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Autore: Elissima    03/03/2017    0 recensioni
Questa è la mia raccolta di One Shots dedicata a Dragon Trainer.
Sono quasi tutte romantiche e riflessive. Per la maggior parte scrivo di sentimenti, pensieri ed emozioni di missing moments e non, cercando di entrare nell'animo dei personaggi per svelare i loro più intimi pensieri.
Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Il tiepido pomeriggio di fine estate stava giungendo al termine.

Le nubi cariche di promesse di pioggia incombevano imponenti e minacciose in cielo, rendendo di riflesso il mare scuro e altrettanto minaccioso. Restava libera una porzione di orizzonte da cui si scorgeva il Sole che si accingeva a tramontare, colorando il cielo e le nubi circostanti di caldi ocra e rossi, in contrasto coi nembi scuri che opprimevano la volta del cielo.

Hiccup guidò Sdentato in una virata a sinistra, scendendo velocemente di quota, puntando un piccolo isolotto poco più grande di uno scoglio, sul quale aveva deciso di atterrare e sostare qualche minuto.

Guardò alla sua destra, Astrid in sella a Tempestosa aveva virato un secondo dopo di lui, rimanendo leggermente indietro, ed ora si stava avvicinando rapidamente. Astrid volse lo sguardo verso di lui, e quando i loro occhi si incontrarono lei gli sorrise.

Planarono dolcemente fino a che Sdentato e Tempestosa non atterrarono dolcemente sul manto erboso; Astrid scese di sella agilmente e sospirando si stiracchiò le braccia allungandole sulla testa. Hiccup smontò da Sdentato meno rapidamente, ma con un gesto altrettanto atletico.

"Ecco qua amico, riposati un po', tra poco ripartiremo e saremo a Berk prima del temporale". Hiccup sfiorò il muso di Sdentato affettuosamente, e lui in risposta guizzò via allegro, correndo dietro a Tempestosa che era già partita alla ricerca di cibo, tuffandosi in mare. Riemerse pochi istanti dopo con due grossi merluzzi tra le fauci.

"Credo che Tempestosa offrirà un po' della sua cena a Sdentato" Astrid si avvicinò ad Hiccup; i due osservarono per qualche secondo i due draghi che si spartivano il pesce preso da Tempestosa.

Astrid distolse lo sguardo e lo rivolse al Sole che stava tramontando e alla porzione di cielo sgargiante che era circondato dalle nubi plumbee. Fece qualche passo in quella direzione, quindi si sedette a terra; Hiccup la osservò muoversi, poi la seguì e le si sedette accanto. Le contemplò il profilo, lo sguardo di lei all'orizzonte e le labbra piegate in un sorriso disteso.

"Qualcosa ti diverte?"

Lei voltò il viso e posò gli occhi su di lui, destandosi da un ricordo della mattinata precedente.

"Oh, bè, sì in effetti. Stavo ripensando a tua madre e mia madre che discutevano su quale colore si intonasse di più con quello dei tuoi occhi" Mentre parlava si aprì in un caldo e sincero sorriso che coinvolse anche gli occhi, e Hiccup rimase per un secondo senza fiato, come succedeva sempre quando Astrid gli rivolgeva le più sincere espressioni dei suoi sentimenti.

Le prese la mano e giocherellò intrecciando le loro dita, sorrise ripensando alla discussione a cui si riferiva Astrid.

"Credo che stiano etteralmente impazzendo per organizzare questo matrimonio" Scherzò Hiccup. "E temo che se le prossime due settimane non passeranno in fretta faranno impazzire anche me". Mise un simpatico broncio e finse di rabbrividire.

Astrid rise di cuore, e Hiccup portò le due mani intrecciate, quella di lei e quella di lui, alla bocca, baciando il dorso della mano della giovane donna accanto a lui, per la quale provava un sentimento sincero e genuino di amore.

Astrid gli si accostò più vicino e gli accarezzò il viso, posandogli un lieve bacio all'angolo delle labbra.

"Potremmo evitare tutto questo, sai?" Gli disse piano, mentre lui continuava a baciarle la mano. "Potremmo fuggire e tornare tra qualche giorno. Potremmo sposarci lontano da qui, in privato, solo noi due, e una volta tornati a casa sarà già tutto fatto, e non ci sarà bisogno di organizzare nessun matrimonio."

Hiccup la guardò e un sorriso malizioso si dipinse sul viso di lei, mentre gli si avvicinava e socchiudeva gli occhi per baciarlo sulla bocca. Lo baciò schiudendo le labbra per accogliere la sua lingua che non esitò, e accarezzò quella di lei più volte, prima di interrompere quel bacio così dolce e così carico di languide promesse.

Hiccup fissò intensamente l'azzurro di quegli occhi così desiderosi di quell'intimità che anche lui desiderava. "E priveresti tua madre di tutto il divertimento?" Scherzò Hiccup.

"Bè, sì, se ne valesse la pena." Astrid rimase seria mentre pronunciava quelle parole, sfilò la sua mano da quella di lui e gliela posò sulla nuca attirandolo a sè, reclamando ancora la sua bocca.

Si baciarono ancora, con più intensità, Astrid gli cinse il collo con le braccia, intrecciando le dita tra i capelli castani di lui, e Hiccup la attirò a sè in un abbraccio sensuale, tenendola stretta con un braccio, e con l'altro accarezzandole prima la schiena, poi il fianco, fino a sfiorarle il seno. Aveva un tocco gentile e delicato, e Astrid adorava il modo in cui lo faceva, le sensazioni vibranti che si propagavano dalle mani di Hiccup al suo corpo arrivavano in profondità dentro di lei, ed ogni volta le faceva desiderare "di più"; più vicinanza a lui, più contatto fisico, e per tutti gli Dei!meno vestiti di mezzo.

Si chiese distrattamente se la cosa fosse sconveniente, ma quel pensiero scivolò via velocemente mentre lui la distendeva delicatamente sull'erba fresca, mentre continuava a baciarla e ad esplorarle il corpo con le mani.

Hiccup le accarezzò il viso interrompendo il bacio lentamente, e aprì gli occhi, incontrando quelli di Astrid, quindi sospirò lievemente. Quello era il segnale che erano giunti ad un punto in cui era il caso di fermarsi, ma invece di lasciare che lui si sollevasse da lei, Astrid si girò spingendo Hiccup a distendersi sulla schiena, e mettendosi a cavalcioni sopra di lui.

Hiccup fu particolarmente sorpreso della piega che aveva preso quella situazione, ma non la fermò, perchè la cosa era decisamente piacevole ed eccitante. Lei si chinò su di lui per baciarlo ancora; le loro bocche si esplorarono, mentre le loro mani esploravano il corpo dell'altro.

Hiccup era sempre stato molto controllato e contenuto nelle manifestazioni fisiche con Astrid; ogni volta che rimanevano soli e si scambiavano gesti d'affetto come quel pomeriggio, aveva sempre limitato le sue azioni, perchè non voleva mancarle di rispetto o farle fare cose delle quali poi si sarebbe magari pentita. Non che lei non lo desiderasse, questo lo sapeva bene, ma era opinione comune che prima di avere rapporti completi ci si dovesse sposare, ed entrambi avevano sempre dato per scontato che l'altro la pensasse in quel modo. O perlomeno per lui era così.

Astrid si staccò dalla sua bocca per baciargli il collo, subito sotto all'orecchio. Era così piacevole, quel tocco con la bocca di lei riverberava fin sotto ai suoi lombi, e il suo corpo non rimase inerme, ma reagì di conseguenza, facendo aumentare la sua eccitazione. Lei se ne accorse e ridacchiò, continuanto il suo dolce assalto con la bocca, spostandosi sulla gola e sull'altro lato del collo.

Hiccup fece scivolare le sue mani più in basso, è la afferrò con decisione alle natiche, spingendola verso il suo corpo e la sua eccitazione.

Astrid emise un gemito di piacere, sentendo il desiderio di Hiccup, e fece scorrere la mano fino alla cintura di lui, accarezzando la sua erezione da sopra la stoffa dei pantaloni che premeva contro la sua mano. Oh che sensazione divina, desiderare così tanto una persona e vedere che quella persona ti desidera allo stesso modo.

Interruppe la sua carezza per aprire la cintura, ma mentre armeggiava con la fibbia la mano di Hiccup bloccò la sua e la portò alla bocca, baciandole le nocche. "No" disse lui.

"Com... Cosa?" Astrid si sentì immediatamente in imbarazzo. Aveva fatto qualcosa che non doveva? O peggio ancora, qualcosa che aveva provocato in Hiccup un sentimento di repulsione nei suoi confronti? Ma certo, quale donna degna di un capo si comporterebbe così? Aveva oltrepassato un limite? Improvvisamente si sentì non desiderata, si alzò con un movimento veloce e distolse lo sguardo da quello di lui. Voleva solo allontanarsi e dimenticare quella sensazione di imbarazzo, ma lui la prese per un polso impedendole la fuga, e senza lasciarle il tempo di reagire la fece distendere e le bloccò entrambe le mani a terra, sopra alle spalle.

Hiccup aveva notato il turbamento in Astrid e come l'atmosfera fosse cambiata nel giro di un secondo, subito dopo che lui le aveva espresso il suo rifiuto, e capì che ne era rimasta ferita.

"No, per adesso" La rassicurò, sorridendole sommessamente.

Astrid si rilassò visibilmente, ma protestò. "Tra due settimane ci sposiamo Hiccup, che differenza può fare adesso o dopo?" Arrossì, rendendosi conto che si stava lagnando.

Hiccup le sorrise e la baciò, fu un bacio lieve e lento, poi la baciò sul collo, proprio come aveva fatto lei poco prima con lui. Le lasciò le mani, e lei giocò coi suoi capelli mentre lui continuava il suo assalto.

Infine si sollevò sui gomiti e fissò la profondità dei suoi occhi azzurri, e parlò seriamente. "Non voglio farlo adesso e qui. Siamo all'aperto, sta per piovere e sinceramente non voglio avere un pubblico." Alzò lo sguardo su Tempestosa e Sdentato, che se ne stavano seduti composti poco lontano, guardandoli incuriositi.

Astrid rise sommessamente rilassandosi, capiva bene il punto di vista di Hiccup, in effetti anche lei non voleva farlo in quel contesto.

Hiccup posò di nuovo lo sguardo nel suo. "Voglio fare l'amore con te dopo che ci saremo sposati, a casa nostra. Voglio prenderti nel mio letto." Lo disse con una tale passione, mentre il suo sguardo inchiodava con intensità gli occhi di Astrid ai suoi impedendole di distogliere lo sguardo, che Astrid rimase per qualche secondo senza fiato, senza la capacità di sbattere le palpebre, e incapace di formulare qualsiasi pensiero razionale. Tutto ciò che le risuonava nella mente era "Voglio prenderti nel mio letto... Vuole prendermi nel suo letto..."

Deglutì a fatica, non capacitandosi di come quelle poche parole avessero potuto ridurla in quello stato. In quel momento avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui.

Qualcosa di freddo e pesante cadde sul suo zigomo. Gli occhi di Hiccup si fecero meno intensi, Astrid finalmete riprese a respirare e chiuse gli occchi un secondo per assaporare meglio quella sensazione piacevole e languida che aveva provato dalla vita in giù nell'udire quelle intense parole.

Hiccup si sollevò ed offrendole la mano aiutò Astrid ad alzarsi. "Andiamo a casa, sta cominciando a piovere." E asciugò col pollice la goccia di pioggia che le era appena caduta sul viso.

La voce e lo sguardo di Hiccup erano di nuovo gentili e pacati, ed Astrid sorrise dentro di sè ripensando alle parole dette da lui poco prima, ed al suo sguardo così intenso, fantasticando sul fatto che probabilmente fare l'amore con Hiccup sarebbe stato molto diverso da come se l'era immaginato fino a quel momento. 

   
 
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