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Autore: Aiko Inochi    11/03/2017    0 recensioni
Sono trascorsi quattro anni dalla morte di Naraku. I giorni si susseguono tranquilli e sereni per Inuyasha e compagni ma la pace non durerà ancora per molto. Una particolare ragazza creerà scompiglio al villaggio e Sesshoumaru sarà portatore di cattive notizie. Una pericolosa minaccia incombe sulle terre dell'Ovest e sulle vite di tutti.
[Sesshoumaru x Nuovo personaggio]
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                       EPILOGO




L’ultimo fendente e tutti i kuma youkai giacevano a terra, sconfitti. Hasu e Shireiyama, in apprensione per i fratelli di lei, si voltarono immediatamente nella loro direzione e il sangue nelle loro vene si raggelò.
«Sesshoumaru!» Hasu si lasciò prendere dalla paura e per un attimo non reagì. Shireiyama ebbe una reazione molto simile.
La lama dell’Hakaitsume era conficcata nel ventre dell’inu youkai, che gli sottraeva l’energia demoniaca. Inuyasha poco distante, era immobilizzato da un sigillo, o qualcosa di simile, non riuscendo più a muoversi.
L’okami youkai fu il primo a destarsi, precipitandosi in soccorso di Sesshoumaru. La sua compagna non si era ancora mossa, l’avrebbe fatto sicuramente immediatamente dopo di lui, tuttavia non poteva perdere nemmeno un secondo. Non sapevano quanto rapidamente agisse la naginata né se Kyoufuumaru avesse altri metodi per difendersi.
Come Shireiyama aveva previsto, Hasu lo seguì precisamente un secondo dopo di lui.
Il loro scatto si bloccò di colpo. Con velocità straordinaria, qualcuno attaccò Kyoufuumaru. Arrivò come un fulmine blu, sollevando polvere e terra, le quali celarono la sua identità agli occhi di tutti. Kyoufuumaru balzò fuori dalla coltre di polvere, palesemente meravigliato e allo stesso tempo contrariato. L’inaspettata intromissione fece perdere la concentrazione a Katashi e i sigilli vennero spezzati.
Polvere e terra ricaddero sul suolo, mostrando il volto dell’ultimo arrivato.
«Moriko …» Hasu allargò gli occhi, sorpresa e felice di rivedere la sua allieva. Shireiyama si ritrovò a sorridere, contento di rivederla e che fosse intervenuta schierandosi dalla loro parte. Inuyasha assisteva incredulo.
«Stai bene Sesshoumaru?» Moriko gli si avvicinò, parlandogli piano.
L’inu youkai sollevò lentamente il capo, incrociando i suoi occhi con quelli di lei. Non si aspettava che arrivasse proprio in quel momento. Rivederla dopo la sua fuga e soprattutto vedere che stesse bene, che Kyoufuumaru non aveva avuto modo di farle nulla, fu come liberarsi di un peso che gli opprimeva il petto. Non sapeva nemmeno spiegarsi cosa stesse provando ma come sempre non lasciò trapelare nulla.
«Naturalmente» rispose come se fosse ovvio.
«Moriko!» Hasu e Shireiyama furono subito da lei.
«Hasu-sensei! Shireiyama! Sono tornata!» disse contenta.
«Questa volta ci hai fatto preoccupare» la rimproverò l’okami youkai.
«Per fortuna sei tornata quella di prima, eccetto l’aspetto» disse sollevata la sua maestra «quella che hai in mano?» Hasu notò la nuova katana in suo possesso.
«E’ la ragione per cui ho tardato. Ci è voluto del tempo per forgiarla» poi si rivolse a Sesshoumaru «ho fatto utilizzare la pietra di Kinko per realizzarla, spero non ti dispiaccia»
«Era tua, potevi farne quello che volevi» Moriko gli sorrise poi abbassò il capo «mi dispiace avervi fatto preoccupare e scusate se sono scappata una volta riacquistato i miei ricordi»
«Attenzione!» la voce di Inuyasha li ricordò che la battaglie era ancora in corso.
Il washi youkai non aveva preso bene l’intromissione. Ora si era aggiunto un nuovo nemico, i tre kuma youkai erano stati eliminati prima del previsto e presto anche gli youkai inferiori, impegnati nel tener a bada i ningen, sarebbero stati sconfitti. L’ultimo che gli restava era Katashi, il suo fedele servitore, il più affidabile e potente.
 «Katashi!» urlò furente Kyoufuumaru, riportando alla concentrazione il monaco.
Inuyasha, che aveva intuito cosa l’houshi stesse per fare, si alzò il fretta per fermarlo.
La punta tremante di Tessaiga si arrestò a pochi centimetri da Katashi. Inuyasha lottava per contrastare la stessa forza che l’aveva immobilizzato prima, senza successo.
«Dannazione» digrignò, non resistendo più alla pressione. Fu costretto sulle ginocchia con la lama di Tessaiga a stento sollevata.
«Ma che?» esclamò Shireiyama sentendo un peso opprimente sul corpo.
«Ha attivato un'altra volta il sigillo» constatò l’inu youkai, faticando più di prima.
«Non può essere così forte un sigillo di un ningen» per Hasu era assurdo che un semplice houshi, per quanto dotato di una grande forza spirituale, potesse tenere sotto controllo quattro youkai e un hanyou.
«Dannazione mi sono distratta» Moriko si maledisse per essersi lasciata andare a inutili sentimentalismi.
«Kyoufuumaru-sama non posso resistere a lungo. Sono troppi» nonostante le parole di Katashi, il monaco non sembrava per nulla preoccupato o in difficoltà.
«Libera la yasei inu youkai» gli ordinò «le infliggerò la punizione che si merita per avermi tradito»
La luce intorno a Moriko svanì insieme alla forza schiacciante che le impediva i movimenti. Un fremito le attraversò la schiena al pensiero di affrontare da sola il washi youkai ma era pronta a farlo. Infondo, quella era la sua intenzione fin dall’inizio.
«Katashi, ora quanto tempo puoi mantenere le barriere ristrettive?»
«Un quarto d’ora massimo. Ma vi pregherei di essere più veloce se volete servirvi ancora di me»
«Cinque minuti saranno più che sufficienti» Kyoufuumaru si dimostrò molto sicuro di se. Fin quando ci sarebbe stato Katashi a supportarlo, non doveva temere nulla.
«Non chiedo di meglio!» l’eccitazione per l’imminente scontro incominciò a scorrere nel corpo di Moriko. Ancor più di quando era umana, desiderava la battaglia e dimostrare la sua superiorità «Stavo per rinunciare all’Hakaitsume, ma se ti uccido prima che l’houshi rilasci le barriere, posso anche tenermela»
«Povera illusa! Pensi davvero che un’inutile youkai come te possa sconfiggermi?» Moriko di tutta risposta ghignò, innervosendo il washi youkai.
Kyoufuumaru spiegò le ali e i suo occhi, quasi bianchi, la trafissero: tutto dello youkai faceva trasparire la sete di sangue che albergava in lui.
Entrambi rinsaldarono la presa sulla propria arma e diedero inizio allo scontro.
Le due armi s’incrociarono con estrema potenza, la forza che infondeva Kyoufuumaru nella naginata era tale che i piedi della youkai sprofondassero nel terreno.
«Moriko sottraiti dal suo raggio d’azione!» gridò a gran voce Shireiyama.
La yasei inu youkai diede una rapida occhiata alla zona circostante alla ricerca di uno spazio ampio, poi, abbassò la sua katana, schivò ruotando di lato la naginata e fece un balzo all’indietro. Kyoufuumaru la colpì comunque con un calcio, costringendola ad effettuare una capriola per riatterrare in equilibrio.
«A quanto pare non posso sottrarti energia dalla tua katana» osservò il washi youkai «vorrà dire che dovrò ucciderti ancor prima di quel che pensassi»
Kyoufuumaru roteò l’Hakaitsume sulla sua testa. Dal movimento rotatorio si generò un piccolo tornado che indirizzò verso la youkai dai cappelli blu.
«Dann …» Moriko piantò la katana al suolo. Il vento era impetuoso ed era difficile resistere, se avesse ceduto si sarebbe trovata con le spalle al muro. Ma il pericolo maggiore, provenne dal centro del tornado, nel quale stavo volando Kyoufuumaru. Le strinse il collo con la mano artigliata, facendola cadere a terra e nello stesso tempo il vento si placò. Nella caduta, però, riuscì a usare la katana per infilzare un’ala del washi youkai. Gliela tagliò a metà, costringendolo a lasciarla. Si risollevò in fretta e incrociò nuovamente la lama della spada con la naginata. Si scambiarono diversi colpi e infine con un affondo, ferì anche l’altra ala.
«Bastarda!» Kyoufuumaru le sferrò un pugno dritto sul viso che la fece barcollare.
Il washi youkai stava perdendo la calma. Se non avesse concluso in fretta con lei, avrebbe dovuto vedersela con troppi nemici tutti in una volta.
«La pagherai» disse in un tremendo sussurro.

***

Vicino le mura del palazzo, la battaglia era giunta quasi al termine. Gli youkai al servizio di Kyoufuumaru erano quasi tutti sistemati. Mentre combattevano, ogni tanto, prestavano attenzione a ciò che avveniva ai loro compagni.
A Rin si fermò il cuore per un attimo, quando sentì l’urlo di Hasu che chiamava il fratello. Se non fosse stato per Noumu, pronto a portarla lontana dall’attacco di una mazza di uno degli youkai, si sarebbe ferita gravemente.
«Noumu ti prego bobbiamo andare da Sesshoumaru!» lo implorò.
«Non possiamo Rin» Jaken fermò ogni movimento dell’okami youkai «Sesshoumaru-sama mi ha ordinato di non metterti in pericolo» la voce del kappa tremava nel vedere il padrone impotente di fronte al washi youkai.
«Così morirà!» Rin aveva le lacrime agli occhi.
Noumu ululò catturando l’attenzione dei due che portava in groppa.
«Mo … Moriko?» la ragazza era incredula nel vederla ma non si sbagliava. 
Anche tutti gli altri si voltarono a guardare anche se per pochi secondi.
«E’ arrivata nel momento giusto» disse Sango, tramortendo uno dei nemici con l’Hiraikotsu.
«E pare sia dalla nostra parte» puntualizzò Miroku. Da ciò che aveva raccontato Hasu, non era detto che lo fosse.
«Evviva!» esultò Shippo.
«O no, Inuyasha!» Kagome non poté trattenersi nel vedere l’hanyou costretto sulle ginocchia.
«Facciamo presto e andiamo ad aiutarli» purtroppo anche se le cose stavano prendendo una buona piega, Miroku sapeva bene che non era ancora finita e che l’Hakaitsume era tuttora nelle mani del nemico.
Sei youkai si avvicinarono in modo pericoloso a Rin e gli altri pochi rimasti circondarono gli altri.
Sango e Miroku ne eliminarono due e Kagome si liberò degli altri purificandoli.
«Noumu dobbiamo liberarcene in fretta» gli disse Rin. L’okami youkai annuì e subito una leggera nebbia li circondò. Questa si propagò avvolgendo tutti gli avversari. Gli youkai si fermarono e si guardavano intorno confusi.
«Cosa hai in mente di fare?» chiese Rin. In questo modo nemmeno lei vedeva nulla.
Noumu le fece segno di reggersi forte a lui e compì un salto molto alto.
Jaken gracidò spaventato dalla sensazione di cadere mentre la ragazza chiuse per un attimo gli occhi. Quando li riaprì, si rese conto che da quella posizione, poteva vedere ogni singolo youkai.
«Ho capito! Sei un genio Noumu!» Rin incoccò la prima freccia e la scagliò. Nemmeno il tempo di vedere se il dardo fosse andato a segno, che era già pronta a scoccarne un'altra. Centrò entrami i bersagli ma dovette fermarsi un attimo. Noumu aveva perso lo slancio iniziale e stava ricadendo al suolo. Una volta con le zampe a terra, rinforzò la nebbia e saltò di nuovo. Ripeterono l’operazione un paio di volte e con l’aiuto di Jaken, tolsero di mezzo anche l’ultimo ostacolo.
«E’ fatta!»
«Forza andiamo!» all’incitamento della miko, il gruppo si mosse compatto, sempre con Sunao e Shunji a coprire le spalle.
La situazione che si trovarono di fronte non era facile: tutti i loro compagni erano rinchiusi in delle barriere che impediva loro qualunque movimento e Moriko era impegnata nel combattimento con Kyoufuumaru. I due combattenti non si accorsero del loro avvicinamento e all’inizio nemmeno gli altri tre youkai.
«Kagome» solo Inuyasha li notò e non poté fare a meno di chiamarla. Gli si avvicinarono e si accettarono che stesse bene.
«Non dovreste stare qui ningen» disse improvvisamente Hasu, senza nemmeno guardarli.
«Forse possiamo esservi utile» affermò Miroku considerando la natura di ciò che li intrappolava.
«E’ tutta colpa di quel monaco» asserì Inuyasha.
«Non è normale che riesca a fermare tutti» sostenne Sango.
«Probabilmente starà facendo ricorso a qualcosa che incrementa la sa forza spirituale» ipotizzò Miroku mentre osservava l‘alto houshi poco distante.
«Ovviamente anche lui è protetto da una barriera» disse infastidito Jaken, analizzando la situazione.
«Bene proverò a forzarla. Se distruggo la sua barriera, automaticamente verranno meno anche tutte le altre» Miroku si preparò. Arrivò ad un passo da Katashi e si concentrò.
«Cosa speri di fare, monaco?» per Katashi le cosa non andavano bene e il suo signore avrebbe impiegato più di cinque minuti per liberarsi della yasei inu youkai.
Miroku terminò di raccogliere le energie :«sai cosa ho intenzione di fare … quindi preparati!» Miroku colpì la barriera che proteggeva il monaco con la punta dello shakujo. Si sprigionarono come delle scariche elettriche ma la barriera resistette.
Per Miroku era un grande sforzo e temeva che non ci sarebbe riuscito. Il potere di quel monaco era davvero straordinario.
«Forza Miroku! Non mollare!» Shippo era al suo fianco che lo incoraggiava. 
«Kagome, usa una delle tue frecce» la giovane annuì e scoccò la freccia. La sua forza purificatrice si aggiunse a quella di Miroku ma ancora non era sufficiente.
«Vi prego Kyoufuumaru-sama fate presto! Io non resisterò ancora per molto!» Katashi era allo stremo.
L’implorazione di Katashi mise in allarme Kyoufuumaru. Era furioso con quella donna youkai che gli stava mettendo i bastoni fra le ruote. L’avrebbe uccisa e con lei tutti i suoi compagni.
«Muguen no hakai!» Kyoufuumaru gridò con forza il nome della tecnica dell’Hakaitsume. La terra davanti ai suoi piedi, fino a Moriko, si spaccò e una terribile ondata di energia la travolse. La youkai posizionò in fretta la sua katana davanti al corpo in posizione verticale. Il colpo fu tremendo e venne scagliata contro il palazzo. Lanciava piccoli versi e urla nel tentativo di sopportare il dolore. Alla fine cedette, sfondando una piccola parte del palazzo che le cadde addosso.
«Moriko!» le voci di quasi tutti si unirono in una.
“Rialzati … puoi fare molto più di questo” Sesshoumaru fissava con intensità il punto in cui Moriko era stata seppellita dalle macerie.
Dei cumuli di legno si mossero. Poterono tirare un sospiro di sollievo: Moriko si stava rialzando.
“Non è possibile” Kyoufuumaru sgranò gli occhi, furente.
Moriko uscì dalle macerie leggermente insicura sulle gambe, piena di piccole ferite e con il respiro affannato.
Sesshoumaru provò un’inspiegabile sollievo e allo stesso tempo frustrazione per non poter far nulla.
«Eheh! Se quello era il tuo colpo migliore non è abbastanza!» si vantò lei.
«Come hai fatto a sopravvivere?»
«Merito della mia spada che è in grado di assorbire parte dell’energia demoniaca e trasformarla in mia o in energia vitale» Moriko gli concesse la spiegazione pur di avere il tempo di recuperare fiato.
«Capisco. È un’ arma interessante, peccato che si sia incrinata. Presumo che ad un attacco più potente non resisterà. Se è così …» Kyoufuumaru si diresse verso Sesshoumaru. Avrebbe assorbito tutta l’energia demoniaca dell’inu youkai fino ad ucciderlo e con l’energia sottrattagli, avrebbe lanciato un attacco dieci volte più potente. Avvicinò la naginata all’inu youkai  e l’energia demoniaca cominciò a fluire nell’arma.
«No! Fermo!» Moriko capì, come fecero gli altri.
Rin ebbe paura e cominciarono ad uscirle le lacrime agli occhi. Jaken ebbe una reazione molto simile.
«Fermati! Ti ho detto di fermarti!» Moriko si precipitò, trovando forze che nemmeno aveva. Non poteva permettergli di ucciderlo. Aveva ancora una promessa da mantenere, doveva ancora dirgli tante cose.
Kyoufuumaru sogghignò trionfante. La fece avvicinare e all’ultimo la trafisse con l’Hakaitsume.
Moriko boccheggiò e un rivolo di sangue le uscì dalla bocca. I presenti si paralizzarono di colpo tale fu lo shock. Sesshoumaru la vide accasciarsi sotto ai suoi occhi, si reggeva con un braccio alla naginata e l’altro era protratto verso di lui. Le sue labbra si mossero ma non uscì alcun suono.
Un sentimento mai provato gli stava stritolando il cuore, un’ira cieca stava prendendo il controllo della sua mente e il corpo prese a muoversi, incurante del sigillo. Moriko era sempre più debole, il braccio le ricadde sul corpo e piano le palpebre si abbassarono sugli occhi blu. La rabbia di Sesshoumaru aumentava, lo sforzo che stava compiendo era eccessivo anche per lui ma proseguiva, riuscendo a muovere qualche passo. Uno sforzo in più e la barriera si infranse. Sesshoumaru tagliò di netto un braccio di Kyoufuumaru con Bakusaiga e si lanciò al suo inseguimento mentre quest’ultimo cercava di sfuggirgli, stordito.
Nello stesso momento le barriere restrittive si spezzarono. Shireiyama corse da Moriko, prendendola tra le sue braccia.
Hasu e Inuyasha affiancarono Sesshoumaru.
Vedendo arrivare i rinforzi, Kyoufuumaru decise di sferrare lo stesso attacco di prima, utilizzando l’energia sottratta allo youkai.
«Mugen no hakai!»
Sesshoumaru, Hasu e Inuyasha con le loro rispettive katana, si unirono per contrastare l’attacco. Risultò essere molto più forte del precedente: le loro mani iniziarono a sanguinare, le lame della spade fremevano come se da un momento all’altro volessero spezzarsi e il palazzo dietro di loro si sbriciolava alla pressione.
Ma resistettero e lo respinsero. Appena la grande quantità di energia svanì, Sesshoumaru gli fu addosso, gli strappò di mano l’Hakaitsume e lo trafisse con la mano artigliata.
«Non … può … essere» ansimò dolorante il washi youkai. Accadde così velocemente che faticò a capacitarsene.
«Non dovevi farle del male» sussurrò Sesshoumaru non rendendosi realmente conto di cosa stesse dicendo.
«Katashi …» Kyoufuumaru volse per l’ultima volta lo sguardo sul suo fedele servo. Era steso a terra che lo fissava. Era sfinito e presto l’avrebbe raggiunto.
«Non volevo … che andasse … così» Sesshoumaru non volle sentire altro e lo finì trafiggendolo con Bakusaiga. Il suo corpo cadde a terra privo di vita.
«Sesshoumaru!» l’inu youkai si voltò immediatamente verso Shireiyama. Sbiancò del vedere il corpo insanguinato ed esanime di Moriko. Corse da lei.
«Sesshoumaru, Tenseiga» Shireiyama non riusciva a contenere l’agitazione. Tutti gli altri erano lì vicino.
Sesshoumaru si inginocchiò e posò una mano sul volto di Moriko. Aveva un’espressione sofferente e il suo corpo stava diventando freddo.
Sesshoumaru si alzò e sfoderò Tenseiga, allo stesso modo Shireiyama si allontanò e lasciò che l’inu youkai riportasse Moriko tra loro. Hasu tremava e strinse con decisione il braccio del compagno.
Sesshoumaru vide chiaramente i servitori dell’aldilà e tagliò senza esitare.
“Apri gli occhi, Moriko” la prese tra le braccia. Il respiro gli si era fermato nell’attesa. Poi il petto della youkai si alzò e le ciglia tremarono. Moriko ritornò lentamente alla vita e la prima cosa che vide furono gli occhi di Sesshoumaru. Non li aveva mai sentiti così caldi.
«Non te ne andare più» Sesshoumaru glielo sussurrò all’orecchio quando l’avvicinò di più a lui. Moriko lo strinse forte. Non se ne sarebbe più andata.

***

«Bene procediamo a sigillare l’Hakaitsume» Miroku aveva preparato tutto per il rito da eseguire. La piuma, il frammento della sfera dell’aldilà e la campanella emisero una luce accecante, si sollevarono e si posizionarono sulla naginata. Dopo un po’ la ricoprirono di luce e svanì. I tre oggetti caddero, tornando al loro aspetto iniziale.
«Ma dove è sparita?» si domandò Shippo alquanto sorpreso.
«Forse è in un posto lontano» ipotizzò Sango.
«Dove sia andata a finire non ci interessa. L’importante è che non ricompaia più a far danni» Inuyasha non ne voleva più sapere.
«Peccato! Avrei voluto riaverla» Moriko si guadagnò un’occhiataccia di Sesshoumaru Hasu, Shireiyama e Noumu «bè non è poi così importante, infondo ho una nuova katana» aggiunse per riparare.
«A proposito da dove salta fuori?» le chiese l’okami youkai.
«Me la sono fatta fare da Totosai. Mi ha detto anche il suo nome ma non lo ricordo. Sai andavo di fretta» ridacchiò.
«Per fortuna è tutto finito! Stava diventando una cosa complicata» disse Inuyasha per porre la parola fine alla storia.
«Ora te ne puoi anche andare»
«Dannato di un Sesshoumaru! E questo sarebbe il ringraziamento per averti aiutato?» l’hanyou si stava arrabbiando.
«Nessuno te l’ha chiesto»
«Ah! Insomma!»
«Su su Inuyasha! Basta così. Abbiamo fatto quello che dovevamo»
«Ma Kagome non possiamo farci trattare in questo modo dopo tutto quello che abbiamo fatto» protestò Inuyasha.
Hasu gli accarezzò la testa «Grazie fratellino. Sei stato bravo!» Inuyasha arrossì leggermente. Si vergognava un po’ ma quel gesto da parte della sorella, gli era mancato.
«E va bene mi accontento di aver fatto una cosa buona»
«A questo punto credo sia tempo di andare» Kagome si prese sotto braccio Inuyasha e se lo trascinò verso i suoi amici «Spero di rivedervi ancora» salutò insieme agli altri.
«Moriko, Rin se vi stancate di Sesshoumaru fatevi un giro al villaggio» disse Inuyasha prima di andare.
Il fratello lo guardò malissimo e convinse Inuyasha ad affrettare il passo. Moriko e Rin risero divertite.
«Hasu poi tenere con te Rin per un po’?» le domandò Sesshoumaru.
«Sì certo»
«Eh? Ma come? Non posso ancora venire con voi, Sesshoumaru-sama?»
«Bisogna far prima riparare il palazzo e ci vorrà del tempo e tra poco sarà inverno» le spiegò paziente.
«Tranquilla Rin, torneranno presto. Il tempo di trovare qualcuno che ripari il palazzo e verrà a stare da noi anche lui» ci pensò Shireiyama a rassicurarla.
«Moriko, tu vieni con me?» il tono di voce di Sesshoumaru era tornato quello di sempre ma nascondeva una certa agitazione.
«Sì! E’ tempo di mantenere la promessa fatta» rispose «Noumu va anche tu da Hasu» l’okami youkai annuì.
«Che dite? Ci ritiriamo?» Hasu era davvero stanca e non vedeva l’ora di riabbracciare i suoi figli e tornarsene alla sua vita tranquilla.
Un po’ a fatica Shireiyama e la compagna si trascinarono tutti via.
«Sunao, Shunji, Jaken voi restate qui e attendete il mio ritorno»
«Come desiderate Sesshoumaru-sama» Jaken rispose anche per gli altri due.
«Vieni» Sesshoumaru invitò Moriko a seguirla.
Superarono la nebbia che circondava il palazzo e proseguirono verso est.
Camminavano con tranquillità l’una affianco all’altro. Sesshoumaru poteva effettivamente rendersi conto che Moriko era diventata davvero una youkai. Il suo aspetto era essenzialmente lo stesso, cambiava solo il colore dei capelli e degli occhi e lineamenti meno morbidi. Da quando era umana, era stata capace di smuovere qualcosa dento di lui, qualcosa a cui non sapeva nemmeno dare un nome.
«Ti fa male la ferita?» gli chiese a un tratto, continuando a guardare il terreno. Avrebbe voluto dirgli tante altre cose. Quanto gli fosse mancato, che era felice che fosse sano e salvo e ora che erano soli, avrebbe voluto pronunciare quelle due parole che non era riuscita a dar voce quando credeva che tutto fosse finito.
Sesshoumaru la osservò. Si preoccupava per un qualcosa che sarebbe sparito nel giro di qualche giorno, quando lei era addirittura morta. Poi vide che non era così.
Non le rispose ma si fermò di colpo costringendola a fare lo stesso e le si avvicinò. Si lasciò guidare da quel qualcosa che era nato dentro di lui e pose le sue labbra su quelle di lei.
Moriko spalancò gli occhi per la sorpresa. Grazie a lui non aveva più bisogno di trovare parole per esprimergli i suoi sentimenti.
Lo baciò. Un bacio profondo e pieno d’amore.







Salve!
E' giunta la fine anche di questa storia. Mi sono divertita e appassionata nel vivere le avventure dei nostri amici e mi sono legata a loro, come ormai ho capito che accade sempre.
Un sincero grazie per i tantissimi che hanno continuato a seguire fino alla fine, per avermi fatto conoscere il vostro parere e per le recensioni incoraggianti, anche se poche ... grazie!
Spero sia stata una lettura gradevole e che l'avventura raccontata abbia quel pochino di atmosfera che si respira nel mondo di Inuyasha.
Come è ormai è abitudine, vi saluto con un disegno (questa volta venuto per bene e molto romantico): clicca qui  
Non so se o quando ma probabilmente in futuro potrebbe arrivre un qualche altro racconto legato a "L'artiglio della distruzione -Hakaitsume" per approfondire qualche personaggio o vicenda e sicuramente scriverò altri racconti quindi .... alla prossima ;) 

  
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