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Autore: B_Tonks    11/03/2017    0 recensioni
È ora di ritornare al liceo per Kris, una nuova studentessa che arriva al McKinley e quasi per gioco, per noia e perché sente la mancanza del percorso musicale iniziato nel vecchio liceo decide di entrare nelle Nuove Direzioni. Questa è la sua storia...
Genere: Avventura, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Nuove Direzioni, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Warblers/Usignoli, Will Schuester | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Slushie in tha’ face – Bad Reputation

 

Kris batteva il piede nervosamente davanti al proprio armadietto.

“Devo calmarmi. Cosa sarà mai un’audizione per il Glee Club di un liceo dell’Ohio? Dai, sarà un gioco da ragazzi, lo faccio più per divertirmi che per altro, no?”

-Eccoti qua Kris, ti ho cercata ovunque.- Kris alzò il sopracciglio e squadrò il ragazzo davanti a lei.

-Non mi avevi detto di aspettarti qui?-

-Sì, ma non mi ricordavo di preciso dove fosse il tuo armadietto.-

-Non credo sia così difficile notarmi in un corridoio, ho i capelli fucsia, genio.- Kurt la guardò con fare offeso e lei si mise a ridere.

-Dai che scherzo.- fece sorridendo.

-Dai andiamo, prima togliamo il dente, prima va via il dolore.- concluse la ragazza.

-Hai paura?-

-Un po’, ma penso che cantare davanti ad un gruppetto di ragazzini non sia tanto pericoloso come gettarsi da un ponte appesi a un filo.-

-Tu, cosa?- Kris sorrise

-Niente di importante.- concluse la ragazza seguendo il compagno.

-Non era quella l’aula canto?- fece Kris non appena passarono una piccola aula con degli strumenti all’interno.

-Stiamo andando in auditorium.-

-Cosa?-

-C’è un’acustica migliore.-

-Sì, ma… Va bene canterò in auditorium.- sbottò lei poco convinta.

Passo dopo passo Kris arrivò al centro dell’auditorium, si soffermò a guardare ogni ragazzo davanti a lei. Kurt le sorrise e la sua amica di colore, che aveva visto il giorno prima al bar, alzò il pollice come per dire “ok”, una ragazza coi capelli castani e il naso abbastanza grosso la squadrò un attimo e la guardò preoccupata ma Kris non ci prestò molta attenzione e guardò il professore che riconobbe come l’uomo che aveva visto uscire il giorno prima dall’ufficio del preside.

-Quando vuoi ehm…-

-Kris, ehm Kristine Wayne.- l’uomo sorrise.

-Quando vuoi Kris.- la ragazza porse i suoi spartiti alla band.

-Canterò Zombie dei The Cranberries.- un sorriso divertito apparve sulle bocche di alcuni componenti maschili, la castana di prima girò la testa un paio di volte lasciandosi scappare uno stridulo e incredulo “Cosa?” Kris rise, nonostante oltre all’ukulele sapesse suonare uno strumento prettamente classico, il flauto traverso, la ragazza aveva un’anima più rock quando si parlava di canto. Fin da quando aveva ascoltato per la prima volta quella canzone aveva amato la voce di Dolores e si era ripromessa che sarebbe riuscita a farle da degna sostituta in una cover band, sapeva che era difficile fare quel brano con lo stile di canto tipico di Dolores ed era proprio per quello che l’aveva scelto.

Kris fece un cenno alla band che partì a suonare e lei iniziò a cantare di seguito.

 

But you see, it's not me
It's not my family
In your head, in your head, they are fighting

 

Guardò tutti uno ad uno, Kurt e la sua amica avevano gli occhi sbarrati e non avevano ancora visto il meglio.

 

With their tanks, and their bombs
And their bombs, and their guns
In your head, in your head they are crying

 

Il professore sorrise leggermente, i suoi occhi brillavano di una luce particolare, quasi appassionati.

 

In your head, in your head
Zombie, zombie, zombie-ie-ie
What's in your head, in your head
Zombie, zombie, zombie-ie-ie, oh

 

La mora sgranò gli occhi e si girò a guardare i suoi compagni, Kris si era lasciata andare e stava tirando fuori tutte le emozioni che aveva per rendere al meglio quella canzone. Ci fu un applauso, Kurt si era alzato in piedi alquanto esagitato, forse era fiero di aver portato un membro valido nel suo gruppetto di amici canterini e ballerini, anche il professore si alzò e la raggiunse sul palco battendo le mani lentamente fino a trovarsi davanti a lei.

-Benvenuta a bordo, Kris. Io sono Will Shuester.- fece porgendole la mano.

Kris guardò un attimo la folla, Kurt si mordeva il labbro agitato e lo stesso stava facendo la sua amica di fianco a lui, un ragazzo rasato sorrideva divertito e convinto, quello in carrozzella aveva le sopracciglia talmente sollevate in attesa di una risposta positiva che erano quasi nascoste dal ciuffo.

-Grazie mille professor Shuester.- fece stringendogli la mano e la ragazza poté notare una parte del pubblico ricominciare a respirare.

- Sei stata molto brava, non pensavo all’inizio ma ho dovuto ricredermi, sono Rachel Berry, piacere- fece la mora col nasone porgendole la mano mentre seguivano il professore di nuovo in aula canto.

-Fai così con tutti?- fece Kris un po’ fredda.

-Così come?-

-Ti stupisci per le canzoni scelte dalle persone convinta che siano troppo difficili per chiunque oltre a te ma poi ti ricredi e cerchi di fartele amiche così non ti rubano gli assoli?- fece Kris tutto d’un fiato.

-Beh… io… non intendevo… no.- fece la mora spaventata. Una cheerleader dai tratti latini dietro di loro rise divertita e Kris non poté non rispondere con un sorriso, poi si rivolse di nuovo a Rachel.

-Tranquilla, al massimo gli assoli li proverò a rubare al solista maschile, ho sempre preferito il rock alle ballad.- fece con tanto di occhiolino.

 

***

 

-Allora cosa ne pensi?- fece Mercedes alla fine della lezione che era proseguita abbastanza tranquillamente.

-Siete buffi.- rispose Kris sorridendo.

-In che senso?- fece l’altra sorpresa.

-Da quando sono arrivata qui ho osservato bene le persone, ci sono degli stereotipi sui liceali duri a morire e qui ne ho osservati un po’. E' buffo vedere tutte queste persone così diverse nella stessa stanza senza assistere ad una rissa.- fece sorridendo.

-Poi mi ricordate i violinisti dell’orchestra del mio vecchio liceo, sempre a discutere su chi si meritasse la parte da solista, inutile dire che c’era anche lì una Rachel Berry di turno.-

Mercedes sgranò gli occhi.

-Tu, orchestra della scuola? Non l’avrei mai detto.- Kris rise.

-E invece… Flauto traverso se te lo stai chiedendo.-

La ragazza si soffermò a pensare al tempo passato in sala prove della sua scuola, l’orchestra era forse una delle poche cose che rimpiangeva aver lasciato, non solo perché sognava un giorno di suonare nella Tokyo Kosei Wind Orchestra o di diventare una degna sostituta di Ian Anderson, ma anche perché lì conobbe lei, Isabelle Grayson, la prima, e forse finora unica, ragazza di cui si fosse mai innamorata.

-Wow, era bello suonare con loro?-

-Bellissimo.- fece la ragazza malinconica rivedendo davanti ai suoi occhi quel sorriso che l'aveva colpita fin dalla prima volta.

-Tutto ok, Kris?- Mercedes stava muovendo lentamente la mano davanti ai suoi occhi.

-Sì, scusa… Stavo pensando ad… niente lascia stare.- nel frattempo il resto del gruppo le raggiunse.

-Pensavo di andare a prenderci un caffè, che ne dite?- fece Kurt sorridendo. -Buona idea!- fece Mercedes.

-Dico che ci vediamo dall’altra parte del bancone, il mio turno inizia fra poco.- disse a bassa voce e con un sorriso malinconico Kris.

-A domani allora.- fece il ragazzo sorridendole amorevolmente, Kris rise e salutò il gruppo per poi dirigersi verso la moto ed andare a lavoro.


***

 

Kris camminava per il corridoio, ignara di quello che da lì a pochi minuti le sarebbe capitato, non si era minimamente accorta del gorilla con la giacca della squadra di football che si stava dirigendo verso di lei ma soprattutto non si era accorta di ciò che teneva in mano, la ragazza non riuscì nemmeno a realizzare che quel ragazzo stava andando verso di lei che sentì qualcosa di freddo e bagnato colpirle la faccia e scenderle lungo il petto.

-Ma che cazz…- il freddo aumentava, gli occhi iniziavano a bruciare e lacrimare e, mentre imprecava, la ragazza poté sentire un sapore di uva abbastanza chimico raggiungerle le labbra.

-Benvenuta nel Glee Club.- ridacchiò un ragazzo dandole una pacca sulla spalla.

-Forse avremmo dovuto avvisarti.- fece un secondo prendendole la mano e appoggiandoci un fazzoletto sopra.

-Vuoi scherzare? Se fosse stata preparata non mi sarei potuto godere il suo linguaggio scurrile, che ragazzaccia che sei.- ridacchiò il primo.

Kris si asciugò gli occhi giusto quel tanto che bastava per ritornare ad aprirli e si trovò davanti i due giocatori di football che aveva visto il pomeriggio prima.

-Io sono Finn, comunque. Ieri non mi sono presentato.- fece quello che le aveva passato il fazzoletto porgendole la mano, Kris la strinse frettolosamente battendo i denti.

-Mi spiegate che è successo?-

-Granita in faccia. Glee Club uguale sfigato, sfigato uguale granita in faccia.- fece l’altro ragazzo.

-Noah Puckerman comunque, Puck per praticamente tutti.-

-Grazie ma non me lo stavo chiedendo.- fece la ragazza con uno sguardo di sfida.

-Meglio se vai a lavarti, se si asciuga è peggio.- concluse Finn indicandole il bagno e facendo un cenno all’asiatica dark che si dirigeva verso di loro.

-Tina, Kris è stata battezzata, aiutala a pulirsi.-

Kris e Tina entrarono in bagno e iniziarono a pulire i residui di granita che colavano dal volto di Kris.

-Porc… è una delle mie maglie preferite, se non va via chiunque sia stato dovrà iniziare a sperare di non essere nato.-

Tina ridacchiò.

- Che c’è? Mannaggia, meno male ho i capelli rasati. Chi me l’ha fatto fare di ritornare al liceo, questi giovani d’oggi, non hanno rispetto per gli anziani.-

-Quanti anni avresti scusa?- fece la compagna ridendo.

-Ven… cioè diciannove.-

-E tu saresti anziana?-

-Dettagli, ho visto cose che voi ragazzini non potete nemmeno immaginare.-

-E nonostante tutto sei finita chiusa in bagno a lavarti della granita di dosso il tuo terzo giorno di scuola.- concluse Tina.

Kris sbuffò e si asciugò la faccia togliendo gli ultimi residui della granita.

-Grazie dell’aiuto comunque, non eri tenuta a farlo.-

-Hey, ci sono passata anche io, so cosa vuol dire.-

Kris annuì e prese il suo zaino per poi uscire dal bagno e dirigersi verso il suo armadietto. “Dopo tutte quelle risse nei bar una granita in faccia penso sia il male minore, sono già scappata una volta non ha senso farlo ancora, se fare quello che mi piace comporta una granita in faccia al giorno, farò a meno di fare colazione, me la servono gratis con tanto di tinta per capelli colata inclusa.” Kris sorrise del suo sarcasmo con cui cercava di sdrammatizzare le situazioni da anni ormai. Una granita in faccia era il piccolo prezzo da pagare per avere una vita vicina alla decenza e Kris in quegli anni aveva sopportato ben di più che una bibita ghiacciata in faccia.


***

 

Un tonfo a terra e uno smorzato dal materasso, Kris aveva lanciato la borsa vicino alla scrivania come suo solito e si era lasciata cadere a peso morto sul letto, alcuni del Glee Club l’avevano invitata a cena al ristorante “Il bel grissino” per farla inserire meglio nel gruppo ma la ragazza aveva rifiutato perché sapeva che sarebbe tornata a casa dal lavoro stremata.

Con la poca forza rimasta in corpo si alzò per prendere il suo ukulele con l’idea di strimpellare un po’ ma i sui occhi caddero inevitabilmente sulla custodia nera sepolta da una marea di spartiti, d’istinto la prese, lasciando cadere i fogli per terra, si sedette sulla sedia della scrivania e poggiò la scatola sopra di essa e poi l’aprì. Osservò il suo interno con gli occhi lucidi, accarezzò il metallo argenteo e freddo del suo flauto. Era da quando aveva lasciato la scuola che non lo toccava, era arrivata quasi ad impegnarlo in un momento critico della sua avventura ma poi qualcosa le aveva fatto cambiare idea: quegli occhioni nocciola da cerbiatto, quei fili dorati che incorniciavano un viso candido, quelle due fossette che si formavano ai lati della bocca ogni volta che sorrideva e rideva, uno strozzato “Belle” uscì dalle labbra della ragazza che trattenne le lacrime di malinconia.

Le mani tremanti di Kris montarono il flauto e lo portarono alle labbra. Con un grande sospiro la ragazza iniziò a soffiare nella fessura, le labbra leggermente distese sempre più rilassate, lasciò scorrere le dita sui tasti a formare prima delle scale incomplete per scaldare lo strumento e poi, una volta pronta, ad eseguire la prima canzone che le era saltata in mente. Se lo ricordava ancora come se l’avesse eseguito al primo concerto il giorno prima quel pezzo, un duetto per flauto e violino, il suo primo pezzo da solista, primo e unico, ma non era per quello che lo amava, aveva sempre preferito suonare il secondo flauto perché, per quanto suonate da sole le sue parti non dicessero niente, insieme all’orchestra quasi risaltavano e risultavano essenziali. Lo amava perché il violino solista quella volta era toccato proprio ad Isabelle.

Una lacrima scese sulla guancia di Kris mentre il fiato tremolante continuava a fare uscire quella melodia, i pomeriggi interi a provare quel brano erano ricordi indelebili nella mente della ragazza. Smise di suonare in preda ai troppi ricordi e alle troppe emozioni, posò il flauto e si diresse verso lo zaino dal quale tirò fuori il cellulare.

 

From Mercedes

Ultima chiamata, sei ancora in tempo per venire qui con noi.

 

Kris sorrise, stava proprio per chiedere se fossero ancora tutti lì.

 

To Mercedes

Arrivo.








n.d.a.
Prima di tutto mi scuso per il ritardo,è stato un periodo un po' folle perdonatemi. Ho una bella news: ho una beta, e non una beta qualunque, no, sono riuscita farmi betare da un'autrice che mi piace molto quindi sono felicissima di ciò. Detto questo ringrazio chiunque sia passato e abbia letto questa storia, ringrazio Vicky_KS che ha inserito la storia nelle preferite e stranger00 che l'ha inserita tra le ricordate, non sapete che gioia mi avete dato. Ringrazio poi proprio la mia nuova beta AmonAmarth che ha deciso di mettersi in gioco con me in questa avventura e che mi ha permesso di conoscerla e soprattutto di farmi sentire compresa quando mi partono i deliri. Detto questo vi saluto e spero che questo capitolo vi piaccia.

  
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