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Autore: esserre93    08/03/2017    0 recensioni
Le calzona sono ad un punto di svolta. Vale la pena rimanere e lottare, o è tutto perduto?
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nona stagione
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Oggi è il giorno dell’intervento con Lauren. Avremmo dovuto farlo ieri, ma sono subentrate delle emergenze in alcuni suoi pazienti, così il nostro è slittato di un giorno.
Prima di salire in reparto passo in caffetteria a prendere un caffè.
Davanti a me vedo Callie.
-    Ehi Callie, buongiorno. Come va?
-    Ciao Arizona, tutto bene. Sofia ha fatto un po' di capricci stamattina per andare all’asilo. Voleva a tutti i costi salire a salutarti, ma le ho promesso che quando andrò a prenderla ci sarai anche tu. Ti va?
-    Si! Certo che mi va!
-    Ok, a dopo allora.
-    Senti Callie, avrei bisogno di parlarti.
-    Dimmi.
-    No ora ho un intervento con la Boswell.
Non appena sentì il suo nome mi accorsi del suo viso che si incupì. Non avrei dovuto menzionare questo particolare.
-    Quindi? –mi chiede
-    Dicevo, ora non posso. Ti va però se pranziamo insieme?
-    Dovrei essere libera, ti faccio sapere più tardi, va bene?
-    A dopo.
Così dicendo esce dalla caffetteria. Prendo il mio caffè e salgo anche io a preparami.
Sono  a lavarmi per l’intervento e guardo Lauren che è già in sala operatoria.
Sta preparando  tutto l’occorrente. Lei e  la sua mania del controllo.
Entro in sala operatoria e il suoi occhi scrutano i miei, come per rassicurarmi.
-    Pronti? Diamoci da fare

Usciamo dalla sala operatoria stanchi ma soddisfatti; Alex e Jackson escono subito, mentre io e Lauren stiamo finendo di lavarci, quando vediamo entrare Callie.
-    Bene, non vedevo l’ora di vedervi entrambe- dice sarcasticamente
-    Salve dott.ssa Torres. Abbiamo appena finito un ottimo intervento sa?
-    Non ne ho alcun dubbio.
Mi intrometto nel loro scontro rivolgendomi a Callie
-    Sei venuta per andare a pranzo?
-    Si se è ancora valido l’invito.
-    Certo, arrivo subito.

Siamo alla mensa dell’ospedale e guardo Callie che mangia. Ha le maniche del camice con il risvolto fino al gomito, mi è sempre piaciuto questo suo particolare, come per dimostrare che è sempre pronta a tutto, sempre pronta a rimboccarsi le maniche. Oltre che un ottimo  medico è anche una persona adorabile.
-    Un penny per ogni tuo pensiero – Callie mi riporta alla realtà
-    Nulla, stavo pensando a te e a quanto tu  sia eccezionale.
-    Così eccezionale da meritare un tuo tradimento?
-    Mi dispiace Callie, mi dispiace per ciò che ho fatto e mi dispiace perché ti avevo detto che avrei fatto di tutto pur di riconquistarti, ma in realtà non sto facendo molto.
-    Non stai facendo nulla Arizona. Ma sono tutta orecchi, cosa succede?
-    Ho pensato molto a quella sera, a casa mi abbia fatto cedere alle lusinghe di Lauren. Ci ho pensato molto e il motivo non è perché non ti ami, perché in realtà darei la vita per te, però ti incolpo ancora per la gamba, anche se non vorrei. Ti incolpo per non aver rispettato la tua promessa e tradendoti è come se avessi voluto pareggiare i conti.
-    Dio Arizona. Quindi tutto ruota attorno alla gamba? Ora che ti sei vendicata ti senti meglio?
-    In realtà no. Lauren continua a corteggiarmi e io non so cosa fare.
Vedo Callie scattare in piedi, per la troppa violenza la sedia cade a terra e le persone che sono lì a mangiare si girano verso di noi.
-    Brava Arizona. Continua così. Non so ancora perché io continui a darti retta. Sono sempre più convinta di lasciarti.
-    Ti prego Callie. Ti chiedo solo un po' di tempo.
-    Tempo per cosa Arizona? Tempo per pensare o per scoperti un’altra? Anzi, sai che ti dico? Non voglio saperlo.
Mi fa male vederla così, ma dovevo essere del tutto sincera con lei. Non posso dirle che non proverò nessun rancore per lei, quando in realtà non è così.
Lo stomaco si è chiuso, così torno in reparto a controllare il post-operatorio.
Tutto nella norma, fortunatamente, come per il resto della giornata.
Alle 20:00 in punto finisco il mio turno e mi dirigo all’asilo per vedere Sofia.
Arrivo, ma non c’è, così chiedo spiegazioni alla responsabile, che mi informa che è venuta Callie a prenderla. Decido di andare da Meredith.
Busso alla porta, ad aprirmi è proprio Callie.
-    Cosa ci fai qui? Mi chiede
-    Cosa ci faccio qui Callie? Sono venuta a vedere mia figlia! Cosa che mi hai privato di fare oggi, come invece avevamo concordato
-    Come avevamo concordato prima che tu decidessi di dirmi di volere del tempo per scoparti un’altra.
-    È mia figlia Callie, non puoi portarmela via così. Sono sua madre quanto lo sei tu.
-    Non ho mai detto il contrario Arizona, ma dato che è anche mia figlia posso decidere quando e se puoi vederla.
Non so cosa mi prende in quel momento, ma ho un  desiderio irrefrenabile di baciarla e così faccio. Ho annullato completamente la distanza che c’era tra noi. Le mie labbra sono sulle sue e se in un primo momento Callie lottava per allontanarmi, poi si lascia andare completamente.
Infilo le mie dita tra i suoi capelli, le sue mani sono sui miei fianchi.
Quanto mi sono mancate le sue labbra. Ad un tratto però sento delle lacrime.
Cavolo Callie, non piangere ti prego. Mi allontano
-    Ehi, non piangere
-    Piango Arizona, non puoi dirmi quelle cose e poi saltarmi addosso. Capisci che mi fai del male? Cosa vuoi da me?
-    Non lo so Callie, non lo so. Io ti amo, ma se anche un’altra  persona è capace di farmi stare bene, c’è qualcosa che non va. Non voglio illuderti dicendo determinate cose. Forse è meglio se per un po' cerchiamo di limitare i nostri incontri.
-    Arizona, io non so fino a quando sarò capace di aspettarti.
-    Fallo finché ci riuscirai Callie, non chiedo di più.
Torno a casa con la consapevolezza che devo assolutamente trovare una via di uscita. Devo fare chiarezza nella mia mente e qui non ci riuscirò mai.
Devo partire.
   
 
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