Mimosa

La primavera era ormai alle porte.
L’aria era intrisa di diversi profumi ‒ quello dei fiori appena sbocciati e dell’erba bagnata. Aveva da poco smesso di piovere, e Sara era uscita di corsa per ammirare l’immenso arcobaleno che si estendeva sopra di lei.
A quella splendida visione, i suoi occhi si illuminarono: le sue labbra si aprirono in un enorme sorriso, e le guance assunsero un colore rosato, molto insolito per il suo viso. Ma Sara non sorrideva per l’arcobaleno.
Si voltò di scatto, cingendo le braccia al collo della persona che le aveva sfiorato la spalla. I loro nasi si incontrarono, poi fu la volta delle fronti, fino a quando le loro labbra si unirono in un casto bacio.
Fu solo quando Nyssa le ebbe messo un ramoscello di mimosa tra i capelli che Sara, al settimo cielo, si buttò a terra con l’obiettivo di rotolarsi nel prato come una bambina, trascinando con sé l’altra donna che, presa dal momento, non riuscì a tirarsi indietro.

Okay, non credo di aver mai scritto qualcosa sulla festa della donna, ma ormai si sa che il piccolo criceto che gira sulla ruota per mettere in moto il mio cervello decide di ricominciare a correre solo quando ne ha voglia xD
Il titolo è penoso ma non sapevo cos’altro inventarmi. Troverò mai una soluzione a questo problema? Mah, chi lo sa.
Infine, ma non meno importante, auguro a tutte le donne una buona festa, sperando che abbiate passato una bella giornata! <3