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Autore: Dark Legend Trainer    11/03/2017    0 recensioni
Una volta tornato dal suo tirocinio a Sinnoh, Gary Oak ha capito che la sua strada non era la stessa di suo nonno. Dentro di lui premeva ancora quella voglia di competere e di primeggiare. È per questo che è diventato Capopalestra. Il migliore al mondo del suo genere.
È per evitare polemiche che ora si fa conoscere come Blue, l'Allenatore Imbattuto
Genere: Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blu, Gary
Note: AU, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Manga
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Palestra di Smeraldopoli (Kanto) 15:16



"Ehi, è qui che si trova il Capopalestra più forte della regione?" domandò appena entrato nell'edificio un ragazzo alto di diciott'anni, con capelli ricci mori e occhi verdi.
Non vedendo nessuno, si guardò intorno alla ricerca di segni di vita. Il sito diceva che la palestra era aperta dalle 14 fino alle 18 quel giorno.
L'interno era molto ampio, proprio come si aspettava viste le dimensioni ingenti della palestra, con un enorme campo di battaglia nel mezzo. Lo sfidante, non vedendo nessuno, proseguì verso una porta semiaperta che, con suo grande stupore, dava su un gigantesco cortile interno, con quattro alberi abbastanza alti, qualche grossa roccia ed un lago di medie dimensioni. E, soprattutto, pieno di Pokèmon di vari tipi, evoluti fino al loro massimo stadio finale.
Il primo a voltarsi nella sua direzione fu un Arcanine che, dopo averlo annusato, emise un ululato per richiamare l'attenzione generale su di lui.

Un attimo dopo, un ragazzo di circa 1,75 di altezza con una ciuffo castano ed occhi dello stesso colore emerse dal gruppo di Pokèmon, accompagnato da un Ivysaur.
"Ciao, sei per caso uno sfidante?" chiese al ragazzo diciottenne.
"Sì, mi chiamo Artur e sono qui perché vorrei affrontare il Capopalestra di cui si vocifera tanto. Dicono che sia un osso duro".
"Già - disse l'altro sorridendo - Dicono sia il più forte Capopalestra al mondo".

Ci fu un attimo di silenzio.

"Sai dove posso trovarlo?" chiese ingenuamente lo sfidante.
Il ragazzo castano sorrise di nuovo.
"Piacere, puoi chiamarmi Blue. Sono il Capopalestra di Smeraldopoli"

Artur rimase sbigottito.
"Sei... tu... il Capopalestra? Ma... sei più piccolo di me!"
"Beh, ho 16 anni è vero ma non vedo cosa ti stupisca tanto. Molti Capipalestra non sono maggiorenni".
"Diciamo che mi aspettavo qualcuno di più... adulto. Mi aspettavo di trovare... non so, un veterano" disse imbarazzato.
"Capisco..." rispose pacato Blue chiamando a raccolta sei dei suoi Pokèmon, per l'esattezza un Pidgeot, un Nidoking, uno Skarmory, un Sandslash, un Golduck e un Magmortar. Si voltò poi verso lo sfidante e gli chiese: "Quante medaglie di Kanto possiedi?"
"Ehm... a dire il vero neanche una. Sono un allenatore di Jotho e mi sono allenato là per... due anni ormai. Possiedo tutte e otto le medaglie della mia regione comunque. Sono a Smeraldopoli perché vorrei iniziare da qui il mio viaggio per Kanto".

Blue rimase impassibile e disse ai due Pokémon uccello e a Nidoking di tornare alle loro faccende.
"In tal caso mi affronterai in uno scontro sei contro tre. Se vincerai ti darò la Medaglia Terra"
Detto ciò rientrò in palestra scortato da Sandslash, Magmortar e Golduck. Artur lo seguì, un pò stupito dalla decisione del ragazzo che, a prima vista, si stava rivelando abbastanza superbo per avere solo sedici anni.

Un secondo dopo, i due combattenti erano già ai propri posti.
"Comincia tu Sandslash" disse il più giovane.
"Vieni fuori Dewgong!" disse Artur.
"Levitoroccia, poi Danzaspada" ordinò Blue.
"Geloraggio!" Un attimo dopo, l'otaria congelò le rocce fluttuanti che, tuttavia, sembravano ancora in azione. Sandslash intanto si era circondato di un'aura rossa e rapidamente si portò al fianco di Dewgong mentre questo aveva appena smesso di eseguire la sua mossa Ghiaccio.
"Frana" disse secco Blue.
L'otaria non riuscì a difendersi. Erano già 1-0.
"Ritorna. Vai Tyranitar!" disse Artur stupito dalla facilità con cui il riccio aveva sconfitto il suo tipo Acqua. Certo, lo aveva colto di sorpresa, ma non si sarebbe lasciato sconfiggere così presto.

Non appena il dinosauro in miniatura fece la sua comparsa in campo, le rocce ghiacciate lo colpirono alla schiena e questo, ruggendo, fece iniziare una tempesta di sabbia che avvolse il campo.
"Non rendermi le cose così facili. Terremoto" disse pacato Blue.
"Difenditi con Neropulsar!"
Il riccio battè le zampe per terra, generando una massa di detriti che si diffuse ad onda, spazzando via il raggio d'oscurità del semileggendario di Jotho e segnando il secondo punto a favore per il Capopalestra.
"Ma... come..." -balbettò Artur- "Dannazione, rientra Tyranitar. Vai Ursaring".
"Il tuo Tyranitar non era al livello del mio Sandslash... Terremoto di nuovo"
Una seconda onda sismica colpì il terreno bloccando l'orso bruno che si stava avvicinando sguainando gli artigli e abbattendolo prima che potesse anche solo sfiorare Sandslash.
3-0.
"Come... come fai ad essere così forte?" chiese Artur sotto shock.
Sandslash si era aumentato l'Attacco, vero, ma non pensava che sarebbe stato in grado di spazzare via la sua squadra com così tanta leggerezza.

"Allenamento. Ho fatto in modo che tutti i miei Pokèmon fossero su uno stesso livello. Due anni fa... ho subito una dura sconfitta... ed ho capito che dovevo diventare più forte. Ora il mio Pokèmon più forte è un Blastoise al livello di combattimento 75 mentre i miei Pokèmon più deboli non scendono sotto il 68. Ad eccezione dell'Ivysaur che hai visto poco fa. Lui è la mia ultima aggiunta e spero diventi un Venusaur in poco tempo".

Nel dire ciò, Blue ritirò Sandslash, che si sedette tra le riserve alle sue spalle insieme a Golduck, mentre il suo allenatore chiamava in campo Magmortar.
"La sabbia mi ha stancato. Giornodisole"
Un piccolo sole in miniatura iniziò a risplendere nella sala spazzando via la tempesta di detriti.
"Quindi... è per questo che usi solo tre Pokémon? Per dare un vantaggio all'avversario?"
"Diciamo che così è più divertente - rispose il castano - Per me" aggiunse sogghignando.
"Riusciremo a recuperare vedrai... forza Rapidash!" disse il più grande dei due, cercando di non demoralizzarsi.
"Ti va di giocare con il fuoco eh? Magmortar preparati"

Le Levitorocce scattarono, facendo al Cavalfuoco danni ingenti fin da subito. "Usa Rimbalzo unito a Pestone!"
L'unicorno eseguì un balzo enorme ed in seguito piombò al suolo colpendo con tutti è quattro gli zoccoli Magmortar che accusò il colpo cascando al suolo... per poi rimettersi in piedi togliendosi di dosso la polvere con indifferenza.
"Una bella combinazione, il mio Magmortar al livello 71 ha avuto quasi qualche difficoltà a subirla. Ma, ripeto, non sei ancora al mio livello. Fulmine".

Rapidash venne colto mentre cercava di eseguire un'Agilità. La sua velocità non lo salvò dalla saetta che lo folgorò cinque secondi dopo. Provo a restare in piedi sugli zoccoli, ma un secondo Fulmine lo colpì senza pietà mentre provava a compiere un secondo balzo.
Cascò a terra segnando un 4-0.

Blue guardò Artur e gli chiese: "Quali Pokèmon hai ancora?"
Questo, rassegnato, disse: "Un Rhydon ed uno Scizor..."
"Immagino tu abbia intuito che Magmortar conosca Solaraggio".
"Dopo il Giornodisole era scontato... credo... credo che basti così. Hai vinto".

Ci fu un secondo attimo di silenzio.
Blue si diresse verso Artur stringendogli la mano.
Il diciottenne si vide consegnare la Medaglia Terra da quel ragazzo più piccolo di lui eppure molto più abile nelle battaglie. Lo guardò confuso.
"Vedi, a volte non serve vincere per dimostrare di essere gran Allenatori - disse accarezzando Ivysaur, appena entrato nella sala insieme ad altri Pokèmon spettatori - A volte sono gesti di consapevolezza come questi, che ci aiutano ad essere più forti. Il fatto che tu tenessi più ai tuoi Pokèmon che a questa medaglia... è di per sé una buona ragione per consegnartela".
"Grazie" disse il più grande, uscendo dalla palestra in rigoroso silenzio, promettendo a se stesso che si sarebbe allenato di più, visto il divario di forza tra lui e un esperto.
Le Levitorocce gelate si fracassarono al suolo, poi ritornò a regnare il silenzio.

Gary Oak aveva vinto di nuovo.
Era la sua 212esima vittoria di fila da quando era tornato da Sinnoh, dal suo viaggio come tirocinante ricercatore Pokèmon. La sconfitta contro Saturno del Team Galassia gli aveva fatto capire quanto si fosse arrugginito dopo la Lega di Jotho.
Quel giorno aveva capito che la sua strada era un'altra. Lui voleva apprendere di più sul mondo dei Pokèmon, ma non diventando un ricercatore, come suo nonno. No, lui era un combattente, uno che adorava misurarsi con gli altri. Era un agonista.
Quando al suo ritorno a Kanto seppe che la Palestra di Smeraldopoli era passata temporaneamente nelle mani di Agatha, decise di fare il corso per diventare Capopalestra superando varie prove scritte. Poi, giunse alla prova pratica.
Doveva sfidare Agatha in un uno contro uno.

Gary guardò il suo Porygon Z creare un campo digitale attorno al campo di battaglia distrutto dai due Terremoti di Sandslash. Lo stava riparando utilizzando i suoi poteri da Pokèmon informatico in combinazione con Psichico.
Porygon Z.
Lo stesso Pokèmon che aveva schierato contro Agatha per provare a sopraffarla. Porygon Z conosceva Congiura, Tripletta, Psichico e Neropulsar, mosse perfette per contrastare i tipi Veleno e Spettro della Superquattro.
Eppure in quella lotta, l'Arbok di Agatha aveva avuto la meglio con una rapida accoppiata di Bagliore, Arrotola e Sporcolancio.
Gary era stato battuto... ma Agatha aveva visto in lui qualcosa. Un "impellente bisogno di primeggiare" aveva detto quella. Fu una soddisfazione per lei vedere che il nipote del suo accerrimo rivale voleva tornare a dedicarsi alle lotte.
Fu così che divenne Capopalestra di Smeraldopoli. Su consiglio di Agatha e di sua sorella Margi, tuttavia, si rese conto che sarebbe passato come raccomandato se la gente avesse saputo che il nipote di Oak ora era Capopalestra. Un tempo era fiero di esserlo. Era fiero di andare in giro in limousine anzichè a piedi, affiancato da modelle. Si credeva superiore agli altri perchè più ricco e privilegiato. Poi era cambiato. Dopo la Lega di Kanto era cresciuto, capendo quanto fosse stato ridicolo ed inutilmente vanitoso all'esordio.
Per evitare che la gente lo disprezzasse come a quei tempi decise di mascherarsi dietro ad un nome d'arte. Si era chiamato Blue. Molti dicevano per via del suo Blastoise, sempre insieme a lui, altri dicevano che volesse spacciarsi come nemesi di Red, il Campione di Kanto. La verità era un'altra.
Era il suo colore preferito.

All'inizio fu dura dover essere sempre presente in palestra, nonostante le sfide durassero pochi minuti. Si era preparato al massimo con la sua squadra per affrontare il corso e già all'inizio possedeva una buona parte di essi al livello 60, che non era affatto male. Si rese conto che sfidare gli avversari in scontri da sei contro sei era poco eccitante per lui. Così decise di far scegliere agli sfidanti i loro avversari tra sei Pokèmon scelti da lui.
Voleva divertirsi come quando era solo un ragazzino.
Dopo tante lotte era ancora imbattuto e questo gli era valso il titolo di miglior Capopalestra al mondo.
Nessuno di questi era mai rimasto senza una sconfitta per duecento volte di fila...
Lui era diverso dagli altri. Preferiva allenare tutti i suoi Pokèmon e sfidare solo avversari forti. Non era come gli altri. Non aveva vari Pokèmon da schierare a seconda del livello degli sfidanti, a differenza dei suoi colleghi. Lui schierava subito il meglio che aveva.
Per questo motivo, donava medaglie solo a persone che gli davano l'impressione di essere Allenatori degni di questo nome o che riuscivano se non altro a farlo impegnare giusto un pò.

Pensò che il merito del suo successo e della sua capacità di individuare i soggetti meritevoli alla medaglia lo dovesse un pò anche al suo ex rivale Ash Ketchum, in quel periodo impegnato a Unima. Pensò che sicuramente avrebbe portato da quel viaggio dei Pokèmon non evoluti. Lui era fatto così, se questi non volevano evolversi lui li lasciava fare.
Guardò il suo Ivysaur, non vedendo l'ora che diventasse un Venusaur. Aveva già un Blastoise di tutto rispetto e si era procurato anche un Charizard. Si chiedeva se fosse egoista ma poi si disse di no. I suoi Pokèmon erano come lui, desideravano essere più forti e scoprire sempre qualcosa di nuovo di se stessi. E lui in quanto Allenatore mirava a renderli più potenti di quel che sarebbero stati normalmente.
Pensò che fosse Ash ad avere torto, in quanto bloccando l'evoluzione bloccava anche la loro crescita.
Ad un certo punto Porygon Z emise un suono acuto, interrompendo di colpo i suoi pensieri.

Blue si voltò verso di lui e poi verso l'ingresso, vedendo una ragazzina entrare in palestra un pò spaesata.
"Ehm... buongiorno. Mi chiamo Sandy e sono qui per sfidare il Capopalestra".
Per fortuna Porygon Z aveva già reso disponibile il campo per una nuova sfida, notò Gary, per poi chiedere quante medaglie avesse la sfidante. Questa rispose che ne aveva tre ma che possedeva ben sei Pokèmon.
Gary decise di andarci leggero e usarne solo uno anzichè tre come suo solito. Al livello 70 naturalmente.
Qualcosa gli diceva che presto avrebbe vinto la sua 213esima battaglia di fila.
E fece un sorrisetto arrogante, tipico del Gary Oak ragazzino che era sempre presente in lui.







Ciao a tutti! Volevo scrivere questa storia come spin off di una mia serie ormai messa da parte chiamata "I am the Best Pokèmon Master" dove ho provato a mischiare anime con manga. Nella mia long Gary doveva fare da mentore ad Ash una volta tornato da Unima ma il finale della stagione animata e la poca ispirazione mi hanno fatto abbandonare quel progetto. In questa storia parlo di quello che è successo al nipote di Oak, uno dei miei personaggi preferiti dell'anime, una volta tornato da Sinnoh. Non ce lo vedevo a fare il professore e così l'ho reso il Blue che abbiamo conosciuto con rosso/blu e ritrovato in sole/luna, affiancato ai Pokèmon del personaggio dell'anime, del gioco, del manga e pure di Pokèmon Stadium (Gengar, Miltank e Clefable, Slowbro e Mamoswine) dato che nel cartone possiede una gran varietà di Pokèmon di cui conosciamo solo una parte. Spero che questa breve storia vi sia piaciuta e un grande grazie in anticipo a coloro che vorranno lasciare una recensione :)

Dark
  
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