Anime & Manga > Ranma
Ricorda la storia  |      
Autore: Napee    07/03/2017    12 recensioni
-Fanction iscritta al contest “Immaginando...” indetto dal gruppo facebook “Takahashi fan fiction Italia”-
Non era un mistero che Ranma e Akane si amassero, anzi era un segreto divenuto di dominio pubblico molto prima che i diretti interessati si accorgessero dei reciproci sentimenti.
Era solo questione di tempo prima che quei due annunciassero il lieto evento... Ma, per un innamorato non ricambiato, questo non era che l’inizio della fine.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ryoga Hibiki, Ukyo Kuonji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buongiorno!
Questa storia partecipa al contest “immaginando...” indetto sul gruppo facebook “Takahashi fanfiction Italia”.
L’idea era quella di scrivere una piccola os ispirandosi a delle immagini postate nel gruppo.
https://lh3.googleusercontent.com/-hdpRmxFTUa0/WL6lRQLweSI/AAAAAAAAAWA/9Vf_zXnAsgUE1m9TOwuF9XxALr7_Z9erACJoC/w530-h942-p-rw/16998962_1131612953633679_1994853507133658681_n.jpg
Compagni di sventura

“Ci sposiamo!”

La frase echeggiò nella stanza riempita di un silenzio pressoché irreale.

Ci sposiamo

Due parole, dieci lettere che possono farti crollare il mondo addosso.

Ci sposiamo

La conferma che tutti i suoi sforzi erano stati inutili.

Ci sposiamo

Orami è tutto finito.

Non era un mistero che Ranma e Akane si amassero, anzi era un segreto divenuto di dominio pubblico molto prima che i diretti interessati si accorgessero dei reciproci sentimenti.
Era solo questione di tempo prima che quei due annunciassero il lieto evento... Ma, per un innamorato non ricambiato, questo non era che l’inizio della fine.
Sapeva che Akane non lo amava, ma quella consapevolezza era rimasta latente in un angolino della sua mente ed era stata repressa con forza... Fino a quel momento.

Ci sposiamo

Era finita... era tutto finito...
I suoi sforzi erano stati vani, i suoi tentativi erano stati inutili. Aveva atteso troppo per dichiararsi, aveva sprecato un sacco di tempo per farle capire i suoi sentimenti e adesso...

Lo schiocco di un tappo di champagne lo riscosse dal buio dei suoi pensieri. Alzò lo sguardo e vide che tutti i presenti stavano festeggiando chiassosamente la lieta notizia.
Ryoga deglutì a disagio e si costrinse ad assumere il sorriso più (falsamente) felice del suo repertorio.
Non era facile sorridere con il cuore che grondava sangue, lacrime e disperazione.
“Sono felice per voi!” Si obbligò a pronunciare quelle parole facendo violenza su se stesso.
Akane era raggiante quella sera, e Ryoga poteva giurare di non averla mai vista sorridere così verso Ranma.
La sua felicità illuminava la sala da pranzo, e doleva terribilmente sapere che quel sorriso non sarebbe mai stato per lui.
“Propongo un brindisi!” La voce di Ukyo irruppe bruscamente nelle sue orecchie, riportandolo alla realtà.
Si voltò verso la bruna e poté scorgere in quegli occhi color cioccolato, lo stesso dolore che sentiva sconquassargli il petto.

Ukyo, compagna di sventure, anche tu patisci quanto me?

I calici vennero innalzati, i brindisi furono fatti ed i festeggiamenti si protrassero per molto tempo. Troppo tempo.

Recitare e fingere felicità a lungo non è semplice se dentro  si agita l’inferno più oscuro.

Ryoga quasi si sentiva soffocare, l’atmosfera gioiosa strideva in contrapposizione al suo malumore nascosto e, quando la mano di Ranma corse a stringere quella di Akane dinnanzi a tutti, fu certo che il suo cuore smise di battere.
Quello era decisamente troppo da sopportare.
“Esco a prendere un po' d’aria...”
Non era mai stato un codardo, nemmeno un bravo bugiardo.
Non era mai fuggito via dinnanzi ad una sfida, ma stavolta non v’era niente da vincere, nessun orgoglio da esibire, nessun onore da ristabilire. Il suo agognato “premio” era già stato preso.
Stavolta, solo una logorante tortura che gli andava straziando il petto.
Uscire fuori, nel giardino dei Tendo, fu come respirare di nuovo dopo anni di apnea.
L’aria fresca della sera gli morse l’epidermide del viso e qualche brivido corse a solleticargli il collo.
Non se ne curò ed inspirò a pieni polmoni l’atmosfera notturna che si espandeva dinnanzi a lui.
Voleva dimenticare quella serata, doveva dimenticare quella serata...
“Che ci fai qui fuori?” La voce tremolante di Ukyo lo attirò ancora una volta.
Si voltò e trovò la bruna seduta sul parquet della villa, con lo yukata arrotolato fin sopra le ginocchia e due giare di sake a farle compagnia.
Ryoga storse il naso contrariato da quella visione patetica della ragazza.
“Non dovresti bere.” La predica uscì da sola con una punta di biasimo, ma la ragazza non parve farci caso. Forse, neppure se ne accorse.
“Non dovrebbero sposarsi...” biascicò lei, passandosi una mano fra i capelli scarmigliati con aria esasperata.
Ryoga la osservò attentamente, scorgendo, nei suoi occhi quel luccichio tipico di chi sta cercando di trattenere le lacrime.
“Ukyo...” Soffri così tanto?
“Aaa! Lo so! Lo so! Si amano da impazzire quei due deficienti! Non devo pensare queste cose meschine!” Sbottò lei versandosi ancora sake e tracannandolo all’istante.
Ryoga la lasciò fare.
Ogni sua parola, ogni suo gesto, contenevano una disperazione latente che a lui non pareva poi così estranea.
E quel bisogno di annebbiarsi la mente con l’alcol, dopotutto, gli pareva una via di fuga valida per il momento.
Ryoga sospirò accomodandosi accanto all’amica sventurata.
Non si era mai preso una sbronza degna di quel nome, ma quello sembrava un buon momento per farlo. Ed in buona compagnia per di più.
“Non sei meschina. Non lo sei mai stata.” confessò lui, arraffando una giara di liquore e tracannando un consistente sorso con ben poca grazia.
“Fra tutte quelle pazze squinternate che l’idiota di Ranma si è ritrovato come fidanzate, tu eri senza dubbio la più normale.”
Ukyo lo guardò confusa, indecisa se considerare quella frase un complimento o meno.
“E sei l’unica che, in fondo, voleva la sua felicità.” Aggiunse poi, rivolgendo lo sguardo al laghetto ornamentale dinnanzi a loro.
“Cosa vuoi dire?”
“Che sei sempre stata la più corretta.
In quella corsa verso di lui, non hai mai avuto la presunzione e la supponenza di anteporti ad Akane, ma hai capito il sentimento che li legava e ti sei fatta da parte sempre di più.”
Ukyo abbassò lo sguardo a disagio. Era appena stata scoperta, esposta con una facilità ed una semplicità disarmante.
“Non credevo che qualcuno se ne fosse accorto.” Confessò lei, infossando la testa fra le spalle.
“Mi riterrai una perdente, suppongo. Una di quelle che non lottano fino in fondo per ciò che vogliono.”
Ryoga si voltò verso di lei, guardandola con gli occhi sbarrati.
Lo sconcerto e lo stupore ad illuminargli il viso.
“Assolutamente no. Invece hai agito d’astuzia: ti sei guardata intorno, hai capito che non potevi vincere ed hai smesso di sprecare energie in una lotta inutile. Sei stata saggia.” Confessò lui sorridendole amichevolmente ed Ukyo rispose al sorriso, arrossendo leggermente.
“Sai, inizialmente era quasi un gioco. L’idea del fidanzamento non m’interessava particolarmente, ma poi si sono intromessi anche i sentimenti...” s’interruppe qualche secondo, distogliendo lo sguardo e sospirando sconsolata.
Prese una delle gire di sake e se ne versò ancora, tracannando il contenuto del piattino in un batter d’occhio.
“... Forse, sarebbe stato tutto più facile se mi fossi innamorata di te.” Aggiunse lei rivolgendogli un sorriso malinconico.
Il ragazzo arrossì vistosamente, ma nascose il tutto dietro un movimento distratto della mano.
“Non dire cose compromettenti con così tanta leggerezza!” L’ennesimo rimprovero, ma stavolta somigliava più ad un consiglio.
Ukyo rise divertita dalla reazione del giovane. Una risata sincera, spensierata e cristallina.
E pensare che, dopo quel ci sposiamo, non credeva che sarebbe tornata a sorridere di nuovo.
All’improvviso, un’idea illuminò la sua mente e la ragazza agì subito, senza pensarci due volte.
Prese la giara di sake, versò il liquore nel piattino e si avvicinò al ragazzo traballando un po'.
“Che stai facendo?” Chiese lui incuriosito, squadrandola con sospetto.
“Mi assicuro di non morire da sola, dopotutto siamo pur sempre compagni di sventura...”
“Che?! Ukyo, non so cos’hai in mente, ma...”
“Zitto ed ascolta” lo interruppe lei portando il piattino  di liquore fra loro.
“Voglio che ci facciamo una promessa e dobbiamo promettere su questo delizioso sake!”
La faccia sconvolta, stupita e confusa di Ryoga, fu talmente spontanea che Ukyo scoppiò a ridergli in faccia.
“Hey! Ma...”
“No! No! Ti prego, sono seria!” Incespicò lei, cercando di far cessare quelle risate all’apparenza inarrestabili.
“Se fra venti anni saremo ancora da soli, ci incontreremo qui e ci sposeremo!”
Ryoga sgranò gli occhi stupito e sconcertato da quella proposta ed Ukyo tornò a ridergli in faccia di nuovo per quella reazione così genuina.
“Guarda che la mia è una proposta seria!” Brontolò bonariamente lei, sorseggiando un po' del liquido che v’era contenuto nel piattino.
“Se accetti, bevi!” Aggiunse poi, allungando la mano verso il viso del ragazzo che la stava squadrando con sospetto.
Accettare o non accettare quell’offerta pazza?
Certo, Ukyo era visibilmente ubriaca, e forse domani si sarebbe pentita e scusata, o magari se ne sarebbe completamente dimenticata...
“Sei decisamente ubriaca!” Commentò lui togliendole di mano il piattino con il sake.
“Meglio se ci dai un taglio per stasera!”
E senza indugiare oltre, bevve il restante liquore che giaceva nel contenitore.
 
  
Leggi le 12 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ranma / Vai alla pagina dell'autore: Napee