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Autore: _Sherazade_    01/03/2017    1 recensioni
22 prompt per altrettante storie dedicate alla stagione più fredda dell'anno: l'inverno.
Storie sentimentali, introspettive, storie di delusioni o di lieti fine.
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Questa raccolta partecipa a "The Seasons Challenge" indetta da Jadis_ sul forum di Efp.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Genere: Introspettivo, Slice of life, Sentimentale
Capitoli: One shot
Tipo di coppia: Het
Categoria: Storie originali - Generale
Rating: Verde

Storia partecipante a "The Seasons Challenge" indetta da Jadis_ sul forum di Efp.
Stagione: Inverno
Prompt: Natale


 




Il Tulipano Rosso di Natale





Era la vigilia di Natale.
Volevo solo starmene per conto mio, e presi la scusa di portare fuori il nostro Wolf per potermi schiarire le idee con l'aria frizzantina della sera.
Ultimamente le cose non mi stavano andavano poi così bene: Raphael, il ragazzo di cui ero innamorata e mio vecchio amico, mi aveva confidato di essersi innamorato di una ragazza.
Mi aveva chiesto un consiglio su cosa fare e su come comportarsi con lei, dato che la ragazza sembrava non essere particolarmente interessata a lui. Seppur a malincuore, cercai di essergli d'aiuto, ma mi sentivo a pezzi.
Avevo sprecato troppe occasioni, e ora lo stavo per perdere.
Ero innamorata di lui da tanto tempo, ma la paura di essere rifiutata e di perderlo anche come amico, mi avevano convinta a reprimere quel sentimento così... “sbagliato”.

Arrivai al parco vicino casa, e lasciai libero Wolf di correre tra la neve. Almeno lui si sarebbe divertito.
Amavo il Natale, e detestavo sentirmi così male in un periodo che avevo sempre amato alla follia.
Persa in quei pensieri tutt'altro che lieti, non mi accorsi che qualcuno si era avvicinato a me.
- Hey, che cosa ci fai qui? – Era proprio lui: la fonte di tutti i miei sospiri e dolorosi patimenti.
- Ho portato fuori Wolf, direi che ho fatto bene: guardalo come si sta divertendo! - dissi indicando il grosso pastore tedesco che correva libero per il parco deserto. - E tu? Non avevi il cenone con l'intera famiglia riunita per l'occasione? - Il padre di Raphael era inglese, mentre la madre era originaria della Russia; per un periodo avevano vissuto in Francia, ma per lavoro si erano spesso spostati, finendo poi con lo stabilirsi in Italia. Anche i fratelli maggiori di Raphael avevano seguito le orme dei genitori e si erano stabiliti all'estero, ma per le feste facevano ritorno a casa.
- Potrei farti la stessa domanda! Siamo passati tutti dai tuoi per farvi gli auguri e non vedendoti ho chiesto di te. – disse con quel suo solito sorriso che riusciva a scaldarmi il cuore. Il ciuffo lungo e biondo della frangia gli aveva coperto l’occhio destro, e con uno sbuffo lo sistemò. Erano anni che gli dicevo di eliminare il ciuffo, ma lui non voleva sentire ragioni. Forse anche per quello lo trovavo così adorabile, e mi maledii per l'ennesima volta per questo.
Guardammo Wolf correre e rotolarsi nella soffice neve che aveva ricoperto il piccolo parco. Per la prima volta nella storia, nessuno dei due aveva nulla da dire: era una cosa più unica che rara dato che entrambi avevamo sempre qualcosa su cui discutere.
Morivo dalla voglia di chiedergli della ragazza misteriosa, ma avevo anche paura che lui potesse dirmi qualcosa che mi avrebbe sconvolta.
Per qualche strana coincidenza, il regalo che gli avevo comprato era ancora nella mia borsa: avevo acquistato un libro di Anne Rice. Cercava quel titolo da parecchio tempo e non appena lo vidi in libreria, lo comprai senza pensarci due volte.
- Ah! - esclamai. - Ho qui il tuo regalo di Natale. Non è molto, ma sono convinta che ti piacerà. – dissi porgendoglielo ed evitando accuratamente di incrociare il suo sguardo. Fu molto stupito, e lo scartò in fretta, mi ricordò quasi un bambino per come aveva reagito. Quando scoprì il contenuto del pacchetto lanciò un “wow” che probabilmente avevano sentito fino all'altro capo del quartiere. Mi gettò le braccia al collo e continuò a ringraziarmi eccitato come non mai.
- Sei fantastica, Astrid! Lo sai per quanto tempo l’ho cercato?
- Certo che lo so, per questo l’ho preso. – Sorrisi felice. Almeno qualcosa di buono ero riuscita a farlo.
- Ora tocca a me, però. Non vorrai certo essere la sola a fare bella figura? Questo è tuo. – Mi porse il pacchetto sul quale, al posto del classico fiocco, c’era un fiore rosso. Non ero una grande esperta, ma doveva essere un tulipano. All’interno del pacchetto c’era un libro sul linguaggio dei fiori.
Qualche anno prima, Raphael mi aveva regalato un libro simile sul significato delle pietre e delle gemme. Mi conosceva molto bene, sapeva infatti che queste cose mi piacevano da morire.
- Grazie Raph! - lo guardai sorridendo, - Non credo di avere molti segreti per te; sai sempre come accontentarmi.
- Già. Che ne dici di fare una passeggiata per scaldarci un pochino? Stare qui fermi ci farà congelare presto o tardi.
Camminammo fino alla grande e maestosa quercia del parco, e lì, Raphael si fermò, facendomi cenno di guardare verso l'alto. Notai subito che c’era qualcosa appeso a uno dei grandi rami e osservando con maggiore attenzione notai che era appeso un rametto di… vischio.
“Ah, ho capito ” pensai, “ è per “lei”! Vuole chiedermi se questa potrebbe essere una buona idea per farla capitolare ”.
- Senti, se la vuoi portare qua non è una cattiva idea, ma non potevi chiedermelo senza fare troppe cerimonie?
Raphael non mi rispose, mi guardò con un misto di stupore e indecisione. Poi mi afferrò e mi baciò, lasciandomi esterrefatta. Che diavolo gli era preso?
- Ma che ti dice la testa? Io sono Astrid!
- Lo so chi sei. – disse lui mettendomi il broncio. – Chi altro dovresti essere?
- Ma allora perché hai baciato me? Io non sono “lei”.
Mi fissò come faceva di solito quando io dicevo una stupidaggine.
- Non mi pare di averti detto che non eri tu la ragazza che mi piaceva. – disse arrossendo fino alla punta delle orecchie.
- Ah. - lo guardai con tanto di occhi, stupita e felice.
- Tutto qua? Mi dici solo “ah”?
- Io... Non me lo aspettavo. - dissi a bassa voce. Lo guardai, e mi venne naturale gridargli poi contro. - Non è che tu mi abbia reso le cose facili! Invece che fare tanto il misterioso avresti anche potuto dirmelo!
- Il fiore, Astrid…
Il fiore? Presi il libro e sfogliai fino a che non lo trovai: il tulipano rosso veniva associato alle dichiarazioni d’amore.
- Beh… ma… io… - “Diglielo” mi dicevo dentro, ma le parole non uscivano dalla mia bocca.
- Tu non hai niente da dirmi? – mi chiese con quella vocina timida e speranzosa che usava quando doveva chiedermi un favore. Aprii la bocca ma ancora non riuscivo ad esprimere l'immensa gioia che stavo provando. Alzai lo sguardo e, incontrando i suoi occhi, qualcosa in me si sbloccò. Quelle parole che avrei sempre voluto dirgli e che per lungo tempo avevo creduto che non sarei mai stata in grado di pronunciare, finalmente scivolarono fuori dalle mie labbra.
- Ti amo anche io. - Lui sorrise, e ci baciammo ancora sotto al vischio, mentre Wolf continuava a correre e a giocare nella neve.



 

 

  
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