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Autore: SalmaDirectioner99    06/03/2017    0 recensioni
La vita di Eva è sempre stata impegnativa, una situazione famigliare scomoda e un fidanzato poco rispettoso. Con un carattere esuberante e difficile, si troverà a dover affrontare decisioni importanti. Questo nel momento in cui nella sua vita comparirà una persona, una persona che potrà cambiare tutto in meglio o in peggio.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
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Vestito nero o vestito blu?
Non c'era grande differenza, eppure ero indecisa. Emma era seduta sul mio letto, era arrivata un'ora prima su due tacchi vertiginosi. Si era fatta proprio bella per il suo uomo merendina. 
Io invece ero un disastro, la sentivo sbuffare di continuo ansiosa di andare a casa della sua cotta.
"Mi stai obbligando ad andare a quella festa, dammi almeno il tempo di vestirmi!" le dissi.
"Obbligando? C'è Adam, dove c'è lui ci sei tu, no?"
Non avevo gran voglia di vederlo, proprio nessuna.
Infilai il vestito nero e un paio di scarpe prese a caso.

La casa non era come me l'aspettavo, era molto più piccola. Subito entrate dovemmo spintonare la gente per riuscire a passare. Nessuna traccia di Adam, feci un respiro sollevata. 
La musica era alta, forse troppo. I capelli biondi di Emma si muovevano velocemente, si era già messa a ballare. Infondo alla sala c'era il ragazzo per cui eravamo veramente lì, era dietro la console. Era lui stesso ad animare la sua festa. 
"Emma!" urlai per sovrastare il suono.
Non fece caso a me quindi le tirai scherzosamente una ciocca di capelli.
"Ahh! Ma sei matta?" smise di ballare.
Feci un sorriso soddisfatto e indicai il dj. Quando lo vide il suo sguardo si illuminò, si girò a guardarmi in cerca di un consiglio, ma già lo sapeva cosa volevo dirle.
Fece un no con la testa, io feci si con la mia. Andammo avanti per un pò, sembravamo delle deficienti. Sapevo che non ci sarebbe mai riuscita, quindi la tirai per un braccio e andai verso di lui. Lei non fece resistenza, era proprio la scusa di cui aveva bisogno per lasciarsi andare. Spintonai la gente che sembrava non spostarsi, una volta arrivata di fianco a lui mi chiesi cosa fare. Quel coraggio non era da me.
"Che bella musica!" azzardai. 
Si, bella musica, così fantastica ed alta che non riusciva neanche a sentirmi. Mi avvicinai di più, Emma mi tirò un po' indietro. 
Lui si abbasso un lato della cuffie, mentre continuava a muovere le mani. Si era accorto di noi. Ci guardò torvo, ma poi fece un mezzo sorriso.
"Vi serve qualcosa?" urlò.
La sua voce era bella, non me la immaginavo così. Mi resi conto che Emma aveva quasi smesso di respirare, quindi le diedi una gomitata. 
"Ehm si.." mi interruppi "dove possiamo trovare da bere?" gli chiesi.
Geniale, non bevevo nemmeno.
"Da quella parte c'è la cucina, potete trovare da bere e anche da mangiare. Mi raccomando, non ubriacatevi. Non voglio vomito sul tappeto." fece l'occhiolino. 
Mollai la presa sulla mia amica, sapevo che dopo quello era k.o e non avrebbe più fiatato per il resto della serata. 
In cucina c'era poca gente, ma un sacco di bottiglie vuote. Si erano già scolati tutto, non che mi dispiacesse, ma la festa era iniziata da mezz'ora. 
Mi assicurai che Emma non fosse svenuta. Era dietro di me, appoggiata al ripiano della cucina, aveva il viso rosso.
"Cielo! Ti piace così tanto?" ridacchiai.
Non la avevo mai vista così presa da un ragazzo, da quattro anni che la conoscevo. 
"Ma hai visto? E' così bellooo.." mi afferrò il braccio come per supplicarmi "come si può ridursi così per un ragazzo.." c'era un tono triste nella sua voce. Le piaceva proprio tanto.
Sentimmo una risata e ci voltammo, era il ragazzo con cui Adam aveva litigato. Quando si accorse che ci eravamo zittite si scusò.
"Non volevo disturbarvi, è solo che siete tenere." disse.
Mi parse una cosa strana, me ne stavo per andare quando ricominciò a parlare.
"Non bevete niente?"
"Ti sembra che sia rimasto qualcosa?" ribatté Emma, un pò infastidita dal suo tono.
Io lo osservai, era un bel ragazzo. I capelli castano scuro e gli occhi verdognoli, aveva le spalle larghe e un viso delicato, ma al tempo stesso forte. Già, era proprio bello. La sua voce mi ricordò di distogliere lo sguardo.
"Alessio ha una scorta per gli amici, se volete potete usufruirne." disse, questa volta con tono più gentile. 
"Alessio chi, scusa?" domandai un pò confusa.
"Il ragazzo per cui la tua amica ha una cotta, quello così bello per il quale si è ridotta così.." indicò Emma che pareva volesse sotterrarsi.
"E' evidente che ti piace." si rivolse a lei, poi a me "allora bevete o no?"
"Si." mi precedette lei.
Non bevevo tanto di solito, ma quella sera non mi trattenni. Dopo qualche shottino il ragazzo di ballare e io, senza pensare alle conseguenze, accettai. 
Era diverso da come me lo aspettavo, era sfacciato, si. Eppure sembrava trattarmi con più rispetto in confronto ad Adam. Mi pentì subito di averlo pensato, sapevo che era sbagliato. Rimasi comunque sorpresa, non era qualcosa a cui ero abituata, specialmente dai ragazzi. 
In pista non pensai a nulla, solo a ballare. A differenza di tanti altri ragazzi, lui stava a debita distanza. Mi sorrideva, gli sorridevo. Poi tornavamo a dimenarci con mosse stupide, giusto per ridere un po'. Emma aveva ballato con noi fino al momento in cui una nostra compagna di classe la trascinò via. Eravamo soli ora, non soli soli, data la presenza di almeno un centinaio di persone, ma era come se lo fossimo. Mi rivolse un altro tenero sorriso ed io ricambiai. Si avvicinò di qualche centimetro, poi un'altro ancora. Smisi di ballare, non sapevo cosa mi stesse succedendo. Si avvicinò ancora, ed ancora. 
Forse mi bacia, pensai. Per qualche strano motivo non mi mossi, non riuscivo a pensare ad Adam. Si avvicinò ancora un po', poggiò la guancia sulla mia, sentivo caldo. 
Tutto ciò che fece fu sussurrarmi all'orecchio il suo nome: Luca. Nient'altro, feci un sospiro di delusione e sollievo allo stesso tempo. Mi sembrò inutile dirgli il mio nome, già lo sapeva. Si ritrasse e mi guardò negli occhi, che sensazione strana provavo in quel momento. So che però provai paura e confusione nel momento in cui un pugno gli colpì lo zigomo, mancando di poco l'occhio.

 

***********
Allora, vi piace o fa proprio schifo?
Spero più per la prima ipotesi, in tal caso lasciate un commentino e una stellina.
Al prossimo capitolo (:

  
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