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Autore: Amatus    08/03/2017    2 recensioni
Fitzwilliam Darcy, un solo protagonista osservato da tre donne che hanno intrecciato i loro sentieri con il suo. Tre sguardi innamorati che sappiano fare innamorare.
Un solo volto per questo personaggio che ha risvegliato sogni e fantasie di generazioni di giovani donne. Quel volto per me è quello di Colin Firth.
La raccolta partecipa al contest "Mi fai impazzire..." Indetto da Paperett@ sul forum di efp.
[...] La prima volta che lo vidi era entrato nella stanza come ne fosse il padrone e noi attorno in ammirazione come servi fedeli, non silenziosi, ma pieni di riguardo. Il passo sicuro e il portamento elegante aveva attirato innegabilmente anche la mia attenzione, non era un uomo come se ne vedono molti, soprattutto non in uno sperduto borgo di campagna come questo.[...]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Bingley, Elizabeth Bennet, Fitzwilliam Darcy, Georgiana Darcy
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Elizabeth Bennet o Del Mutamento
La vita appartiene ai viventi, e chi vive deve essere preparato ai cambiamenti.

 

La prima volta che lo vidi entrò nella stanza come ne fosse il padrone, e noi attorno in ammirazione come servi fedeli, non silenziosi, ma pieni di riguardo.
Il passo sicuro e il portamento elegante aveva attirato innegabilmente anche la mia attenzione, non era un uomo come se ne vedono molti, soprattutto non in uno sperduto borgo di campagna come questo. Ogni suo gesto tradiva eleganza e nobiltà, sembrava impossibile per chiunque non dimostrare reverenza.
Ho sempre odiato dover sottostare ad un'autorità che non abbia basi per giustificare se stessa e quell'uomo non aveva altro che abiti eleganti e favoriti all'ultima moda a perorare la sua presunta superiorità, tuttavia neanch'io ne fui immune. L'inspiegabile timore che provai davanti al suo cipiglio impenetrabile mi fece sentire a disagio con me stessa, una sensazione spiacevole che si impresse indelebilmente su quel nostro primo incontro.
Eppure i suoi occhi scuri, duri e sprezzanti scatenarono in me brividi d'inquietudine che faticavo a ricondurre al timore.
Da un angolo della stanza, alto e dritto come un faro gettava il suo sguardo su ogni cosa, e ogni cosa anziché illuminarsi veniva distorta da una luce inclemente, pregna di disgusto e di inadeguatezza.
Sentii che anche io ero sottoposta al suo sguardo clinico, non è quindi da deplorare il mio orgoglio che ferito, ha cercato di difendersi come meglio ha saputo.
Ma l'uomo che vidi venirmi incontro a Pemberley non aveva nulla della rigidità che conoscevo. Lo vidi sbucare dai cespugli come un furfante, ma ero io l'intrusa in casa sua e la sorpresa fermò il mio cuore.
I capelli bagnati grondavano acqua sul suo viso e le ciocche spettinate giocavano graziosamente sulla sua fronte. Non avevo mai visto sul suo volto un'espressione più delicata. La sua voce era spezzata e continuava a ripetere parole di cui il senso afferravo a fatica.
Nella sua blusa bagnata e senza i suoi modi a difenderlo, appariva bello come un dio greco ma quanto mai umano, senza un'ombra nello sguardo che non fosse per un'emozione incontrollata e un imbarazzo quasi tenero, che mi tentava.
D'improvviso fui afferrata dall'urgenza di fuggire e come spesso accadeva, vidi riflettersi in lui lo stesso sentimento. Ci lasciammo velocemente, storditi come dopo un terribile tuono.
Non so come riuscii a raggiungere i miei zii o se furono loro a raggiungere me. Dovevo allontanarmi, correre via, estinguere quelle fiamme che avevo visto bruciare nei suoi occhi di giaietto e che ora divampavano dentro di me. Speravo che la breve corsa in carrozza che divideva la tenuta dal villaggio, sarebbe riuscita a lasciare indietro pensieri su cui non avevo più il controllo. La sua voce calda e posata, invece, mi raggiunse prima che fossi in grado di salire sul calesse. La sua gentilezza nei confronti dei miei zii, il sorriso che ne rilassava i lineamenti e lo sguardo amichevole avevano trasformato quell'uomo in qualcuno che non conoscevo ma che non sarei più stata in grado di disprezzare.

   
 
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