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Autore: Briseide12    12/03/2017    1 recensioni
Disoccupata anche in Amore, racchiude le riflessioni e le comiche peripezie di una ragazza come tante in cerca di tutto
Genere: Comico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Di mattina, passeggiare in città, trasmette sempre sensazioni nuove e a seconda del momento della giornata che si sceglie per camminare, si incontrano persone e abitudini differenti.
Ad esempio la mattina è dedicata agli anziani e a qualche giovane sporadico (mi inserisco nella lista), ogni angolo è invaso dal testimone di Geova di turno che appena riconosce una faccia tranquilla s'infonde il coraggio di scambiare qualche parola, cercando di sorprendere con domande senza risposta a cui solo il loro Dio può rispondere.
Le persone anziane sono le più divertenti, soprattutto quando hai un appuntamento e sei in ritardo, sembra che loro lo percepiscano e con un istinto innato, dedito all'ingombro si posizionano al centro del marciapiede assumendo un'andatura oscillante che impedisce qualsiasi pensiero di sorpasso. In quel momento ti ritrovi lì dietro di loro, vittima inconsapevole e non sai come agire, si opta per il rallentamento con la speranza di distanziarli (con la strana sensazione di essere scambiati per dei ladri), oppure si rischia la vita, tuffandosi in mezzo alla strada pur di arrivare in tempo.
Quando ero più piccola, penso elementari, se non andavo a scuola e uscivo con mia madre mi sentivo osservata da ogni singolo adulto che nella mia mente avrebbe gridato da un momento all'altro << Perchè non sei a scuola?>>; crescendo ho imparato che non importa a nessuno, anzi vedere un bambino rallegra sempre la giornata.
I miei preferiti, tra i bambini del mattino, sono quelli che si aggirano tra i 2/3 anni che solitamente sconvolgono con domande semplici, ma a cui nessun adulto pensa mai. Un esempio, quando ero in stazione, un bambino afferra per mano la madre e con la voce incerta chiede perchè ci fossero delle pietre tra le rotaie del treno, la madre lo ignora ed io penso << Quel bimbo è un genio >>. Avevo aspettato il treno diverse volte e mai mi ero guardata davvero intorno, quando cresciamo i nostri pensieri ingombrano totalmente la nostra mente tanto da impedirci di osservare realmente quello che c'è intorno a noi.
Gli ultimi che popolano la mattina sono gli immigrati che stazionano dovunque e rappresentano il paesaggio cittadino, soprattutto delle ore 16. Molto spesso quando mi trovo fuori a quell'ora, mi sembra di trovarmi in un altro stato e in quel momento penso che il mondo che io conosco e il mio senso di appartenenza ad una nazione invece che ad un'altra, sia dovuto a tutte le persone che inconsciamente incrociamo, durante la nostra camminata che ci ricordano di essere in un posto conosciuto e nostro.
   
 
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