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Autore: Cxerina    09/03/2017    2 recensioni
Una raccolta con diversi protagonisti, in tempi e luoghi diversi, tutti legati da un fato comune che li porterà ad incontrarsi e cambierà le loro vite.
“Perché non possiamo essere amici? Perché dobbiamo ucciderci a vicenda?”
Genere: Introspettivo, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Disclaimer: La seguente storia è di proprietà delle rispettive autrici, così come i personaggi. Ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti è puramente casuale, i personaggi presenti nella narrazione sono fittizi e ciò che li riguarda nella trama non violerà il contenuto del regolamento di EFP.
NB: Il nome Lestat non si riferisce al personaggio delle "Cronache dei Vampiri" di Anne Rice, il personaggio non ha nulla a che vedere né fisicamente né caratterialmente con Lestat de Lioncourt.


Londra, 1993

“Come sto?” Si guardò nello specchio per interminabili minuti, rassettandosi il vestito mentre ricercava lo sguardo di Elisabeth e una qualche forma di approvazione. Era incredibilmente nervosa, quegli eventi solitamente la divertivano ma il doversi presentare alla comunità come futura regina era decisamente troppo stressante, non si sentiva all’altezza di rappresentare e comandare sui vampiri!
“Bene, come sempre… Non penso sia il caso di essere nervosi, è solo una formalità El!” le si avvicinò sistemandole un po’ il retro del vestito. Indubbiamente quell’abito le donava, il nero si sposava perfettamente con la carnagione chiara di Eleonor e i suoi occhi chiari risaltavano perfettamente con il trucco scelto, non sembrava nemmeno una ragazzina di quattrodici anni, aveva un’aria matura ed Elisabeth un po’ la invidiava in quel momento.
Allen bussò alla porta "Eleonor, cinque minuti e poi devi scendere." l'avvisò. Da quando era nata, lui era stato assegnato come sua guardia del corpo. Dopo secoli di allenamento sotto Michael, diventare la guardia del corpo della futura regina non era esattamente il massimo a cui poteva aspirare, ma non era neanche così male. Qualche anno prima della nascita di Eleonor, lo zio lo aveva presentato alla nobiltà come arma finale. Dopo i suoi allenamenti era effettivamente diventato una specie di one man army e quel titolo lo riempiva di orgoglio per sé stesso. "Io non ci voglio andare a questa festa..." commentò Eleonor lasciandosi cadere su un divanetto, vanificando gli sforzi di Elisabeth di rassettarle il dietro dell'abito. "Sarei anche d'accordo, ma sarebbe il tuo compleanno e l'ingresso in società... Penso sia tipo obbligatorio!" sospirò Elisabeth. Lei già era a disagio per quell'evento, in più se Eleonor non fosse scesa si era causata un sacco di stress per nulla.
"Eleonor, ti ho sentita. Se non scendi tu ti porto giù io!" Parte degli allenamenti di Allen si erano svolti per lungo periodo con le palpebre cucite in modo da affinargli l'udito "So che ti piace quando ti prendo in braccio, ma oggi no." accennò un sorriso. Fin da quando era stato assegnato a Eleonor come sua guardia del corpo le aveva fatto in parte anche da baysitter. Gli piacevano i bambini e con Eleonor era sempre stato molto dolce.
"Blocca la porta Elisabeth!" ordinò subito guardando l'amica. Per quanto non fosse una vampira di sangue puro e nel su sangue scorresse del sangue di mago non era mai stata brava con la magia e, ancora peggio, invecchiava normalmente e la cosa l'aveva sempre infastidita tremendamente.
Elisabeth non era troppo convinta, un po' perché aveva paura che Allen comunque sfondasse la porta e un po' perché Eleonor doveva partecipare a quella serata. Era senza dubbio importante e lei non si voleva rendere complice dell’assenza della principessa.
"Ho sentito anche questo Eleonor! Non fatemi arrabbiare signorine!" le ammonì "Io vi lascio il vostro spazio, ma voi fate le brave bimbe!"
"Guarda che siamo grandi eh!" sbuffò Eleonor andando lei verso la porta per chiuderla visto che l’amica si era seduta sospirando con aria afflitta. "Se siete grandi, comportati da grande e scendi a questa festa!" le intimò Allen, mentre Elisabeth sospirava più forte "Io però mi sono presa un bel vestito per la festa... E sarò l'unica non vampira... Mi hai fatto venir l'ansia per nulla se non scendiamo, sai che odio le feste!" iniziò a lagnarsi un po’ guardando Eleonor, l’avrebbe convinta ad uscire da quella stanza in qualche modo!
"No!" ripeté appoggiandosi alla porta chiusa "Non ci voglio andare, sono tutti vampiri, poi mi guardano male e poi magari c'è gente che vuole chiedermi in moglie e io non ci vado!" protestò Eleonor guardando la più piccola che, sulla questione matrimonio, assunse un’aria crucciata. "L'ultimo punto in effetti farebbe chiudere chiunque in camera..." sospirò Elisabeth "Ma secondo te Allen sfonda la porta?"
"Secondo me si!" rispose al posto di Eleonor il ragazzo fuori "Quando sarà abbastanza irritato dai vostri capricci la porta sarà il vostro ultimo problema" sospirò. Capiva le preoccupazioni di Eleonor e probabilmente anche lui al suo posto avrebbe fatto lo stesso, ma il compito che gli era stato assegnato in quel momento non era quello di immedesimarsi nella principessa. "Eleonor..." sospirò "Terrò tutti lontani da te. È una serata molto particolare, capiranno il perché di un livello di sicurezza così alto e così nessuno potrà chiederti in sposa."
"Ma tanto lo chiedono a mio padre... O peggio... A tuo zio!" Sbuffò seccata allontanandosi dalla porta, preoccupata che potesse effettivamente venir giù. "Ma è legale che suo zio decida chi sposerai tu?" chiese Elisabeth un po' perplessa.
"Chiederò ad entrambi di non prometterti in sposa a nessuno. Ti prometto che alla fine di questa festa tu sarai ancora una principessa libera di scegliere il suo cavaliere." Ogni tanto le parlava ancora come se fosse una bimba. Non si era ben reso conto che ormai era quasi un'adulta "Ti fidi delle mie promesse?"
"Io scappo dalla finestra!" commentò Eleonor un po’ seccata aprendola per poi studiare un attimo come calarsi di sotto con il vestito. "Che idea di merda!" intervenne Elisabeth andandole comunque dietro, incerta sul seguirla o fermarla. Che era una pessima idea però l'aveva fatto presente almeno.
Allen sospirò "Eleonor... Sto iniziando a perdere la pazienza. Smettila subito di fare i capricci!"
"Non sto facendo i capricci... Mi guarderanno male, probabilmente non mi accetteranno nemmeno come futura regina... Tanto vale non farmi vedere!" commentò salendo sul davanzale. "Secondo me potresti farti male però..." commentò Elisabeth prendendole l'orlo della gonna. Non che l’avrebbe retta se fosse scivolata ma almeno le faceva fisicamente presente che non approvava quell’idea.
Allen fece un respiro profondo poi corse fuori, andando subito sotto il davanzale della camera di Eleonor, la quale sbuffò scendendo e andando verso la porta "Non mi avrà!" disse abbastanza seria uscendo poi dalla stanza di corsa, magari convinceva il padre ad annullare tutto.
Elisabeth sospirò, rimanendo a guardare Allen di sotto. "Le do dieci secondi di vantaggio." disse guardando Elisabeth "E tu non ti buttare di sotto."
"Non rientra tra i miei desideri suicidarmi a questo modo, non ti preoccupare!" Gli sorrise "Piuttosto, pensi davvero che i vampiri non l'accetteranno come regina?"
"No... I maghi sono abbastanza ben visti. Poi è la figlia legittima di Lestat." disse Allen pensieroso "E in effetti è principalmente una formalità questa cerimonia."
"Però non è purosangue..." commentò pensierosa "Non è che pensano che sia inferiore?"
"Quello in effetti è probabile, ma come ho detto non credo creerà problemi la cosa" disse per poi rientrare in casa. Elisabeth sospirò, in effetti fosse stata lei Eleonor avrebbe fatto in modo di evitare quella festa, ma ormai era tardi, conveniva partecipare ed evitare di parlare con la gente.

Nel frattempo Eleonor raggiunse ed entrò in camera del padre con un po' di fiatone. "Io questa festa non la voglio, non possiamo annullarla?" guardò l’uomo molto seria. "Bocciolo, ormai gli invitati stanno arrivando... Non è nulla di brutto, probabilmente non dovrai fare nulla al di là della torta, non ti preoccupare!" Essendo Eleonor l'unica figlia e la sua gioia più grande, cercava sempre di essere comprensivo e di accontentarla, ma aveva aspettato già troppo tempo per presentarla in società e, come Michael gli ricordava spesso, non poteva allungare ulteriormente i tempi. Eleonor si sedette sul letto del padre sbuffando. "Però uffa... Poi voi mi promettete a chissà chi... E ci sono pure gli Adams, io odio Ellie… E anche Michael!" Protestò mentre il padre si passava una mano sul viso e sospirava, cercando di mantenere i toni pacati. "Non ti prometterò a nessuno, non ti preoccupare... E te hai la tua amica, non devi per forza vedere Ellie se non ti va!" Spiegò pazientemente, sperando che i capricci finissero lì. Eleonor rimase in silenzio sul letto del padre, imbronciata, non voleva fare la regina lei... Perché doveva presentarsi ad un gruppo di vampiri che probabilmente l'avrebbero solo giudicata?! "Bocciolo, io ora scendo ad accogliere i primi ospiti... Te poi scendi, d'accordo?" Le sorrise dandole un bacio sulla fronte prima di uscire dalla stanza. Si sentiva in colpa ma quella festa era un obbligo dal quale avevano già tardato abbastanza. Incrociò Allen mentre scendeva ma in realtà non sapeva che dirgli. Più volte si era trovato a pensare che quella bambina gli era capitata troppo presto e non in un buon periodo e quindi, forse, non era riuscito ad educarla come avrebbe dovuto. Soprattutto il fatto di vederla invecchiare così velocemente non lo aiutava a decidere su come comportarsi "E’ in camera mia... Se riesci a farla scendere senza troppi drammi..." Sospirò guardandolo per poi proseguire di sotto. Michael, intanto, stava facendo gli onori di casa. Prima di Allen era toccato a lui il ruolo di guardia della famiglia reale e, negli anni, aveva sempre affiancato Lestat guadagnandosi di diritto la possibilità di prendere le veci del Re in sua assenza, in quelle situazioni.
Allen annuì all’ordine del Re con un leggero inchino. Ormai era di casa li, ma in occasioni formali come questa si comportava sempre secondo l'etichetta. Si accertò che Lestat scendesse e poi si avviò nelle sue stanze per recuperare la principessa.
Elisabeth anche aveva raggiunto l’amica e le stava mostrando quello che sembrava un frammento di un cristallo fluttuante. Avvicinandosi meglio Allen poté vedere che sulla superficie venivano riflesse delle scene, probabilmente di quello stesso ricevimento. "Come vedi nelle prossime ore non succederanno danni..." sospirò Elisabeth. Il suo potere era particolare, non molti maghi potevano avere una visuale sul tempo ed era raro saper controllare così bene scorci temporali. "Ma sei sicura che sia affidabile? Il tuo potere del tempo... Cioè, non è che poi le cose cambiano e succedono enormi disastri?" Eleonor si fidava di Elisabeth, più volte era riuscita a predire l'immediato futuro, visto che lo vedeva con chiarezza, ma in quel caso non era sicurissima. "Mi sento un po' offesa dai tuoi dubbi..." Commentò Elisabeth chiudendo quella spaccatura temporale "A meno che tu non cambi il corso degli eventi con uscite non programmate è affidabilissimo. Studio un sacco per questo potere, è raro!" gonfiò un po' le guance e incrociò le braccia al petto. Eleonor sospirò "Se succede qualcosa te e il tuo potere raro verrete picchiati da me medesima!" annuì accennando un leggero sorriso. Non avrebbe mai picchiato la sua amica ma rimaneva comunque molto nervosa per la serata. Allen accennò un sorriso vedendole e si avvicinò alle due ragazze "Ci onorerete della vostra presenza, mie bellissime fanciulle?" accarezzò i capelli a Eleonor.
Elisabeth sospirò alzandosi "Spero di sì, io inizio ad aver sonno..." si rassettò un po' il vestito guardando Allen e Eleonor. Un po' era gelosa del loro rapporto anche se non capiva per quale ragione.
Eleonor anche si alzò e annuì "Andiamo! Però se succede qualcosa picchio anche te Allen!" sbuffò appena andando verso la porta. Il ragazzo accennò una risata affiancandola "Va bene!"
Eleonor lo prese a braccetto uscendo dalla stanza, almeno se stava appiccicata a lui nessuno le avrebbe dato noia probabilmente. Elisabeth li seguì, chiudendo il gruppo. Per fortuna si era portata da leggere così in caso poteva isolarsi ed evitare rotture varie... Sperava che Eleonor comunque non fosse così occupata da lasciarla in disparte.
"Se mi avvisavi prima del fatto che avrei dovuto fare il tuo cavaliere, mi sarei vestito meglio" disse Allen scherzoso. Era in divisa e non avrebbe potuto essere altrimenti, però gli piaceva scherzare sul fatto di essere il cavaliere dalla scintillante armatura di Eleonor. "Ma te sei sempre il mio cavaliere!" sorrise Eleonor stringendosi un po' a lui mentre scendevano la scalinata che dava al salone pieno.
Elisabeth alzò gli occhi al cielo a quello scambio di battute "Mi auguro che ci sia qualcuno con cui parlare se dovete far la finta coppietta tutta la serata!" sospirò. "Vuoi che trovi un soldato anche per te Elisabeth?" Allen la guardò con la coda dell'occhio sorridendo poi si chinò appena verso Eleonor "Rimarrò al tuo fianco tutta la sera, non hai nulla da temere" le sussurrò piano.
Eleonor sorrise stringendosi un po' ancora ad Allen "Non hai mica da essere gelosa Elisabeth comunque..." sbuffò appena girandosi verso l’amica.
"No, sto bene da sola, grazie… E non sono gelosa!" sospirò la ragazzina entrando con loro nel salone. Le dava noia fare il terzo incomodo però, e forse un po' era davvero gelosa.
"Rimani la mia migliore amica anche se non mi fai da cavaliere eh!" Sorrise Eleonor entrando nel salone della festa.
"Penso farò quella che sta nell'angolo a leggere comunque!" Sospirò guardando i due con aria un po' contrariata, non le piaceva che la prendessero in giro!
Eleonor sospirò seguendo Allen al centro della sala fino ad arrivare a fianco di Lestat e Michael. Un po' sperava che Elisabeth non si isolasse così da averla accanto e in effetti l'amica, nonostante le minacce, si sistemò vicino a loro, non poteva mettersi al centro dell'attenzione ma non avrebbe lasciato seriamente Eleonor da sola.

Michael, accortosi di Eleonor, attirò l'attenzione degli invitati "Signori. Penso sappiate perché siete qui oggi, ma è giunto finalmente il momento di ufficializzare la cosa!" guardò Lestat "Vi prego quindi di ascoltare le parole del nostro Re."
Lestat si fece avanti. In realtà non era proprio amante dello stare al centro dell'attenzione, ma in quel caso mica poteva tirarsi indietro "Ecco sì..." accennò un sorriso "Gentili ospiti, sono davvero felice che voi siate qui questa sera per festeggiare la mia bambina, che ormai è diventata una signorina!" diede una leggera spinta ad Eleonor tirandola verso sé "Vi presento Eleonor, mia figlia e futura erede al trono!"
La ragazza era particolarmente a disagio, ma non per la gente che la guardava tanto più perché non era proprio portata per quegli eventi e per l'etichetta. "Salve!" Salutò con la mano e sorrise "Grazie per essere qui, prometto di impegnarmi quindi fidatevi di me!" Sicuramente come modi era più spigliata del padre, ma era evidente che non si era preparata nulla da dire.
Michael, vedendo la piega che stava prendendo quella presentazione, decise di intervenire "Eleonor è stata istruita dai migliori maestri e dall'inizio del prossimo anno scolastico seguirà dei corsi in una prestigiosa scuola magica." guardò Eleonor sorridendo "Il nostro Re si sta assicurando che quando Eleonor salirà al trono sarà in grado di portare avanti lo splendore della nostra razza e di farlo brillare sempre più forte!"
Allen detestava quando Michael iniziava i suoi discorsi sullo splendore della razza e su come i vampiri fossero la razza magica migliore. Poggiò una mano sulla spalla di Eleonor, stringendo appena la presa per farle forza.
"Sembra uno di quei discorsi nei documentari sul nazismo..." Commentò Elisabeth rivolta alle parole di Michael. Ovviamente non lo disse ad alta voce.
"Guarda che so parlare Michael..." Intervenne Eleonor guardandolo "Però penso risulti inutile farvi il mio programma per il futuro. Ho 14 anni... Prima della mia maggiore età potrei aver cambiato idee e sarebbe un po' inutile farvi discorsoni, non trovate?" accennò un sorriso.
Michael accennò una risata tutto fuorché divertita "È giunto dunque il momento di passare alla torta, no?" cercò di evitare che Eleonor parlasse ancora del suo futuro e di come avrebbe potuto cambiare idea.
"Mi dispiace un po' che tu sia rimasto agli anni 40 comunque Michael..." Commentò Eleonor sospirando andando verso la torta. Elisabeth si alzò e seguì l'amica prendendola per mano, fregandosene che non sarebbe stato molto accettato socialmente.
Michael guardò Lestat fulminandolo con lo sguardo. Lui non poteva sgridare Eleonor davanti a tutti, ma Lestat avrebbe tranquillamente potuto farlo. Lestat, dal canto suo, era particolarmente a disagio per il comportamento della figlia. Lo ammirava: era coraggiosa a parlare a quel modo di fronte alla nobiltà, ma non era proprio il momento adatto. Decise di non intervenire comunque, per ora non c’erano stati grandi danni o litigi e quindi poteva tranquillamente continuare la serata. Michael alzò gli occhi al cielo. Amava Lestat, con tutto sé stesso, ma gli aveva da sempre contestato di essere troppo dolce con la figlia.

Eleonor sorrise ad Elisabeth. Raggiunta la torta l’ammirò con aria compiaciuta, tanto potevano mangiarla solo loro due "Le migliori feste... Quelle dove si può prendere tutta la torta!" Sorrise tagliandone una fetta per sé e una per l'amica.
Elisabeth si prese la sua fetta e guardò i vampiri "Salve a tutti comunque!" salutò.
Gli invitati si stupirono nel vedere Eleonor mangiare la torta e ancora di più del fatto che fosse accompagnata da una non vampira.
Lestat guardò Michael, in effetti non avevano detto che Eleonor era una mezzosangue ma ormai era abbastanza evidente visto che si stava mangiando la torta assieme ad Elisabeth.
"Tra l'altro a mezzanotte spariamo i botti?" Chiese Eleonor ignorando la folla "Visto che è capodanno!" sorrise ad Elisabeth e guardò Allen. "Li so fare!" Sorrise la strega annuendo "Buona la torta comunque, pensavo peggio visto che l'han fatta gente che non la mangia!"
Michael si schiarì la voce interrompendo le due ragazzine "Eleonor è per metà una maga." spiegò "Ma non dimenticatevi che nelle sue vene scorre il sangue della nostra stirpe reale. Se in futuro si dovesse dimostrare inadatta al suo compito, sarà suo padre stesso a detronizzarla."
"Adams, non è che per caso volevate tenerci nascosto questo fatto?" si fece avanti uno dei nobili che da sempre aveva cercato di far crollare le molte attività di Michael.
"Signori so che pare assurdo, ma pure voi… Non vi sembra strano che mi abbiano tenuta nascosta per 170 anni? Insomma, avrete iniziato a sentir parlar di me da qualche anno... Pensavo fosse evidente che ero mezzosangue!" Sospirò Eleonor posando il piatto, decisa a non far parlare ancora Michael. Fece il giro del tavolo "Non si voleva tener nascosto nulla, anche perché... Vedete una regina? Siete mai stati invitati ad un matrimonio reale? Suvvia! Come potevo essere una purosangue se mio padre non si è mai sposato con nessuna vampira?" Elisabeth sorrise appena, le faceva piacere che Eleonor parlasse e si facesse sentire.
Ogni parola di Eleonor però colpiva Michael quasi come delle badilate. Possibile che non sapesse comportarsi nemmeno un minimo in situazioni del genere?! Cosa le aveva insegnato Lestat in quegli anni? Sicuramente l'aveva viziata e basta! E Allen aveva fatto altrettanto! Lo sapeva che avrebbe dovuto occuparsi lui anche di questo. Allen, dal canto suo, si passò una mano sul viso sospirando. Iniziava quasi a rimpiangere il non averla fatta rimanere in camera.
"Quindi a governarci sarà una mezzosangue senza un minimo di educazione?" Protestò il nobile di prima "Io mi rifiuto di essere governato da lei!" Altri nobili si unirono a quella contestazione che stava diventando man mano più accesa.
Eleonor si strinse nelle spalle "Grazie al cielo c'è mio padre a comandare, non fate partire una rivolta... Per ora invecchio normalmente, potrei anche morire prima del vostro prossimo compleanno di sto passo!" sospirò Le pesava dire quella cosa ma era la verità. Elisabeth affiancò Eleonor "Secondo me sono tutti un po' scope in culo, possiamo ancora scappare!" sussurrò prendendo la mano all'amica.
Lestat in quel momento decise di farsi avanti "Mia figlia è giovane. Io alla sua età ero già salito al trono, ma erano altri tempi e avevo avuto molto più tempo di lei per maturare e crescere. Trovo che sia stupido giudicare una ragazzina di 14 anni. Voi a 14 anni effettivi eravate perfettamente in grado di presentarvi? Dubito fortemente. Dunque non temete, se ai suoi 18 anni, cioè tra 4 anni, non sarà in grado di governare terrò io la corona!"
Michael era pronto a dare l'ordine ad Allen di calmare la situazione con i suoi metodi. Avrebbe solo aspettato di vedere che effetto avevano le parole di Lestat.
"Il Re ha ragione, noi a 14 anni effettivi eravamo pienamente in grado di onorare il buon nome delle nostre famiglie!" Un altro nobile, meno rivoltoso, si fece avanti "Sono altri tempi e la ragazzina è una mezzosangue. Io mi fido del nostro Re e mi fido della sua capacità di valutare l'adeguatezza di sua figlia ad assumere il ruolo di regina."
"Mi occuperò dell'educazione di mia figlia, so che non è perfetta e forse risulta un po' brusca, ma penso rifletta un po' la società in cui viviamo e da cui, forse, ci siamo estraniati un po' troppo nell'ultimo secolo... Quando salirà al trono continuerò a seguirla in ogni caso. Sono suo padre prima di essere un Re e finché sarò in grado le starò accanto per aiutarla e consigliarla, quindi non temete!" Nonostante la timidezza che comunque l'aveva sempre caratterizzato, non avrebbe permesso a nessuno di dire qualcosa alla sua bambina. Per lui Eleonor aveva fatto bene a non farsi scavalcare da Michael, ma forse era necessario affinarne i modi. I due Adams continuarono a scambiarsi sguardi molto tesi. Avrebbero mantenuto quello stato di massima allerta fino a che non fossero stati entrambi certi del cessato pericolo.

Visto che dopo il discorso del padre le acque si erano calmate, Eleonor si fece di nuovo avanti "Bene, a posto!" sorrise "Qualcuno vuole vedere i fuochi d'artificio?" Chiese un po' ad alta voce mentre si avviava comunque in cortile con Elisabeth. Era quasi mezzanotte e non avrebbe lasciato che un gruppo di vecchi le rovinasse il capodanno.
Lestat, mentre la folla si spostava verso il cortile, affiancò Michael aspettandosi la ramanzina per non essere intervenuto subito "Dopo dobbiamo parlare." disse serissimo il più vecchio. Non avrebbe di certo sgridato il Re davanti a tutta quella gente "Ora dobbiamo lavorare."
Nella confusione del giardino Ellie si avvicinò ad Allen. Aveva sempre avuto un debole per il cugino e, quando poteva, stava sempre assieme a lui "Ciao Allen!" trillò.
Elisabeth sapeva che ad Allen i rumori forti davano noia, ma visto che era una strega riuscì abbastanza bene a fornire uno spettacolo pirotecnico all'altezza della serata con il minimo rumore. Eleonor si strinse un po' all'amica, ma fece una smorfia quando Ellie si affiancò a loro. Non la sopportava e in quel momento avrebbe preferito non averla tra i piedi "Allen mandala via, grazie!" ordinò semplicemente.
"Eleonor... È passata solo a salutare..." A lui tutto sommato stava simpatica la cugina e gli dispiaceva trattarla male.
Ellie ignorò quanto Eleonor avesse appena richiesto "Serata difficile per te sta sera, eh?"
Elisabeth si girò verso Ellie mentre continuavano i fuochi "Ciao Ellie... Ci sono anche io eh!" la salutò con la mano sospirando leggermente. "Ah ma per lei noi non esistiamo... " Sbuffò Eleonor allontanandosi e tirandosi dietro Elisabeth "E Allen non mi caga mai quando gli chiedo di tenerla lontana!"
"Scusale, sai come sono..." Guardò la cugina negli occhi "Però scusami Ellie. Sta sera massima sicurezza. Non posso starti molto dietro."
Ellie sbuffò "Come fai a stare ancora dietro a quella bambina?" chiese, poi gli diede un bacio sulla guancia "Promettimi che la prossima volta che ci vediamo starai di più con me però!"
Allen le sorrise "La prossima volta che ci vediamo rimarrò con te." disse per poi andare verso Eleonor. Era molto particolare Ellie, e spesso anche un po' troppo svestita, però con lui era sempre stata dolce. "Ti voglio bene cuginetto!" Disse felice per poi andare a cercare qualche altro baldo giovane con cui rimpiazzare Allen per allietarsi la serata.
Eleonor sbuffò e tirò via Elisabeth quando vide Allen venire verso di loro nuovamente "Io odio quando lui le da corda, come se non fosse ovvio cosa vuole lei!"
"Cioè?" La guardò. Non era stupida, ma su certi argomenti non era ancora molto ferrata. Vivendo con lo zio non si era mai sentita a proprio agio a parlare di certi argomenti. "Portarlo a letto... Ovvio!" Sbuffò facendo lo slalom tra la folla. Lei invece certe cose le sapeva, spesso ne parlava con Allen e molto spesso era stata Ellie stessa a parlargliene.
Allen arrivò dalle due ragazze "Eleonor è sempre esagerata..." disse accennando un sorriso.
Elisabeth guardò entrambi con aria confusa. "In che senso?" Chiese di nuovo. Non erano cugini? Come potevano andare a letto assieme?! Eleonor sospirò e guardò Allen "Sai no... Elisabeth, ma hai quasi 14 anni, che cazzo!"
"Eleonor, lascia che viva le cose con i suoi tempi." la rimproverò appena il ragazzo.
Elisabeth sbuffò e si allontanò dai due un po' offesa. La stavano trattando come una bambina, ma erano loro che dicevano cazzate per lei. Si andò a sedere in un angolo della festa a leggere.
"Prima o poi penso sia il caso di spiegarglielo..." Commentò Eleonor "E te non ti avvicini più a tua cugina quando ci sono io!" disse tranquilla. "È un po' cattivo darmi un ordine del genere sai?" Allen la prese in braccio "E penso sia più corretto che ci pensi suo zio a spiegarle certe cose. L'ha cresciuta lui..."
"No, non lo è, se stai con me lavori al mio fianco e io al mio fianco non voglio lei!" Lo guardò "Puoi seguire Elisabeth intanto? Che non vorrei scappasse..."
Allen seguì Elisabeth "Però è mia cugina... Ogni tanto mi fa piacere passare del tempo con lei."
"Ci abiti assieme..." Lo guardò "Mica sei sempre qui!" sbuffò Eleonor "Poi tanto da settembre non hai detto che viene pure lei?"
"Si, verrà anche lei a scuola con noi." I due arrivarono davanti ad Elisabeth, che prese ad ignorarli, mentre Eleonor sbuffava infastidita "Quindi... lì non me ne posso liberare!" sbuffò.
"Prometto che non ti accorgerai nemmeno della sua presenza." la posò a terra e guardò Elisabeth in attesa di segnali di attenzione nei loro confronti.
Eleonor si parò davanti all’amica "Elisabeth, non fare l'offesa dai!" Le prese il libro di mano guardandola negli occhi "Non sto facendo l'offesa, poso riavere il libro?" Sospirò la più piccola allungando una mano.
"Non volevamo darti fastidio Elisabeth" sorrise dolce Allen.
Elisabeth si alzò di scatto mettendo le mani sui fianchi "Io le so certe cose, mi sorprendevo solo del fatto che fossero parenti..." disse secca. Allen sospirò "Eleonor esagera un po', tra me ed Ellie non c’è quel tipo di interesse!"
"Non è vero che esagero!" sbuffò Eleonor "Se vuoi andiamo a chiedere direttamente a lei!"
Elisabeth sospirò facendo scomparire il libro da in mano ad Eleonor e facendolo riapparire in mano propria, era meglio sedare quella discussione prima che degenerasse
"No, no." sospirò Allen "Evitiamo certe cose sta sera."
Elisabeth guardò Allen con aria un po' sospetta, solitamente non era da lui quel comportamento responsabile, poi sbadigliò appena.
“Sarà meglio che a te non interessi davvero Ellie!” Commentò Eleonor incrociando le braccia al petto. "Sarà meglio?" Il ragazzo accennò una risata, poi guardò Elisabeth "Vuoi che ci ritiriamo dalla festa?"
"Sì, sarà meglio!" Annuì Eleonor e poi annuì nuovamente "In effetti anche io ho sonno!"
"Non è che per caso la mia principessa è un po' gelosa?" Allen guardò divertito Eleonor, poi porse la mano ad entrambe per accompagnarle di sopra "Sarò lieto di scortarvi fino alla camera."
"Non mi sta simpatica!" Ripeté Eleonor sbuffando mentre Elisabeth accennava un sorriso "Penso tu sia un po' gelosa!" Annuì “E tra l'altro mi hai rotto la linea temporale in cui te facevi la brava che ti avevo mostrato... " commentò, improvvisamente risentita. "Ogni tanto hai degli sbalzi d'umore Elisabeth, sai?" Commentò Eleonor sorridendo divertita mentre salivano le scale. "Io non ho sbalzi d'umore!" Protestò subito la strega, tirando un po’ la manica ad Allen “Vero?”
"Un po' sì... Oscilli tra la mamma, l'asociale con spocchia e un pizzico di isteria!" Annuì Eleonor continuando un po’ ad infierire. "Non ho la spocchia... Ho la spocchia Allen?" lo guardò con insistenza.
"Ecco, visto?" Sorrise Eleonor entrando in camera. Elisabeth sbuffò "Sono solo più intelligente, non ho la spocchia..." La seguì, lasciando la mano di Allen. "Ecco questa è un po' di spocchia" Allen seguì le due ragazze nella stanza con aria divertita.
"La prossima volta comunque mi lasciate scappare dalla finestra..." Cambiò discorso Eleonor mentre iniziava a spogliarsi. "La prossima volta magari un po' più di etichetta. Andrà tutto bene così!" Annuì Elisabeth aiutando l’amica a slacciarsi il corsetto dell’abito. "Concordo." Annuì Allen "Per la prossima volta facciamo un corso di etichetta."
"Io da voi due non mi fido a prendere lezioni di etichetta eh!" Sorrise Eleonor sedendosi per agevolare l’amica. "Io sono educatissima Eleonor!" Elisabeth le diede una leggera pacca sulla schiena mentre slacciava i nastri.
Allen sbuffò un po' "Ho preso anche lezioni di etichetta io." la guardò "Che poi non la usi con voi, è un altro conto."
Eleonor sorrise "sì, certo!" annuì togliendosi il corpetto, finalmente slacciato, e lasciando che l’abito scivolasse a terra.

"Vi lascio da sole" Disse Allen rimanendo sulla porta "Se volete la storia della buona notte chiamatemi." disse scherzoso uscendo, Eleonor stava decisamente crescendo e in pochi anni sarebbe sicuramente diventata una donna bellissima. Allen si allontanò dalla stanza della ragazza sorridendo. Lui dormiva qualche stanza più in là solo così da poter intervenire per qualsiasi cosa, ma era certo che sarebbe stata una notte tranquilla quella.





Note: con questo capitolo viene introdotta una delle figure femminili più forti e politicamente più potenti della storia: la regina dei vampiri. Questo piccolo scorcio sulla società delle creature della notte per eccellenza è essenziale per capire, più avanti, le dinamiche della storia. Come si può intuire dai personaggi e da quanto dicono, i nostri vampiri sono un po’ particolari. Invecchiano e si riproducono, ma tranquilli! Abbiamo cercato di rendere la cosa il più plausibile(?) possibile e presto vi spiegheremo come. Dovrete solo avere la pazienza di aspettare il secondo ciclo di storie. Speriamo vi sia piaciuto e che continuerete a leggere~
Un bacio~
  
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