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Autore: Heaven Black    01/03/2017    0 recensioni
DAL TESTO:
"La giovane si fece accompagnare fino ai piedi delle scale che conducevano al piano superiore, senza indugi decise di seguire il ragazzo dalle manette tatuate sul collo e, quando arrivarono in cima, poté notare un corridoio abbastanza luminoso, le pareti erano di un tenue color crema e su ogni lato delle pareti si vedevano chiaramente sei porte, per lato s'intende. Le porte erano in legno di quercia bianco, perfettamente tenute tanto da sembrare nuove.
Il particolare che la incuriosì fu il fatto che le scale proseguivano, fece scorrere lo sguardo fin in cima alla seconda rampa e intravide un corridoio del tutto buio, privo di luce e dava l'impressione di essere freddo.
-Dove portano ancora le scale?-, chiese curiosa al giovane.
Lui si girò con un sorriso complice e sincero.
-Nulla di interessante-.
Nel momento stesso in cui se ne andarono, Morgana sentì come un urlo lontano provenire proprio da quel corridoio nascosto e in distacco con quella meravigliosa villa.
***
Storia precedentemente pubblicata su Wattpad
Written by Heaven Black
Genere: Horror, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, The Rev, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo due : Spettri

"Lucifero era solito essere l'angelo preferito di Dio" ~Cit.

Il rumore della porta di casa fece sobbalzare Morgana, chi aveva avuto la grande idea di sbatterla così forte? 
Si guardò intorno notando dei raggi solari entrare nella camera e illuminarla del tutto, si era dimenticata di tirare le tende, si strifinò gli occhi sbadigliando sonoramente prima di mettersi seduta sul letto.
Di sicuro avrebbe preferito svegliarsi in altri modi, ma condividere la casa con quattro ragazzi che si comportavano da bambini era decisamente anormale e, tanto meno, tranquillo.
Pigramente si diresse verso il suo bagno privato e senza nemmeno guardare la sua immagine riflessa allo specchio s' incamminó verso la doccia, il bagno era esattamente come la casa...enorme, disponeva di una grande vasca da bagno in fondo alla stanza e proprio sotto la finestra, poco prima vi era il box doccia abbastanza grande da ospitare cinque persone, davanti ad esso nella parete opposta c'erano il water, seguito da un mobiletto con quattro cassettoni e subito dopo il lavandino doppio, sopra al lavandino era posto uno specchio grande quanto esso. 
Aprì l'acqua della doccia e si passò una mano tra i capelli per poi togliersi la t-shirt over size e le mutandine, rigorosamente in pizzo nero. 
Si chiuse nella doccia e come l'acqua entrò in contatto con la sua pelle si lasciò sfuggire un sospiro, era rilassante, non c'era nulla da ridire, in più aveva una vasta scelta di shampo e altri saponi, in più le si presentarono anche delle creme da bagno e del sale marino per la pulizia del corpo. Si stupì di ritrovarsi a così tante bottigliette e vasetti di roba per la cura del corpo.
Scelse uno shampo per capelli alla lavanda e un bagnoschiuma identico per il corpo, chiuse gli occhi mentre si rilassava ancora sotto il getto d'acqua e quando li riaprì sobbalzò.
Dietro il pannello di vetro appannato intravide una sagoma.
Si affrettò a coprirsi come meglio poteva e fece per aprire l'anta della doccia ma, dietro di essa, non vide nulla.
"Ma che strano ..."
Pensò Morgana, ancora un po' scossa dalla situazione decise di togliersi la schiuma di dosso e uscire dalla doccia, toccò il tappeto apposito per non far gocciolare l'acqua sul pavimento e recuperò un asciugamano dal primo cassettone, se lo legò intorno al corpo e poi ne prese un altro più piccolo per asciugarsi i capelli. Finalmente si guardò allo specchio e quasi perse un respiro notando sul collo una macchia violacea, quasi tendente al giallastro.

-Ma...-, mormorò tra se portando una mano sul segno, le fece male non appena ci passò le dita sopra.

-Ma come diavolo ho fatto...-, sospirò stranita e decise di non darci troppo peso, magari aveva urtato qualcosa senza nemmeno rendersene conto...eppure sul collo...che fosse caduta? No ...se ne sarebbe accorta.
Mentre cercava una motivazione logica tornò in camera tamponandosi ancora i capelli, si mosse verso l'armadio, che il giorno prima aveva arredato, e aprì il cassetto dove aveva messo intimo e calzini, si lasciò scivolare di dosso l'asciugamano e tirò fuori mutandine e reggiseno neri, se li mise addosso con calma per poi spostarsi verso lo specchio, era solita a fissarsi per minuti interi nello specchio, da piccola aveva avuto problemi di bullismo a scuola e di conseguenza le era venuta l'ossessione di avere sempre dei difetti nel corpo, nulla da preoccuparsi dato che aveva un fisico invidiabile, magra e slanciata, una terza abbondante, e muscoli ben allenati, avendo fatto nuoto per ben quindici anni della sua vita.
Si mise di profilo facendo passare le mani sui fianchi e notando che non erano cambiati sospirò tranquilla, si spostò appena sulla destra e il letto matrimoniale venne riflesso nello specchio... assieme alla figura di un ragazzo. 
-Cristo!-, sussultò spaventata voltandosi di scatto.

Questa volta non si sbagliava.
C'era davvero un ragazzo seduto sul suo letto e...
"E che gran ragazzo", non poté non pensarlo.
I suoi occhi chiari si incatenarono a quelle due pozze scure che sembravano volerla divorare, i capelli corvini erano tenuti in una bandana nera e in un cappello, le labbra sottili erano piegate in un sorrisetto malizioso e appena sotto l'occhio sinistro presentava una cicatrice abbastanza marcata che scendeva in verticale arrivando quasi alla mascella. 
Il ragazzo continuava ad osservarla con malizia mentre Morgana si dimenticò anche di essere mezza nuda davanti ad uno sconosciuto.

-Devo dire che hai davvero un gran bel culo-, disse il ragazzo senza scomporsi e senza preoccuparsi di una possibile reazione negativa, la sua voce era leggermente roca e terribilmente calda tanto che Morgana desiderò di sentirla ancora...

-E anche il resto non è affatto male-, continuò il ragazzo facendo vagare lo sguardo su tutta la sua figura.

-Ma tu chi cazzo sei?! E perché sei in camera mia!?-

-Non ti scaldare piccola, stavo solo facendo dei complimenti-

-Del tutto fuori luogo! Come ti permetti?!-

-Non ho bisogno del tuo permesso per osservarti. Se non mi volevi non avresti dovuto bussare alla mia porta-, mormorò il ragazzo alzandosi dal letto e avvicinandosi pericolosamente a Morgana che rimase impietrita, avrebbe giurato fosse un po' più basso, colpa della sua statura minuta che toccava appena il metro e sessanta.

-I-io non so nemmeno chi tu sia e poi...non ti ho cercato da nessuna parte!-

-Vuoi dirmi che non sei stata tu a bussare alla mia porta...stanotte?-

Morgana sbiancò ancora di più.

-V-vuoi dire che...sei ...sei stato tu a bussare ...?-

-E chi credevi che fosse? Un fantasma?-, ridacchiò il ragazzo avvicinandosi sempre di più fin quando Morgana non poté sentire il suo profumo di sigarette.

-Io non sapevo nemmeno della tua esistenza...-

-Ah, no? I ragazzi non ti hanno parlato di me?-, chiese sembrando quasi offeso.

-No...tu...chi sei, si può sapere?-

-Molti mi chiamano Synyster Gates, ma tu puoi chiamarmi Brian-, le prese una mano per poi fare un leggero inchino e baciarle il dorso.
Morgana spaventata ritrasse subito la mano e fece un passo indietro, pessima scelta dato che andò a sbattere contro l'anta aperta dell'armadio.

-Chi ti chiama Synyster Gates?-, non seppe nemmeno lei perché glielo stesse domandando ma non ci fece troppo caso.

-Di solito è così che mi chiama la polizia...o la comunità ...o le donne che mi scopo ...vorresti essere una di quelle per potermi chiamare così?-, un sorriso malizioso gli imperlò le labbra.

-Cristo, certo che no! E ora levati di torno, mi devo vestire e la tua presenza non è gradita!-

-Adoro il tuo caratterino, sono sicuro che andremo molto d'accordo, Morgana...-, fece per andarse lasciando la ragazza di sasso. 
Come sapeva il suo nome?

-Ah, prima che mi dimentichi...potresti dare questo a James?-, la guardò magnetico porgendole un foglietto piegato a metà che Morgana prese titubante. Brian si sporse lasciandole un bacio sulla guancia, ad un soffio dalle labbra, e poi uscì dalla porta della camera. 
Scossa, corse subito nel corridoio per vedere da dove veniva quel ragazzo ma, quando uscì, di Brian non c'era nemmeno l'ombra.

***

Morgana si aggirava curiosa tra le strade della città seguita a ruota da Matt e Zacky, i due si erano offerti di accompagnarla quel pomeriggio, la ragazza insistiva a volersi cercare un lavoro al più presto e poi moriva dalla voglia di uscire e scoprire quella città, per lei, piena di mistero.
Non aveva detto nulla del suo incontro imbarazzante quanto strano con Brian, ancora non aveva dato a Jimmy il foglietto con il messaggio e quasi aveva paura a farlo, non si era permessa di leggerlo, non le piaceva quando le persone ficcavano il naso nelle sue cose e credeva che anche agli altri, come a lei, potesse dar fastidio. 
Gliene avrebbe parlato quella sera dopo cena.
I suoi passi leggeri la portarono fino alla porta d'ingresso di una biblioteca/libreria.
L'edificio presentava cinque immensi piani, era in stile antico e in tre ore di passeggiata era l'unica che avesse visto. Un'immenso sorriso le si dipinse sul volto mentre in meno di un battito di ciglia era già all'interno. 
Il silenzio e la pace regnavano, un lungo corridoio che portava ad una sala rotonda con al centro delle comode poltrone in tessuto rosso, ognuna munita di tavolini, e più in là, prima della parete, svettava una scrivania in legno scuro e una donna sulla cinquantina svolgeva il suo lavoro immersa nelle scartoffie.

-Ehy, ma perché ci hai portati qui?-, chiese a gran voce Matt.

-Shhh! Siamo in biblioteca, non urlare!-, lo rimbeccò Morgana a bassa voce.

Il ragazzo fece spalline alzando le mani e subito dopo la ragazza riprese la sua solita compostezza.
Nel suo abito nero con del pizzo sparso qua e la e il gonnellone velato che arrivava alle ginocchia, si diresse a testa alta verso la scrivania, i suoi passi risuonavano grazie agli anfibi alti fino a metà polpaccio e ornati da alcune catene. 
Il suo trucco era il solito, ombretto blu e linea di eyeliner perfetta e lunga fino quasi alla tempia, il rossetto nero e il piercing al labbro inferiore completavano la sua personalità mentre i tatuaggi sul suo corpo erano ben visibili ed erano sfoggiati con eleganza. 
Arrivata davanti alla scrivania attirò immediatamente lo sguardo della donna, questa sussultò appena nel ritrovarsi davanti una ragazza vestita in modo così inusuale.

-Oh, per l'amor del cielo cara, somigli terribilmente ad una strega!-

-Lo prendo come un complimento, signora. Mi chiamo Morgana-, cordialmente tese la mano guantata, un guanto a rete molto fine e senza dita che arrivava appena alla fine del polso, la donna strinse la mano sorridendo.

-Per l'appunto ...-, alluse al nome della giovane.

-Come posso aiutarti?-

-Cerco un lavoro. E questo posto è meraviglioso, potrei esser d'aiuto se lei è disposta ad avere una persona in più qui-

-A dire la verità non c'è nessuno qui oltre a me. Dimmi, perché vorresti lavorare qui?-

-Leggere è sempre stata la mia vita, fin da piccola, non sono di qui e vengo da un piccolo paesino inglese, ho appena visto l'edificio e dall'esterno mi è parso fantastico, per non parlare di quando sono entrata. Potrei aiutarla con gli ordini dei nuovi libri, a sistemarli, a continuare a far vivere questo posto-, parlò felice Morgana e la signora davanti a lei si illuminò. 
I suoi vispi occhietti grigi parlarono da loro.

-Beh, una mano mi sarebbe utile, ti andrebbe bene iniziare mercoledì?-, chiese sorridendo.

-Oh, certo! Grazie mille!-

-Grazie a te, cara, e comunque io sono la signora Blue, per qualsiasi cosa qui puoi trovare il mio numero. In casi contrari spero di vederti qui mercoledì alle nove in punto. E quei giovanotti sono con te?-, guardò oltre le sue spalle e notò Matt e Zacky guardarsi intorno con un'espressione da premio Oscar.

-Chi noi?-, chiese Zacky sentendosi interpellato.

-No ...noi...l'abbiamo solo accompagnata!-, si giustificò Matt.

-Leggere è sapere, ragazzo-, affermò la signora Blue.

-Grazie ma ...anni di scuole credo mi siano bastati! Arrivederci!-, e in men che non si dica scapparono, letteralmente, a gambe levate.

-Li scusi, comunque, ci vediamo mercoledì!-

-Certo! Buona giornata-

-A lei!-

Morgana uscì dall'edificio e raggiunse i due, Zacky era intento a fumarsi una sigaretta.

-Allora?-, chiese Matt.

-Ho un lavoro!-

-Complimenti, possiamo offrirti una birra?-

-Certo che si-

Matt la prese a braccetto e insieme i tre camminarono verso il pub in cui, due sere prima, Morgana conobbe James.
Era assurdo il rapporto instaurato da subito con quei quattro ragazzi, erano decisamente coinvolgenti e poi avevano tutti la stessa età, il che era un gran vantaggio.
Entrati al pub attirarono subito l'attenzione, Morgana si sentì tanto una donna di classe affiancata a due guardie del corpo, data la fisicità dei due.
Tutti e tre si avvicinarono al bancone e Matt pensò bene di ordinare due birre medie e un Jack Daniel's per Zacky.

-A quest'ora un Jack?!-

-Abitudine tesoro, non preoccuparti!-

-Pazzo-, mormoro allibita Morgana scatenando le risate dei due.

Passarono parecchi minuti a ridere e bere parlando delle reciproche vite e delle varie scelte di esse, in un primo momento alla ragazza parve di tornare indietro nel tempo, a quando frequentava il pub sotto casa con tutti i suoi migliori amici...bei tempi.
Lo sguardo della giovane attraversò il locale e nel buio di un angolino infondo alla sala intravide una sagoma fin tropli famigliare. Al tavolino rotondo, munito di una candela alta, sedeva un ragazzo, il viso gli era appena illuminato dalla fiamma che oscillava donandogli delle ombre inquietanti. A Morgana le si mozzò il respiro mentre sentì il suo stesso cuore perdere un colpo.
Brian era seduto nell'ombra del locale e la fissava con lo stesso sguardo penetrante di quella mattina.

-Morgana? Ehy, mi stai ascoltando?-

Le parole di Matt le arrivarono lontane mentre vide Brian portarsi il dito indice destro alle labbra mimandole il silenzio, portò subito dopo due dita alla sua tempia e mimò uno sparo, con movimenti ben calcolati prese la candela e se la spense addosso.
Brian sparì così com'era comparso e subito dopo una risata agghiacciante invase le orecchie e la mente della giovane che rabbrividì.

-Morgana?-

All'ennesimo richiamo si voltò verso Zacky con uno sguardo perso.

-Avete sentito?-, chiese con un lieve tremore.

-Sentito cosa?-

-Quella risata!-

-Ma...ma che dici? Io non ho sentito nulla...e tu, Matt?-

-Nulla. Direi che questa birra ti ha dato alla testa, ragazza-

-No ...io...-

-Avanti, andiamo a casa...sta per far buio-

***

Quando arrivarono a casa il cielo era ormai nero e delle stelle iniziavano a farsi vedere dietro le poche nuvole, Morgana continuava a ripensare ai fatti appena accaduti e si chiese come fosse possibile che solo lei fosse riuscita a vedere Brian.
Le sue domande non trovarono risposta e, quando entrarono in casa, vennero travolti da James che, tutto trafelato, faceva passare i suoi occhi cristallini su ognuno dei tre.

-Jimbo, si può sapere che ti prende?-, gli chiese Matt.

-Non scherzate, uno di voi ha fatto qualche cazzata. Voglio sapere immediatamente la verità!-

-Ma di che parli? Siamo stati a lavoro stamattina e oggi eravamo con Morgana!-, si difese Zacky.

-Qualcosa dev'essere successo, a meno che non abbiate insegnato ai muri come si ride-

-Amico, ammettilo, sei drogato?-

-Fottiti Matt!-

-James...devo parlarti...-, mormoro piano Morgana senza guardare il ragazzo.

James le rivolse un'occhiataccia per poi afferrarla per un braccio e trascinarla, letteralmente, verso le scale. 
La ragazza iniziò ad urlare di rabbia mentre i ragazzi non poterono far altro che guardalo straniti.

-Lasciami cazzo! Mi fai male!-

-Zitta e cammina!-

-Mollami brutto stronzo!-

Jimmy la spinse dentro la sua camera e chiuse a chiave la porta, Morgana cadde sul pavimento talmente lo spintone era stato forte, alzò lo sguardo spaventata sul giovane e lo vide davanti a lei, le mani strette in pugni e uno sguardo quasi omicida.

-J-James...mi stai facendo paura...-

-Sei andata al terzo piano?-

-Si...io ...volevo sapere cosa...cosa ci fosse e...-

-Cazzo ti avevo detto di non andarci! Hai aperto la porta?!-

-No, solo bussato-

-Nient'altro?-

-Nulla...apparte che stamattina in camera mia c'era un ragazzo...-

-Un ragazzo? Chi?-, Jimmy sembrava quasi affannato da quanto era preso dal discorso.

-Si chiama Brian e ...-

-Bugiarda...-

-Cos...non ti permettere! Questa è la pura verità! Cazzo, mi ha anche dato questo foglietto-, prese il medesimo foglio dalla tasca del vestito e glielo porse, il ragazzo lo prese malamente e quando lo lesse sbiancò più di un cadavere.

"È ora di giocare"

La scritta era in rosso sangue e subito dopo averla letta, James, si portò una mano alla bocca.

-Tu...tu non hai idea di cosa hai appena fatto...-

-Come faccio a saperlo se non me lo dici?-

Jimmy alzò lo sguardo contro di lei, un sorriso amaro gli imperlava le labbra e gli occhi avevano perso ogni luce di vita.

-Ci hai appena firmato la condanna a morte-

 

SPAZIO AUTRICE

Lo so, è abbastanza breve, però mi andava di lasciarlo così per non anticipare troppo. Non ci saranno molti capitoli e quindi mi piacerebbe aumentare la suspance! 
Ditemi che ne pensate!

~Heaven

 
   
 
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