Lance si siede a Corvonero con un sorrisetto. Si passa una mano nei capelli che non ha pettinato granché, ma la cosa non lo turba.

Il primo sguardo - ha ignorato tutti perché ha l’umore alle stelle - lo dedica alla tavolata dei rosso-oro cercando Keith. Arriccia il naso quando lo vede con la testa seppellita sotto le braccia. Accanto, Shiro ha le mani sulla faccia ed è scosso da un tremore che Lance non comprende.

Visto che non c’è scappata alcuna occhiatina eloquente o occhiolino mandrillo, il brunetto riporta la sua attenzione alla colazione, ma incrocia prima Pidge e la sua espressione costipata, con le labbra premute tra loro e gli occhi che continuano a fare su e giù sulla figura del compagno di casata.

“Sì?” dice Lance accattivante, versandosi una tazza di caffè. “Vuoi chiedermi qualcosa?”

Il ragazzo si accorge in quel momento che metà dei suoi compagni si sono girati a fissarlo. Sono divertiti, una manciata sbigottiti e gli altri bisbiglianti. Lance ha la sgradevole impressione di perdere un po’ della baldanza con cui è uscito dal dormitorio. Hunk, mollando i compagni Tassorosso, si siede di fianco a Pidge.

“Amico, congratulazioni?” ridacchia e alza un calice di succo di zucca.

Lance ora si sente davvero disorientato.

Alle sue spalle, dai Grifondoro, scoppia un boato di risate; Keith è rosso e sembra voler zittire lo sganasciarsi di Shiro con le mani e il brunetto nota qualcosa fuori contesto, ma non capisce cosa.

Torna a guardarsi intorno mentre si sente al centro dell’attenzione.

“Insomma! Che avete tutti!?”  

Pidge non si trattiene più e quasi si cappotta dalla panca nel ridere.