita se non sbaglio… Ricordo male? In particolare se li conosci da piccoli o da ragazzini gli vedi fare diversi cambiamenti… Riuscirò a mantenerlo in vita per abbastanza tempo da vedergli fare quali e quanti cambiamenti? Pensava che si sarebbe trattato di qualcosa di abbastanza interessante da guardare… Le sue sembianze erano rimaste invariate da davvero moltissimo tempo ed anche la sua mente non era maturata, sebbene il tempo le avesse portato molte esperienze per quanto monotone data la situazione. Non aveva provato sulla sua pelle diverse cose, come la crescita durante l’adolescenza, la scuola media e superiore… Non sembra così allettante in realtà…  La maternità… Nemmeno questa mi sembra una grande esperienza da provare e per quanto ci pensi e non riesco nemmeno ad immaginarmela… La vita matrimoniale…  Forse dovevo pensare a questo prima della maternità… in ogni caso mi sembra anche meno allettante di quest’ultima, anche se… La vita lavorativa…. Mi sarei potuta ritrovare datori di lavoro davvero molesti per non dire altro… a mia madre non è andata così bene… La crescita dei propri figli, i nipotini e la pensione…  Orrore! La morte dei propri genitori. Già fatto! Quasi quasi sto meglio così… Però queste esperienze… poco allettanti o no, dolorose o no, sono mancanti… mi incuriosiscono un po’, una in particolare mi sembra fattibile al momento… Potrei fare qualcosa in merito…? Una cosa è certa, per quanto riguarda la maternità non posso davvero fare nulla. Ridacchiò. Non è che mi dispiaccia così tanto!

 

Morishige si risvegliò con un po’ di fatica, non sapeva quanto tempo fosse passato dal suo arrivo in quella scuola e l’orologio del suo telefono sembrava aver smesso di funzionare, ma aveva sonno e sentiva il bisogno di riposarsi così era andato nell’unica stanza di quella struttura in cui si sentiva abbastanza a proprio agio da riuscire ad addormentarsi. Il ragazzo si stiracchiò e cominciò ad alzarsi. Di solito non si sarebbe mai addormentato così facilmente in una stanza in cui c’era un’altra persona, ma in lei c’era qualcosa di particolare, era una compagnia molto piacevole anche se silenziosa, ansi forse gli piaceva proprio per questo… Le fece un cenno con la mano per salutarla.

-Arrivederci… anche se in realtà non so se ci rivedremo ancora. Beh, penso che se mi resterà ancora tempo mi rivedrai…- ormai aveva smesso di chiedersi perché avesse cominciato ad avere tanta confidenza nei confronti del cadavere di una sfortunata creatura che nemmeno aveva conosciuto. Chissà se anche lo spettro della ragazza stava con lui in quella stanza ad osservarlo. Credeva di sentire una presenza oltre la sua, ma non ne era sicuro. In caso, chissà cosa lei pensava della sua compagnia… lo trovava fastidioso e invadente, forse pure inquietante? Oppure anche lei trovava apprezzabile la sua compagnia?  Era sempre stato abbastanza gentile nei suoi confronti…

Aperta la stanza delle torture trovò un ragazzo ancora vivo e tremante. Né Sachiko, né Yoshikazu si trovavano nella stanza al momento così decise di non fare nulla ed aspettarli là. Morishige era abbastanza incuriosito dal ragazzo, sembra agitato, ma anche assonnato, i suoi occhi erano arrosati e stava con la testa appoggiata al cadavere che aveva accanto. Era strano, anche se il cadavere si trovava nella stanza era sicuro che non fosse tra le vittime con cui lui e Sachiko avevano giocato, inoltre a parte una gamba mozzata non c’erano altri segni sul suo corpo… Ma perché portare in questa stanza qualcuno già morto? Quei due portavano la stessa divisa, una divisa che Morishige conosceva. Forse quei due in vita erano amici? Morishige si avvicino alla porta e l’aprì, era curioso di sapere che reazione avrebbe avuto quel ragazzo…

Che volesse uscire da quella stanza era del tutto prevedibile, ma il ragazzo fece qualcosa che sorprese sinceramente Morishige e che lo fece ridere. Il ragazzo invece di scappare appena gli si era presentata l’occasione aveva afferrato il cadavere dell’amico e stava cercando di portarlo con sé.

-Invece di ridere aiutaci ad uscire di qui! Sempre che tu non abbia intenzioni ostili…- sbotto il ragazzetto.

-Ma… si p-può sapere cosa stai cercando di fare?- cercò di chiedere senza ridere. -Aiutarci, hai detto?-

-Vogliamo andarcene! P-poi… lui deve andare in ospedale!- spiegò preda della disperazione.

-Ospedale? Obitorio vorrai dire! Non ricordavo che in ospedale resuscitassero i morti.- lo schernì sghignazzando.

-Non è morto! Ma non sta molto bene… S-se non faccio subito qualcosa l-lui…- il ragazzo si mise quasi a piagnucolare. Morishige era passato dall’essere divertito al sentirsi inspiegabilmente furibondo. Non è morto, eh? Il modo in cui quel ragazzo ignorava l’evidenza lo irritava… Si sentì improvvisamente accaldato e una volta calmato il tremore alla mano prese un macete e si avvicinò freddo al ragazzino.

-Se gli stacco la testa, tu crederai alla sua morte?- sospirò senza alcuna inflessione particolare nella voce.

-Non farlo!- esclamò il ragazzo cercando di riparare il compagno.

-Fermo!- tuonò una voce femminile. Improvvisamente una ragazza era entrata nella stanza.

Morishige sentì un forte imbarazzo in un primo momento, un ragazzo ed una ragazza che aveva conosciuto e che erano stati gentili con lui lo stavano guardando nella stanza delle torture mentre era pronto a tagliare la testa al cadavere di un loro amico… ma la sensazione di accaldamento durò poco...

-Interrompi una persona con un macete mentre sei disarmata e con un ragazzo che sembra non reggersi se non usandoti come appoggio, Yamamoto?- sospirò. -Se lo rivolete portatevelo pure…-  I tre della Byakudan rimasero sgomentati. In un modo o nell’altro era come se sentisse il bisogno di ricambiare la loro cortesia passata... Inoltre quel ragazzo in quei pochissimi momenti passati insieme gli era risultato insopportabile! Non riusciva a immaginare di rimanere altro tempo con lui mentre aspettava Sachiko. Mitsuki continuava ad osservarlo con uno sguardo accusatorio.

-Grazie…- disse a denti stretti. -Non so quanto possa davvero interessarti, ma abbiamo incontrato la ragazza, o meglio… lo spettro della ragazza che cercavi…- raccontò quasi contro voglia, il ragazzo sbiancò. Mitsuki rimase un po’ sbigottita a quella reazione...

-Che intenzioni hai?- domandò serio Fukuroi -Sembri effettivamente un ragazzo umano… vivo intendo… Perché ti sei alleato con quegli spettri? Pensi che facendolo otterrai qualcosa? Che ti faranno uscire da questa situazione o comunque ti manterranno in vita?- domandò lasciando trasparire un po’ di confusione.

-No…- rispose recuperando una certa calma. -Non ho alcuna speranza ormai… Ma i motivi che mi spingono a comportarmi in un certo modo non sono qualcosa che vi riguarda.- concluse gelido.

-Cosa sarai disposto a fare per sopravvivere…? Diventerai un necrofago? O magari probabilmente lo sei già, eh?- chiese la ragazza con aggressività, il ragazzo si limitò a sospirare poi parlò con tono annoiato.

-Sopravvivere non mi interessa, ma continuano a non essere affari vostri. Cosa ci fate qua? E come fate a sapere che mi sono alleato con qualcuno e che invece non sto… lavorando da solo?-

-Stiamo indagando per trovare un modo per uscire e per ritrovare gli altri ed in queste ultime… ore probabilmente… abbiamo assistito a diverse cose strane…- spiegò Mitsuki.

-E giri con un ragazzo che non può reggersi in piedi con il rischio di doverlo lasciare indietro al primo pericolo? Non sarebbe meglio trovare un luogo in cui nasconderlo?- la ragazza stava per rispondergli per le rime, ma venne interrotta dal compagno.

-Rischierei molto anche venendo scaricato da qualche parte ad aspettare… è Mitsuki a correre più rischi portandomi in giro come un peso morto.- Morishige non riuscì a trattenersi dal ridacchiare un po'.

-S-scusate, è che... praticamente…- si calmò. -Ora che avete trovato questo vostro amichetto avrete anche un altro peso morto, in questo caso letteralmente…- disse infine indicandogli il ragazzo che stringeva il corpo senza vita dell’amico e li osservava smarrito. Sotto lo sguardo divertito di Morishige, Mitsuki fece diversi tentativi per separarlo dalla carcassa, ma si rivelarono tutti abbastanza inutili… Alla fine la ragazza spazientita colpì con forza la testa del ragazzo facendolo svenire.

-Fatto!- disse esausta, ma quasi soddisfatta e trascinò entrambi i suoi compagni fuori di lì. A Morishige tornò in mente una cosa, anche se inutile. Ah… ecco chi era la ragazza che mi ha picchiato di cui parlava Sachiko… Non si pentì di averle fatto un favore in ogni caso. Tanto sarebbero morti comunque tutti e tre e non gliene fregava molto… Non gliene fregava molto nemmeno della sua morte e non sperava di rimane in vita per più di qualche giorno… Come avrebbe dovuto fare senza cibo in effetti? Non si poneva tanti problemi soprattutto di origine morale su quella sua scelta di aiutar Sachiko, anche se piuttosto condizionata dall’esaurimento psicologico e l’inscurimento. Aveva deciso di non trattenere più quella parte che aveva scoperto di possedere poco dopo il suo arrivo in quel luogo, essendo destinato a morire tanto valeva trascorrere bene il proprio tempo, anche se si trattava di dover torture persone, erano destinate a morire a breve comunque… Una sola cosa lo turbava in quella situazione… Una cosa detta da Mitsuki lo aveva molto scombussolato. Lo spettro di Mayu… lei lo aveva visto! S-sarà nei paraggi…? Si domandò atterrito. Non voleva assolutamente essere visto da lei, avrebbe fatto qualunque cosa per evitarla e con ogni probabilità, una volta morto avrebbe passato l’eternità a fuggire da lei… Era doloroso… molto doloroso, ma non voleva che lei lo odiasse, sarebbe stato molto più terribile di non rivederla mai più… era una cosa che ormai non poteva evitare. Lei non poteva capire le sue motivazioni, ne era certo…  Non mi avrebbe accettato nemmeno quando mi limitavo a fotografare carcasse e sfogare la mia rabbia e il mio nervosismo su di loro per tenere la tensione sotto controllo quindi figuriamoci adesso…

-Heeeeey…- esclamò una vocetta che aveva imparato a conoscere piuttosto bene. Si voltò verso di lei…

-Ben tornat…?- Sachiko sorrideva e sembrava più allegra del solito… ma c’era qualcosa di molto strano nel suo aspetto… dopo averci riflettuto un po’ decise di ignorare la cosa.

-Non hai proprio nulla da domandarmi?- chiese pimpante mentre si indicava la testa.

-Hai una o forse più tende in testa… arrotolate…- rispose inquieto.

-Ok… e cosa significa?- continuò sorridendo.

-Dovrebbero simulare… un turbante…?- fece un tentativo piuttosto insicuro.

-Cosa?!- esclamò -Uhm… forse così non si capisce. Aspetta…- srotolò la tenda, e se la rimise in testa a mo’ di velo. Morishige deglutì, gli era venuta in mente un’ipotesi spaventosa… -Indizio, non è un cosplay di madonna. Sarebbe anche piuttosto inadeguato, non pensi?- suggerì scherzando. Il ragazzo riacquisto la calma, era un po' consolato dal suggerimento ridicolo. Sì... ma al massimo della madonna... non penso nemmeno possa conoscerla Madonna... Comunque ci deve essere un'altra spiegazione, lei è davvero molto strana quindi la risposta non è quella più ovvia probabilmente...

-Ok, se sul serio non hai capito ti darò un altro indizio…- e si mise a canticchiare una marcia decisamente impossibile da non riconoscere… quella nuziale!

-C-con… con… congratulazioni…- disse tenendo gli occhi fisse sulla porta.

-Grazie! Anche a te!- era decisamente il segnale per cominciare la fuga… il ragazzo se la diede a gambe… Sachiko rise giuliva.

-Diamogli un po’ di tempo per scappare e nascondersi poi andremo a cercarlo, ok?- disse a Yoshikazu nonostante fosse appena entrato e non sapesse niente della situazione, ma tanto non avrebbe avuto alcuna reazione comunque. In questa reazione ci speravo… sarebbe stato una vera noia altrimenti…

E… le entità femminili da evitare per l’eternità erano passate da una a due… Forse aveva frainteso ciò che Sachiko voleva dire e magari la spiegazione al velo improvvisato e alla marcia nuziale era un’altra… Che altra spiegazione ci potrebbe essere?!  Forse mi conviene nascondermi aspettando che questa idea le passi… è una bambina e potrebbe stancarsene presto, giusto?

 Si guardò intorno alla ricerca di un luogo in cui potersi nascondere, cercò di aprire una porta, ma era come sigillata, ne provò un'altra, ma anche questa sembrava bloccata. Però sembra muoversi… Continuò a tirare e si accorse che più che essere chiusa a chiave sembrava tenuta bloccata dall’interno. Da qualcosa o da qualcuno? Aspettò un po’, poi diede uno strattone e riuscì a intravedere una mano che la richiudeva, era in tutto e per tutto una mano umana…

-Aprite, per favore!-

-Scordatelo! Siamo di più di te e siamo anche armati di bastoni!- rispose una voce che tentava di essere minacciosa.

-Yamamoto? Cerca di ragionare…-

-Così possiamo diventare anche noi carne da macello per te e quel piccolo demonio? Va al diavolo!- lo interruppe la ragazza.

-Sono inseguito dal piccolo demonio, se perdo tempo a rimanere davanti la porta lei mi troverà qui e verrete trovati anche voi, non avete molta scelta se non aprirmi!- comunicò il ragazzo, ci fu silenzio per qualche attimo... Poi due mani lo trascinarono tempestivamente all’interno della stanza facendolo cadere sgraziatamente sul pavimento e richiusero la porta.

-Allora, cosa vuoi e a che gioco stai giocando? Sappi che se questa deve essere la mia fine, prima di morire ti ucciderò!- disse Mitsuki puntandogli contro quella che probabilmente era stata la gamba di una sedia. Già, almeno prima di morire potrò spaccarti il cranio…

-Non ho intenzione di consegnarvi proprio a nessuno. Sto cercando di scappare anch’io in questo momento!- il ragazzo ricevette due colpi in testa, bruschi e veloci, cercò di ripararsi con le mani e sentì del liquido che gli scendeva dalla tempia…

-S-stronza…- mormorò, ma si accorse che non stava più cercando di colpirlo, stava indietreggiando respirando affannosamente.

-Staresti scappando anche tu, eh? E come dovrei sapere che non stai solo aiutando quella mostruosa ragazzina a trovarci?!- urlò spaventata.

Non è veramente capace di uccidere? Per un attimo aveva avuto l'impressione che fosse spaventata all'idea di cercare veramente di ucciderlo e che l'averlo fatto sanguinare le mettesse agitazione o che fosse tesa per non essere riuscita a continuare a colpirlo. Ma a cosa sto pensando... Probabilmente tutta la sua agitazione e la sua insicurezza deriva esclusivamente dalla paura di essere trovata da Sachiko…

-Senti, se lei mi stesse utilizzando per trovarvi sarebbe già qu...-

-Non è detto! Forse vuole proprio temporeggiare! Come se... come se...? Come se fosse una specie di gioco!- lo interruppe bruscamente.

-Se è veramente come dici tu vi ha già trovati! Basta, siete semplicemente spacciati... e comunque non è urlando che le impedirai di trovarvi…- Mitsuki sbiancò ed emise una sorta di singhiozzo. Mentre la ragazza rifletteva su come agire, Morishige cominciò a guardarsi in torno. Disteso vicino al muro c'era il ragazzino che era stato da poco recuperato dalla stanza delle torture e poco più in là c'era Fukuroi. In un primo momento a Morishige erano sembrati cadaveri, ma osservandoli meglio notò che sembravano respirare. Fukuroi cominciò ad aprire gli occhi ed in un primo momento sembrava piuttosto stranito di vederlo, si fece subito guardingo e sembrò alla ricerca di qualcosa di utile per difendersi. Mitsuki cercò di spiegargli la situazione come meglio poteva.

-Quindi... Penso che l'unica cosa che possiamo fare per ora sia farlo stare qui, tenerlo d'occhio e comunque non seguirlo se cerca di farci andare da qualche parte e non seguire i suoi suggerimenti...- suggerì insicuro e confuso il ragazzo.

-Già, purtroppo non mi vengono altre idee...- ammise Mitsuki.

-Comunque, perché all'improvviso avresti deciso di scappare?- domandò dubbioso Fukuroi. Morishige cercò di riflettere su cosa dire, ma alla fine optò per la verità… anche se non era tanto semplice.

-Beh, Sachiko... è una bambina dopo tutto, a volte è normale che una bambina abbia idee strane… comunque, credo si sia messa in testa di sposarsi... temo con me... Quindi, mi nascondo finché non le passa...- Suona così… assurdo e stupido! Perché?!

-B-bene... oltre che necrofago, pure necrofilo e pedofilo!- ridacchiò nervosamente Mitsuki. Sta pure cercando di prenderci per il culo?!

-Ah... va bene...- Sul serio non capisco! Pensò invece Fukuroi.

-Non sono un necrofago e perché sarei io il necrofilo e il pedofilo della situazione?- sospirò. -Dico sul serio, non pensate che celebrare un matrimonio, un rituale più o meno sacro, anche per scherzare, in un luogo simile potrebbe rappresentare un problema?-

-Beh... suppongo che rischieresti di essere legato a lei per l'eternità?- ipotizzò Fukuroi. -Ma sei già il suo... assistente... potrebbe comunque costringerti a lavorare con lei per l'eternità...- rifletté, ma Morishige non si mostrava meno a disagio. Riuscendo a portarlo dalla nostra parte potrebbe smettere di rappresentare un pericolo per noi...

-Mitsuki sa come uscire di qui.- disse lanciando un occhiata alla ragazza, nel tentativo di comunicarle qualcosa. -Potremmo far uscire anche te se la smetti di collaborare con Sachiko.- Se ha delle cattive intenzioni nei nostri confronti in questo modo potrebbe rinunciarci... giusto? Non era proprio entusiasta all’idea di portarsi dietro un ragazzo come quello, ma sembrava una soluzione pacifica e non troppo rischiosa, inoltre quello non era proprio né il momento, né il luogo per lasciarsi prendere da rabbia e risentimenti. Ma Morishige non sembrò reagire alla notizia in nessun modo, era come se non l'avesse sentito.

Mitsuki si spostò un po’ più in là, prese un'anta proveniente da qualche armadietto e la posizionò a terra. Morishige si avvicinò con cautela incuriosito da quello strano comportamento… Poi la ragazza prese alcuni pezzi di sedia, glieli posizionò sopra e li usò come combustibile accendendo il fuoco con un fiammifero. Fuoco dentro una stanza chiusa? Ma che sta combinando?! Prese un'altra lastra metallica più sottile proveniente da chissà cosa e la posizionò sopra il fuoco. In fine raccolse una specie di ammasso peloso vicino a lei e cominciò ad inciderlo con un tagliacarte, dopo un’occhiata più attenta Morishige capì di cosa si trattava, era un ratto… morto fortunatamente. Accanto a Mitsuki c’è n’erano almeno altri cinque di cui due già scuoiati che mise sulla lastra ormai incandescente insieme a quello che aveva appena finito di lavorare. Sembrò riflettere un attimo. Spero proprio di non dovermi pentire di questa gentilezza… Sospirò poi ne prese un altro e cominciò a lavorare anche quello. Normalmente si sarebbe sentita male solo guardando qualcuno che spellava un animale, ma aveva davvero molta fame e non doveva occuparsi solo di se stessa in quel momento. Aveva l'impressione che stare in quella scuola la stesse lentamente rendendo insensibile a diverse situazione, probabilmente da una parte era colpa di quell'influenza negativa emanata dalla struttura, ma dall'altra si trattava di un meccanismo di difesa della sua mente. Eppure sono quasi... contenta... fiera di me stessa per essere diventata capace di fare certe cose... Rifletté stranita.  Accorgendosi che Morishige la stava osservando gli gettò un’occhiataccia, probabilmente credeva che vedere un animaletto scuoiato in un modo o nell'altro gli piacesse.

Un sospetto legittimo immagino... Pensò il ragazzo.

Poi l'espressione della ragazza si addolci leggermente e disse ad alta voce:

-Hanno un buon odore… O forse è solo colpa della fame.- ridacchiò con un tono quasi allegro.  Sembra che l’idea di mangiare la metta di buon umore… -Forse qualunque carne è buona una volta cotta. Soprattutto in una situazione del genere…- a differenza sua Fukuroi non sembrava molto entusiasta e guardava da lontano la futura cena piuttosto nauseato. Morishige cercò di immaginarsi come aveva fatto Mitsuki a trovare e catturare tutti quei ratti, era una cosa davvero incredibile… non riusciva proprio a visualizzare Mitsuki che correva dietro ai ratti e li uccideva con chissà cosa… ma del resto non riusciva ad immaginare nemmeno come fosse stata in grado di staccare due ante in metallo e rompere diverse sedie o aveva trovato tutto già in quel modo? Era veramente una ragazza strana… Finì di spellare anche l'ultimo animaletto e mentre smuoveva con attenzione le piccole carcasse utilizzando un tagliacarte annusava… era evidentemente molto appagata dall’odore.

Il ragazzo si stancò di osservarla decise di spostarsi nuovamente di fronte a Fukuroi. Dopo un po’ si avvicinò anche la ragazza portando i quattro ratti. Ne diede uno a Fukuroi, il ragazzo sembrò accettarlo contro voglia e prima di provare a mangiarlo rimase ad osservarlo per un po’. Mitsuki invece mangiava con voracità…

-Già, qualunque carne cotta diventa commestibile e buona.- mormorò spensierata. L’accusato di necrofagia ero io… ma questa secondo me si mangerebbe anche una persona se questa venisse cotta! La ragazza prese un altro ratto…

-Tieni, non fare lo schizzinoso.- disse porgendolo a Morishige, il ragazzo era allibito.

-G-grazie…- la ragazza accennò un sorriso. Perché questo cambiamento? Prima non cercavi di uccidermi…?

-Fukuroi, guarda che quando hai finito c’è l’altro.- disse con voce ferma anche se un po’ preoccupata.

-M-ma sì, certo…- rispose titubante. Lei sospirò.

È un ingenuo tentativo di farlo rimettere in fretta? Si chiese Morishige soffermando il suo sguardo sulla gamba del ragazzo. Quando nella stanza delle torture e si era ritrovato davanti il ragazzo appoggiato a Mitsuki aveva visto il suo arto assumere posizioni davvero strane e nonostante tutto lui non sembrava accorgersene o lamentarsi per il dolore. Si chiedeva in che condizioni fosse, ma con la gamba interamente coperta dai pantaloni non poteva capirlo... tutto ciò che poteva vedere erano delle macchie di sangue più o meno estese in diversi punti... eppure non c'erano tagli e scuciture... Qualcosa potrebbe avergli spezzato le ossa, magari si tratta di fratture esposte, questo spiegherebbe il sangue... Uhm… in realtà le fratture potrebbero anche non essere esposte, in questo posto sporcarsi di sangue non è certo difficile, probabilmente sono troppo frettoloso... Mi chiedo come facciano ad essere ancora qui con uno dei due in quelle condizioni... Se si tratta veramente di fratture esposte considerando anche le condizioni igieniche potrebbe venirgli un’infezione e in seguito la febbre, rischia di non durare a lungo. Il ragazzo si sforzò di finire il pasto e di prendere il ratto rimasto, Mitsuki sembrò tranquillizzarsi un po' e sperare che l'appetito fosse un buon segno. Cerca di farle credere di stare bene? Morishige sospirò. Non credo sia veramente così ingenuo per quel che riguarda le sue possibilità…

-Quel sangue è tuo?- domandò indicandogli la gamba. Mitsuki in un primo momento lo guardò con diffidenza poi osservò l'arto dell'amico allarmata.

-Ah, si...- rispose, poi si accorse del modo in cui Mitsuki lo osservava. -Tranquilla, in un modo o nell'altro ho fermato il sangue...- le spiegò sollevando leggermente l’estremità dei pantaloni lasciando intravedere dei pezzi di stoffa inizialmente bianchi ora macchiati di rosso che gli fasciavano la gamba. Lei non sembrava tranquillizzarsi, ma tentò di concentrarsi su altro.

è stata con lui tutto il tempo, come ha fatto a non accorgersene? Mah... forse si è fatto portare in bagno e li ha cercato di sistemarsi da solo evitando di farla preoccupare o forse semplicemente non sono rimasti insieme tutto il tempo...

-Ehm... guarda che non è avvelenato, sul serio!- lo interruppe Mitsuki con fare scontroso vedendo il suo ratto intatto. Il ragazzo cercò di accontentarla. La carne era troppo cotta e un po' bruciata, in alcuni punti non era neanche spellata bene. Terribile! Come pensavo... Almeno non dovrebbe essere infetta, Forse l'ha cotta così tanto proprio per paura di eventuali parassiti. Eppure a Yamamoto sembra piacere, questa è la prima volta che la vedo così felice… Nonostante tutto, dopo il primo morso non poté evitare di mangiare tutto e velocemente, aveva troppa fame.

-Dato che abbiamo condiviso la nostra cena con te, tu in cambio potresti anche darci delle informazioni utili... qualunque cosa ti venga in mente...- suggerì la ragazza provando ad assumere un’intonazione più gentile.

-Guarda che anche se di tanto in tanto do una mano a Sachiko non ho alcuna informazione particolarmente utile.- Mitsuki sospirò con stanchezza. Il ragazzo osservò i due sfiniti compagni e il ragazzo ancora svenuto... alla fine il suo non era stato un favore molto utile nei loro confronti, loro erano già messi male e quel ragazzo che aveva lasciato andare sarebbe stato solo una palla al piede. -Beh... credo di aver sentito da alcuni spettri bambini che al secondo piano c'è un ragazzo bassino, dalla descrizione della divisa credo si tratti di un vostro compagno.- Mitsuki e Fukuroi si scambiarono un'occhiata incerta. Sei stata tu a chiedermi informazioni... se poi non ti fidi, che me le hai chieste a fare?

-Potrebbe trattarsi di Kensuke...- rifletté ad alta voce Fukuroi e cercò di sorridergli. -Grazie.-

-Hey... riguardo ad una ragazza con una divisa come la mia… s-sai nulla...?- chiese Mitsuki sembrava quasi avere un groppo alla gola... Morishige scosse il capo e la ragazza abbassò lo sguardo. I suoi compagni che fine avevano fatto? Erano riusciti ad andare via e lo avevano lasciato là...? Anche in caso non gliene faceva una colpa, era probabile che per un motivo o per un altro lo potessero credere morto e comunque non aveva più motivi per andarsene...

-Fukuroi ha detto che sai come scappare... è per questo che siete ancora qui? Volete prima trovare i vostri amici quindi?- la ragazza ci mise un po' prima di dare una risposta affermativa... quelle domande le avevano fatto correre un brivido su per la schiena. Il ragazzo sospettava che mentisse? O se invece le credeva come faceva ad essere sicura che non fosse uno svantaggio per loro? Essendo in rapporti amichevoli con Sachiko sarebbe stato spinto a impedire loro di scappare con ogni mezzo?

Fukuroi... F-forse ci hai messi nei guai... Pensò cercando di incontrare gli occhi dell'amico, a giudicare dalla espressione del ragazzo i suoi timori non dovevano essere così differenti da quelli di Mitsuki... In teoria aveva pianificato di riposarsi, ma con quel ragazzo con loro non era sicura né di riuscire a chiudere occhio né di quanto farlo fosse conveniente...

Beh, dovrei essere anche io preoccupato della mia vita, in teoria, se me ne importasse qualcosa... Anche se due su tre non sono in condizioni ottimali sono comunque in tre contro uno e Yamamoto in fondo è sempre Yamamoto... è molto, molto più pericolosa di quello che mi era sembrato a una prima impressione...

Note:

-Kira-chan si era aspettata uno sviluppo molto più catastrofico per quanto riguarda la cena… spero proprio non sia una delusione (e che non lo sia nemmeno il mio inserire situazioni più o meno stupide e che gli errori eventuali non siano troppo pesanti…) ma non era nelle mie intenzioni fin dall’inizio nonostante in un wrong and di book of shadows Mitsuki mi ha effettivamente dato l’impressione di non trovare così sgradevoli i suoi simili da quel punto di vista… perlomeno per quel che riguarda l’odore…

-La carne umana è effettivamente la più digeribile per gli esseri umani.

-Il cadavere nel posto in cui Morishige schiaccia un pisolino è quello da cui è più ossessionato in book of shadows.

  
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