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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    04/03/2017    0 recensioni
[5927][Fluff]
Inverno in Italia e un Juudaime particolarmente freddoloso.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hayato Gokudera, Tsunayoshi Sawada
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Stolen Clothes
Autore: SHUN DI ANDROMEDA/KungFuCharlie
Fandom: Katekyo Hitman Reborn
Personaggi: Hayato Gokudera, Tsunayoshi Sawada
Pairing: 5927
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale
Rating: Verde
Disclaimer: “Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di Akira Amano e JUMP, che ne detengono tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti in Katekyo Hitman Reborn!, appartengono solo a me.”

STOLEN CLOTHES
“Gokudera-kun, ma non hai freddo?”
Alzando la testa dalla scrivania su cui stava lavorando, chino su una ricerca che doveva completare per una delle sue lezioni all’università, Hayato Gokudera spostò lo sguardo sul fidanzato – rintanato dentro una felpa più grossa di lui che gli arrivava oltre le mani – semi-sdraiato sul suo letto.
“No, affatto.” rispose il ragazzo, rivolgendogli un sorriso affettuoso e battendo i pugni sui bicipiti: “Anzi, ho quasi caldo.” aggiunse, prima di concentrarsi nuovamente sulla relazione che faticava e non poco a scrivere, date le mani intirizzite.
Ma non avrebbe osato, non si sarebbe mai azzardato a chiedere a Tsuna, il suo prezioso Juudaime, di restituirgli almeno uno dei suoi maglioni, vederlo così comodo e beato nel caldo dei suoi indumenti lo faceva stare bene, senza contare che lo trovava carino da matti – diamine, se avesse potuto se lo sarebbe messo nella tasca della camicia per tenerlo sempre lì con sé! - al punto che avrebbe rinunciato volentieri a tutti i suoi abiti, e poco ci mancava, in effetti.
Freddoloso com’era, e gli inverni europei non avevano nulla da invidiare a quelli giapponesi, non si stupiva del fatto che, lentamente, gran parte dei propri vestiti più caldi si fossero trasferiti nell’armadio di Sawada e gli andava bene così.
“Ma fuori sta nevicando,” gli fece notare Tsuna, rabbrividendo nello scoccare un’occhiata al di là della grande vetrata che si affacciava sul giardino del quartier generale della Famiglia, la stessa che portava luce nella loro camera da letto.
“Sto bene. Davvero, Juudaime.” qualcosa nello sguardo di Hayato fece desistere Tsuna, il quale si buttò sul cuscino con un mugolio soddisfatto: “Ok… Allora vorrà dire che mi farò un sonnellino. Svegliami quando hai finito, magari riusciamo a prenderci una cioccolata calda di sotto.” e così come era iniziata, la discussione s’interruppe, seguita poco dopo dal respiro basso e sonnacchioso del futuro Boss.
Con un sospiro, Hayato si alzò e, avvicinatosi, gli sistemò la coperta per evitare che prendesse freddo e gli posò le labbra sulla fronte, in un bacio affettuoso che voleva veicolare tutto l’amore che provava per lui: “Buon riposo, Tsuna...” mormorò con un sorriso tenero.
   
 
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