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Autore: Atocheg    09/03/2017    1 recensioni
Una nuova pasticceria è stata aperta in città, e quando un ragazzo decide di provarla, gli viene ricordato che sulla superficie ora non ci sono solo gli umani...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Muffet, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il cinquettio degli uccelli si mescolava al ridere dei ragazzini, creando una dolce melodia che risuonava nel parco in quel giorno di Marzo. Aden stava seduto ad una panca, all'ombra di un'albero, sorseggiando il suo té e godendosi la tranquillità, quando una ragazza si lanciò su di lui, abbracciandolo fortemente.

Al ragazzo ci volle un pò per comprendere cosa fosse successo, ma quando si riprese si lasciò sfuggire una risata, ricambiando l'abbraccio – Buongiorno anche a te, Lily. -

- Fabio mi ha raccontato tutto! - urlò la ragazza, stringendo ancora più forte il ragazzo - E' una cosa bellissima! - aggiunse, abbaiando alla fine, e Aden rise di nuovo, sollevando lo sguardo al cielo "E la mia ragazza è quella strana..."

A qualche via di distanza, Muffet aveva aperto da qualche ora, e già vari mostri si erano radunati nella pasticceria per mangiare e passare un po' di tempo con gli amici, quando la campanella all'ingresso suonò, segnalando l'arrivo di qualche nuovo cliente, e due ragazzi, uno alto e biondo, dal fisico slanciato e con le labbra truccate di viola, l'altro più basso e più robusto, con gli occhiali, i capelli scuri tenuti ordinati e, nel complesso, vestito con eleganza.

- Buongiorno, cari, cosa posso portarvi? - domandò sorridente Muffet, senza ricevere risposta dai due, che semplicemente si avvicinarono al bancone.

- Come sempre Aden ha buon gusto. - se ne uscì il più alto, sorridendo in maniera quasi inquietante e attirando l'attenzione del restgo del locale, quando l'altro gli diede una gomitata al fianco, osservandolo con sguardo severo.

- Lascia parlare me, ti ho detto. - lo rimproverò lui, per poi schiarirsi la voce e osservare Muffet, sorridendo amichevolmente - Le mie più sentite scuse per il mio amico. A volte non comprende che sarebbe meglio tacere. - disse, rivolgendo un'occhiataccia veloce all'altro ragazzo, per poi tornare a rivolgersi a Muffet - Come penso si sia capito, noi siamo amici di Aden. Devo ammettere, sapere che qualcuno era riuscito ad attirare il suo interesse è stata una sorpresa. - aggiunse, iniziando a prendere qualcosa all'interno della sua giacca - Ma siamo lieti di questa novità, e anzi, saremmo più che onorati di farvi conoscere la nostra... credo si possa definire combricola. Sarebbe bello poter conoscere colei che è riuscita a conquistare il cuore del nostro amico. - continuò, tirando fuori un invito e poggiandolo sul bancone - Sempre, sia chiaro, che voi vogliate venire. In ogni caso, orario e indirizzo sono sul retro dell'invito. Buona giornata. - concluse, voltandosi e uscendo dalla pasticceria, trascinandosi dietro il biondo che, intanto, si agitava, lamentandosi di avere fame e di voler almeno provare qualcosa, lasciando Muffet confusa e con un invito per una festa di cui non sapeva nulla.

 

- Quindi ora vuoi considerare quel ragno come uno di noi?! - domandò scioccato Nartis nell'apprendere ciò che era successo, e Fabio semplicemente sollevò le spalle.

- L'ho soltanto invitata ad una festa, che sarà mai?-

- L'hai invitata alla festa che facciamo per celebrare i cento giorni alla fine della scuola. Mai pensato che magari avresti potuto chiederci il permesso? - domandò l'altro, furioso.

- Correggimi se sbaglio, ma la festa la facciamo nella MIA casa, ergo scelgo io chi viene. - rispose Fabio, sorridendo beffardo e finendo di sistemare l'ultimo tavolo all'interno del cortile, mentre il volto di Nartis si faceva sempre più rosso per la rabbia – Su, Nartis, non vuoi vedere il tuo fratellone felice? - domandò poi, stringendolo per le spalle con un braccio.

- Può essere felice anche senza farmi passare la serata in compagnia di un ragno... - rispose acidamente l'altro, per poi andare ad aiutare Tauman a sistemare le luci e le casse per la musica, e Fabio, dopo essersi concesso una breve risata, tornò dentro casa per controllare come stesse andando il catering. Il sole era ancora alto in cielo, ma c'era ancora tanto da sistemare, e doveva essere tutto pronto prima del tramonto.

 

Quando, alla fine, giunse la sera, tutto era pronto: in un gazebo vicino alla casa era stato sistemato tutto il necessario per preparare cocktail, e due uomini stavano pulendo i vari bicchieri; molti tavolini erano sparsi di fronte ad esso e, poco più  avanti, parte del selciato era stata sistemata per sembrare una vera pista da ballo: l'asfalto era stato coperto con del parquet, coprendo il tutto con un secondo gazebo, e ad ogni angolo erano state sistemate casse e riflettori. Fabio, Nartis e Tauman stavano osservando il risultato, seduti ad un tavolino. Fabio e Tauman stavano tranquillamente sorseggiando un drink, mentre Nartis continuava a borbottare.

- Su, non sarà poi così terribile passare un po' di tempo con gli altri, no? - domandò scherzoso Tauman, guadagnandosi un'occhiataccia dal più giovane, e sia lui che Fabio risero per un momento.

- Piuttosto, dov'è Aden? Non doveva accompagnare lui le ragazze? - cambiò discorso Nartis, e mandò un messaggio al fratello dicendogli di sbrigarsi.

Il telefono vibrò nel giaccone dell'albino, ma lui non ci fece caso, impegnato a sistemarsi per la serata: era vestito con un abbigliamento 'casual', che per lui significava una camicia scura con pantaloni e scarpe lucide. Si mise due dita di profumo sul collo, per poi indossare la giacca, salutare  i suoi, salire in macchina e partire per andare a prendere Muffet e le altre ragazze.

In dieci minuti raggiunse la pasticceria: le luci erano ancora accese, ma il cartello all'ingresso indicava che il locale era chiuso. Avendo trovato un parcheggio davanti all'ingresso, il ragazzo si fermò e scese dalla macchina. Appena il cucciolo di Muffet lo vide, saltò sulla maniglia, usando il suo peso per aprirgli la porta. Aden sorrise e diede una carezza al muffin mostruoso, per poi avvicinarsi alle scale che conducevano alla casa della ragazza. - Muffet, sei pronta? - domandò, e la risposta giunse quando la vide scendere le scale, rimanendo a bocca aperta nel rimirarla: anziché il suo solito abbigliamento, muffet per la festa aveva deciso di indossare una maglietta rosa con un foulard rosso annodato intorno al collo, mentre dalla vita in giù partiva una gonna che terminava poco sopra le ginocchia, mostrando le sue gambe avvolte da delle calze nere, come nere erano le scarpette che portava ai piedi.

- Allora, che te ne pare? - domandò lei, facendo piroetta, quando finì di scendere le scale.

- Direi che sei stupenda, ma lo sei ogni giorno. - rispose, facendola ridacchiare, per poi cingerle la vita con le braccia e  baciarla – Dobbiamo proprio andarci alla festa? Posso chiedere a Fabio di inventare una scusa. - aggiunse, e nuovamente Muffet ridacchiò.

- Che c'è? Sei geloso? - domandò, allontanandosi e poggiando le mani inferiori sui fianchi, incrociando le altre quattro e inclinando la testa con fare scherzoso.

Aden semplicemente rise. – Non è colpa mia se sei così bella. - disse, per poi darle un bacio sulla fronte e, mano nella mano, dirigersi verso la macchina, dopo che Muffet ebbe finito di chiudere la pasticceria.

Passati a prendere anche Lily e Bunny, infine giunsero a casa di Fabio, e vennero accolti da una marea di luci e musica: molti ragazzi si stavano già scatenando sulla pista da ballo, e gli altri erano o ai tavolini o al bancone. Vedendoli arrivare, Fabio aprì loro il cancello, raggiungendoli poi mentre Aden finiva di parcheggiare.

- Ce ne avete messo di tempo –

- Ringrazia le signorine – rispose Aden, indicando Lily e Bunny con un cenno del capo – Io e Muffet le abbiamo aspettate per quasi mezz'ora. -

- Beh, almeno non vi siete annoiati, a quanto pare. - disse Bunny, ridacchiando e porgendo a Aden un fazzoletto, mentre il ragazzo la osservava confuso – Hai del rossetto viola intorno alle labbra. -

- Ti è rimasto addosso dalla pasticceria. - aggiunse con un sorriso Mufffet, osservandolo pulirsi velocemente le labbra.

- E perché non mi hai avvisato? - domandò, leggermente infastidito, Aden.

La giovane ridacchiò nuovamente – Pensavo ti donasse. - rispose, facendogli l'occhiolino.

- Ok, vado direttamente a chiedere di mettere un lento per voi due o volete prima scatenarvi sulla pista? - si intromise d'un tratto Fabio – Avessi saputo che sareste stati così sdolcinati, avrei ordinato anche delle scorte di insulina. -

- Ow, perché hai rovinato il momento? - si lamentarono le ragazze, e Lily gli diede un legger colpo sulla spalla – Erano così dolci. - aggiunse, storcendo i suoi lineamenti in un broncio.

Fabio semplicemente sollevò gli occhi al cielo, ridacchiando – Avranno tutta la serata per essere dolci, ma adesso direi di goderci la festa, no? Andiamo. - E con quell'ultima parola prese per mano Lily e, mentre Bunny correva incontro a Tauman, i due ragazzi andarono ad unirsi alla folla sulla pista da ballo, lasciando soli Aden e Muffet.

Dopo qualche minuto di silenzio, finalmente Aden decise di parlare nuovamente – Sul serio, perché non mi hai avvisato? - domandò, andandole accanto.

- Te l'ho detto: il viola ti dona. - rispose lei, ridacchiando e dandogli un bacio sulla guancia – E poi, sarebbe servito ad indicare alle altre che tu sei mio. - aggiunse.

Nuovamente Aden ridacchiò – Come vuoi, ma non hai bisogno di marchiarmi per rendermi tuo. - le disse, restituendole il bacio – Ora, vogliamo unirci agli altri? - domandò, perndendola sottobraccio e, insieme, si avviarono anche loro verso la pista da ballo.

La serata andò per la maggior parte tranquilla: dopo aver ballato per un po', i due avevano raggiunto gli amici di Aden al bancone e fatto le dovute presentazioni. Tutto il gruppo fece velocemente amicizia con Muffet, e persino Nartis, nonostante un'iniziale diffidenza, dopo che, grazie ad uno stratagemma da parte di Fabio e Aden, ebbe modo di parlarle, non sembrava più turbato dai tratti aracnidei della ragazza.

- Allora, sai cosa voglio sentire. - disse l'albino, tenendo in mano il suo cocktail, e sorridendo soddisfatto verso il fratello minore, che sospirò sconfitto e alzò gli occhi al cielo.

- Va bene, ho dato un giudizio affrettato sulla tua fidanzata. - ammise alla fine, dando un'occhiata alla ragazza in questione, che intanto era tornata sulla pista da ballo – Ancora non capisco come sapevi che io avrei anche solo tollerato la sua presenza. - aggiunse, scolandosi l'ennesimo martini.

- Non lo sapevo, ma contavo che la paura di quello che avrei potuto farti se tu l'avessi fatta star male ti convincesse a stare buono. Avevo ragione. - rispose il maggiore, ed entrambi si fecero una risata, quando d'improvviso sentirono una voce provenire dalla pista da ballo.

- Ma bene, non sapevo che anche gli insetti fossero ammessi a questa festa. - nel sentire quelle parole, entrambi i ragazzi si immobilizzarono.

"No, non può aver osato invitarla." pensò Aden, voltandosi di scatto, e vedendo che tutta la pista si era fermata, osservando la scena che si stava svolgendo. Davanti a Muffet si trovava una ragazza dai capelli neri, tenuti in una coda di cavallo. Indossava un top rosso e degli short blu scuro, e ai piedi portava un paio di sandali.

- Mi sorprende che adesso la mia classe permetta a creature come voi di mescolarsi tra i suoi membri. - continuò disgustata la ragazza

Intanto Muffet era visibilmente sempre più arrabbiata: tutte e sei le mani erano serrate a pugno, e a giudicare dal suo sguardo era sul punto di attaccare la ragazza da un momento all'altro.

- Che ci fai qui, Jennifer? - domandò Aden, andando accanto a Muffet – Stiamo cercando di goderci la serata, quindi... -

- Quindi cosa? Devo andarmene?- domandò con aria di superiorità Jennifer – Ti prego, non essere ridicolo. Semmai, questo scherzo della natura dovrebbe levarsi di torno e lasciare in pace le persone per bene. -

- L'unica che dovrebbe andarsene sei tu, e in fretta. - disse, con apparente calma, il ragazzo, avvicinandosi a lei con fare minaccioso, quando due bruti si misero in mezzo, pronti a lottare

- Perché semplicemente voi abomini non tornate sotto il vostro sasso, come i vermi che siete, in modo che tutto torni alla normalità? - continuava imperterrita la ragazza, al sicuro dietro le sue guardie, mentre sia Muffet che Aden sembravano essere sempre più decisi a infischiarsene della stazza degli altri e zittirla a suon di schiaffi.

- Vi prego, ragazzi, non c'è bisogno di ricorrere alla violenza. - si intromise Fabio, sistemandosi tra i litiganti – E poi, le parole di Jennifer sono parzialmente vere: certe... creature non dovrebbero essere ammesse in nostra presenza. - aggiunse, sotto lo sguardo sconvolto di quasi tutti i presenti, tranne il gruppetto di Jennifer, che invece lo osservava compiaciuto – Dopotutto, cosa c'è di più patetico di vedere animali che, solo perché sono in grado di parlare e di camminare su due zampe, si ritengono degni di stare in compagnia degli uomini? - continuò, mentre gli sguardi degli invitati si facevano sempre più inorriditi.

- Ma... Fabio, cosa stai dicendo? - domandò sconvolta Lily, ma Fabio semplicemente le sorrise.

- La pura verità, tesoro. - rispose lui, tornando ad osservare Muffet, che intanto stava tenendo i pugni talmente stretti che le unghie avevano perforato la pelle, e gli occhi della ragazza stavano iniziando a riempirsi di lacrime – Certe creature dovrebbero essere tenute lontano dalle persone per bene, e, visto che una di queste creature è ora tra di noi, andrebbe immediatamente allontanata. Dico bene? - Aden stava intanto osservando tutto con il volto rosso per la rabbia, e sembrava che l'unico motivo per cui non si era ancora scaraventato sul suo 'amico' era il pastore tedesco che lo stava tenendo d'occhio, quando Fabio, assicurandosi di non essere visto dal gruppo di bulli, gli fece l'occhiolino.

 - Benissimo! - risposero all'unisono Jennifer e il suo gruppo.

- Ottimo! - rispose soddisfatto il ragazzo, voltandosi verso di loro – Allora confido che siate in grado di capire da soli che è meglio che vi leviate di torno prima che io decida di lasciare liberi i miei cuccioli. - aggiunse, mutando in un istante la sua espressione in una di puro disgusto, per poi andare di fronte a Muffet, e tirare fuori un fazzoletto – Tieni, asciuga le lacrime. - le disse con tono premuroso.

La ragazza rimase ad osservarlo confusa per qualche istante, prima di comprendere cosa fosse accaduto, e iniziare a ridere insieme a Fabio, sotto lo sguardo perplesso dei presenti, che tuttavia si unirono ai due nel ridere mano a mano che capivano la situazione.

Gli ultimi a comprendere il significato di ciò che il ragazzo aveva detto furono, naturalmente, Jennifer e il suo gruppo, e i loro volti si fecero scarlatti per la rabbia.

- Ma come ti permetti?! - urlò furiosa Jennifer – Nessuno parla di me in questo modo e la passa liscia. - aggiunse, e i due bruti iniziarono ad avvicinarsi a Fabio con fare minaccioso, quando due pastori tedeschi si misero tra loro, ringhiando.

- Oh, siete ancora qui? Vedrò di essere più chiaro: - disse Fabio, girandosi ad osservarli con un sorriso sul volto – Conterò fino a quattro, e se non sarete fuori da casa mia, diverrete il prossimo pasto dei miei cuccioli. -

- N-non oseresti. Mio padre rovinerebbe la tua famiglia se lo venisse a sapere. - provò a intimidirlo Jennifer, ma il sorriso di Fabio si fece semplicemente più ampio.

- Uno. - iniziò a contare lui, e già vi furono dei ragazzi che iniziarono a correre verso il cancello.

- Non puoi dire sul serio. Non sei così stupido. - disse la ragazza, con la voce che iniziava a tremare.

- Due... - rispose tranquillamente il ragazzo, e non servì altro per convincere Jennifer e i suoi scagnozzi rimasti a correre il più veloce possibile – tre e quattro. Assicuratevi che raggiungano il cancello, ok belli? - domandò ai due cani, che gli abbaiarono in risposta ed iniziarono a correre dietro ai bulli, mentre Fabio tornava tranquillamente alla sua sedia, sotto le esultazioni e gli applausi della folla.

Nonostante il momento negativo creato da Jennifer, i ragazzi rifiutarono di farsi rovinare la serata: subito ricominciarono tutti a ballare, mentre Aden e Muffet si ritirarono nella casa per occuparsi delle ferite ai palmi della ragazza.

- Certo che hai degli amici fantastici. - commentò entusiasta la ragazza, seduta su un divano mentre Aden passava del cotone bagnato di disinfettante sui graffi.

- Vero, anche se ogni tanto vorrei che mi informassero delle loro idee. - rispose lui, ridendo – Se non fosse stato per Rex, probabilmente Fabio si sarebbe ritrovato con il naso rotto prima che potesse finire la sua finta. -

- Non ne dubito... - disse lei, per poi dargli un bacio sulla guancia – Grazie di avermi difesa da quei bulli. -

- Sarei un pessimo fidanzato se lasciassi che degli idioti facciano stare male la mia ragazza, no? - domandò lui, sorridendo, quando uno dei barman portò alla coppia un telecomando con sopra un biglietto.

- Da parte del signor Candelori. - disse, posandolo sul tavolino vicino ai due, per poi tornare al bancone.

Incuriosito, Aden aprì il biglietto ed iniziò a leggere:

"Scusate per l'incidente con Jennifer. A pensarci bene non avrei dovuto invitarla. Classe o no, lei è una stronza, meritava di essere ignorata. Troverò un modo per farmi perdonare, ma, per adesso, dovrete accontentarvi di digitare 14 sul telecomando. Volevo tenerlo in serbo per la fine della serata, ma credo che dopo quello che è accaduto, questo sia il momento migliore.
-F"

Finito di leggerlo, i due si osservarono per un istante, indecisi se aspettare per vedere cosa aveva previsto il ragazzo per la fine della serata, o fare come c'era scritto, ma ,alla fine, Aden prese il telecomando e digitò il numero datogli. Subito dalle casse del televisore iniziò a risuonare 'Can't help falling in love' di Elvis Presley, e, dopo un momento di sorpresa, Aden si lasciò sfuggire una risata – E poi vuole far credere di non essere romantico. - commentò divertito, alzandosi, per poi porgere una mano a Muffet – Mi concede questo ballo, mia signora? - domandò, facendo ridere entrambi.

- Come potrei rifiutare un simile invito? - rispose lei, prendendogli la mano e dirigendosi nel mezzo della stanza, dove ballarono, stretti l'uno all'altra, fronte contro fronte, fino alla fine della canzone, mentre fuori gli altri continuavano a scatenarsi sulla pista in giardino.

Dopo che la canzone finì i due si unirono nuovamente alla folla sulla pista, divertendosi insieme ai compagni di classe dell'albino finché, quando la maggior parte delle persone se ne era ormai andata, Fabio invitò tutti quelli rimasti all'interno della casa. Una volta dentro, Fabio prese il telecomando e digitò un altro numero. Stavolta a diffondersi nell'aria furono le note di 'Overjoyed'. Tauman e Bunny andarono immediatamente nel mezzo della sala ed iniziarono a ballare, ed anche Aden e Muffet furono ben lieti di concedersi un secondo lento. Intanto Fabio era impegnato a parlare con un ragazzo di poco più alto di lui, dai capelli marroni scuri e gli occhi grigi. D'un tratto il ragazzo, sotto lo sguardo compiaciuto di Fabio, si avvicinò a Nartis, mettendosi a chiacchierare con lui per un po', mentre Lily trascinava il suo fidanzato al centro della sala con le altre coppie.

Finito anche quel ballo, i ragazzi considerarono la festa finita: il bancone che fungeva da bar era già stato smontato, i barman se ne erano andati, riportando anche dentro i tavolini, e l'unica cosa che rimaneva a testimonianza della festa era la pista da ballo, con le luci ora spente. Mentre tutti si stavano preparando ad andarsene (tutti tranne Lily, che aveva convinto Fabio a farle passare la notte da lui), Aden vide Nartis e il ragazzo che si era messo a parlare con lui uscire dalla cucina e, convinti che nessuno li stesse guardando, il ragazzo diede un bacio sulla fronte a Nartis, che fece il sorriso più sincero che l'albino avesse mai visto. Stando attento a non farsi vedere, Aden si riunì velocemente al gruppo, scambiandosi gli ultimi saluti, per poi dirigersi ognuno alla propria macchina.

Una volta arrivati di fronte alla pasticceria, Aden accompagnò Muffet fino alla orta, e non poté fare a meno di notare la preoccupazione sul volto della ragazza – Pensi ancora a cosa è successo? -

- Quella ragazza cercherà di vendicarsi, vero?- domandò lei, sempre più preoccupata.

- L'hai sentita. Probabilmente correrà dal paparino per vendicarsi sulle nostre famiglie, ma conosco Fabio: avrà già previsto e preso precauzioni per tutto. E' molto più furbo di quanto sembri. - rispose il giovane, sollevando le spalle, per poi accarezzarle il volto, nel tentativo di rassicurarla – Quindi puoi stare tranquilla. Qualunque cosa accada, ce la caveremo. -

- Ma non voglio che tu ti metta nei guai per causa mia. Non è gi... - continuò Muffet, ma Aden la interruppe poggiandole l'indice sulle labbra.

- Giusto o no, non m'importa: non voglio che qualcuno ti faccia del male. - rispose lui, sorridendo e avvicinando i loro volti – Quindi, che ti piaccia o meno, ci sarò sempre per te. - concluse, baciandola.


Angolo autore:

Giusto per fare i dovuti riconoscimenti, Lily, Bunny e Jennifer sono OC dell'autore Anonimo The Assassin. Grazie mille di avermeli lasciati usare. ;)
Detto questo, grazie a tutti quelli che hanno deciso di leggere fino a qui.
Al prossimo capitolo,
Atocheg

   
 
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