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Autore: Briseide12    08/03/2017    1 recensioni
Disoccupata anche in Amore, racchiude le riflessioni e le comiche peripezie di una ragazza come tante in cerca di tutto
Genere: Comico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Il peso delle responsabilità, la consapevolezza che nulla si risolve per magia e sopratutto che non esiste un essere magico in grado di regalarti ciò che vuoi senza ricevere nulla in cambio....tristi verità che si acquisiscono crescendo. Pensare al domani diventa meno piacevole e focalizzarsi sul presente sembra quasi impossibile. Quando sono in palestra, sul tapis roulant (sì, vado in palestra per semplice scrupolo di coscienza e in parte per non sentirmi pietrificata, quando mi muovo), comincio a camminare e mi riprometto di pensare al presente, ma una parte di me mi sconsiglia vivamente di farlo e si rifugia nel mondo immaginario (lo so, avevo detto di essere cresciuta....uso la scusa del fanciullino interiore), comincio a pensare a quale auto comprerò, al vestito da lavoro che avrò ed al lavoro stesso che potrò avere; l'unico elemento che conto di avere anche nel mio immaginario e che ho tutt'ora è l'andare in palestra e mi serbo quest'ultimo pensiero come il mio talismano lucente. Per fortuna molto spesso ,mi salva da questi pensieri, una qualunque persona che affiancandosi al mio tapis roulant inizia ad accelerare il passo e lì ha inizio la sfida senza tempo. Iniziamo a sfidarci indirettamente (perchè sappiamo entrambi che è un comportamento poco adulto), con la coda dell'occhio controlliamo la velocità del nostro "sfidante" ed un sorriso compare spontaneo sul nostro volto se notiamo di andare ad una velocità maggiore. Vi prego ditemi che capita anche a voi.
Posso affermare con eccentrica semplicità che la palestra è il luogo in cui puoi essere un bimbo, mantenendo la parvenza di un adulto sano e sportivo. Ho pensato da dove poter iniziare a rendervi partecipi della mia vita e penso che iniziare dal lato sentimentale sia il modo migliore di rivolgermi a voi come cari amici. Dovete sapere che sono un tipo molto solitario, ovvero se un'amica mi chiede di vederci non oppongo resistenza e posso anche divertirmi, ma queste proposte allettanti non capitano spesso. La mia routine consiste nel trascorrere le serate a leggere o a guardare qualcosa di divertente in tv (che non vedo prima delle 20) ed aggiungo a mia colpa che resto sveglia massimo fino alle 23/23:30, perchè anche se la mattina non ho impegni, mi piace l'idea di svegliarmi e pianificare qualcosa da fare. La mattina la dedico a seguire corsi online, svolgere qualche commissione e imparare qualche parola in diverse lingue straniere. In un periodo simile a questo, imparai il linguaggio dei segni e l'alfabeto enochiano (il così detto alfabeto degli angeli). Adesso che mi avete più o meno inquadrata (spero che non sia un quadro troppo disastroso), potrete certamente capire che il lato sentimentale ha faticato ad emergere nella mia vita e quando è arrivato, mi è letteralmente esploso in faccia. 
Il mio primo "amore" lo incontrai in biblioteca, non una biblioteca qualsiasi, ma quella della mia amata ragione di vita, l'università. Sì, confermo quello che state pensando....ho iniziato abbastanza tardi a preoccuparmi di quel lato che era rimasto allo stato adolescenziale. Vi dico solo che finì in meno di un mese, mi lasciò lui e il motivo era i 30 km che ci separavano. Storia triste e per non umiliarmi ulteriormente non vi dirò quanti atteggiamenti strani vi erano nell'allora mio 30enne boyfriend, non scelto per posizione (fuoricorso a psicologia....senza lavoro...senza auto ecc. ecc.), nè per prestanza fisica (era alto quanto me e magrolino). Allora voi direte, scelto per cosa?.....ecco non lo so. Pensavo fosse intelligente ed emancipato, ma non lo era. M'interrompo qui, perchè non ha senso neanche per me. Amici miei, dicono che l'amore è cieco, il mio era in coma vegetativo.
Se mi aveste conosciuta all'epoca, forse mi avreste schiaffeggiata e mi avreste chiesto di ragionare e di usare il cervello che pensavate avessi ed io forse mi sarei "salvata". Forse posso dare la colpa al fato, al pensiero confortante che quello che accade era scritto e non dipende dalle nostre azioni. L'unica scusa che sembra reale anche a me è che quando si vuole che qualcuno ci ami, passiamo sopra a molte cose, alcune importanti ed altre meno.
   
 
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