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Autore: la luna nera    09/03/2017    5 recensioni
Rovistare nei vecchi bauli può riservare delle sorprese. Fra biancheria d'altri tempi e gioielli meravigliosi, Maddy e Alyssa trovano un sacchetto contenente due orologi da taschino dall'apparenza innocua. Ma si sa, sono proprio gli oggetti più anonimi a nascondere sorprese e le due ragazze lo scopriranno di persona, trascinando nell'avventura che stanno per vivere anche Jordan che invece ha ben altri grattacapi a cui pensare.
Genere: Avventura, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel silenzio fu interrotto dopo pochi minuti dalle voci allegre di un uomo e di una donna in avvicinamento. La porta della stanza si aprì e davanti ai loro occhi apparve la giovane dall’abito verde scorta poco prima nel seguito del re, quella che somigliava in modo impressionante a Maddy.  Accanto a lei c’era un elegante signore forse sui quarant’anni dall’aspetto bonario e tranquillo.
Come entrarono nel salottino, Jordan istintivamente si portò vicino ad Alyssa. “Buongiorno.”
“E voi chi siete? Che cosa fate nei nostri appartamenti?”
“Ecco…” Si guardarono in faccia: quelle due domande permisero di comprendere perfettamente di non essere davanti a Maddy. “Noi cercavamo una persona e,,,,sapete com’è… qua è talmente grande che ci siamo persi.”
“Capisco.” Fu l’uomo a rispondere. “E posso sapere chi andate cercando?”
“Mia sorella. Sapete, somiglia moltissimo a voi.” D’istinto posò la mano sulla spalla di Alyssa come a volerla proteggere da qualcosa.
“Spiacente, noi non abbiamo visto nessuno che mi somigli.” Sorrise la ragazza. Guardandola notarono dei dettagli che fugarono anche gli ultimi dubbi: il colore dei suoi occhi era molto più scuro e alla base del collo scorsero una voglia non notata prima, particolare non presente in Maddy.
“Grazie lo stesso.” Alyssa abbassò gli occhi e, salutandoli con un cenno del capo, si avvicinò alla porta ed uscì seguita da Jordan. Raggiuse un divanetto posto in fondo a corridoio e si sedette: la delusione provata per non aver trovato l’amica era stata molto forte, ora più che mai la sua presenza le sarebbe stata di enorme aiuto.
“Ed ora che facciamo?”
Alyssa si voltò verso di lui: tentava di non lasciarsi affascinare dal suo viso, ma le restava ancora terribilmente difficile. Continuava ad ammettere di non provare più nulla per lui, tuttavia in un angolo remoto del suo cuore lei sapeva di mentire pure a se stessa. Non rispose con le parole, lo fece con una lacrima che scese lungo la sua guancia che fu molto più esplicita di mille parole. Jordan gliel’asciugò accarezzandole la pelle con una dolcezza nuova. “Coraggio, la troveremo, vedrai. E poi torneremo nel nostro tempo riprendendo in mano le nostre vite.” Tentò di farle forza nonostante lui per primo iniziasse seriamente a temere di non tornare più da dove erano arrivati. “Vieni.” La invitò ad alzarsi. “Andiamo a fare due passi all’esterno. Il fatto che nessuno abbia visto Maddy non significa che lei si trovi altrove, non credi?”
Annuì con la testa seguendolo in silenzio mentre le dita delle sue mani andavano ad intrecciarsi con quelle di lui. Fuori i nobili circondavano il corteo guidato da Re Luigi XIV, era osannato proprio come un dio ed era superfluo ribadire che il suo era un potere assoluto ed indiscutibile.
Poco dopo rientrarono nella reggia secondo il desiderio del sovrano: aveva ordinato di allestire un banchetto e di assistere ad una breve rappresentazione teatrale e musicale. Jordan e Alyssa si unirono al gruppo di persone approfittando per mettere qualcosa sotto i denti e sbirciare fra tutta quella gente nella remota speranza di scorgere Maddy. Fra una pietanza luculliana e l’altra, la piccola rappresentazione fu messa in scena nell’elegante teatro improvvisato per il re: erano davvero bravi quegli attori, si muovevano con grazia e maestria, sapevano mischiare alle battute, elogi al sovrano e alla sua splendida corte, elogi ben graditi dal destinatario che applaudiva con manifesta soddisfazione.
Mademiselle non prende parte all’opera?”
Alyssa si voltò e riconobbe il conte du Grangé. “Oh, siete voi…” Distolse per un istante l’attenzione dalla rappresentazione. “No, io ho …un’altra parte ed ora, così all’improvviso, non sapevo cosa fare. Sapete, mi sono unita a loro da poco e dunque…..”
“Capisco.” Le baciò la mano sotto lo sguardo attento e disapprovante di Jordan. “C’è una cosa che vorrei dirvi, ma chérie, una cosa che riguarda colei che andate cercando.”
Un tuffo al cuore la fece sussultare ed attese in silenzio di ascoltare cosa stava per dirle il conte.
“Forse so dove si trova la vostra gentile amica: sono quasi certo che sia fra le nuove dame di compagnia della mia cara consorte.”
“Dite davvero?”
Mais oui. Venite nelle mie stanze questa sera, vi offrirò una deliziosa cena ed incontrerete la ragazza di cui vi ho detto.”
“Posso auto-invitarmi, signor conte?” Jordan aveva ascoltato in silenzio e sospettava qualcosa.
“Ho invitato mademoiselle, non voi, monsieur.”
“La ragazza di cui avete detto sarebbe mia sorella, dunque mi sta a cuore constatare se effettivamente si tratta di lei.”
“Credete che lei non ne sia all’altezza?”
“Certo, ad ogni modo voglio essere presente.”
“Chiedo scusa, monsieur.” Alyssa si allontanò con Jordan e si spostarono nel corridoio. “Se quello ha veramente trovato Maddy, tornerò da te con lei non appena avrò verificato se le cose stanno davvero come lui sostiene. E’ evidente che non gradisce la tua presenza, forse per la moglie o le sue dame di compagnia.”
“Stronzate.” Ribatté lui. “Ha ben altro in mente, ne sono certo.”
“E cioè?”
“Usa un po’ di immaginazione.”
Piegò l’angolo della bocca in un sorrisetto. “Secondo me sei tu ad essere fissato.” Incrociò le braccia. “Tu credi davvero che quello mi voglia portare a letto?”
La fissava senza batter ciglio. “Si.” Inghiottì un nodo. “E la cosa non mi va giù.”
Lei scoppiò a ridere cercando di controllarsi il più possibile per non richiamare su di sé attenzioni indesiderate. “Ti prego Jordan! Non dire altre fesserie!”
“Ti sembra una fesseria il fatto che quello ti voglia scopare?”
“Forse. Ma la cosa che più mi fa ridere sei tu che sembri infastidito dal  comportamento del conte nei miei confronti.” Aveva un’aria davvero divertita.
Spiazzato. Si sentiva veramente spiazzato.
“Senti, se lui ha trovato Maddy lo scoprirò molto presto e se le cose vanno come spero entro mezzanotte avremo lasciato quest’epoca per far ritorno nella nostra, ok? Io vado a cena da lui, da sola, poi vediamo.”
“Alyssa, tu sei una ragazza forse troppo ingenua e non te lo dico con cattiveria. Tu credi troppo nel buon cuore della gente e spesso questa se ne approfitta, non fidarti di quell’uomo. Io non credo abbia trovato mia sorella…. Come fa a sapere chi è? Lui non la conosce, non sa di che colore sono i suoi capelli, se è alta o bassa… insomma, la cosa mi puzza.”
Sospirò e gli accarezzò il viso. “Io ti ho lasciato fare quello che volevi a Camelot, ora sta a te farti da parte. A prescindere dal fatto che possa sapere qualcosa di Maddy, sono io che decido di accettare il suo invito solo perché mi va e ogni tanto fa piacere anche ad una sciatta insignificante come me sentirsi apprezzata da un uomo.” Sorresse la lunga gonna per non inciampare e tornò nel salone dove si stava svolgendo la rappresentazione per il re.
 
Calò la sera sulla Reggia di Versailles e tutto quanto appariva ancora più magico ed affascinante grazie alle suggestioni create dai giochi di luce sfruttanti il sole al tramonto e migliaia di torce e candele posizionate ovunque.
Alyssa era seduta davanti alla specchiera, stava finendo di sistemare i suoi capelli prima di recarsi dal conte. “Sono stati davvero gentili gli attori nel concederci questa camera.”
“Già….” Jordan passeggiava nervosamente dietro di lei nella stanza che dividevano. “Insomma vuoi davvero andare da quello?”
“Si.”
“E ti stai facendo bella per lui?”
“Esatto.”
“Ripensaci per favore…. Dì che hai avuto un fortissimo mal di testa e rimani qui con me, ti prego.”
Tutte quelle attenzioni da parte di Jordan erano semplicemente dolcissime, le aveva sognate da una vita e gliele stava rivolgendo proprio ora che stava tentando di toglierselo dalla testa. Si, perché nonostante gli avesse detto di non provare più nulla per lui, non era affatto ciò che celava nel suo cuore. Ma non voleva cedere, voleva dimostrargli di avere una sua autonomia, di essere in grado di decidere della sua vita senza pendere come una cretina dalle sue labbra. Si alzò dalla specchiera, prese uno scialle e se lo avvolse sulle spalle. “Non farò tardi, stai tranquillo. Tu vai pure a riposarti, se tutto va bene fra non molto sarò qui con Maddy.”
Scomparve dietro la porta lasciandolo solo con i nervi a fior di pelle.
 
 
 



 
 
Ciao a tutti!
Sono reduce da un paio di giorni in cui mi sono alzata a fatica dal letto a causa dell’influenza, ma non ho voluto mancare con l’aggiornamento dato che non manca moltissimo alla conclusione.


Alyssa accetta l'invito del conte il quale sostiene di aver trovato Maddy, nonostrante Jordan abbia forti dubbi. E' palese la confusione presente nell'animo della ragazza, la farà forse finire nei guai?

Chiedo scusa se il capitolo non è troppo entusiasmante, spero non me ne vogliate.

Un abbraccio
La Luna Nera
  
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