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Autore: Sterlocked    02/03/2017    7 recensioni
In una notte di febbraio uno Stiles ubriaco va a sbattere contro un palo della luce. Sembra che questo piccolo incidente gli farà trovare un volantino che darà il via a dei messaggi imbarazzanti, a una amicizia che crescerà giorno per giorno e che forse sfocerà in qualcosa di più.
Sei interessato a una notte bollente e passionale? Vuoi scoprire le gioie del sesso? Del vero sesso? Allora scrivi a questo numero e Derek saprà come soddisfarti ;)
[Sterek] [In parte text!fic | College!AU | Tutti umani]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Secondo Capitolo

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Stiles era ancora leggermente irritato dai commenti di quel finto gigolò che aveva ben pensato che infastidirlo fosse una buona idea. E nonostante somigliasse a uno zombie, doveva pure vestirsi e pettinarsi per andare alla festa di Lydia e Jackson.  

«Allison». Stiles guardava con un sopracciglio innalzato Scott che bussava con delicatezza alla porta chiusa del bagno. «Se arriviamo in ritardo Lydia ci ammazza». 

«Arrivo! Voi intanto scendete. Io mi metto le scarpe e vi raggiungo».

La Jeep era parcheggiata a diverse decine di metri di distanza – non avevano un garage e nemmeno un posto auto – perciò dovettero camminare per qualche minuto prima di raggiungere la macchina.

«Stiles, sicuro che vada tutto bene? Mi sembri di cattivo umore». Con le mani in tasca e le spalle alte, e il petto che faceva male a causa del freddo, Stiles si girò verso il suo amico. 

«Ma sì! Solo uno a cui ho scritto ieri quando ero ubriaco e che mi ha fatto incazzare». 

«Ma mica quello del volantino?». 

«Sì…».

 

§§§

Nonostante il suo umore Stiles doveva ammettere che la festa non era poi così orrenda e che sembrava che tutti si stessero divertendo. 

«Andiamo a cercare Lydia», propose Allison.  

«Eccola là», disse dopo essersi guardato intorno.  

Lei e Jackson stavano parlando con un gruppetto di ragazzi che non conosceva, non che fosse difficile visto quante persone erano presenti. 

Stiles rimase leggermente indietro quando vide la figura massiccia di un bellissimo ragazzo con gli occhi verdi che, imbronciato, guardava gli altri che stavano ridendo. La camicia bianca che indossava e la cravatta leggermente allentata erano un attentato alla vita di Stiles, che deglutì rumorosamente quando sentì anche la sua voce. 

«Cazzo…». Con due falcate raggiunse Allison e Scott che stavano già salutando Lydia e Jackson.

«Stilinski, oggi non hai nessun palo da abbracciare?», lo derise Jackson. Stiles si girò verso Scott, lanciandogli un’occhiata da facciamo i conti dopo e mimando con le labbra traditore. 

«Ma quanto sei spiritoso!».  

«Bella festa, Lyds». Le fece l’occhiolino e poi si girò verso i tre che non conosceva. 

«Comunque io sono Stiles, piacere». Parlò con tutti ma tese la mano soltanto al moro dagli occhi verdi per cui si era già preso una bella cotta.

Derek, che intanto aveva steso la mano verso quel ragazzo carino che non aveva mai visto prima, si era immobilizzato di colpo e aveva abbassato la mano.

«Stiles?».

Stiles lo guardò stranito.

«Beh, sì, è il mio nome. Cioè il mio vero nome è un altro, ma è impronunciabile», disse con voce imbarazzata. Si sentiva in soggezione di fronte agli occhi verdi di quel Dio greco sceso in terra.

«Stiles…». Derek stava mormorando, lasciando il ragazzo di fronte a sé ancora più perplesso.

«Sì, lo so è un nome strano». Stava continuando a giustificarsi e non sapeva bene per cosa. Nel dubbio stava parlando a vanvera come suo solito.

Derek si riscosse e puntò gli occhi su quelli ambrati dell’altro.

«Io sono Derek». Derek si concentrò sull’espressione dell’altro: lo guardò prima confuso, poi sgranò gli occhi e la consapevolezza arrivò. Derek capì dallo sguardo di Stiles che anche lui aveva capito.

«Tu sei Derek! Quel Derek!».

«E tu sei Stiles, quel Stiles».

Intanto i loro amici avevano messo a tacere le loro chiacchiere e li stavano guardando sbigottiti.

La prima a prendere la parola fu Lydia che tirò il suo migliore amico per un gomito per fargli distogliere lo sguardo da Derek. 

«Mi volete spiegare che sta succedendo?». Stiles si portò il braccio alla nuca, grattandosi imbarazzato. Aveva veramente dato del disperato a uno come Derek? Anzi, gli aveva davvero proposto di andare a letto con lui? 

«Ehm…», si schiarì la gola. «Hai presente lo stronzo del volantino? Quello di cui ci siamo vendicati?». Lydia assottigliò lo sguardo e poi sgranò a sua volta gli occhi. 

«Non ci credo!». 

«No, aspetta», esclamò Erica. «Tu sei quello che gli ha proposto di fare sesso ieri sera?». Stiles arrossì come un peperone, Jackson scoppiò a ridere e Boyd guardò tutti indifferenti.

Stiles e Derek erano imbarazzati, si stavano scrutando di nascosto – neanche tanto di nascosto, dato che erano palesi – senza dire una parola mentre i loro amici se la stavano ridendo.

«Piacere, io sono Erica, una delle responsabili del misfatto di ieri e lui è Isaac, mio complice», disse indicando il ragazzo biondo che se la stava ridendo in disparte. «Quest’altro invece è il mio ragazzo, Boyd». La ragazza stava continuando a ridacchiare non riuscendo a trattenersi.

«Piacere, io sono Stiles, la tua vittima». Anche Stiles era divertito, anche se comunque l’imbarazzo nel suo sguardo prevaleva.

«Ti prego, non iniziare anche tu a farci sentire in colpa ché questo qui», disse indicando Derek che intanto aveva messo il muso, «oggi ci ha fatto una scenata delle sue. Dovevi vedere quanto era ridicolo». Derek alzò gli occhi al cielo in maniera teatrale emettendo un leggero sbuffo.

«Erica, lo sai che-».

«Sì sì, Derek, adesso non ricominciare».

«Posso immaginare come ha reagito, non ti preoccupare». Stiles disse queste parole guardando con aria di sfida Derek. Bellissimo ragazzo, sì, ma nulla gli avrebbe fatto dimenticare l’affronto subito quel pomeriggio.

Derek di rimando gli rivolse uno sguardo inceneritore.

«Ragazzi, calma. Siete alla mia festa e voglio che vi divertiate». Lydia come sempre riportò l’ordine con il suo tono autoritario.

I due ragazzi si lanciarono un ultimo sguardo di sfida prima di voltarsi ognuno dalla parte opposta all’altro, come i due adulti che erano.

 

Stiles venne seguito da Scott che non aveva capito benissimo che cosa fosse successo, mentre Allison era rimasta a spettegolare con Lydia ed Erica. 

«Amico, si può sapere che cosa ti è successo?». Stiles si fermò a guardarlo dubbioso. «In tutti questi anni di amicizia non ti ho mai visto così imbarazzato davanti a qualcuno. Non hai nemmeno parlato troppo a vanvera». Stiles si sedette sul divano nero di Lydia, abbandonandosi sul poggiatesta.  

«Gli ho proposto di fare sesso con me, Scott. E poi l’ho mandato a quel paese. Ripetutamente». 

«E ti piace». Una voce femminile lo fece sobbalzare, e per lo spavento si portò una mano al petto, sgualcendosi la camicia. La sua unica camicia stirata, ci teneva a precisare. 

«Lydia, mi farai venire un infarto. Ma ti sembra il modo?». La ragazza lo ignorò e gli si sedette accanto, alla sua destra, imitata da Allison che invece prese posto alla sua sinistra. 

«Quindi… cosa hai intenzione di fare per conquistarlo?». Il ragazzo sbatté le palpebre accigliato. No, no e no. Non avrebbe fatto il loro gioco. Nient’affatto. 

«Niente. E voi non v’immischiate». Alzandosi puntò l’indice contro le due, guardandole con fare minaccioso.  

Certo che lui e Derek una cosa ce l’avevano in comune: gli amici invadenti. 

Per farsi coraggio, e dimenticare la figura non proprio bellissima che aveva fatto, Stiles si diresse verso il banco degli alcolici, giurando tuttavia di non bere più di una birra. Non voleva fare la stessa fine del giorno prima, non con Derek presente alla festa almeno.  

E a proposito di Derek, adesso che ci pensava… lui la foto profilo non l’aveva ancora cambiata!

Forse, se voleva veramente avere una chance con lui, avrebbe fatto meglio a farlo.

 

Stiles, [28.02.17 22:32]         
Comunque, tanto per dire, ho cambiato la foto profilo. Contento?

 

Stiles si sentiva uno stupido a scrivergli in quel momento, ma mezza birra non lo incoraggiava abbastanza per farlo andare a parlargli faccia a faccia.

 

Derek, [28.02.17 22:36]        
Non l'avevi ancora fatto?

 

Derek, [28.02.17 22:37]        
E perché mi stai scrivendo quando siamo nella stessa stanza?

 

Stiles, [28.02.17 22:37]         
Guarda che se continui così la rimetto!

 

Stiles, [28.02.17 22:38]         
Perché se Jackson ci vedesse parlare mi prenderebbe in giro a vita.

 

Lo sapeva che la scusa non reggeva ma cosa poteva dire?

“Sei troppo figo e non so come comportarmi perché ti ho dato del disperato quando – a questo punto – il disperato sono io?”

 

Derek, [28.02.17 22:40]        
Non ti conviene. Ricorda, siamo nella stessa stanza.

 

“Stiles! Forza e coraggio! Flirtare non è così difficile e se non gli piacciono gli uomini pazienza, una figura in più che vuoi che sia?”.

Cercò di incoraggiarsi prima di digitare la risposta.

 

Stiles, [28.02.17 22:42]         
E cosa mi faresti, sentiamo?

 

Derek, [28.02.17 22:42]        
Ti strapperei la gola, con i miei denti.

 

Un brivido di eccitazione gli fece raddrizzare la schiena. Voleva giocare? Lui non si sarebbe di certo tirato indietro, complice anche l'alcool che cominciava a fare effetto.

 

Stiles, [28.02.17 22:47]         
E che sei, un lupo?

 

Derek emise un piccolo ringhio involontario. Perché tutti a dirgli che sembra un lupo?

 

Stiles, [28.02.17 22:48]         
Mi sembra quasi di sentirti ringhiare...

 

In quell’esatto momento sentì una presenza dietro di lui e una mano appoggiarsi sulla sua spalla. Inutile dire che sussultò e si voltò di scatto.

«Amico, ma ti sembra il modo?».

Derek si limitò a guardarlo inarcando un sopracciglio.

«E ora perché stai facendo questa cosa inquietante con le sopracciglia? Parla come le persone normali!».

Derek allora decise che inarcare anche l’altro sopracciglio fosse molto maturo. Stiles provò a fare altrettanto ma l’unica cosa che gli riuscì fu aggrottare la fronte. Cavolo se era difficile padroneggiare le sopracciglia, ma come faceva quel finto gigolò? Era molto perplesso il ragazzo.

«Sei ridicolo».  E lui era Derek, pertanto dire più di due parole gli risultava faticoso.

«E tu sei disumano». Stava guardando ancora sospettosamente le sopracciglia dell’altro.

Intanto anche lo sguardo di Derek si era fatto sospettoso non appena si era posato sul bicchiere che Stiles teneva in mano.

«Non starai per ridurti come ieri, vero?».

«Ma mi hai preso per un ubriacone per caso?».

«Chiedevo, non c’è bisogno di prendersela». Derek alzò le mani di fronte allo sguardo offeso dell’altro.

“A quanto pare la bellezza è la sua unica qualità”, pensò Stiles bevendo un lungo sorso di birra. Così, per ripicca e per fargli  vedere che lui l'alcool lo reggeva benissimo.

«E tu non bevi niente?». Con un cenno del capo indicò le sue mani vuote.

«Dobbiamo assolutamente rimediare». Prese un altro bicchiere di birra dal tavolo – di quelli grandi e rossi – e lo passò a Derek.

«Forza, alla goccia». Le sopracciglia di Derek si mossero contemporaneamente in un unico movimento: verso l'alto – mentre cercavano di capire cosa Stiles volesse – e nuovamente verso il basso, contrite, quando avevano capito quello che i gesti di Stiles volevano dirgli.

E Stiles? Stiles pensò di morire sul posto. Non sapeva se per la ridicolaggine di Derek o perché, nonostante tutto, gli piaceva anche così. Nel dubbio finì la sua birra.

«Comunque buona fortuna con gli amici, sono quasi peggio dei miei», scherzò cercando di far cambiare espressione all'altro e di dire qualsiasi cosa pur di non rimanere nel silenzio. E perché non voleva farsi scappare l’occasione di parlargli. “È così bello”, pensò guardandolo adorante. “Non può essere così terribile di carattere come è sembrato a lui… no?”

«Non infierire». E nel dire questo alzò gli occhi al cielo per poi bere un sorso della bevanda. «Sicuramente ho avuto la mia vendetta». Oddio, cos’era quel ghigno? Sembrava che lo facesse apposta ad attentare agli ormoni di Stiles.

«Ehm. Qual- quale sarebbe?». Si sentiva la gola secca e anche deglutire faceva male. Derek lo aveva stregato completamente, anche con i suoi modi bruschi e le sue sopracciglia parlanti.

«E come avresti fatto?». Continuando a parlare cominciò a camminare verso un divanetto libero, sperando con tutto il cuore che Derek lo seguisse. L'appartamento di Lydia e Jackson era due volte quello di Stiles, perciò anche se gli invitati erano numerosi vi erano diversi posti a sedere.

Derek schioccò la lingua contro il palato, ma decise comunque di seguire Stiles per la casa di Jackson che, per la sicurezza con cui si muoveva, sembrava conoscere molto meglio di lui. 

Appoggiò il bicchiere di birra sul bracciolo del divano e si sedette accanto a Stiles.

«Abbiamo fatto una sorta di processo: io ero contemporaneamente avvocato e vittima, Erica e Isaac erano gli imputati mentre Boyd era il giudice». Stiles rimase muto davanti alla serietà delle sue parole. Quel ragazzo, quello che parlava con le sopracciglia ed era perennemente imbronciato, si era veramente lasciato trasportare in una stupidaggine simile? 

«O mio Dio». La risata di Stiles infastidì leggermente Derek, che tuttavia cercò di non darlo troppo a vedere. «Nemmeno io e Scott siamo mai arrivati a tanto». Si era contorto su se stesso abbracciandosi la pancia, e il sopracciglio destro di Derek schizzò all’insù. No davvero, ma cosa c’era di così divertente? 

«Lo trovi spiritoso?». Stiles rise ancora di più.   

Offeso, Derek finì in un solo sorso la sua birra e fece per alzarsi, ma fu fermato immediatamente da Stiles che lo prese per mano e lo trascinò nuovamente giù accanto a sé. 

«Dai che scherzavo, non fare il lupo scorbutico». 

«Scorbutico? Lupo?».

«Okay okay, scherzavo». La sua risata però non contribuì a togliere quell’espressione irritata dal volto di Derek.

Nonostante ciò Derek decise di rimanere lì, non aveva altro da fare e i suoi amici erano tutti a coppie. Supponeva che anche Stiles fosse nella stessa condizione.

«Quindi…». Stiles stava disperatamente cercando qualcosa da dire. «Come è che conosci Lydia e Jackson?».

Ora che ci pensava era strano che non lo avesse mai visto prima di allora, ed era certo di non averlo mai visto, non avrebbe mai dimenticato un ragazzo così. Lydia inoltre non gliene aveva mai parlato prima, e questo era ancora più strano.

«Ho conosciuto Jackson al college, abbiamo parecchi corsi in comune. Mentre, Lydia l’ho vista solo altre due volte credo».

Ora era tutto un po’ più chiaro: Derek conosce Jackson, e conosce Lydia di conseguenza ma non così bene ed è per questo che la rossa non ne ha mai parlato a Stiles. Bene, perché altrimenti Stiles era intenzionato a parlare seriamente con Lydia. Conosceva uno così, che evidentemente era il suo tipo e non glielo presentava? E andava in giro a dire che era la sua migliore amica... mah!

«Io invece conosco Jackson e Lydia dalle superiori, così come Scott e Allison. Io e Scott siamo amici da una vita, poi lui si è fidanzato con Allison. E Lydia è diventata la miglior amica della ragazza del mio migliore amico. Ah, e lei stava con quel coglione di Jackson».

«Sì, ma non volevo sapere la storia della tua vita». Stiles lo spinse leggermente con un gesto scherzoso, approfittando in realtà per toccargli il torace muscoloso.

Interiormente stava urlando, esteriormente andava a fuoco.

«Tutto bene? Sei un poco rosso».

«Più che bene». Quel sorrisino inquietante non rassicurava affatto Derek. Beh, non poteva certo leggere nel pensiero, e “Fortunatamente”, si disse Stiles mentalmente. Il problema era che ora sentiva l’impellente bisogno di allungare la mano e verificare ancora la consistenza di quei muscoli, per amore della scienza, non per altro. E in tutto questo l’alcool che stava liberando i suoi freni inibitori non contribuiva sicuramente.

Derek adocchiò il bicchiere nella mano di Stiles.

«Non credi che sia meglio smettere?», disse accennando al bicchiere ormai quasi vuoto.

Stiles si indignò di fronte al suo tono.

«Ma tu devi sempre giudicare? E poi per chi mi hai preso, credi che stia tutto il giorno a bere?». Ora il rossore era dovuto all’irritazione.

«Non volevo insinuare nulla, sei tu che sei partito in quarta». Derek lo stava guardando stranito. Eppure non credeva di aver detto chissà che tanto da offenderlo.

«Sei bello, non lo metto in dubbio». Se Stiles fosse stato completamente lucido si sarebbe morso la lingua a sangue pur di non ammetterlo ad alta voce. «Però ti piace giudicare le persone, ti piace sentirti superiore. Sì, è vero, ieri sera mi sono ubriacato. E sì, oggi sto bevendo. Ma se tu non l’avessi ancora notato, Derek, siamo ad una festa e io voglio divertirmi. Ho bocciato un esame per il quale ho studiato mesi e mesi, avrò il sacrosanto diritto di consolarmi nell’alcool?». Alla presa di posizione di Stiles, Derek non seppe come rispondere. E non perché lo intimoriva o altro, ma perché nella foga del momento il ragazzo gli si era avvicinato sempre di più, stendendosi quasi completamente su di lui.  

«Stiles!». Quasi ringhiò ma il castano non sembrava ascoltarlo, continuando a blaterare su quanto lui avesse la puzza sotto al naso e su quanto avrebbe dovuto darsi una regolata. 

«Stiles», riprovò. «Ti sei seduto sopra di me». E questa volta lo prese per le spalle, alzandolo quasi di peso e allontanandolo da sé.  

«E che sei repellente ai vergini? Che avrò mai fatto di tanto scabroso?». Stiles stava esagerando, ne era assolutamente consapevole, e non sapeva nemmeno lui spiegarsi il perché del suo comportamento. 

Lo stava aggredendo senza alcun motivo ma nello stesso tempo voleva baciarlo fino a consumargli quelle labbra provocanti e quei denti da coniglio tanto adorabili.

Intanto Derek non sapeva come gestire quel ragazzino che sembrava aver perso definitivamente il suo filtro cervello-bocca, e stava continuando a sproloquiare su verginità, maleducazione, repellenza per poi parlare delle molecole idrofobe che rifuggono all’acqua perché: «Derek, tu sei come le molecole idrofobiche mentre io sono l’acqua: tu mi rifuggi. Anzi, tu stai alle molecole idrofobiche come io sto all’acqua, ecco sì. O era il contrario? Oh, insomma hai capito, no?». E no, Derek non riusciva a seguire il suo ragionamento, soprattutto quando arrivò a parlare di verginità e di Artemide, la dea della caccia.

In tutto questo Stiles non riusciva a stare fermo e, per quanto Derek lo allontanasse ogni volta, gli si avvicinava fino a salirgli sulle gambe.

Insomma, arrivò il momento in cui Derek decise che non poteva sopportare oltre. Intravide quel suo amico, Scott, tra i ragazzi che stavano ballando nel centro della stanza. Si scrollò Stiles di dosso e andò a prenderlo, strappandolo dalle mani di quella che credeva fosse la sua ragazza, per poi portarlo dal suo amico.

«Prenditelo e portatelo a casa». Senza dire altro lo lasciò lì insieme a quel ragazzino che stava mormorando cose a caso e che pareva sempre più stanco.

Con un mal di testa allucinante decise che era ora di tornare a casa.

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Sourwolf&Volpino

Con una velocità disarmante ecco a voi il secondo capitolo di questa long!
Per quanto mi riguarda non sono mai arrivata oltre il terzo    
quindi per me sarà un grande traguardo xD
Cosa ne pensate dell'incontro tra Stiles e Derek?
Stiles, poverino, è un po' astemio e anche un bicchiere di troppo lo fa disinibire xD
Grazie per aver letto!

Alina Alboran (ancora non ci credo che mi hanno cambiato nick ❤️)


Saaalve!
Allora, piaciuto l'incontro alla festa?
Sì sì, lo sappiamo che è molto cliché però non volevamo fare la storia
in cui si parlano per messaggi senza mai incontrarsi...
volevamo qualcosa di diverso u.u
Anche voi pensate che Stiles sia un ubriacone? XD
Spero che la storia continui a piacervi!

Stranger


Questo capitolo non ha quasi per nulla messaggi, però ci saranno capitoli così, così come ci saranno capitoli prevalentemente text. Speriamo non vi dispiaccia.
Mille e più volte grazie a tutti coloro che ci rendono contente leggendo silenziosamente la storia, mettendola nelle categorie di efp e chi ci recensisce! Grazie, perché ci mettete ancora più voglia di scrivere!❤️

Abbiamo una proposta da farvi!
Se c'è qualcosa, una scena, un dialogo, che vi piacerebbe leggere ma che ancora non avete trovato in nessuna storia, e pensate che qui ci starebbe bene... beh, proponete! Se sarà possibile, se è pertinente con la trama, cercheremo di metterle tutte e ovviamente vi diamo i crediti!
Che ne dite? A noi sembrava una cosa carina!
Quindi, proponete e faremo del nostro meglio!❤️

Pooooi... volevamo dirvi un'altra cosa! Se volete potete mandarci la richiesta di amicizia su Facebook! Trovate i bottoncini social nel nostro profilo Sterlocked, in ogni caso su fb siamo Alina Alboran e Jamie Nikiforov❤️

Dopo queste note chilometriche che speriamo qualcuno abbia letto (xD), vi salutiamo!
A presto!

Sterlocked
   
 
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