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Autore: Fonissa    05/03/2017    1 recensioni
[AU!HighSchool] [Musical] [Percico\Reynabeth] [Accenni: Jasper, Caleo, Frazel]
“Sai Nico, se per caso tu volessi ritornare a cantare, io potrei darti una mano.”
[...]
“Io so che tu desideri ritornare a farlo, ma non hai il coraggio. Pensa solo questo: Bianca lo vorrebbe.”
***
I segreti sono una parte di noi. Possono essere piccoli o grandi, oscuri o innocui. Percy Jackson, capitano della squadra di nuoto stimato da ogni studente dell'half-bloom High School, non aveva mai pensato di dover avere un segreto così grande fino a quando non si ritrovò davanti a quel pianoforte, a cantare con Nico Di Angelo. Per fortuna non sarà solo a dover sopportare questo peso.
Genere: Angst, Fluff, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nico di Angelo, Percy Jackson, Percy/Nico, Quasi tutti, Reyna/Annabeth
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sally aveva iniziato a insospettirsi verso le 16:30, quando Percy aveva iniziato a girare per casa agitato, specchiandosi in ogni vetro che trovasse per poi arrossire di colpo e staccarsi dalla sua immagine, borbottando qualcosa come: "E se non viene? Ma mi ha detto che viene..." e fermandosi ogni tanto solo per riprendere fiato, per poi continuare con il suo girovagare. Quando poi alle 16:50, il figlio si era piazzato davanti alla porta senza muovere nemmeno un muscolo, cercò di capire cosa stesse succedendo.

"Percy, stai aspettando qualcuno?" chiese non distogliendo gli occhi dalla rivista di dolci che stava leggendo, per non farlo sentire come sotto interrogatorio.

"Tra dieci minuti dovrebbe arrivare un mio amico... sai, dobbiamo sentire un CD insieme."

"Sempre di quel duo italiano?"

"Si, esatto!"

"Percy... sei così agitato perchè sta venendo Nico?"

Percy si sentì come se si fosse appena tuffato in una piscina ghiacciata. Si stava agitando così per Nico, perchè voleva fare bella figura su lui. Aveva perfino rimesso in ordine e pulito la sua stanza, cosa che probabilmente non faceva da mesi. Vedendo l'espressione di stupore del figlio, Sally sospirò. Quel ragazzo era ottuso quanto suo padre, mentre lei aveva cercato di prendere ogni piccolo segnale di cambiamento. All'inizio voleva solo capire che effetto stesse facendo il canto su di lui, ma si era ritrovata con qualcos'altro tra le mani. Come se lei non potesse accorgersi di quanto poco ormai parlasse di Annabeth, di come non la vedesse da molto tempo a casa, e soprattutto, dello scintillio negli occhi di Percy ogni volta che tornava dalle prove di canto. La donna si alzò, poggiando la rivista sul tavolino.

"Vado a preparare un pò di biscotti, magari li potete mangiare dopo per merenda." disse, dirigendosi verso la cucina. Non poteva intromettersi troppo nella mente del figlio, ovviamente, ma poteva dargli qualche spintarella per fargli capire.

In realtà Nico stava davanti alla porta di casa Jackson già cinque minuti prima dell'orario previsto, ripensando alla conversazione che aveva avuto con Hazel prima che uscisse di casa. Secondo la sorella, Percy era la persona giusta a cui dire di quello, e aveva anche insistito molto. Di solito si era sempre fidato del parere di Hazel. Ne aveva parlato con Frank, quando lei glielo aveva proposto, e non si era rivelata una cattiva idea, anzi, al contrario. Però, proprio con Percy, c'era qualcosa che lo bloccava. Prese un grosso respiro e bussò alla porta. Dopo un paio di secondi, questa si aprì, mostrando Percy che, sorridendo, lo invitava ad entrare. Appena Nico ebbe messo piedi in casa, la testa di Sally sbucò fuori dalla porta della cucina, con una guancia sporca di farina.

"Buon pomeriggio, Nico."

"Buon pomeriggio, signora Jackson."

"Oh, non chiamarmi signora. Chiamami semplicemente Sally."

"Ehm, va bene, Sally." rispose Nico, leggermente in imbarazzo. Percy ridacchiò, afferrando Nico per un braccio in un gesto che, per qualche secondo, gli ricordò quando si erano toccati il primo giorno che aveva cantato di fronte a lui, una settimana esatta prima.

"Vieni, andiamo in camera mia." disse, portandoselo dietro. Stranamente, Nico non fece nessuna resistenza a quel contatto. Ma una volta arrivati in camera del maggiore, iniziò a sentirsi a disagio, circondato da poster e medaglie riguardanti il nuoto. Percy ci mise un paio di minuti a capirlo, ma poi iniziò a guardarsi intorno mordendosi un labbro e provando un leggero imbarazzo.

"Non ci far caso, stavo appunto pensando di toglierne qualcuno..."

"Non devi. In fondo tu ami il nuoto, no?"

"Questo non l'ho mai messo in dubbio. Ma ecco, la stanza l'ho arredata insieme a mio padre, e ultimamente mi sento un pò soffocato... cioè, non mi dispiacerebbe mettere qualche foto di cantanti in mezzo a tutti quei nuotatori."

"Magari qualche foto di Genn e Alex?" chiese Nico, porgendo il CD a Percy, che lo prese sorridendo mettendolo nel suo stereo.

"Beh, perchè no?" rispose Percy, sedendosi sul letto e invitando Nico a fare lo stesso. E se ne stettero così, mentre No Electric si diffondeva in tutta la stanza, proprio come il giorno prima. Arrivati a circa metà album, Sally fece capolino in camera, con in mano un vassoio con succo di frutta e biscotti...blu, che appoggiò sulla scrivania prima di andarsene.

"Perchè sono blu?" chiese Nico, prendendone uno.

"Oh, è una cosa tra me e mia madre, come per dire:'se i biscotti possono essere blu, tutto è possibile.'"

"Mh... Come per dire: 'Se i biscotti possono essere blu, è anche possibile che Percy Jackson possa cantare'?"

Percy sorrise, prendendo anche lui un biscotto e addentandolo.

"Già... Sai, prima o poi dovremmo cantare insieme, io e te."

A quelle parole, Nico rischiò di strozzarsi e mandò giù mezzo bicchiere di succo tutto in un sorso. Per fortuna Percy era troppo concentrato sulla musica e sul suo biscotto per accorgersene.

"Certo, per me va bene..." disse, arrossendo ancora di più nel vedere il sorriso che Percy gli rivolse.

Quando il disco fu finito, Percy lo prese, trattandolo come se fosse una reliquia di inestimabile valore.

"È stupendo! Cioè, wow!"

"Se vuoi, puoi tenertelo per qualche giorno."

"Sicuro? Sicuro sicuro?"

"Si, sicuro sicuro."

"Grazie Nico. Ti adoro!" esclamò Percy, ignorando del tutto l'odio di Nico per il contatto fisico e abbracciandolo felice. Fu una delle rare volte in cui il primo istinto di Nico non fu quello di allontanarsi, ma anzi, ricambiò l'abbraccio, anche se con braccia tremanti. E in quel momento, entrambi ebbero lo stesso pensiero:
'Si sta così bene qui...'
Si staccarono giusto qualche secondo prima che Sally entrasse in camera, sorridendo. Ovviamente, i ragazzi non potevano sapere che li aveva visti, sbirciando leggermente.

"Nico, vuoi restare a cena da noi?" chiese Sally, lasciando di stucco i due. Quella donna era sempre un passo avanti.

"Se non disturbo..."

"Ovvio che no! Allora aggiungerò una sedia alla tavola, a fianco al posto di Percy." rispose, prima di ritornare in cucina. Forse, Sally era addirittura due passi avanti. Nico e Percy si guardarono, ridacchiando.

"Avviso Hazel e mio padre che non torno per cena." disse Nico, iniziando a mandare dei messaggi col suo cellulare. A quel punto, un pensiero si formò nella mente di Percy.

"Nico, a cena ci sarà mio padre..."

"Tranquillo, lo avevo già capito. Non dirò niente."

"Grazie, davvero. Ma ne abbiamo ancora di tempo!"

"E sentiamo, che vorresti fare?"

"Beh, mi hai detto che avremmo cantato insieme."

Nico sgranò gli occhi, arrossendo di nuovo e maledicendosi da solo per questo.

"Adesso?"

"Beh, si, perchè no..."
In quel momento, anche Percy si sentiva in fiamme. Quando aveva fatto quella proposta a Nico, non aveva pensato minimamente alle conseguenze, l'aveva detto e basta, perchè lo voleva davvero. Ora, però, pensava che non sarebbe stato facile come previsto.

"Percy, oltre Runaway, sai qualche altra canzone a memoria?"

Beccato

"Ehm...allora... Forse, forse qualche canzone dell'infanzia, cantavo di più da piccolo."

"Dovremmo metterci a cantare le canzoni dell'asilo?" chiese Nico ridendo, facendo arrossire ancor di più Percy per la stupidaggine che aveva appena detto.

"No, intendo, una di quelle canzoni che si sentivano spesso alle medie..." Appena Percy disse ciò, Nico iniziò a cercare qualcosa sul suo cellulare.

"Anche se ancora oggi me ne vergogno, il tipo di canzoni che sentivo alle medie era questo, ma non peno tu la conosca." disse, mentre premeva play e la musica di un piano iniziava a sentirsi, insieme a una voce maschile.

We're soarin', flyin'
There's not a star in heaven
That we can't reach

Sentendo quelle parole, la mente di Percy fu invasa dai ricordi. Ricordava quella canzone, e anche troppo bene.

"High school musical? Effettivamente, la mia situazione sembra quella di Troy, con il nuoto al posto del basket."

Inutile dire che a quella frase, Nico rimase a bocca aperta.

"Lo conosci?!"

"You know the world can see us
In a way that's different Who we are."

Iniziò a cantare, rivolgendo a Nico uno sguardo pieno di aspettative. Questo, non appena capì che gli sarebbe toccata la parte di Gabriella, si infastidì, ma nemmeno il tempo di formulare questo pensiero che già aveva aperto bocca per cantare:

"Creating space between us
'Til we're separate hearts"

"But your faith it gives me strength
Strength to believe."

Il primo verso cantato insieme rilasciò una scarica di emozioni che entrambi i ragazzi sentirono risalire lungo la spina dorsale. E quando la musica iniziò a essere più veloce e ritmata, Percy iniziò a scatenarsi, a essere libero, a fuggire dalla solita monotonia. Gli ci vollero pochi versi per trascinare con se anche Nico, non con poco stupore. In poco tempo entrambi si ritrovarono a cantare le ultime frasi in piedi sul letto, in una maniera che nessuno dei due aveva mai provato. Stavano vivendo la musica, con una canzone gli permetteva sia di agganciarsi ai loro ricordi positivi, sia di cantare insieme. Addirittura, Nico pensò di potersi fidare di Percy, di potergli parlare di quello. Percy non si meravigliò nemmeno quando trovò sua madre in piedi sulla soglia che applaudiva sorridendo. Ormai era diventata una cosa normale. Nico però arrossì, scendendo dal letto.

"Ehm, scusami Sally."

"Non ti preoccupare! Un letto può essere sacrificato per questo spettacolo." rispose ridendo, facendo ridere anche i ragazzi.

Poseidone, così come la cena, arrivarono troppo presto per i gusti di Percy, che si sentiva come se avesse potuto cantare fino al mattino dopo. Sally fece di tutto per mettere a proprio agio Nico, anche se certe volte non faceva altro che farlo sentire più in imbarazzo. Poseidone, ovviamente, si concentrò sul nuoto, chiedendo ogni minimo dettaglio sugli allenamenti extra, nonostante Percy glieli avesse già ripetuti fino alla nausea. Per fortuna, subito dopo cena, l'uomo dovette chiudersi nel suo studio poichè doveva finire un lavoro, così Percy e Nico potettero occupare il salotto e, soprattutto, la televisione.

"Ho dimenticato il telefono in camera tua, vado un attimo a prenderlo." esclamò Nico tasta dosi le tasche della felpa scura.

"Ti accompagno?"

"No, tranquillo. Tu magari inizia a vedere cosa potremmo guardare."

"Prendo dei pop corn?"

"Vada per i pop corn."

Ma quando Nico fu salito, qualcuno bussò alla porta. Percy, pensando a chi potesse essere a quell'ora, andò ad aprire, trovandosi davanti Annabeth e, subito dietro di lei, Reyna.

"Annabeth? Che ci fai qua?" chiese Percy, rivolgendo un'occhiata veloce alle scale.

"Percy, devo parlarti."

"Oh... E Reyna?"

"Lei... Lei può sentire. In realtà, già lo sa."

"Va bene, va bene. Venite, entrate."
Il tragitto dall'entrata fino al divano sembrò durare un'eternità. Percy si sentiva il cuore battergli violentemente e salirgli fino in gola, mentre ripercorreva in mente tutto quello che aveva fatto negli ultimi giorni. Forse l'aveva trascurata? Si, ultimamente si erano sentiti e visti di meno, ma era stata colpa di entrambi. Quando si erano ormai già seduti e Annabeth stava cercando le parole per iniziare, Nico ritornò in salotto.

"Eccom- Annabeth? Reyna? Che ci fate qui?"

Le due ragazze spalancarono leggermente la bocca, in un'espressione di puro stupore. Nel frattempo, Percy spostava lo sguardo da Nico a Annabeth e viceversa, non avendo la più pallida idea di cosa dire.

"Nico? Che ci fai tu qui? Io... Devo parlare con Percy." rispose Annabeth.

"Oh... Allora, vi aspetto in came-"

Non riuscì a finire di parlare perchè Percy lo interruppe.

"No, vieni, puoi sentire."

A questo punto, Annabeth era in totale shock.

"Come?!"

"Beh, te hai Reyna, e io Nico. Tanto, glielo avrei detto comunque."
I due fidanzati si guardavano quasi sfidandosi, mentre Reyna lanciava a Nico una sguardo come per chiedere: 'Da quando siete così amici?'
E Nico rispose con un altro sguardo, a significare che le avrebbe spiegato poi. In fondo, nell'ultimo anno i due avevano legato molto, a sorpresa di tutto il resto del gruppo.

"Va bene. Anzi, sai che ti dico? Meglio che c'è anche lui." disse Annabeth infastidita.

"In che senso?" chiese Percy.

"Percy... Puoi dirmi da quanto tempo tu... Canti? E quando avevi intenzione di dirmelo?"

Le due ragazze si sarebbero aspettate qualsiasi reazione, ma non che Percy e Nico si guardassero come per dire: 'davvero già ci siamo fatti scoprire?'

"Annabeth... Puoi abbassare la voce? Mio padre è nello studio e lui... beh, non lo sa."  sussurrò Percy.

"Oh, si, scusami... Ma ancora non mi hai detto niente."

"Annabeth... Io canto solo da una settimana, e non sono state nemmeno lezioni vere e proprie, solo qualche incontro per divertimento con Hazel e Nico. Lo sai che loro già cantavano."

Uno sguardo fugace di Percy rassicurò Nico: in realtà lui le lezioni le prendeva seriamente, ma stava cercando di non far pesare la situazione.

"Io ti ho sentito però, sai? Una settimana fa, nell'aula di musica..."
Percy sbiancò. Annabeth l'aveva sentito la prima volta, quando aveva trovato Hazel e Nico a cantare e si era unito a loro.

"Quella è stata la mia prima volta, te lo giuro. Avevo sentito Hazel e Nico che cantavano e mi hanno invitato a farlo. Poi, ecco, mi hanno detto che sono bravo..."

"Un talento naturale." aggiunse Nico, quasi a volerlo sottolineare.

"Si, ecco, e quindi ho fatto qualche altro incontro..."

"E lo farai ancora?"

"Si, penso di sì. Io... Penso di aver scoperto una nuova passione."

Annabeth abbassò lo sguardo, annuendo.

"Avresti dovuto dirmelo tu."

"Lo so... Mi perdoni?"

"Ovvio che ti perdono, Testa d'Alghe."

Quel bacio che si scambiarono, fu una cosa meccanica, di cui si pentirono non appena le loro labbra si staccarono. E se ne pentirono di più quando gli occhi di Percy incontrarono quelli di Nico, e quelli di Annabeth incontrarono quelli di Reyna. Quel bacio era freddo, senza emozioni. Quel bacio segnava la fine della visita. Annabeth si alzò subito, dicendo che si era fatto tardi, mentre Reyna le offriva un passaggio fino a casa con la macchina, sempre a sguardo basso. Se ne andarono così come erano venute, con gli occhi tristi e pieni d'ansia.

"Devo andare anche io..." disse Nico. E Percy non potè far altro che sospirare, perchè in fondo se lo aspettava.

"E il film?" chiese, in un debole tentativo di tenerlo ancora per un pò vicino a lui.

"Facciamo un altro giorno, okay? Ci vediamo domani..."
E fu così che Percy, rimasto solo, si chiuse in camera sua, premendo si un cuscino sulla faccia per attutire gli urli.
Un bacio era riuscito a far sì che Percy prendesse a pugni il muro.
Un bacio era riuscito a far piangere Nico per tutta la via del ritorno, e anche oltre.
Un bacio era riuscito a far calare una cortina di ferro tra Reyna e Annabeth, che non si parlarono nemmeno per salutarsi.


 
  
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