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Autore: PenCorner    06/03/2017    1 recensioni
Per questo, semplicemente, mi fermo a pochi metri da lui con occhi fissi nei suoi poiché sappiamo bene entrambi, nel tacito profondo, che ciò è solo una scusa per poter scambiare almeno quei pochi secondi di sguardo.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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La sera è scesa ancora una volta coprendo le distese col suo manto di stelle e luna. Le torce illuminano con ombre vibranti i portici e i visi delle guardie alle loro postazioni, mentre la brezza incurante di tutto attraversa ogni angolo del palazzo spostando ora giocosamente i veli leggeri delle tende ed ora i rami e le foglie degli alberi all'interno di questo giardino ombroso e taciturno.
I miei passi risuonano pesanti in questo silenzio quasi sacro disturbato dalle armature che tintinnano sotto e sopra le stoffe che rappresentano la mia divisa. Che marchiano il ruolo che occupo in questo posto. Qui non sono nessuno d'importante, semplicemente faccio parte di uno dei tanti uomini che vanno a comporre il corpo armato di protezione incaricato a seguire la famiglia reale del Sultano, colui a cui cui ho giurato anni fa la mia fedeltà.
Eppure, col tempo ho imparato che la fedeltà non è del cuore, come la forza non fa parte della carne.

'Lui' nemmeno oggi si è presentato alla luce del sole. Anche in un giorno sereno come questo, egli ha preferito passare il proprio tempo in compagnia di sé stesso ed in compagnia del silenzio, lasciando probabilmente che siano solo i suoi due felini ad interrompere la sua quiete.
Il cielo di oggi mi ha ricordato i suoi occhi, profondi, incarnazione del desiderio di libertà e della bellezza, mentre i raggi dorati i suoi sottili capelli mossi a volte lasciati liberi in tutta la loro bellezza, mentre altre volte ancora, fasciati nel rosso del velo.
Mi avvicino al portone e mi fermo attendendo che le due guardie mi lascino entrare dopo aver riconosciuto il mio volto.
Il mio cuore batte nonostante la mia espressione muta, ma non voglio che pensieri strani possano anche sfiorare le menti delle due guardie. Dopotutto, sono stato semplicemente chiamato per compiacere i desideri richiesti da colui che ha conquistato ciò di cui mi era più importante: il mio cuore e la mia fedeltà che, un tempo, credevo li avessi donato solo al mio sovrano.
Con una mano posata sulla superficie legnosa del portone dipinto e decorato, spingo verso l'interno e m'immergo in quel dolce profumo così unico con cui da sempre era il suo modo di lasciare la presenza del suo passaggio. E' un amante degli incensi ed è un amante dei sensi. Un lieve soffio del vento mi fa capire che ha nuovamente lasciato la finestra aperta e, sicuramente, è nuovamente lì ad attendermi. Non c'è tanta illuminazione se non quella della luna che mi permette di intravedere sufficientemente le colonne e il giardino fuori dalle stanze private, ma non ho bisogno di essa per poter addentrarmi ulteriormente al suo interno poiché so già dove sarei dovuto andare per trovare la sua figura senza perdermi nel buio. Accarezzo con le dita una colonna che è accanto al mio passaggio e, nella mia mente, vedo la pelle del suo fianco destro sfiorare il mio tatto. Mi avvicino ancora e le tende di seta mosse dalla brezza serale mi rievocano le sue morbide labbra che premono sulle mie. Dolci e profumate come solo lui sa essere. La sua pelle candida, bianca come la luna e preziosa come la madreperla. Lui che, solo col suo corpo, è riuscito a rappresentare sia il sole che la luna. Lui che, solo col suo sguardo, sa esprimere sia il cielo che la terra... Mai avrei creduto che una tale creatura potesse esistere in questo mondo.
Come mi ero aspettato, mi sta attendendo seduto sulla finestra tra i morbidi guanciali mentre i suoi occhi son rivolti verso l'esterno, precisamente verso il cielo come se stesse cercando qualcosa che avrebbe perso ormai da tempo senza più poter ritrovarlo. Il suo sguardo assorto e perso come al solito di un ragazzo ormai totalmente catturato dal proprio mondo.
Di nuovo, si è immerso nei propri pensieri di cui nessuno avrebbe mai potuto comprendere.
L'incenso è acceso su un tavolino accanto. Inspiro, è l'incenso di gelsomino, mentre l'ultima volta aveva acceso quello di rose.
Abbasso gli occhi e vedo che i due leopardi neri son sotto la finestra, ai suoi piedi, che oziano.
Decido di avvicinarmi e allungo una mano verso la sua nuca così da poter accarezzare i suoi delicati capelli con le dita passando prima dal collo per poi passare le labbra sulla pelle della clavicola percependo il dolce tepore del suo calore corporeo. Sento le sue mani sulle mie spalle, poi sul mio volto. Vuole che le nostre labbra si tocchino e si fondano insieme e chi sono io per negarglielo?
Quante volte ho sognato di poter anche solo sfiorarlo? Per quanto ho agognato questo momento? E quanto ancora i miei istinti avrebbero resistito dinanzi a cotanta grazia?
Il suo corpo risponde al mio e lo sento premere al mio busto con desiderio e impazienza.
Se qualcuno ci vedesse ora, se qualcuno ci sentisse anche ora... Entrambi noi saremmo morti e questo lo sappiamo bene, poiché il Sultano è geloso del suo favorito. Per questo tale fantasia non sarebbe mai accaduta.
Per questo, semplicemente, mi fermo a pochi metri da lui con occhi fissi nei suoi pronto ad accompagnarlo verso le stanze private del sultano su richiesta del 'favorito' così da poterlo scortare in sicurezza.
Ma sappiamo bene entrambi, nel tacito profondo, che ciò è solo una scusa per poter scambiare almeno quei pochi secondi di sguardo.
   
 
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