Film > Pirati dei caraibi
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Autore: fiphina    28/02/2017    0 recensioni
(In revisione)
L'affascinante ed iconico Capitano Jack Sparrow stavolta è alle prese con il disperato tentativo di riportare la sua amata Perla Nera alle sue dimensioni originali, dopo che Barbanera l'aveva rinchiusa in una bottiglia. Come di consueto in tutte le sue avventure, ormai, questa impresa per il vecchio zio Jack non si rivelerà affatto " tutta rose e fiori", o se vogliamo dirlo in termini pirateschi: "tutta rum e donnicciole"! E se per Jack i guai non sono mai pochi, cosa accadrebbe se arrivasse anche a perdere la testa per la bella figlia di un certo celebre pirata di sua conoscenza?
Una sottospecie di seguito del quarto capitolo, in occasione dell'uscita del quinto film che sto aspettando come l'acqua! Non mi uccidete, è la mia prima fanfic su questo fandom!!
"Beviamoci su!!"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Sparrow, Joshamee Gibbs, Nuovo Personaggio, Pintel, Raghetti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo sette: 

Ritorno sulla

Queen Ann's revenge

 

 

Rain non riusciva a crederci! Tutto quell'andare tra foglie, animaletti di non si sa che specie e accidenti varie, per poi aggiungerci "l'incidente", se così voleva essere, per delle casse di altro rum? Era inconcepibile! 
Avevano una zattera di legno, non un veliero, quindi poteva portare o loro o le casse. 
-Jack, ma è proprio necessario?- Borbottò. 
-Sono di vitale importanza, gioia, e poi perché ti lamenti? Credevo che anche tu andassi pazza per il rum, o era tutta una farsa? Perché nel caso mi offenderei!- Rispose il capitano, abbracciando una cassa neanche fosse sua madre. 
-Si, è vero, ma... la zattera può portare o noi o il tuo dannatissimo rum!- 
Durante il loro chiacchierare, il povero Gibbs provava ad intervenire per chiedere aiuto con il trasporto delle bottiglie, essendo in difficoltà. Ma a nulla valsero i suoi richiami: i due continuavano a contendere il posto per la zattera.
-Allora mettiamo le casse sulla zattera e noi la spingiamo nuotando, visto che mancano i remi!- precisò Jack, con un sorrisetto a decorare il suo bellissimo viso. 
-Mastro Gibbs, forza con quelle casse! Animo!- rimproverò poi l'altro pirata. 
-Si, si capitano!- rispose quello, sbuffando, mantenendo due casse con le mani e tenendole ferme col mento, il che gli rendeva particolarmente difficile parlare. 
La giovane continuò a protestare vedendo ulteriori casse di rum. 
-Jack ora basta!- gli si parò davanti, bloccandolo. 
-No- replicò lui, impuntandosi come un bambino capriccioso.
-Si- 
-No- 
-La zattera l'ho costruita io e quindi è mia! Io decido!- 
-E se ti dessi un bacio e tu in cambio mi fai portare le casse? Non dirmi che prima non ti è piaciuto, carina!- le fece l'occhiolino. 
-Come prego?!- mormorò lei allibita. 
In quello stesso momento Gibbs fece un volo finendo col muso e tutte le casse con lui, in acqua. 
Eppure nessuno sembrò importarsene. 
Rain non aveva la forza né di parlare né di tirargli un ceffone se avesse voluto. Quel pirata dannatamente affascinante non finiva mai di stupirla, purtroppo. 
Sapeva che la stava mettendo alla prova, ma non volle cedere e dimostrarsi così la solita ragazzina che cedeva al fascino di un uomo, dandogliela vinta. Jack aveva sbagliato persona seppur l'avesse affascinata come non mai, anche se non era poi così sicura che per lui fosse lo stesso. 
-Una cassa- 
Lui appese il labbro tenero come un pesce cane bastonato. 
-Due- 
-Si!- sussurrò il pirata, trionfante.
Tuttavia la ragazza gli puntò l'indice contro -Non una cassa di più, chiaro? E potresti almeno dire grazie, eh!- 
Jack dopo aver posato il barile sul legno, le si avvicinò diretto e mettendole la mano dietro la nuca le diede un bacio, cogliendola per la stra-ennesima volta di sorpresa. 
-Grazie cara, ti adoro!- 
Poi si decise ad aiutare l'amico, giusto un tantino in difficoltà, lasciando stavolta la poveretta un po' in difficoltà. 
-Capitano, ma cosa avete fatto a quella povera damigella?- sussurrò mastro Gibbs a Jack, il quale stringeva la cassa con le braccia e le gambe, mentre galleggiavano a largo sulla canoa. 
-Uffa! Ma perché date sempre la colpa a me?!- sbraitò quest'ultimo. 
-Beh... da che vi conosco, non avete portato sempre buone arie tra i vivi- 
Gibbs dovette far sparire la risata, data l'occhiataccia che aveva ricevuto da Sparrow. 
Rain spalancò gli occhi davanti a sé. 
-Non credo che noi lo saremo ancora per molto...- fece.
Davanti a loro infatti un'enorme vascello stava per investirli. 
-Oh, di nuovo- 
-Capitano! Nave a dritta!- 
Urlò il vecchio pirata. 
-E tu buttati di lato!- Sintetizzò quello in risposta.  
-Da quale lato?- 
-La volete finire?- intervenne la ragazza, esasperata. 
Così si buttarono in acqua appena in tempo. 
-Dov'è la mia cassettina, adorata dolce cassettina?- 
-Lascia perdere quella dannata cassa!- sbottò lei.
-Maledetta Queen Ann's revenge!- 
A quel nome Rain si sentì accapponare la pelle. 
-La nave di...- 
-Ex- la corresse Gibbs. -Barbanera, ma non credo che qualcuno ne sentirà la mancanza, sapete?- 
-Ohi, aggrappatevi alle reti!- ordinò Jack, afferrandone una. 
Gli altri due lo imitarono, non potendo fare altrimenti. 
Si sentiva il baccano della ciurma al disopra della nave. 
-Capitano, clandestini! Ehi, ma io ti conosco- urlò uno di loro, che poco dopo corse dal capitano. 
-Che succede mastro Scrum?- 
Chiese costui bruscamente. 
-Clandestini, capitano... bisogna tirarli su prima che diventino mangime per chissà quale bestia orribile, non credete?- 
-Clandestini, bene! Tirateli su e... non è possibile...- non riuscì a completare la frase a causa di ciò che vide. 

Rain non riusciva a crederci! Tutto quell'andare tra foglie, animaletti di non si sa che specie e accidenti varie, per poi aggiungerci "l'incidente", se così voleva essere, per delle casse di altro rum? Era inconcepibile! 
Avevano una zattera di legno, non un veliero, quindi poteva portare o loro o le casse. 
-Jack, ma è proprio necessario?- Borbottò. 
-Sono di vitale importanza, gioia, e poi perché ti lamenti? Credevo che anche tu andassi pazza per il rum, o era tutta una farsa? Perché nel caso mi offenderei!- Rispose il capitano, abbracciando una cassa neanche fosse sua madre. 
-Si, è vero, ma... la zattera può portare o noi o il tuo dannatissimo rum!- 
Durante il loro chiacchierare, il povero Gibbs provava ad intervenire per chiedere aiuto con il trasporto delle bottiglie, essendo in difficoltà. Ma a nulla valsero i suoi richiami: i due continuavano a contendere il posto per la zattera.
-Allora mettiamo le casse sulla zattera e noi la spingiamo nuotando, visto che mancano i remi!- precisò Jack, con un sorrisetto a decorare il suo bellissimo viso. 
-Mastro Gibbs, forza con quelle casse! Animo!- rimproverò poi l'altro pirata. 
-Si, si capitano!- rispose quello, sbuffando, mantenendo due casse con le mani e tenendole ferme col mento, il che gli rendeva particolarmente difficile parlare. 
La giovane continuò a protestare vedendo ulteriori casse di rum. 
-Jack ora basta!- gli si parò davanti, bloccandolo. 
-No- replicò lui, impuntandosi come un bambino capriccioso.
-Si- 
-No- 
-La zattera l'ho costruita io e quindi è mia! Io decido!- 
-E se ti dessi un bacio e tu in cambio mi fai portare le casse? Non dirmi che prima non ti è piaciuto, carina!- le fece l'occhiolino. 
-Come prego?!- mormorò lei allibita. 
In quello stesso momento Gibbs fece un volo finendo col muso e tutte le casse con lui, in acqua. Eppure nessuno sembrò importarsene. 
Rain non aveva la forza né di parlare né di tirargli un ceffone se avesse voluto. Quel pirata dannatamente affascinante non finiva mai di stupirla, purtroppo. 
Sapeva che la stava mettendo alla prova, ma non volle cedere e dimostrarsi così la solita ragazzina che cedeva al fascino di un uomo, dandogliela vinta. Jack aveva sbagliato persona seppur l'avesse affascinata come non mai, anche se non era poi così sicura che per lui fosse lo stesso. 
-Una cassa- 
Lui appese il labbro tenero come un pesce cane bastonato. 
-Due- 
-Si!- sussurrò il pirata, trionfante.
Tuttavia la ragazza gli puntò l'indice contro -Non una cassa di più, chiaro? E potresti almeno dire grazie, eh!- 
Jack dopo aver posato il barile sul legno, le si avvicinò diretto e mettendole la mano dietro la nuca le diede un bacio, cogliendola per la stra-ennesima volta di sorpresa. 
-Grazie cara, ti adoro!- 
Poi si decise ad aiutare l'amico, giusto un tantino in difficoltà, lasciando stavolta la poveretta un po' in difficoltà. 
-Capitano, ma cosa avete fatto a quella povera damigella?- sussurrò mastro Gibbs a Jack, il quale stringeva la cassa con le braccia e le gambe, mentre galleggiavano a largo sulla canoa. 
-Uffa! Ma perché date sempre la colpa a me?!- sbraitò quest'ultimo. 
-Beh... da che vi conosco, non avete portato sempre buone arie tra i vivi- 
Gibbs dovette far sparire la risata, data l'occhiataccia che aveva ricevuto da Sparrow. 
Rain spalancò gli occhi davanti a sé. 
-Non credo che noi lo saremo ancora per molto...- fece.
Davanti a loro infatti un'enorme vascello stava per investirli. 
-Oh, di nuovo- 
-Capitano! Nave a dritta!- Urlò il vecchio pirata. 
-E tu buttati di lato!- Sintetizzò quello in risposta.  
-Da quale lato?- 
-La volete finire?- intervenne la ragazza, esasperata. 
Così si buttarono in acqua appena in tempo. 
-Dov'è la mia cassettina, adorata dolce cassettina?- 
-Lascia perdere quella dannata cassa!- sbottò lei.
-Maledetta Queen Ann's revenge!- 
A quel nome Rain si sentì accapponare la pelle. 
-La nave di...- 
-Ex- la corresse Gibbs. -Barbanera, ma non credo che qualcuno ne sentirà la mancanza, sapete?- 
-Ohi, aggrappatevi alle reti!- ordinò Jack, afferrandone una. 
Gli altri due lo imitarono, non potendo fare altrimenti. 
Si sentiva il baccano della ciurma al disopra della nave. 
-Capitano, clandestini! Ehi, ma io ti conosco- urlò uno di loro, che poco dopo corse dal capitano. 
-Che succede mastro Scrum?- Chiese costui bruscamente. 
-Clandestini, capitano... bisogna tirarli su prima che diventino mangime per chissà quale bestia orribile, non credete?- 
-Clandestini, bene! Tirateli su e... non è possibile...- non riuscì a completare la frase a causa di ciò che vide. 




 

   
 
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