“Che palle, non riesco a dormire... Ogni giorno sempre la solita storia: mi sveglio forzatamente, vado a scuola fingendo allegria, torno a casa camminando per decine di minuti vedendo sempre le stesse facce , pranzo con la solita cotoletta, passo il pomeriggio leggendo manga o giocando ai videogiochi e infine arriva la sera, la parte della giornata che odio di più... probabilmente solo perchè è il momento in cui mi scontro con la dura realtà della mia vita, una vita che mi pesa, una vita che odio. Non so da quant'è che sto disteso sul letto cercando di addormentarmi: forse minuti... forse ore. Sono stanco. Il mio corpo è stanco. I pensieri mi stritolano come le spire di un boa e non permettono al mio cervello di spegnersi, di smettere di logorarmi. Ho 17 anni e vorrei soltanto essere felice e raggiungere quella serenità che tanto ostento per godermi l'adolescenza. Non la voglio buttare via...
Perchè? Perchè non posso avere un padre come tutti i miei amici? Quando sento gli altri parlare dei propri genitori e raccontare le loro esperienze, i bei momenti passati insieme, sento un pugnale trafiggermi il petto. Un po' mi sento uno stronzo perchè alla fine un padre ce l'ho a differenza di molte persone che lo hanno perso, ma io non lo considero tale. Fin da quando son bambino non si è mai curato di me, dei miei problemi, delle mie angosce; non mi ha mai chiesto come fosse andata la giornata, come andasse con le ragazze... non gli è mai interesso conoscermi. Anche con mia madre è sempre stato un bastardo, ma questo in realtà neanche mi riguarda. È solo la conferma del fatto che è un uomo incapace di dare affetto e di amare. L'amore... vorrei tanto essere amato. Sono sicuro che una ragazza mi aiuterebbe ad uscire da questa mia oscurità. C'è stato un periodo, due anni fa, in cui ero felice: mi ero fidanzato con una ragazza per la prima volta e ebbi le mie prime esperienze. Si chiamava Giorgia, era una ragazza semplice e genuina e con lei ero al settimo cielo: non avevamo problemi,ci amavamo e il sesso con lei era una bomba. Tutto ciò svanì 1 anno fa quando il padre ebbe la brillante idea di trasferirsi lontano, molto lontano. L'aver vissuto questa serenità rende la mia vita attuale ancora più straziante poiché la nostalgia non fa altro che alimentare la mia infelicità.
Sono le due e mezza... è ora di dormire. Spero di fare qualche bel sogno, solo quello mi rimane.”

“Presto, svegliati! Ti sto aspettando,”

Apro gli occhi di sobbalzo e mi ritrovo in una stanza buia. Mi guardo intorno ma ciò che vedo è solo oscurità, un'oscurità che sembra che mi stia risucchiando. All'improvviso mi torna in mente la voce che mi ha svegliato ed esclamo :” Chi sei? Dove mi trovo? Questa non è la mia cameretta”. “ Sono qui, presto! Percorri la strada che hai di fronte e raggiungimi. Ti sto aspettando da tempo.” Incuriosito, decido di assecondare ciò che mi è stato detto e avanzo incerto tra le tenebre.