Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: jaspeg    05/03/2017    2 recensioni
Questa storia parla della sorella maggiore di Ciel, scomparsa durante l'incendio che distrusse la loro famiglia.
Durante l'incendio riesce a salvarsi tuffandosi nel lago della residenza che era collegato a un canale che andava nel Tamigi.
Venne trascinata per chilometri, fino a Londra, dove verrà salvata da un misterioso ragazzo che dopo se ne andrà lasciandola nelle mani di uno zingaro.
Trascorsero 3 anni, fratello e sorella si ritroveranno, ma, ricomparirà anche il misterioso ragazzo che l'ha salvata, nonostante non volesse avere niente a che fare con lei spesso in quegli anni ha dovuta tirarla fuori dai guai riuscendo sempre a celare la sua identità (o quasi).
Quando Ciel ritrova sua sorella riesce a convincerla a tornare a casa con lui dopo varie suppliche, Sebastian era preoccupato, non bastava un Phantomhive? Ma con sua grande fortuna la sorella era il contrario del suo padrone e finì per affezionarcisi. Con il suo rientro in società finalmente scoprirà chi è il suo salvatore ma si verrà anche a scoprire il segreto più oscuro di Sebastian.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciel Phantomhive, Grell Sutcliff, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis, Undertaker
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lo scuoteva in ogni modo pur di farlo riprendere, anche se con scarso risultato. Nel frattempo Shade si occupava di Undertaker, quando ad un certo punto...
- La smetta... di fare tutto... tutto questo baccano.
- Sebastian?! 
- Tsk!.... Sarà stato un duro colpo, ma non basta questo per abbattermi.
Poco dopo li raggiunse Ciel preoccupato per il maggiordomo e la sorella. Dovevano pensare a qualcosa nel lasso di tempo in cui Shade teneva occupato il becchino. 
Durante lo scontro Undertaker sferrò un forte calcio al ragazzo allontanandosi il necessario da non essere a tiro del giovane, ma abbastanza vicino al demone da poterlo colpire. Si avvicinò con una calma apparente, quasi elegante, il demone istintivamente spostò i due fratelli alle sue spalle per fare loro da scudo nel caso avesse voluto colpirli, ma il grigio si fermò a pochi passi da loro fissando negli occhi il demone.
- Il tuo recod era davvero molto divertente maggiordomo! Però... come immaginavo, pare che la tua presenza non faccia altro che rendere infelici il conte e la contessa. Quindi, penso che si il caso.... di eliminarti!
Lo shinigami alzò la falce pronto per dargli il colpo di grazia quando venne interrotto da un violento scossone. Non capivano cosa stesse succedendo, ma sembrava che quel pazzo l'avesse previsto.
- Non dirmi che è già ora!
Il peso dell'acqua entrata nello scafo stava cominciando a far inclinare pericolosamente la nave.
- ATTENTI!
I Phantomhive e i loro accompagnatori persero l'equilibrio e l'inclinazione della nave li fece scivolare lungo le pareti dove si ammassavano i resti di mobili che a causa della gravità andavano in mille pezzi, creando una specia di trappola mortale per chiunque ci fosse andato contro. Prima di finirci addosso Shade e Sebastian si aggrapparono ad una ringhiera afferrando i due fratelli che non erano riusciti a trovare un'appiglio, ma la caduta degli ultimi detriti non aiutava la situazione. Le mani scivolavano al contatto col metallo bagnato e le forti scosse non permettevano una presa salda. Grell con sguardo torvo li raggiunse e dopo aver messo Liam Soker sulla sua lista decise di avvisare il demone delle sue intenzioni.
- Sebby, come avrai capito non abbiamo proprio tempo, quindi quello me lo pappo io.
Il rosso si avvicinò al povero medico che rimase infilzato sotto di loro dall'ammasso di oggetti contundenti che giacevano sottostante, mentre Alys chiuse gli occhi a quello spettacolo orribile. Si strinse di più a Shade nascondendo il viso rigato di lacrime, il giovane resosi conto di ciò decise di ignorarlo, aveva altro a cui pensare. Sebastian cercò di risalire trasportando anche il conte, ma le ferite erano così gravi che gli smorzavano il fiato e così Knox ne aprofittò per colpirlo a tradimento, però grazie ai suoi riflessi riuscì ad evitare il colpo.
- Adesso faccio fuori io questo qua visto che è parecchio indebolito.
Ciel strinse i pugni per farsi forza e raccogliere tutta la sua sfacciataggine, in modo da rispondere per le rime a quello sbarbatello occhialuto.
- Indebolito? Non bastano certo questi colpi per mandare fuori combattimento il mio maggiordomo.
Sebastian fu sorpreso da quell'atteggiamento fiducioso da parte del suo signore, ma la ferita lo costrinse a tossire così violentemente da fargli sputare sangue dalla bocca a fiotti, mentre Konx lo guardava sconsolato.
- Uff.... Qui sembra quasi che mi metta a maltrattare i deboli.
A quell'affermazione il viso del dio della morte incontrò la suola del maggiordomo che lo mise fuori combattimento, sbalzandolo a metri di distanza.
- Cosa dicevate a proposito di maltrattare? I deboli? 
Spuntando da un cumulo di macerie il mietitore a fatica pronunciò qualche parola.
- Per.... perché riesci.... ancora a muoverti? 
Sebastian era davanti a lui mentre si schioccava le dita pronto per la prossima randellata di botte.
- Non posso certo esimermi dall'eseguire un'ordine del mio padrone, no? 
Il quattr'occhi ansimante lo guardò con un sorriso forzato, ma sapeva benissimo di essere nei guai.
- Ma se non riesci nemmeno a stare in pied....
Il poveretto non fece a tempo a finire che il demone gli piazzò pugno tra gli occhi mandando il poveretto nel mondo dei sogni



Mentre Grall combatteva con Undertaker, un terzo incomodo piombò sul rosso riducendolo così male da non riuscire più a muoversi, la carcassa su di lui era quella di Knox.
Davanti all'uomo c'era il suo amatissimo demone in una posa che lo avrebbe fatto avvampare dall'eccitazione se non fesse stato il memento peggiore di tutta la crociera.
- Certo che i giovani d'oggi sono proprio debolucci, eh? Bene, adesso rimane....
In quell'istante una parete scoppiò tra lui e il dio rinnegato, facendo inondare la sala.
- Oh, vedo che è il momento di separasi miei cari.
- Non credo proprio!
Shade, Sebastian e Grell si fiondarono su di lui pronti ad attaccarlo prima che scappasse, ma accadde qualcosa che nemmeno il becchino si sarebbe aspettato; L'attacco simultaneo dei tre l'aveva colto di sorpresa e così dalla manica gli scivolò una catenina con dei ciondoli che Ciel e Alys afferrarono al volo prima che cadessero in acqua.
Dopo la sorpresa iniziale su Undertaker comparve un dolce sorriso rivolto al conte e a sua sorella.
- Ve lo affido per un po'. Abbiatene cura. è il mio tesoro .
- Aspetta!
Il grigio impugnò la falce e prima di usare il suo fendente diede il suo saluto.
- Incontriamoci di nuovo conte.
Fu allora che la nave si spezzò in due sotto il colpo della falce. 






Le persone che cercavano di mettersi in salvo si aggrappavano disperatamente alle ringhiere o a qualunque cosa che impedisse loro di scivolare e sprofondare nell'abisso.
Sebastian nonostante la ferita trasportò Ciel fuori dalla sala sul ponte, ma le persone impedivano loro il passaggio, fortunatamente con la sua velocità e i suoi riflessi riuscì a scavalcare gli altri per raggiungere la prua, mentre Shade si occupava di Alys che si trascinava dietro.
- AH! 
- Attenta!
A causa delle superfici bagnate era scivolata e le schegge del ponte le si erano conficcate sugli avambracci alla quale era appoggiata, macchiando di un rosso scarlatto la sua candida pelle. 
Intorno a loro, volti deformati dall'orrore e dalla paura. Alcuni scivolando, lanciavano urla agghiaccianti in cerca di un'appiglio inutilmente. 
Mentre cercava di tirarsi su un uomo si aggrappò alla caviglia trascinandola con se. Shade appena sentì la presa della ragazza venir meno, mollò la righiera lasciandosi scivolare, ma il peso dell'uomo stava dando più accelerazione alla caduta di lei. Destino volle che venisse interrotta da un'asse chiodata sporgente che l'uomo prese dritta sulla schiena uccidendolo sul colpo, permettendo alla ragazza di sopravvivere grazie al corpo del passeggero che le fece da scudo, la botta però l'aveva intontita e scivolò dal cadavere aggrappandosi alla giacca che stava a penzoloni sospesa sul vuoto.
- Resisti!
L'esortò il giovane intimandole di non lasciare la presa
- Non ce la faccio più!
Shade incastrò le gambe sulla ringhiera e si appollaiò come un pipistrello in modo da poterla raggiungere tendendole le mani mentre la stoffa della giacca stava per raggiungere il suo limite.
- Afferra la mia mano! 
- NO! Se lascio la presa cadrò!
- Non cadrai, te lo prometto! Ma devi fidarti di me!
Nel momento in cui mancava poco, la parte della nave che era ancora a galla stava per colare a picco. 
- Presto! SALTA!
Shade la prese al volo appena in tempo con uno sforzo immane degli addominali riuscì a tirarsi su e caricandosela sulle spalle cominciò ad arrampicarsi tra la ringhiera e quegli appigli che si erano formati dalle assi per raggiungere l'estremità della nave dove li aspettavano Sebastian e Ciel.
- Presto! Presto!
Continuava a chiamare il ragazzino in preda all'ansia, ma Sebastian non era da meno. Vedeva che l'acqua li stava raggiungendo e se non fossero arrivati in tempo per saltare l'effetto mulinello li avrebbe trascinati a fondo e lui nelle sue condizione non sapeva se sarebbe stato in grado di salvarli.
A quel punto il demone non ebbe alternative; la prua non avrebbe retto per molto e se l'acqua li avesse raggiunti sarebbe stata la fine. Prese uno dei salvagenti e lo mise al suo signore.
- Signorino! Fate un respiro profondo!
- Eh?! CO.... ?!
- La situazione è quella che è, quindi perdonatemi!
Lo sollevò fin sopra la testa come se fosse una lancia.
- Che diavolo vuoi fa.... WUAAAAAAAH!!!!!
Lo lanciò lontano dalla nave in modo da salvarlo, nel frattempo Shade aveva raggiunto l'apice dove stava Sebastian.
- Dov'è Ciel? 
- è al sicuro! Ora dovete saltare anche voi!
- Saltare?! Stai scherzando?!
Shade la prese in braccio e saltò il più lontano possibile, ma a mezz'aria vide che era nella traiettoria del vortice, il loro peso non permetteva di andare oltre, così la prese e la lanciò ancora più lontano. Tutto quello che vide Alys prima di toccare l'acqua era lui che sprofondava insieme alla nave e a tutta la gente che vi stava appresso.
- NO! SHADE!!!






Nel momento in cui le acque gelide l'accolsero in quell'abbraccio letale, le tornò alla mente la prima volta in cui l'aveva conosciuto. Era una notte come quella e lei stava annegando sotto il ghiaccio del Tamigi e adesso quello stesso ghiaccio aveva affondato la nave con lui sopra. 
Ciò che le aveva dato il gelo, glie lo aveva anche tolto. Le veniva da ridere; sembrava proprio che quell'elemento così volubile ce l'avesse con lei, anche... se lo aveva sempre amato in modo incondizionato. 
Eppure.... Aveva sempre temuto il fuoco che in più di un'occasione l'aveva salvata dall'assideramento. Che cos'era il fuoco per lei? E il ghiaccio? 
Il corpo non rispondeva ai comandi e la superficie sempre più lontana, spezzava il cielo e le sue stelle, seguendo il moto ondoso dell'oceano, mentre sotto di lei c'era solo il buio. Non aveva più vogli di combatterlo, tanto era sola, suo fratello sarebbe morto e Shade inseme al maggiordomo erano sprofondati con la nave nell'oblio in cui lei stessa stava cadendo. 
Come i suoi genitori, stava per lasciare questo mondo, chiuse gli occhi e si lasciò andare.
Nel momento in cui si stava lasciando tutto alle spalle una mano le afferrò il polso. Lei la conosceva! 
Era fuoco e ghiaccio allo stesso tempo. Sbarrò gli occhi e si guardò alle spalle dove le si pararono davanti due iridi cremisi che riflettevano quel nero bluastro. 
- è vivo!
Shade la guardò dritta negli occhi come per dirle di stare tranquilla, ma nella sorpresa lei aveva sprecato quel poco d'ossigeno che le rimaneva nei polmoni; stava soffocando, a quel punto il ragazzo le prese il viso posando le labbra sulle sue.
- Mi ha baciata?!
Quello fu il primo pensiero che elaborò la mente della ragazza, Dopo un po' si staccò, cingendola saldamente alla vita cominciò a nuotare con tutte la sue forze verso la superficie visto che l'aria non era sufficiente. Una volta riemersi Alys vide poco lontano Sebastian che stava caricando Ciel su una scialuppa vuota.
- Ci-Ciel....
- Resisti. Tra poco saremo in salvo.
Il conte vedendo del movimento, aguzzò gli occhi per capire chi fossero.
- Sebastian! Laggiù!
Il maggiordomo si voltò e appena li vide gli nuotò in contro.
- My lady!
- è viva, ma dobbiamo allontanarci da qui.
Raggiunsero il fratello e la caricarono sulla barca, Shade si rivolse verso il domestico visibilmente affaticato, rimuginando sull'azione che un demone della sua risma avrebbe potuto fare pur di procurarsi quel mezzo di salvataggio, anche se a discapito di altri.
- Dove l'hai trovata una scialuppa vuota?
- Non si preoccupi altezza. Questa l'ho presa dalla nave mentre affondava.
- Capisco. Probabilmente non hanno avuto il tempo di calarla.
Intanto sull'imbarcazione i due fratelli si abbracciarono per scaldarsi. Alys con solo il corsetto e la sotto gonna era molto più esposta alle intemperie del fratello, ma lo cingeva in ogni modo possibile per poterlo riparare dal vento gelido. Shade vedendo la situazione le diede la sua giacca.
- Teni, non è molto, ma almeno sarai riparta.
- Gra... Grazie.... 
Poco lontano da loro si sentivano delle voci chiamare aiuto e le luce della luna rifletteva l'acqua smossa dai pochi superstiti che tentavano di nuotare verso dei detriti. Il ragazzo vide negli occhi della giovane l'intento di andare da loro, ma prima che potesse dare l'ordine a Sebastian la sovrastò.
- Se tornassimo indietro probabilmente affonderebbe anche questa imbarcazione.
- Ma... non possiamo lasciarli morire.
- Si che possiamo! Se ci avvicinassimo cercherebbero di salire anche a costo di ucciderti e sai che ho ragione. 
Abbassò lo sguardo e strinse il fratello quasi per consolarsi, intanto i due mori si misero a spingere la barca.





Il tempo passava e il gelo si fece sempre più pungente.
- Ho i capelli congelati.
- Anch'io... e ho tanto sonno....
I due appena sentirono le parole dei fratelli si allarmarono, Shade salì per scuoterli.
- NO! Non dovete addormentarvi! Altrimenti morirete!
- Ma... non... non ce la facciamo più.
- My Lady, la prego di ascoltar...
Nel momento in cui Sebastian stava per salire uno di quegli esseri che avevano ucciso buona parte dei passeggeri era riemerso e gli stava afferrato la caviglia mordendolo alla gamba. Il maggiordomo sferrò un violento calcio che fracassò la testa del cadavere impedendogli ogni sorta di movimento.
Quello spavento ridestò i giovani Phantomhive dalla loro stanchezza sostituendola con paura e ansia.
- Quelli lì riescono a muoversi nell'acqua?!
Disse Ciel pieno di sgomento mentre la sorella lo abbracciava tenendolo lontano dal bordo dell'imbarcazione, Shade si guardò in torno cercandone altri. 
- Immagino che non avendo la necessità di respirare non rischino l'annegamento.
- Allora...
- Shh... fate silenzio.
Sebastian tappò la bocca al suo signore e si mise ad ascoltare intorno a se un qualsiasi cosa che non fosse il rumore dell'oceano e infatti dopo un po' cominciarono a spuntare delle bolle tutte intorno a loro. 
- Non mi dire che questi.... 
Dopo qualche secondo emersero delle teste che si dirigevano verso di loro; erano circondati.
- Salta su Sebastian!
Immediatamente si issò sull'imbarcazione e prese il remo fracassando la testa di uno che tentava di salire, Shade avendo ancora le sue spede si occupò dell'altro lato mentre Alys prese l'altro remo.
- Ma quanti saranno?!
- Non lo so, ma.... presumo che continueranno ad andare a caccia di anime finchè i loro corpi non si decomporranno.
- Che cosa?!
- La cosa peggiore è che a quanto pare in zona gli unici umani siamo io te e tuo fratello.
- Quindi non possiamo scappare?!
Alys e Shade si misero schiena contro schiena mentre Sebastian cercava di occuparsi di Ciel che si guardava intorno in cerca di una via d'uscita, ma più posava gli occhi da una parte all'altra più ne riemergevano. 
Poco più in là c'erano le scialuppe coi sopravvissuti. Se si sarebbero avvicinati sicuramente li avrebbero attaccati e laggiù c'erano anche i Midford e Katrin.
Ciel continuava a guardare quall'unico punto in cui si potevano scorgere dei lievi bagliori come bandiere di vita, stinse i denti in segno di frustrazione e prese una decisione, mentre Sebastian e gli altri cercavano di tenere lontani quei mostri .
- Non possiamo mettere in pericolo i sopravvissuti.
- Bene! Vorrà dire che li fermeremo qui.
Shade si voltò verso Sebastian, ma Alys si mise in mezzo bloccando il loro contatto visivo mentre fracassava la testa di uno che stava per salire. Ciel si rivolse al suo domastico:
- Credi di potercela fare Sebastian? 
- è superfluo rivolgere domande alla servitù. Prego. Datemi un'ordine.
- Questo è un'ordine Sebastian. Eliminali!
- Yes, my lord!
Shade prese per un braccio Alys e la fece sedere con suo fratello.
- Tenetevi forte! Si ballerà un po'.
I due si strinsero l'uno all'altra mentre i carnefici dagli occhi cremisi si misero all'opera come bestie fameliche. Il colmo della situazione però, fu che il pensiero di Sebastian ritraeva gli esseri umani come creature davvero avide, sebbene lui in quel momento fosse quello che più di tutti bramasse il sangue. Al contrario il pensiero di Shade fu completamente diverso.
Stava ancora pensando alle parole di Undertaker sulla nave. Possibile che sua madre avesse fatto un patto con un demone? Con Sebastian? Nel bel mezzo del combattimento dava veloci occhiate al demone in preda all'euforia, sebbene il suo sorriso compiaciuto lo tradisse. Se sarebbero tornati vivi avrebbe risolto la questione una volta per tutte.
Quando finalmente finirono i due erano col fiato corto e un mare di cadaveri attorno a loro. Una volta che la pressione del momento fu dissolta, Sebastian cadde in ginocchio facendo pressione sull'addome.
- SEBASTIAN!
I ragazzi si avvicinarono al demone preoccupati a morte. Shade lo fece sedere sbottonandogli la camicia per controllare la gravità della ferita.
- Oddio! 
- Non preoccuparti. Se la caverà.
- Come fai a dire una cosa del genere?! 
- Diciamo che me ne intendo.
Il maggiordomo con fiato smorzato cercò di rassicurare i suoi padroni.
- Persino... persino su di me.... un colpo di Death Schyte si fa sentire.... ma... ma non si preoccupi... me la caverò.
Ciel tirò fuori dalla tasca il monile del becchino guardandolo attentamente.
- Undertaker... Quale sarà il suo obbiettivo?
Sebastian tra un respiro e l'altro cercò di riordinare i fatti.
- Mi risulta difficile capirlo, ma finché voi possederete quell'oggetto è molto probabile che lo rivedremo. Non sembrava intenzionato a far del male a voi... o a vostra sorella, ma... personalmente preferirei non incontrarlo mai più.
Un violento colpo di tosse fece vomitare al demone parecchio sangue allarmando non poco la contessa, mentre il giovane conte rimaneva con lo sguardo fisso sul suo maggiordomo. 
- è la prima volta che ti vedo in uno stato simile.
- Chiedo umilmente perdono, mostrarmi in queste miserabili condizioni.... non sono degno del nome di maggiordomo del casato dei Pahntomhive. 
La scena solenne venne interrotta da uno schiaffo sulla nuca del demone da parte della sua signora. Alys s'inginocchiò davanti a lui con i suoi occhi penetranti.
- Ma che dici Sebastian? Ti pare il momento di fare il pinguino?
- Pi... pinguino?!
Shade a quella scena, abbinata alla faccia confusa del demone, fece quasi fatica a trattenere una risatina piena di ilarità. Poco dopo però, lo schiaffo di prima si trasformò in una dolce carezza sulla testa del moro poggiando la fronte contro la sua.
- Sei stato bravissimo.
I capelli di lui erano pieni si sangue e viscidi, quasi aveva paura di toccare la sua padrona con tutto quel sudiciume, ma sembrava che a lei non importasse. Chiuse gli occhi lasciandosi sfuggire uno sguardo disteso e rilassato fin quando lei non si staccò.
- Che ne dici Ciel? 
- Mm... Non posso permettere che il maggiordomo del casato Phantomhive rimanga in quello stato. Appena arriveremo alla villa riposati come si deve. Oggi hai fatto un'ottimo lavoro.
- Signorino... Smettetela per cortesia.... voi che dite una cosa del genere? Non sopporterei che si mettesi pure a piovere.
Proprio in quel momento mentre si stava volgendo l'alba videro la nave di soccorse venire a salvarli






Una volta a bordo Katrin corse subito da Ciel.
- CIEL!
- Kathrin!
Lui aprì le braccia pronto ad accoglierla in un caloroso abbraccio (cosa inusuale da parte sua), ma tutto quello che ricevette fu un sonoro schiaffo.
- Come ti sei permesso di prendere decisione per me? 
- Ma... ma era un'emergenza!
- Non voglio sentire ragioni!
- Ma... ma Kathrin...
- Ho detto di no!
Il conte cercò di andarle dietro, ma in quel momento la ragazzina gli diede un forte calcio sulla caviglia dove si era fatto male e fu allora che venne portato via dai medici che erano stati mandati dalla zia Fracis. Intanto mentre ricoveravano un supplicante Ciel, gli altri tre se la ridevano di gusto.
- Haha! Quei due fanno proprio una bella coppia.
- Già
Sul ponte della nave di soccorso tirò un vento freddo che fece tremare come un pulcino al povera ragazza, in cerca di un po' di calore mise le mani in tasca
- Ma che...
All'interno c'era una specie di cilindro di vetro. Incuriosita dallo strano oggetto lo apì mentre Sebastian e Shade erano distratti dai medici che insistevano sul medicarli. 
Senza dare troppo nell'occhio si allontanò e si mise seduta in un'angolino a guardare il contento. Erano dei fogli. Alcuni vecchi documenti medici e resoconti del quale non ci capiva un'acca, ma gli altri sembravano pagine strappate da un libro molto antico. Al tatto non sembrava carta era molto più spessa e meno ingiallita, mentre i bordi delle pagine erano consumati così tanto da risultare quasi irregolari, segno che era stato letto molte volte e passato di mano in mano. 
La pagina era piena di miniature con colori molto carichi e forti, mentre la calligrafia gotica usata spesso dagli emanuensi del Medioevo riempiva la pagina contornate da quei disegni così dettagliati dal sapore antico e i numeri romani davano una specie di ordine temporale a quei curiosi fogli. Sembravano far parte dello stesso libro, ma mancavano gran parte delle pagine. Sfortunatamente da quel che poteva capire era scritto per metà latino e per metà lingua popolare italiana, ma grazie a delle piccole miniature si poteva capire che era il racconto di un classico romanzo cavalleresco.
A fondo pagina c'era una specie di vignette con raffigurati una ragazza bionda e un cavaliere tutto nero con un cielo per metà di giorno e per metà di notte. Continuò a cercare tra le pagine, vide diverse immagini e nell'ultima i due si tenevano per mano. A quanto pare quei due avevano trovato un lieto fine, anche se alcune di queste erano incoerenti con la storia, in particolare le immagini dei protagonisti. Alys cercò altre pagine per dargli un senso, ma fu inutile: C'erano solo quelle.
- Ma come? Tutto qui? 
I suoi pensieri furono interrotti dalle urla di un medico e intuendo cosa stesse per succedere decise di andare a controllare, infatti era Shade che aveva atterrato il poveretto. In tutta fretta mise via le pagine dentro il cilindro e raggiunse i due.
- Che state facendo? 
- Nulla di particolare my lady. Semplicemente preferisco stare sulle mie posizioni.
Alys prese l'orechio di entrambi e li portò dentro
- Se non vi farete medicare da loro lo farò io!
- Ahia! Mollami!
- Contessa, la prego.
- SILENZIO!!!


Una voltall'interno della nave li fece sedere.
- Prima farò te Sebastian. Sei quello messo peggio.
- Ma... 
- Se permetti mi occuperò io del tuo maggiordomo.
- Cosa? NO! So che approfitteresti di qualsiasi situazioni pur di farlo fuori.
Una vena pulsante segnò la fronte del moro.
- Non lo nego.
- Ecco, appunto!
- Ma a parte le apparenze io me la cavo nel primo soccorso.
- Mm... ci sarà da fisarsi? 
- E piantala di fare quella faccia da bambina sospettosa!
Finito di battibeccare finalmente prese un'ago uncinato, lo sterilizzò e legandogli un filo all'estremità era pronto per la sutura. Prima però pulì le ferite del demone.
- Alys, passami quella garza.
- Oh! Si, subito.
Improvvisamente sotto gli occhi dei medici quei due ragazzi erano diventati un dottore e un'infermiera in piena regola. Sebastian era confuso, perché quel ragazzo lo stava aiutando? Non si erano mai potuti soffrire dal primo incontro, eppure lo sta medicando. E Alys? Dai suoi racconti quel ragazzo era stato uno dei suoi incubi peggiori, eppure si comportavano come due che si guardano le spalle l'un l'altra.
- Stringi i denti, farà un po' male.
- Si, ma... perché lo sta facendo? 
- Non dire niente. Fa come ti dico. Prima che cambi idea.
Shade con mano ferma e sicura cominciò a ricucire la ferita con una maestria che pochi medici possedevano, mentre la ragazza lo guardava affascinata insieme ai presenti.
- Ho finito. Potresti bendarlo tu? Se non ricordo male te la cavi col soccorso improvvisato.
Lo disse con un sorrisetto beffardo stampato in faccia, sapendo che l'avrebbe infastidita e infatti gonfiò le guance seccata dalle sue parole. Dopo quella reazione il giovane principe andò fuori sul ponte a prendere una boccata d'aria lasciandola sola col maggiordomo.
- Cosa voleva dire? 
- Eh?! No... niente 
Tutta paonazza cominciò a bendare l'uomo.
- Signorina. Di me si può fidare.
- Lo so, ma... questa cosa riguarda solo me e lui.
Rivolse un dolce sorriso al demone prima di correre da Ciel. Il maggiordomo scendendo dal lettino fece cadere a terra la giacca che Shade aveva dato alla sua signora e da una tasca uscì un cilindro di vetro con delle carte. 
Aprendolo, sul demone si dipinse uno sguardo inquieto, tanto da fargli diventare gli occhi incandescenti, pieni di furore e le zanne fremevano nell'uscire dalla rabbia. Quel ragazzo... come si era procurato quelle pagine? Strinse tra le mani quei documenti e li rimise nel cilindro, mentre a grandi falcate uscì dall'infermeria andando sul ponte.
- Undertaker! Com'è riuscito a trovarli?
L'aura pesante intorno a lui era palpabile e tagliente, ma adesso sapeva cosa avrebbe dovuto fare con quel ragazzo. Quando lo raggiunse sul ponte lo trovò a fissare l'orizzonte mentre con rabbia stringeva qualcosa tra le mani.
- Shade! Io e te dobbiamo chiarire un po' di cose!
- Sono d'accordo, demone.
  
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