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Autore: Lady I H V E Byron    04/03/2017    0 recensioni
Dieci gruppi di amici, con i loro piccoli gesti di quotidianità, insegneranno al mondo cosa sia l'amicizia.
Titoli usati:
-Suggerimento
-Pagliaio
-Morse
-Definizione
-Ricreazione
-Strega
-Eclissi
-Concerto
-Mimo
-Medaglie
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Note dell'autrice: mi sono permessa di nuovo di stravolgere un paio di personaggi storici... mi scuso per le ripetizioni e con eventuali puristi...
 

Pagliaio


Quando una persona sta sfuggendo da un pericolo, qualsiasi nascondiglio poteva andar bene per celare le proprie tracce.
Due uomini, di circa dieci anni di differenza tra di loro, stavano correndo su un sentiero sterrato di campagna, voltandosi continuamente indietro.
Si fermarono all’improvviso, alla ricerca di una strada su cui proseguire.
Si giravano intorno con ansia.
-Cosa facciamo adesso?- domandò il più giovane –Dove andiamo?-
Il più anziano si sentiva perso, come l’amico, ma non trovò le parole per esprimere il suo disagio.
Improvvisamente, un miracolo: un pagliaio, fuori dalla strada, ma altrettanto vicino ad essa.
Meglio laggiù che continuare a correre senza una meta precisa.
-Laggiù! Seguimi!- avvertì, attirando l’attenzione dell’altro, che lo seguì, correndo, di nuovo.
Raggiunsero il luogo ormai stremati e ansimanti dalla corsa.
Il pagliaio era molto grande: avevano molti luoghi in cui nascondersi.
-Non potete sfuggirci!- udirono in lontananza.
I due uomini sentirono i loro stomaci sobbalzare.
-Ci hanno visti…!- disse il più giovane, preoccupato.
-Presto! Qui dentro!- intimò l’altro, indicando un mucchio di paglia, in cui si nascosero.
Per fortuna, era abbastanza grande per entrambi.
Altri tre uomini entrarono nel fienile. Due erano armati di fioretto.
-Sappiamo che siete qui.- disse il terzo; dagli abiti che portava, sembrava un banchiere –E sappiamo che non potete nascondervi per sempre. Avete avuto una bella faccia tosta a parlarmi in quel modo, sapete? Ma chi vi credete di essere, in fondo? Siete solo degli scribacchini! Non riuscite a fare niente nella vita, quindi vi siete ridotti a scarabocchiare come dei bambini…-
Quelle parole erano velenose per i due fuggitivi, ma si trattennero entrambi dall’uscire allo scoperto per protestare.
Non avevano altro che piccoli coltelli con loro: non potevano battersi con i due armati di fioretto, che stavano continuando a setacciare il pagliaio, ogni tanto “pugnalando” delle balle di fieno, per scoprire se i due fuggitivi si stessero nascondendo in una di esse.
Questi si guardarono l’un l’altro, terrorizzati: se si fossero avvicinati dove si erano nascosti, li avrebbero stanati, se non direttamente uccisi.
E il peggio era che non si limitavano semplicemente a toccare la paglia con le loro spade, ma andavano proprio a fondo, come se stessero dando il colpo di grazia ad un avversario morente.
Infatti, i loro timori si rivelarono fondati: una delle due guardie, infatti, si era già voltata verso la loro balla di fieno.
I due uomini stavano sudando freddo: in quel momento non sapevano quale fosse la soluzione peggiore se la prigione o la morte, se uscire allo scoperto o restare nascosti.
Era ormai questione di secondi.
I fioretti affondarono nel fieno.
Niente.
Non c’era nessuno all’interno.
Il banchiere fece un sospiro, molto simile ad un ruggito.
Con un cenno richiamò le guardie, che obbedirono senza indugi.
-Non finisce qui, maledetti scribacchini…- borbottò, uscendo.
Spesso la paura immobilizza le persone; ai due fuggitivi, invece, aveva come messo le ali ai piedi: poco prima che i fioretti affondassero nel fieno, infatti, erano riusciti ad uscire, senza farsi vedere né dalle guardie né dal banchiere, nascondendosi dietro il portone del pagliaio.
Esso venne chiuso, all’uscita dei tre inseguitori, mostrando i due uomini letteralmente attaccati al muro dell’edificio, per poi tirare un sospiro di sollievo.
Il più anziano si concesse persino di sdraiarsi sulla balla di fieno che poco prima avevano usato come nascondiglio.
-Io mi chiedo, Giovanni, come fai a cacciarti sempre nei guai…- si lamentò -E con gente del genere, poi!-
-Eh, Francesco…- sospirò l’altro, scuotendo il cappello dalla paglia –Questa, purtroppo, è la triste vita del mercante…-
   
 
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