SI TORNA A CASA?
CHRIS: complimenti avete appena scoperto che quella porta in verità è un portale multi-verso. Devo ammettere che vi avevo sottovalutato.
GWEN: aspetta, tu lo sapevi?
CHRIS: certamente, l’ho comprata io quella biblioteca. Adesso che ci penso avrei potuto usarla in qualche sfida..
TRENT: e perché non lo hai detto subito?
CHRIS: doveva essere una sorpresa! Avanti… dobbiamo pure intrattenervi in qualche modo. Che noia che siete…- Arriva Zoey precedentemente chiamata da entrambi
CHRIS: bene ora che ci sono tutti, posso spiegarvi il vero motivo per cui vi ho chiamati. Grazie a quel portale potete tornare a casa, ritornare alle vostre vecchie vite senza Mal, senza polvere e soprattutto senza cibo spazzatura. Seriamente, come fate ad avere una pelle così lineare con tutte quelle schifezze che mangiate? In verità ve lo stiamo chiedendo perché continuate a fare progressi inutili.- la proposta del conduttore fu riflettuta a fondo da solo una persona nel gruppo
ZOEY: io resto. Se c’è qualcuno che deve sconfiggere Mal e liberare Mike, quella sono io.- sbottò la ragazza determinata
TRENT: beh se Mal scatena “l’inferno sulla terra”, neanche un bunker nucleare può salvarmi, quindi resto anch’io- dopo quell’affermazione, Zoey e Trent puntarono gli occhi sull’unica persona che ancora non aveva risposto
GWEN: in verità mio padre vuole che io torni a casa.
TRENT, ZOEY: COSA?
GWEN: sì ma… non è ancora deciso- Zoey portò la mano alla testa e cominciò a torturare le sue sopracciglia sperando che facessero passare il mal di testa
ZOEY: sentite, io ritorno a studiare letteratura austriaca. Voi fate quello che volete- mentì la scienziata, in realtà voleva solo allontanarsi da tutta quella confusione e così fece
CHRIS: già anch’io vado, ho bisogno di un cappuccino. Ah, che vita stressante.
I due ragazzi ormai lo sapevano che ogni volta che rimanevano da soli, finiva con un loro litigio. Entrambi avevano paura anche solo di fiatare. L’unico
rumore che interrompeva quel silenzio era lo scricchiolio della poltrona di pelle. Lui stava trovando un certo interesse nel guardarsi i pollici, lei si fece coraggio e iniziò a parlare
GWEN: ti prego, dì qualcosa
TRENT: cosa vuoi che ti dica?- rispose il ragazzo senza neanche guardarla in faccia
GWEN: andiamo! Lo sai com’è mio padre, è un pochino iperprotettivo
TRENT: è normale, lo sono tutti
GWEN: sì ma a diciannove anni preferirei che iniziasse a trattarmi come un’adulta, non come una bambina. Secondo te cosa dovrei fare?
TRENT: come amico?
Ci fu un attimo di silenzio nel quale i due si guardavano tristemente.
TRENT: vai.
GWEN: cosa?
TRENT: torna a casa. Hai voluto un consiglio da amico, lì sarai al sicuro
Il chitarrista si alza e abbandona la stanza lasciando Gwen senza altre parole. Al posto del ragazzo ritornò nella stanza Zoey che appoggiò una pila di fogli sulla scrivania
ZOEY: ehi, per una che dovrebbe essere felice di tornare a casa, sembri una a cui hanno mangiato tutti i marshmallow nei cereali.
GWEN: vuole riportarmi a casa…
ZOEY: già questo lo avevo capito
GWEN: …ma io non voglio tornare a casa. È come dargliela vinta-
ZOEY: ascolta,-ritorno di mammaZoey con i suoi discorsi motivanti- sei spaventata e hai il diritto di esserlo. Ma nessuno verrà a salvarci. Abbiamo solo noi stessi, quindi se andiamo via… è finita.
Gwen quella notte non riuscì a dormire, ma non fu’ l’unica
*DURANTE LA NOTTE*
L’ombra misteriosa comparse ancora una volta nella stanza deserta. Questa volta aveva portato con sé un oggetto che nel buio brillava dalla poca luce del monitor sempre acceso. Con un passo si gira e si avvicina alla bacheca, intinge un dito nel recipiente e comincia a disegnare dei simboli sui fogliL’angolo di EvoN
Oggi niente angolo. Vai a letto che è tardi! Ci vediamo nel prossimo episodio...
BA-BYE