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Autore: MajoWriter    05/03/2017    0 recensioni
Un cane ed uno scoiattolo. Può davvero nascere qualcosa tra due specie così diverse?
Genere: Sentimentale, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bobby era un bellissimo esemplare di pastore tedesco: pelo lucente e ben curato, zampe forti e robuste, carattere calmo e tranquillo. Un cane fedele e docile. Era però un po' diverso dagli altri cani: non amava giocare, non rincorreva gli animali o interagiva con essi e non procurava nessun tipo di problema. I suoi padroni ne erano molto fieri ed orgogliosi. A lui piaceva molto passeggiare, quindi lo portavano spesso a fare delle lunghe e salutari passeggiate nei posti più disparati: in montagna, in campagna, in riva al mare, al lago, nei boschi...

Un giorno, mentre i suoi padroni stavano facendo un picnic nei boschi, lui si allontanò per esplorare un po' i dintorni. Gli piaceva andarsene in giro da solo, lo rilassava e lo faceva stare più in contatto con la natura. Nel bosco, grazie al suo olfatto, poteva avvertire una miriade di odori diversi. Un odore però lo colpì particolarmente, proveniente da un albero nelle vicinanze. Bobby scrutò quell'albero e vide che, ai suoi piedi, vi erano dei funghi. Si avvicinò per annusarli, ma l'odore che sentiva non proveniva da loro. Improvvisamente una ghianda cadde a terra, a pochi centimetri dal suo muso. Il cane alzò lo sguardo e la vide: era un graziosissimo esemplare femminile di scoiattolo, intenta a raccogliere ghiande. La vista di quel cane la fece sussultare, per questo fece cadere una delle sue ghiande. I due cominciarono a fissarsi senza dire una parola: si creò una strana atmosfera, quasi magica. C'era qualcosa che, in qualche modo, legava quei due animali. Bobby sentiva che quell'odore apparteneva a quello scoiattolo e, per qualche strana ragione, ne rimase ammaliato.

«Bobby, qui bello! Dobbiamo tornare a casa»

I suoi padroni lo stavano chiamando per tornare a casa. Lui, a malincuore, dovette tornare indietro, con la coda tra le zampe e la testa chinata. La piccola scoiattolina lo osservava andarsene e sospirò.

Il giorno seguente Bobby volle uscire e, per la prima volta in vita sua, decise lui dove andare, trascinando letteralmente i suoi due padroni.

«Hey, piano bello! Ma che ti prende? Perché tutta questa foga?»

Quando riconobbero il luogo del picnic del giorno prima, dissero: «Ti piace questo posto? Vorrà dire che ci torneremo più spesso. Adesso va a divertirti!». Slegarono il guinzaglio e Bobby fu libero di correre liberamente per il bosco. Ma il suo obiettivo non era passeggiare: lui voleva rivedere quello scoiattolo. Fiutò la pista e cominciò a percorrerla, arrivando allo stesso albero del giorno prima. Alzò lo sguardo e la vide, sempre intenta a raccogliere le ghiande. Di nuovo, alla vista del possente animale, per lo stupore ne fece cadere una che finì sulla sua testa. Bobby non si scompose minimamente. I due continuarono a fissarsi per un bel po'. Si era creata un'armonia: senza dire o fare nulla, quei due si sentivano bene. Passarono 20 minuti ed era tempo per Bobby di tornare a casa. Anche questa volta, a malincuore, dovette allontanarsi. Quella sera la passò ad ululare, facendo preoccupare i suoi padroni.

«Non si era mai comportato così prima d'ora... cosa gli sarà preso?»

«È sempre stato un cane tranquillo e pacato... ora invece sta combinando il finimondo»

Lo lasciarono comunque fare, pensando che la cosa fosse finita lì. Si sbagliarono. Ogni giorno Bobby voleva andare in quel bosco a passeggiare da solo. Se i due padroni provavano a seguirlo, lui si fermava finché non si allontanavano. Ogni giorni lui passava quei magici 20 minuti in compagnia della sua nuova amica. Quei 20 minuti di pensieri, di emozioni. Ed ogni sera, avveniva il dramma: Bobby che ululava ed abbaiava a perdifiato, generando il malcontento dei suoi padroni e di tutto il vicinato.

«Forse dovremmo portarlo dal veterinario, magari ha qualcosa che non va»

«Se anche la prossima notte farà questo putiferio, allora lo porteremo»

Bobby però non era stupido e capì la situazione. L'indomani sera infatti, non fece alcun rumore: se ne stava nella sua cuccia a cercare di appisolarsi, soffrendo in silenzio.

Il giorno dopo era, come si consueto, con la sua amica e pensava: "Vorrei poterle dire qualcosa, ma ho paura di spaventarla col mio latrato. Vorrei potermi arrampicare su quest'albero ed andare da lei, ma non ne sono in grado. Cosa posso fare?"

Dall'altro canto, la giovane scoiattolina pensava: "Potrei scendere e farci amicizia... e se mi sbranasse? Se non aspettasse altro? In fondo siamo così diversi... È un vero dilemma"

Entrambi quindi non vollero fare la prima mossa, con la paura di rovinare quella bellissima atmosfera che si era creata.

Venne però un brutto giorno in cui i padroni di Bobby dovettero trasferirsi in un'altra città. Lui, ovviamente, dovette andare con loro, senza aver avuto la possibilità di salutare la sua amica. Senza aver avuto la possibilità di dirle quello che provava. Un bizzarro scherzo del destino questo. Bobby soffrì molto per questa decisione non decisa da lui. Pensò molto al modo in cui andarono le cose e si chiese come sarebbero andate se avesse avuto il coraggio di fare il primo passo.

Passarono i mesi e Bobby riuscì a superare l'accaduto. Ma diversi quesiti gli ronzavano sempre in testa: "Cosa sarebbe accaduto se le avessi parlato? Sarebbe fuggita o ci saremmo avvicinati? E se fosse fuggita, non avrei raggiunto lo stesso risultato di adesso?"

I sentimenti sono strani: crediamo di saperli gestire, crediamo anche di sapere dove ci porteranno e come finirà il tutto. Ma la verità è che non si può ragionare con la testa quando ci sono di mezzo loro. Non possiamo sapere di preciso come si evolveranno le cose, cosa ci riservi la vita. Possiamo solo buttarci, seguendo quella forte sensazione che è l'amore. A volte va bene, a volte va male. Ma il responso non è deciso fino all'ultimo.

Si chiamano sentimenti, altrimenti sarebbero stati ragionamenti.

   
 
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