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Autore: Soul Mancini    12/03/2017    2 recensioni
Questa è la storia di un gruppo di ragazzi molto diversi tra loro, ma uniti da una grande amicizia.
Insieme, sotto il sole californiano, combineranno follie, si lanceranno sfide, si aiuteranno e si confronteranno. Tra intrecci amorosi impossibili, avventure sempre nuove e appassionanti e accese discussioni, i ragazzi vi terranno compagnia e vi coinvolgeranno in un anno scolastico pieno di colpi di scena ed emozioni.
♥ NOTE:
Ciao! Ho iniziato a scrivere questa storia tempo fa, spero che vi piaccia! Vi avviso già da ora che i primi capitoli sono stati scritti quando avevo undici/dodici anni e non li ho voluti modificare, quindi sono un granché, ma spero che la trama possa piacervi e incuriosirvi lo stesso! ;)
Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate, accetterò di buon grado anche le critiche!
Buona lettura! :3
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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ReggaeFamily

Capitolo 29



Il weekend era trascorso tranquillamente: il giorno dopo la festa gli organizzatori si erano recati nella sala in cui si era tenuta per riordinare e pulire, ma alla fine anche Lionel e Marta avevano insistito per dare una mano e tutti insieme avevano trascorso un piacevole pomeriggio all'insegna delle chiacchiere e delle risate.

Marta, con il suo carattere espansivo, riusciva ad andare d'accordo con tutti; anche Alex nutriva un insolito rispetto per quella ragazzina che conosceva da anni e che era sempre riuscita a tenergli testa.

Lunedì le lezioni trascorsero in fretta e alcuni professori permisero perfino all'ospite di seguire le spiegazioni insieme a Lionel, altrimenti da sola nel campus deserto si sarebbe ritrovata a vagare a vuoto e avrebbe finito per annoiarsi.

Nel pomeriggio, alle quattro, il ragazzo si sarebbe dovuto recare al maneggio per la prima volta. Ben aveva prenotato gli appuntamenti di lunedì dopo aver fatto una breve indagine: il giorno dopo in genere Lionel frequentava corsi abbastanza leggeri, quindi non avrebbe dovuto svolgere compiti eccessivamente numerosi o impegnativi.

Marta, tu con chi resterai quando sarò lì? Io devo andare con Ben” le domandò lui un quarto d'ora prima di lasciare i dormitori maschili.

Si trovavano all'interno della stanza del ragazzo e lui, seduto sul letto, si stava infilando il paio di scarpe più comode e resistenti che possedeva.

La ragazza ruotò su se stessa per esaminare con attenzione la camera, poi lo osservò con la testa inclinata leggermente da un lato. “I tuoi amici sono simpatici, starò con loro! Che problema c'è? Divertiti e non pensare a me!”

Dovrò chiedere a Cat di tenerti d'occhio, di te non ci si può fidare!”

Cat è davvero una brava ragazza. Sono felice che il mio amichetto d'infanzia abbia perso la testa per una così!” affermò Marta, ridacchiando maliziosamente.

Lascia stare. Sto cercando in tutti i modi di dimenticarla, non ho speranze” si rabbuiò lui con un sospiro.

Scusa, non volevo ricordartelo! Parliamo d'altro: l'unica che non riesco a inquadrare è Lisa. Ma che ha quella ragazza? Ride e grida sempre, sembra una bambina di cinque anni... non per male eh, è solo che non riesco a capire il suo comportamento.”

Lisa è particolare, sono in pochi ad andare d'accordo con lei. All'inizio sembrava solo un po' immatura e ingenua, poi durante l'anno è peggiorata e ora ha questo atteggiamento abbastanza fastidioso. Pensa che Cat è in stanza con lei e sono amiche nonostante tutto” raccontò Lionel, mettendosi in piedi e dirigendosi verso la porta.

A quattordici anni ci sono cambiamenti di questo tipo... ma se divento come lei, ti prego, dammi una botta in testa: magari rinsavisco!”

Lui scoppiò a ridere, contorcendosi per indossare il giubbotto in similpelle.

Invece Ben e Tiffany sono una forza, io ce li vedrei bene come coppia, non trovi? Ma Ben è il ragazzo di Lisa, giusto?”

Prima di lasciare la stanza, Lionel riassunse la storia del tradimento di Lisa. Le aveva accennato quella faccenda una volta, ma per messaggi era difficile da spiegare e quindi non era sceso nei dettagli.

Okay, quel minimo di simpatia che provavo per Lisa si è dissolto improvvisamente nel nulla. Ben è un ragazzo troppo caro, glielo si legge negli occhi, non ci si può approfittare di lui in questo modo!” affermò lei indignata.

I due stavano attraversando il corridoio deserto e continuarono a parlare delle impressioni che lei aveva avuto della scuola e degli studenti finché non si ritrovarono all'aria aperta.

Ragazzi!” attirò la loro attenzione Tiffany, raggiungendoli. “Stavo proprio venendo a cercarvi! Non mi andava di lasciare Marta da sola.”

Tiffany, grazie, sei stata molto gentile! Allora buona fortuna Lion, dopo mi racconterai tutto, okay?”

I due si strinsero in un abbraccio e lui le raccomandò di non combinare guai.

Che ne dici di andare a prendere qualcosa al bar? Sta cominciando a fare caldo, secondo me un bel gelato ci sta!” propose la più grande mentre si allontanavano.

Sì, gelato! Mi piacciono le tue idee, Tiff!” accettò l'altra con entusiasmo.


Davvero Alex ti importuna? Oddio, non ti invidio!”

Ti giuro che non lo sopporto più, è così insistente! Ma è sempre stato così?”

Le due ragazze, dopo aver acquistato un cono gelato a testa, erano nuovamente uscite al sole e cercavano con lo sguardo un posto soleggiato in cui potersi posizionare a consumare la loro merenda.

Nel frattempo si erano ritrovate a chiacchierare del più e del meno come amiche di vecchia data fino a giungere a un tasto dolente: Alex.

Io lo conosco più o meno da sette anni e ti posso assicurare che è sempre stato un tipo tosto, ha sempre avuto un carattere pessimo e sgradevole; insomma, tutto il contrario di Lion. Ma ultimamente penso che sia peggiorato: vuole ostentare il suo essere duro e arrogante perché è un adolescente in preda agli ormoni, oppure crede che questo metodo sia efficace per conquistare le donne!”

Tiffany scoppiò a ridere di gusto. “Tutta scena secondo me, non lo vuole nessuna!”

Hai ragione! Tra l'altro sembra avere un'ossessione per te, quindi dubito vada a cercarne altre!” convenne Marta.

Le due si sedettero sul bordo di un'aiuola e cominciarono a gustare il loro gelato.

No, mi sono sporcata! Che cretina che sono...” esclamò Tiffany dopo qualche secondo, osservando con la fronte aggrottata la piccola macchia bianca sui suoi jeans.

Vuoi un fazzoletto? Ti serve aiuto?” si preoccupò subito Marta, rovistando nella sua borsa con la mano destra e tenendo il cono con la sinistra.

Mi conviene andare in bagno. Potresti tenermelo? Ci metto un attimo.”

Marta rimase da sola sul basso muretto dipinto di bianco con due coni gelato in mano. Sperò che quello di Tiffany non si sciogliesse troppo nel frattempo.

Cominciò a osservare i ragazzi che stazionavano nei tavolini all'esterno del bar, intenti a chiacchierare, studiare o semplicemente crogiolarsi sotto il sole primaverile. Marta aveva adorato fin dal primo momento quella scuola per l'atmosfera serena e festosa che si respirava in ogni momento della giornata; i ragazzi erano circondati dal verde che s'innalzava dalle numerose e grandi aiuole, l'orizzonte era dominato dal mare che profumava l'aria per tutto l'anno e le viottole che si snodavano per tutto il cortile facevano pensare a una piccola cittadina composta solo da giovani.

Un ragazzo attirò la sua attenzione: occupava un tavolino da solo e fissava con sguardo vacuo un libro aperto, senza realmente donargli attenzione. Sembrava parecchio annoiato e ogni tanto si guardava attorno, sperando di riconoscere qualche faccia nota.

La ragazza era sicura di averlo visto da qualche parte, ma non ricordava dove. Possibile che si trattasse di un partecipante alla festa di Lionel? Aveva solo un modo per scoprirlo; magari il suo gesto sarebbe servito anche per distrarlo, le dispiaceva vederlo da solo nonostante non lo conoscesse.

Si alzò e si diresse verso di lui senza nessuna esitazione. Il ragazzo biondo parve accorgersi del suo arrivo, ma non sollevò del tutto il capo nella sua direzione, si limitò a lanciarle rapide occhiate con la coda dell'occhio.

Ciao!” esordì Marta con un amichevole sorriso.

C-ciao” balbettò lui, a disagio.

Ho un dubbio: per caso tu sei un amico di Lionel?”

Ehm... non proprio, ci conosciamo.”

Ah, allora probabilmente ho ragione: ecco dove ti ho già visto, alla sua festa di compleanno. Scusa la domanda un po' scema, ma m sembrava di averti già visto!”

Lui posò finalmente i suoi occhi grigi sul viso di lei e si illuminò all'improvviso: “Sbaglio o tu sei l'amica di Lionel? Quella che è apparsa dal nulla...”

Marta ridacchiò. “Esatto, in persona! Mi chiamo Marta, tu invece sei...?”

Angel” si presentò lui, tendendole una mano; ma fu costretto a ritrarla quando constatò che lei le aveva entrambe occupate.

Ti sei comprata due gelati? Come fai a mangiarli?” chiese allora perplesso, facendosi sfuggire un sorriso divertito per le parole che aveva appena pronunciato.

Macché, uno è di Tiffany che si è spostata un attimo... perfetto, si sta sciogliendo... e adesso come faccio?”

Marta, eccoti, non ti trovavo più! Quel gelato è in condizioni pietose, dallo a me che lo rimetto a posto! Attenta, ti stavi per sporcare per colpa mia!” intervenne Tiffany, sopraggiungendo e recuperando subito il suo cono impiastricciato di panna. “Oh, ciao Angel! Com'è che ti ho notato solo ora?”

Ciao Tiffany, veramente anche io ho scoperto che eri qui solo quando Marta ti ha nominato.”

Beh Angel, tu devi stare a guardare mentre noi mangiamo? Ti piace il gelato?” esclamò la più piccola.

Sì, ma veramente io...”

Dai, andiamo, così lo scegli!” tagliò corto lei con un sorriso raggiante.


Povera Tiff, mi hanno detto che ha dovuto studiare moltissimo in questo periodo per via di una relazione e ora ha di nuovo un sacco di compiti in classe!” commentò Marta, osservando Tiffany che si dirigeva verso i dormitori femminili. Dopo circa un'ora trascorsa insieme a Marta ed Angel era dovuta fuggire perché il giorno dopo avrebbe dovuto sostenere una verifica e doveva finire di studiare qualche pagina.

Oh sì, scrivere quelle dodicimila parole è stato un problema. Infatti io non le ho scritte.”

Si erano fatte ormai le cinque e mezza, ma Lionel non si era ancora fatto vivo. Angel, nonostante l'imbarazzo, si era offerto di fare compagnia alla ragazza. In fondo si era trovato bene con lei, ci aveva chiacchierato anche grazie all'aiuto di Tiffany, ma non era sicuro di riuscire a sostenere una conversazione anche una volta da soli.

Hai consegnato un foglio bianco?!”

Non ne avevo voglia, e poi per la scrittura e materie del genere sono negato.”

Però i vostri professori mi sono sembrati abbastanza in gamba, ho assistito ad alcune lezioni. Sai, questa scuola è mitica sotto tutti i punti di vista; da quando ho saputo che Lion l'avrebbe frequentata ho cercato in tutti i modi di convincere i miei genitori perché iscrivessero anche me, ma non ho ottenuto risultati. Dicono che costa molto farmi vivere qui e poi sarebbero preoccupati per me, hanno paura che combini qualcosa” gli confidò Marta.

È normale che i tuoi genitori si preoccupino, non è una decisione facile mandare i propri figli a studiare fuori.”

Ahi, hai una cicatrice sul polso! Ti sei fatto male?”

Quelle parole fecero sobbalzare Angel, che solo in quel momento si accorse di avere una manica leggermente sollevata. Marta aveva posto quella domanda con innocenza, probabilmente non immaginava di cosa potesse trattarsi, ma quella domanda lo colse alla sprovvista.

Era v-vetro, mi sono ferito con il vetro” mormorò lui, nascondendo in fretta la ferita.

Oh.” Marta si era resa conto solo in quel momento di cos'aveva appena detto. Come aveva potuto porre una domanda del genere? È quasi impossibile procurarsi una ferita sul polso accidentalmente. Inoltre Lionel una volta le aveva parlato di un suo compagno che aveva tentato il suicidio, ma le era passato di mente e si ritrovava a ricollegare i fatti solo dopo aver commesso l'errore.

Che c'è?” le chiese lui, notando il rossore sulle sue guance.

No, è che... mi dispiace...”

Non ti preoccupare, è acqua passata. Immaginavo che tu sapessi la storia. Ma ora parliamo d'altro: sarebbe bellissimo se tu riuscissi a frequentare questa scuola! Io te la consiglio, anche se ho pensato più volte di abbandonarla.”

Angel non credeva a ciò che aveva appena fatto: era riuscito a gestire con una grande dose di autocontrollo una situazione abbastanza complicata e imbarazzante, era stato lui a prendere l'iniziativa e portare la conversazione su un altro argomento. In genere era lui quello che arrossiva e non sapeva cosa dire.

Ma Marta lo metteva a suo agio con la sua frizzante spontaneità, con lei anche il peso di quelle cicatrici sembrava diminuire.

Okay... davvero hai pensato di lasciare la scuola? Come mai?”

Poca voglia di studiare e poca motivazione. Forse anche un po' di nostalgia di casa. In realtà a volte ci penso ancora, ma poi mi dico che stare qui è una grossa opportunità e la devo sfruttare.”

I due rimasero a parlare, scherzare e confrontarsi seduti al parco finché non si fece l'ora di cena.

Marta per tutto il tempo non aveva più dato un'occhiata al telefono e solo in quel momento si accorse del messaggio di Lionel; si accordarono per incontrarsi in mensa.

Mentre lei ed Angel si incamminavano tra le stradine illuminate dal tramonto, lui la ringraziò per la piacevole chiacchierata, sinceramente grato per quel magnifico pomeriggio.

Perché mi ringrazi? Io amo conoscere nuova gente e ancora di più scoprire persone simpatiche e intelligenti come te!” replicò lei semplicemente.

Per lei esprimere ciò che pensava e mostrare curiosità nei confronti degli altri era qualcosa di naturale, come respirare.

Per Angel ricevere quelle attenzioni era qualcosa di surreale, come volare.



   
 
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