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Autore: Yssis    07/03/2017    0 recensioni
"Fra una settimana, per mezzo di un’operazione, tornerò a vedere. So che Makishima renderà il conto alla rovescia qualcosa di indimenticabile, perciò ho intenzione di tenere aggiornato questo diario; perché un essere umano può vivere senza memoria, ma io non posso vivere senza la memoria di quello che sono con lui.
Che il tempo si occupi del conto alla rovescia, il computer penserà alla memoria. Quando tutto questo sarà finito, non ci sarà più tempo per rinvangare il passato, probabilmente a nessuno nemmeno interesserà. Meglio così, non sono mai stato bravo con le parole."

Dando voce a Choe, compagno e alleato di Makishima, parlo di una storia di fiducia e di sentimenti che crescono. Siamo ancora lontani dagli eventi raccontati dall’anime, siamo ancora lontani dagli attentati e dai sabotaggi. Eppure il Sibyl System ha già cominciato a muoversi e le vite di questi due uomini, così diverse e ambigue, s’intrecciano in un reciproco desiderio di affetto e sostegno.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Choe Gu-Sung, Shogo Makishima
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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January 28th, 2108









Non esco di casa, se non per commissioni indispensabili. Nella mia situazione sono in difficoltà qui, figuriamoci in città, dove le varianti d’imprevedibilità sono esponenzialmente maggiori rispetto al perimetro limitato della mia abitazione. Shogo lo sa benissimo, tuttavia oggi ha insistito per uscire ed è riuscito a convincermi. Innanzitutto cerco nell’armadio qualcosa per non patire il freddo: toccare l’interno delle giacche provoca una sensazione bellissima sotto le dita, l’odore è persino meglio. Ma la cosa che assolutamente preferisco è passare i palmi fra sciarpe e cappelli: mentre sono per metà inserito all’interno dell’armadio, sento il rumore della porta aprirsi, così mi sistemo rapidamente una sciarpa al collo ed esco. Prima di muovermi verso il cancello di casa, aspetto di sentire i suoni indispensabili: la porta che si chiude, la chiave che gira nella toppa, i passi di Shogo che mi raggiungono e il suo guanto di pelle, che prende delicatamente la mia mano. Ora possiamo andare.

Ci avventuriamo fuori città, questo lo capisco subito: il rumore delle gomme sull’asfalto si fa meno intenso, l’acustica più limpida, ma Shogo non parla. Giro il capo da una parte e dall’altra, raccogliendo più informazioni possibili: l’aria è fresca, profuma di brina, i nostri passi generano un suono armonico e morbido sul terreno… Mi concentro per andare allo stesso ritmo di Shogo, ma lui ha qualcosa che lo rende inimitabile, la differenza di passi si coglie senza difficoltà. Sospiro, le labbra si increspano per il freddo. Ad un tratto Shogo si arresta, quando me ne accorgo non faccio in tempo a fermarmi, così scivolo per un paio di metri in avanti; allungando le mani e masticando insulti, rotolo rovinosamente. La risata di Makishima giunge fino a me con una carezza di vento.
“Questo che cosa significa, esattamente?!” Esclamo appoggiando le mani al ghiaccio, su cui continuano a scivolare, e cercando di alzarmi.
“Allunga la mano a destra.” E’ l’unica risposta che mi arriva. In preda alla confusione trovo effettivamente qualcosa. E’ un oggetto di medie dimensioni… No, sono due… Sono duri, molto resistenti, ci sono alcuni graffi sui lati e sotto… Sono delle lame!?
“Makishima!”
“Choe.” Candido. Mi ha fregato ancora. “… Sai pattinare?”
“Questa me la paghi carissima…”

“Spero che tu sia soddisfatto!” Brontolo, mentre comincio ad avanzare con i pattini ai piedi “Perché non ti darò un’altra volta un simile appagamento…”
“Ti assicuro che la vista merita.”
“Ti odio.”

“A destra, Choe, mantieni la destra… Ecco, un po’ a sinistra adesso… No, più a sinistra, così…”
“Ti sembra mantenere la destra questo?!

“Perché non mi hai detto che stavamo andando ad un lago ghiacciato?”
“Non sapevo ci fosse un lago ghiacciato.”
“Però casualmente hai lasciato qua dei pattini!”
“Non sono miei.”
“Però casualmente sono la mia misura.”
“La vita è un mistero.”

Per raggiungere di nuovo la terra ferma ho smesso di dar retta alle sue indicazioni. Penso di aver detto tutto. Ah giusto, un’ultima cosa: si è divertito davvero troppo, questa volta. Ma la cioccolata l’ha preparata lui.

[500 parole]

:: Angolo Autrice ::
Ohayo <3
Lo ammetto, mi sono divertita assai a scrivere questo capitolo: l’intento era di mostrare la quotidianità della coppia, senza però far venire meno o far scadere nel banale tratti distintivi della personalità di uno e dell’altro… Soprattutto il velato sadismo che a volte prende il possesso di Shogo è meraviglioso e non penso proprio che risparmi Choe!
Tuttavia scegliere questo prompt mi ha permesso di descrivere quello che, anticipo, è l’unico momento in cui Choe esce dalla propria abitazione.
Trovo questa sfida incredibilmente stimolante: mi rendo conto che clima sia ormai più primaverile e pensare a questi due su un lago ghiacciato sia un attimo complesso, tuttavia spero di aver comunque catturato la vostra attenzione e essere riuscita a farvi sorridere <3
Suggerimenti e commenti sono molto graditi, ovviamente! Un ringraziamento d’obbligo a chi ha seguito praticamente in diretta la stesura del testo: alla prossima!

  
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