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Autore: mikietta    11/03/2017    2 recensioni
Ci siamo, Conan dopo un anno dalla sua trasformazione ha quasi scovato il boss dell'Organizzazione degli Uomini in Nero. La storia sta per volgere al termine e con un po' di fortuna forse riuscirà anche a riacquistare le sue vere sembianze svelando una volta per tutte i suoi sentimenti a Ran.
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Shinichi

E’ passata una settimana dalla definitiva sconfitta dell’Organizzazione. Per fortuna stiamo tutti bene. Ran è stata ricoverata alcuni giorni in ospedale per riprendersi dallo shock subito. Prima il rapimento di Goro poi l’attentato alla sua vita. E’ stato un duro colpo, le ci vorrà un po’ di tempo per ristabilirsi del tutto.

Intanto, nella confusione, Ai è riuscita ad impossessarsi di un paio di pillole del veleno che ci ha fatti rimpicciolire per riuscire a preparare un antidoto definitivo.

“Ci siamo, l’antidoto è pronto”

“Dici sul serio?”

“Certo, provalo e vedrai”

Sono tentato di prendere subito l’antidoto e mettere fine a tutta questa storia. Tuttavia, se assumerò questa pillola non potrò più tornare bambino. Voglio almeno che Ran saluti Conan per un ultima volta.

“Non è ancora il momento. Devo prima fare una cosa. Tu piuttosto? Perché non l’hai ancora preso?”

“Non credo che lo farò. Preferisco ricominciare la mia vita da capo”

“Ne sei sicura?”

“Si, immagino di sì. Sarà più facile farlo rimanendo una bambina.”

 

Esco dal Dottor Agasa e una luce accesa nella mia casa attrae la mia attenzione. Entro e vedo le scarpe di Ran lasciate davanti alla porta. Ci siamo.

Prima di raggiungerla vado nella mia camera alla ricerca di qualcosa da indossare dal mio vecchio armadio.

Apro la porta della biblioteca e la trovo seduta sulla poltrona a leggere “A study in scarlet”.

“Anche tu ti sei data a Sherlock Holmes?”

“Ehi Conan non ti avevo sentito entrare. Ma che ci fai con quei vestiti? Ti stanno enormi”

“Vedi Ran, c’è una cosa che vorrei dirti”

“Devi dirmi molte cose Conan. Per esempio come mai ti ho trovato nel bel mezzo di un’incursione dell’FBI contro una delle più pericolose organizzazioni criminali al mondo, mentre invece dovevi essere in campeggio con il Dottor Agasa”

“Io penso che tu conosca già il perché, penso che tu l’abbia sempre saputo. Ma non servono le parole adesso”.

Dicendo così, prendo l’antidoto dalla tasca e senza pensarci oltre lo butto giù.

Ran

Vedo Conan prendere qualcosa dalla tasca, una specie di pasticca, e ingoiarla.

“Conan che cosa stai facendo?”

In quel momento lo vedo accasciarsi a terra in preda a quello che sembra essere un dolore atroce.

“Conaaan! Conan che cosa hai preso? Che cosa succede?”

Corro via dalla scrivania per raggiungerlo.

“Conan rispondimi di prego!”

Gli poggio le mani sulle spalle e all’improvviso è come se il suo corpo stesse crescendo sotto di me. Vedo le sue spalle allargarsi, le sue mani ingrandirsi e le sue gambe allungarsi. Dopo alcuni interminabili secondi, alza lo sguardo. Lo guardo negli occhi e vengo pervasa da un immenso senso di pace. Shinichi.

“S-shinichi?”

Non riesco a crederci. Shinichi. Per tutto questo tempo, è sempre stato lui. Rimaniamo immobili per alcuni secondi, minuti o ore, non so dirlo. E’ come se il tempo si fosse fermato. Mi passano davanti tutti i momenti passati con Conan, e tutto prende improvvisamente un altro significato. Ripenso a tutte le volte in cui non aspettavo altro che il suo ritorno, ma anche solo una chiamata. A tutte le volte che ho pensato quanto fosse insensibile ed egoista. E invece è sempre stato accanto a me. Ogni giorno.

Incapace di stare lontano da lui un secondo in più, lo abbraccio e mi lascio andare ad un pianto estenuante e liberatorio. Dopo un anno sento crescere in me di nuovo la felicità, quella vera.

Rimaniamo così, abbracciati. Il primo a rompere il silenzio all’improvviso è lui:

“Ran mi dispiace averti mentito per tutto questo tempo, ma l’ho fatto solo per proteggerti. Per proteggerti da tutto quello a cui hai assistito l’altra notte. Quegli uomini mi hanno fatto assumere un veleno quella sera a Tropical Land, che mi ha fatto rimpicciolire. Pensavano fossi morto, ma se ti avessi raccontato tutto e poi mi avessero scoperto, avrebbero ucciso tutti quelli che erano a conoscenza della loro organizzazione. Avrebbero ucciso anche te”

Incapace di dire una sola parola, intrappolata in un vortice di emozioni, ancora una volta è lui a parlare:

“Ran, c’è anche un’altra cosa. Ho tentato più volte di parlarti: quella sera al ristorante, quel giorno in autostrada e infine a Londra. Da quando ti ho vista per la prima volta quel giorno all’asilo, ho capito subito che eri diversa. Per fare colpo sugli altri ho sempre cercato di mostrare subito il mio lato da detective, acuto e intelligente. Ma tu non ti sei mai lasciata impressionare, tu sei andata oltre la mia maschera e mi hai visto dentro. E così facendo sei arrivata dritta alle corde del mio cuore, e da quel giorno non hai mai smesso di farle vibrare. Ran… Io ti amo.”

Non riesco a credere a quello che ho appena sentito. Non so quante volte ho sognato e risognato questo momento, ma la realtà adesso supera di gran lunga qualsiasi mia fantasia.

“Sai Shinichi, da quando mi hai detto quelle cose a Londra ho cominciato a vivere in una specie di favola, ed è per questo che non ti ho mai dato una risposta, per paura di rovinare tutto. Ma adesso non voglio più aspettare. Shinichi, ti amo anch’io”

E così dicendo, ci avviciniamo e dopo un’istante interminabile le nostre bocche si sfiorano fino a congiungersi, dando vita ad un lungo e intenso bacio. Con quel bacio ci liberiamo di tutta la sofferenza, di tutti i segreti e le bugie, appropriandoci finalmente l’uno dell’altra.

Non so per quanto tempo rimaniamo così, ma vorrei che questo momento non finisse mai. Fino a che, sento nascere qualcosa dentro di me, un desiderio nuovo, sconosciuto, ma potentissimo. Gli poggio le mani sul petto mentre lui mi tira più vicino a sé.

All’improvviso le nostre labbra si separano e sento le mie gambe smettere di toccare terra. Shinichi mi avvolge tra le sue braccia mentre ci dirigiamo verso la sua camera. Lo osservo mettermi a terra e vedo un certo rossore sul suo viso, riflesso del mio. Ma adesso non c’è spazio per le parole. Così, incapace di trattenermi oltre, gli sbottono la camicia mettendogli a nudo il petto. Mi sento molto imbarazzata ma mi basta incrociare il suo sguardo per spazzare via ogni incertezza. E’ quello che voglio, solo con lui, adesso.

Lascio che mi tolga la camicetta e i pantaloni, e lo stesso faccio con i suoi. Entrambi rimaniamo un istante a guardarci e poi senza perdere il contatto tra i nostri sguardi ci adagiamo nel letto. Lascio che mi spogli completamente per poi baciarci di nuovo. Questa volta un bacio più potente e passionale. E poi finalmente lo sento entrare dentro di me, i nostri corpi si uniscono, così come le nostre anime, e insieme diventiamo una cosa sola. Annulliamo tutto quello che è stato e ricominciamo da qui. Zero è l’inizio.

 

 

Ciao a tutti! Questa mia prima fanfiction è giunta al termine. Spero che vi sia piaciuta, soprattutto quest’ultimo capitolo che è quello a cui tenevo di più e che mi ha fatto anche un po’ emozionare. Mi auguro di aver fatto emozionare un pochino anche voi :). Alla prossima storia! Un bacio <3

   
 
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