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Autore: rocchi68    07/03/2017    5 recensioni
Gelosia: Sentimento provocato dal timore, dal sospetto o dalla certezza di perdere la persona amata ad opera di altri.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Scott
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Lui era sempre stato vittima di quel maledetto difetto.
Perché era questo che credeva: la gelosia era solo un difetto.
Non era un pregio.
Utile solo per mortificarsi terribilmente e per rendersi infelici, quasi mai poteva tornare utile.
Quel sentimento tormentato era, però, inevitabile.
Dannoso e inevitabile.
Nemmeno i topi che eliminava a suon di mazzate erano così terribili.
Anche se comparare un sudicio roditore a un sentimento, non era il massimo.
Scott sapeva comunque d’essere destinato alla gelosia.
Cavolo se lo sapeva.
Di certo non credeva che fosse così difficile resistere, né tantomeno che esistesse qualcuno in grado di sopportare tutto ciò.
Eppure qualcuno non sembrava contaminata da quel sentimento così oscuro.
Lei si sedeva tranquilla, meditava, leggeva le foglie del tè, talvolta si metteva a studiare la sua anima, ma mai l’aveva vista colpita dalla gelosia.
E ciò l’aveva spinto a chiedersi se lei era immune o capace di celare una simile debolezza.
La madre della sua ragazza, per esempio, era fuori come un balcone.
Parlava con gli animali, si vestiva con abiti sgargianti e borbottava in continuazione qualcosa riguardo a pace e amore.
La prima volta che l’aveva incrociata durante una festa, era stato sul punto di definirla un hippie, ma poi si era trattenuto.
Ma quella gelosia che lui provava e che sapeva d’essere malriposta, lo spinse ad andare a trovare un suo vecchio amico.
Un tizio malato di personalità multiple che aveva incontrato anni prima durante un reality show e con cui aveva stretto un buon rapporto.
Spesso capitava che si ritrovassero a parlare in un bar, giusto per ricordare il passato.
E di conseguenza perdevano alcune ore sulle varie avventure passate e di come procedesse la loro tranquilla routine.
“Finirò con l’impazzire.” Esordì quella sera Scott, facendo sorridere l’amico.
“Perché?”
“Dawn…”
“Cosa ti preoccupa?” Chiese Mike, sorseggiando la sua birra.
“Se te lo dicessi, mi chiederesti se sono normale.”
“Stiamo parlando di te e Dawn: come può esserci qualcosa di normale?”
“Anche te e Zoey siete strani.”
“Touché.”
“E comunque non capisco come riesca a fingere.”
“In che senso, Scott?” Domandò il moro, mangiucchiando alcune patatine.
“Lavoro in un ufficio pieno di donne e non mi ha mai fatto una scenata di gelosia.”
“È solo questo?”
“Non conosco nessuna donna che resiste alla gelosia.”
“Scott la tua esperienza si ferma solo a Dawn.” Borbottò Mike con una lieve nota di sarcasmo.
“Mia madre menava di brutto mio padre quando aveva il dubbio che lui non fosse fedele e ha sempre ottenuto ciò che voleva.”
“Zero corna?”
“Zero corna.” Ribatté il rosso, rinfrescandosi la gola.
“Nemmeno Zoey mi fa spesso delle scenate.”
“Non per dire Mike, ma tu lavori in mezzo a ubriaconi molesti, e il massimo della femminilità è la vostra segretaria 60enne.”
“Però…”
“Ti dirò Mike…se non avessi la certezza che lei è con Zoey e Gwen, quasi crederei che sia con un altro.”
“Sei a un livello di gelosia spaventoso.” Ghignò Mike.
“E poi Mike, anche Zoey si agita spesso. Te la ricordi Anne Marie?”
“Ora che mi ci fai pensare...”
“Zoey l’ha mandata via in un secondo.”
“E solo perché voleva provarci con me.” Sussurrò il moro, bevendo un altro sorso della sua birra.
“Dawn invece mi sembra sempre così inflessibile.”
“E cosa avresti fatto in proposito?” Chiese Mike.
“Come fai a sapere che ho fatto qualcosa?”
“Ci rivediamo dopo 2 settimane, scegli questo bar, vuoi offrirmi le birre e non ti confessi con il tuo miglior amico?”
“Devo smetterla d’usare questa tecnica.” Sbottò il rosso, girandosi a fissare la gentaglia degli altri tavoli.
“Con questa siamo a 5 volte consecutive.”
“La prossima volta chiederò a te di pagare.”
“Lo immaginavo.” Sbuffò il moro, stiracchiandosi appena.
“Nemmeno quando lavoro passo un minuto senza chiedermi se lei è a casa e mi è fedele.”
“Esagerato.”
“Le distrazioni sono ovunque e il dubbio mi tormenta sempre di più.”
“Abbiamo capito che sei malato di gelosia, ma dacci un taglio.” Riprese Mike, stancandosi di tutte quelle perdite di tempo.
“Io vorrei solo sapere se lei è gelosa.”
“E cosa avresti fatto?”
“Quello in cui riesco meglio.” Ghignò Scott.
“Fare casini?”
“È da qualche giorno che lascio indizi in giro.”
“E in che modo?”
“Lettere romantiche, profumo insolito sui vestiti e tanto altro.”
“Vuoi solo inscenare un finto tradimento?” Chiese Mike.
“Io voglio solo farla ingelosire.”
“Conosco un amico che può fare affari d’oro con le pentole e padelle che Dawn ti tirerà addosso.” Riprese il moro, addentando un pezzo del suo toast.
“Se è necessario per sapere che lei mi ama e che teme di perdermi, allora sono pronto a tutto.”
“Non so se tu sia più matto o disperato del normale.”
“Quando ci siamo messi insieme era tutto così perfetto.”
“Ora non lo è?”
“Sembra siano passati anni da quel giorno.”
“Perché quanto è passato in verità?” Chiese provocatorio Mike.
“Sono quasi 2 anni, ma non credevo di ritrovarmi in una simile situazione.”
“Potresti anche smetterla di fare l’evasivo e potresti sparare una spiegazione seria senza che io debba fare come il mio vecchio prof di chimica.”
“Mike se mi volto a guardare un’altra ragazza, lei nemmeno mi rimprovera o mi minaccia.” Si rattristò il rosso.
“E allora?”
“Vedo tante belle ragazze, mi fermo a fissarle e lei m’ignora. Quanto meno Zoey o un’altra ragazza mi ucciderebbe senza pensarci.”
“Con Zoey ci metterei la mano sul fuoco.” Sorrise Mike, mangiando un’ulteriore pezzetto del suo toast mezzo bruciacchiato.
“Ma almeno tu conosci la sua reazione. In 2 anni che sono fidanzato con Dawn, abbiamo spesso litigato, ma mai sulla sua gelosia.”
“E che c’è di male?” Chiese il moro, scolandosi l’ultimo rimasuglio della sua birra.
“Ma mi hai ascoltato? Sembra che se ne freghi della vita del suo fidanzato e per me questo significa che non mi ama.”
“Forse sei solo in un brutto periodo e questo ti sembra un problema insormontabile.”
“Come?”
“Da quanto non fate una fuga romantica in qualche posto tranquillo, lontano dal caos e dalla solita routine?”
“Dovevamo andarci lo scorso luglio, ma è saltato tutto.”
“Ora devi recuperare un po’ d’intimità con Dawn e sarai felice.” Spiegò Mike, facendo annuire appena l’amico.
“E come posso fare?”
“Ti prendi una settimana di ferie e parti con lei, senza dire niente a nessuno.”
“Grazie Mike.”
“E comunque Scott  anch’io mi sarei ridotto come te, se Zoey non mi dimostrasse il suo amore.”
“Sapere di non essere il solo a non capire le donne, mi consola.” Sbuffò, quindi, il rosso leggermente rasserenato dal dialogo avuto e dal consiglio ricevuto.
 
Tornato a casa e aperta la porta si sorprese che tutto fosse al buio.
Di solito il salotto alle 22 era illuminato per dare modo a Dawn di terminare la meditazione, ma quella sera niente di tutto ciò lo accoglieva.
Aveva creduto che fosse stanca e che si fosse ritirata prima, ma con l’accendere la luce si ritrovò una figura raggomitolata sul divano e singhiozzante con delle lettere ai suoi piedi.
Scott a quella visione si chiese cosa ci fosse di tanto preoccupante.
Le bollette le avevano sempre pagate puntualmente ed era sempre stato attentissimo a rispettare i vari limiti di velocità.
Tuttavia c’era qualcosa che non quadrava.
Nel silenzio si era chiesto cosa la preoccupasse in quel modo.
Incuriosito si avvicinò sempre più, mentre lei alzava lentamente il viso, mostrando i suoi occhi arrossati dalle tante lacrime.
Fu quando si ritrovò a pochi passi che s’accorse per cosa stava piangendo: le sue lettere.
Quelle che aveva scritto, usando una calligrafia impeccabile e che potesse far sorgere il dubbio alla sua fidanzata.
Senza volerlo si era ritrovato quasi a esultare, ma preferì continuare come se nulla fosse successo, sedendosi vicino a lei.
“Non sei uscita con Zoey e Gwen?”
“No.”
“Stai bene, Dawn?” Chiese con apprensione, tentando d’abbracciarla.
“No.”
“Stai male per colpa mia?” Domandò il rosso, sollevando il suo volto e spostandolo in modo da incrociare i suoi occhi chiari.
“Io ti odio, Scott.”
“Perché dici questo?”
“Guarda.” Soffiò lei, raccogliendo le lettere che erano al suolo e porgendole al fidanzato.
Scott, quindi, le osservò per pochi secondi e poi le gettò dietro di sé, senza preoccuparsi minimamente di quelle parole vuote.
“Non capisco il motivo del tuo odio.”
“Mi hai tradito.” Sbottò, cercando di colpirlo, salvo poi fermarsi in preda ai dubbi.
“Perché dovrebbe importarti?” Chiese il rosso con una lieve nota di cattiveria.
“Io…”
“Quando ti parlo del mio lavoro, sembra quasi che la cosa non ti tocchi.”
“Non è vero.”
“Vuoi sapere la verità Dawn? Vuoi saperla davvero?”
“Sì.”
“Io non ti ho mai tradito e mai lo farei.”
“Ma quelle lettere…”
“Quelle lettere le ho scritte io per farti ingelosire.”
“Tu?”
“Non ti ho mai visto scattare senza motivo e questo mi ha spinto a credere che forse non mi ami.”
“Scott…io…”
“E se ora vuoi chiuderti in camera e odiarmi non ho nulla da aggiungere, ma sappi comunque che sono felice.”
“Di cosa?”
“Adesso so che tieni molto a me e che non ho motivo di preoccuparmi troppo.”
“Io credevo che ti meritassi di meglio ed è solo per questo che non sono gelosa.” Soffiò, facendolo riflettere per qualche attimo.
“Come?”
“Io non ho nulla da offrirti e credevo fosse meglio così.”
“Offrirmi il tuo amore è sufficiente.”
“Però…”
“Volevi concedermi ogni cosa solo perché non ti consideri all’altezza? Sei solo una sciocca Dawn.” Soffiò il rosso, accarezzandole il volto e baciandola poco dopo.
“A volte essere fiduciosi non è sufficiente e se sei gelosa, non devi nasconderlo.”
“Come te?” Chiese, fissandolo negli occhi.
“Io sarò sempre geloso, anche se conosco la verità.” Sussurrò, abbracciandola e tenendola stretta a sé.
“Scott…”
“E domani, Dawn, tu ed io andiamo via da qui.”
“Come?”
“Non traslocheremo, ma per una settimana andremo in giro, vedremo posti nuovi e saremo di nuovo felici e in pace.”
“E il lavoro?” Chiese lei.
“Ho un periodo di ferie e voglio passarlo solo con te. Lontani da questa città, dai problemi e dai dubbi che ci portiamo dietro.”
Persi in quella notte Scott aveva capito una cosa importante.
Tutti erano gelosi e anche se era strano, Dawn lo dimostrava in modo bizzarro e insolito.
Lei non avrebbe mai urlato o minacciato qualcuno, ma sarebbe sempre rimasta in silenzio.
E quel silenzio, prima odiato e spaventoso, ora poteva tornargli utile.
Con un semplice dialogo avrebbe ottenuto la verità e ora che lo sapeva non aveva più alcun motivo di crucciarsi.
Non aveva più bisogno di restare sveglio intere nottate a chiedersi se lei l’amava o se restava solo per interesse.
Aveva imparato che Dawn e la gelosia sarebbero sempre andate su strade parallele e che, quindi, non si sarebbero mai incrociate.
Gli sarebbe bastato guardarla negli occhi per capire quanto lei, in realtà, fosse gelosa.




 
Angolo autore:

Ryuk: rocchi ed io siamo molto impegnati in questi giorni.

Parla per te.
Io mi sto solo rilassando.

Ryuk: E dato che i nostri progetti vanno a rilento (come al solito, colpa di rocchi) eccoci con una one-shot.

I tuoi progetti Ryuk.
Io qui ho solo il nome.
Il resto è roba tua.

Ryuk: Non vogliamo essere considerati dei bugiardi, ma per questa settimana sarà dura pubblicare qualcosa.

Ho sempre detto che le promesse sono inutili.
Tutti gli uomini mentono, l'unica variabile è su che mentono.

Ryuk: Inoltre siamo impegnati con verifiche e interrogazioni.

Taglia corto che l'angolo diventa più lungo della storia.
Dato che Ryuk è uno shinigami idiota, vi farò io una promessa.
Lunedì lo shinigami pubblicherà qualcosa.
Prendete questa "robetta" come le sue più sentite scuse.
Alla prossima!

Ryuk: Chiedo perdono.

Senza mele fino a lunedì prossimo così impari.
Spero solo che non sia...
Ma cavolo...
Un'altra storia romantica?
Non ce la faccio più.


 
   
 
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