Film > Star Wars
Segui la storia  |       
Autore: LittleDreamer86    13/03/2017    0 recensioni
Ho scritto questa storia tempo fa. In realtà non è una vera e propria storia, ma sono più che altro immagini mentali. Mie fantasticherie. Le ho ritrovate cercando di fare ordine tra i documenti del pc. Perdonatemi se ci saranno delle incogruenze.
Kylo Ren lasciato un un pianeta per l'addestramente si trova ad affrontare un mortale Nemico. Luke percepisce la mancanza di suo nipote nella Forza e manda Rey a recuperare il suo corpo. Ma...
Genere: Angst, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ben Solo/Kylo Ren, Generale Hux, Kylo Ren, Luke Skywalker, Rey
Note: Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
< Seguimi. Se non vuoi morire. >   La voce priva d’emozione. Cristallina. Senza lame d’esitazione.

< Tu…sei…vivo. Kylo Ren…Ben> Non riuscì a nascondere la propria incredulità.

Rottamaia, ti aspettavo. Sapevo saresti venuta…

L’uomo che la fissava era diverso da quello incontrato sulla Starkiller.
Sembrava più vecchio senza esserlo. Il suo aspetto trascurato manifestava il tempo trascorso solo in mezzo ai boschi. Ciocche nere erano appiccicate alle tempie e ricadevano anche davanti alla fronte nascondendone lo sguardo. Le labbra erano spezzate da piaghe e sembravano indurite dalla mancanza mobilità in espressioni diverse o forse dall’atto stesso di masticare qualcosa. Denutrizione. Vedere il suo volto sporco di terra, e le braccia annerite a causa del contatto continuo con un ambiente estraneo a quello sociale e la mancanza di pulizia fu la prima cosa a stupirla. Indossava una tunica nera, lucida che gli arrivava poco sopra le ginocchia. Era tenuta ben stretta alla vita da una fascia dello stesso materiale. Così lucido e nero. Come un abisso, si trovò a pensare. E’ pelle. Pelle di animale, constatò. Non seppe perché ma una lama di profondo terrore si insinuò nella sua mente. L’immagine di un essere senza forma, un ombra con un urlo disumano agghiacciante che gridava dentro la foresta. Le sembrò così reale da costringerla per un istante a buttare lo sguardo oltre le spalle dell’uomo. Ma c’era davvero un animale dal pelo così nero nascosto nel fitto di Degobath?

< Non sei l’unica in grado di sopravvivere in condizioni estreme. > La voce dell’uomo la fece riemergere da quei pensieri. E poi accadde.

Lo stupore e la paura come un onda la sommersero, invadendo le membra del suo corpo e trascinandola a fondo. Non avrebbe dovuto lasciarsi catturare da quello stato emotivo. Non c’è emozione, c’è solo pace…le diceva il Maestro. Ma l’impatto fu così prepotente ed improvviso che non si era potuta opporre. Non fu in grado di muovere un muscolo e nemmeno le labbra le diedero ascolto. La voce. Avrebbe voluto ribattere qualcosa ma era come se ne fosse stata derubata. E quella paralisi si aggravava in tremori sempre più tangibili che andavano propagandosi nel suo minuto corpo allenato da capo a piedi. Un freddo che sa di Morte e Sangue l’invadeva. E poi si sciolse. Non era più nel corpo di Rey. Era l’aria respirata dai polmoni della Bestia Nera. La sua Mente Feroce e Lucida era impeccabile come sempre nella ricerca della preda DueGambe. Lo percepiva dentro il fitto. Era quella Mente, era quel corpo e la foresta. La Bestia conosceva la Forza, sapeva bene come mescolarsi alla foresta e perdere la propria forma per non farsi trovare. Si mescolava, la comprendeva. Percepiva. Sfumava. Poi qualcosa si mosse tra le fronde. Aria, nulla di cui preoccuparsi annotò la mente calcolatrice del Cacciatore.
Dove sei Duegambe? Sei stato quasi mio. Sei abile a nasconderti…ma mai quanto basta a celarti a me totalmente. Sento le tue paure. La paura di morire.
La creatura compì un balzo estremo saltando sul ramo più grosso di un antico albero. La tua debolezza sono i tanti nomi di cui ti sei fregiato. Troppa storia personale hai. Avi. Padre e Madre. Un vecchio deluso dalla tua dipartita. Il suo amore e la sua perdita. E poi…con la sua luce blu quella femmina che ti ferisce il contenitore e lo Spirito. E tanto freddo bianco piangeva quel cielo. L’aria inalata dentro l’enorme torace aveva l’odore di tutte queste memorie disperse nella Forza stessa. Memorie che il Nero Cacciatore percepiva come un odore un odore pungente. Non puoi nascondere la tua debolezza con tutti quei nomi. Li sento spargersi attorno tra queste chiome. Ti definiscono ed io ti vedo. Ti annuso in questa aria. La ruvidezza del ramo venne artigliata tanto basta a produrre un nuovo balzo. Nella notte. Un volo nel cielo nero di Degobath che nessuno sarebbe stato in grado di percepire. Le foglie si scostarono al suo passaggio come fosse vento che non si può catturare. Non era nemmeno un ombra. Invece la sua preda si celava malamente nella Forza, tra le liane, il fogliame alto lì attorno. Ben Solo. Kylo Ren. Io ti vedo. Atterrò in una radura dopo l’ennesimo salto. Sapeva che la preda si trovava esattamente davanti a sé. Percepì pure il masso che gli venne scagliato contro nel momento esatto in cui l’umano decideva di sollevarlo da terra con la forza del pensiero. L’energia della roccia aveva avuto un mutamento in quel territorio: la percepì come una consapevolezza, un odore, una sensazione, un sapere profondo. Levò la zampa destra e i quattro artigli segnarono l’aria in un circolo netto attorno al suo corpo massiccio, nell’atto di colpire e respingere il masso. La roccia si sgretolò a terra in mille frammenti, senza che il Cacciatore lo avesse sfiorato fisicamente, così come la decisione e la fermezza nello sguardo della sua preda. Si perché ora incontrava il suo sguardo. E sapeva che quanto fosse pieno di terrore. Sei mio. Piccolo Duegambe. I muscoli tesi, i tendini delle zampe contratti nell’atto della corsa. Vide fruscelli, arbusti muoversi davanti a pochi metri di distanza. Lasciò alla sua preda almeno una decina di balzi di vantaggio. Perché sapeva bene che una caccia avvincente rendeva più dolce le carni e il sangue delle creature, rendendolo ricco di fervore, andrenalina e speranza.
Riemerse. Fu come riemergere dall’acqua dopo esser rimasti bloccati sul fondo senza riuscire a risalire. Riprese fiato. Gli occhi arrosati dalle lacrime. Eppure neppure un istante era trascorso. Era rimasta in piedi, come incastrata col corpo in questa realtà a pochi passi dalla sua peggiore paura mentre la sua Mente era stata catturata altrove dalla Bestia Nera. Dalla sua caccia.

< L’hai vista, non è così? > Pronunciò l’uomo di fronte. Il volto non mostrava nulla di lui e non vi erano pensieri che Rey potesse percepire dalla sua mente. Non c’era più l’elmetto nero questa volta a nasconderlo, eppure era come se non riuscisse più a capire, a comprendere quel vuoto che sentiva nella Forza, quell’assenza di una figura umana davanti a sé. Lei doveva ammetterlo. Non trovava più nulla di umano in lui. Più nulla. Era solo un immagine. Una forma che gli occhi erano in grado di vedere, ma era come se nella Forza ci fosse solo l’essenza della foresta, di animali selvatici e cadaveri di prede, davanti a Rey.

< Che cos’è? >

< Che cos’era, Rey. Che cos’era…che cos'è, cosa sarà. Non ha mai avuto importanza. Come me. E come te... >

Non furono le parole a mostrarle quella scena brutale. Fu una volontà inflessibile che le si riversò addosso. Erano memorie disseminate nell’aria e che lui raccoglieva e spingeva per lei, verso di lei. La scena si formò. Tanti passati. Kylo Ren ferito e abbandonato. La fame. Bacche. Radici. Sapeva di terra il suo corpo nudo e pieno di cicatrici. Segni d’artigli. Gli occhi neri di pece del Predatore che lo fissava, nascosti nel buio e completamente privi di forma, mescolati alla vegetazione all’energia degli alberi, della terra umida, dell’aria. Un vuoto pieno di foresta. Un vuoto terribilmente pericoloso. Animalesco. E poi la mano che entra dentro la pelle lucida della notte più buia, e il sangue pieno dell’odore di cadaveri, di scheletri, di creature vinte dalla Forza, dalla mancanza di nomi del Predatore che è la Foresta. La comprensione dell’uomo che perde la forma umana. Beve dal cuore del suo nemico. Diviene un cacciatore quando smette di essere preda. Un cacciatore silenzioso, senza nome, senza forma. Senza parole. Senza pensieri. Senza passato. Senza futuro.

< Tu…cosa sei? Dove hai nascosto Ben? DOVE? >

Si trovò affannata a gridare. Il suo volto giovane ormai aveva del tutto perso la calma. Il suo controllo, era del tutto scemato. Con le silenziose lacrime che le sfuggirono dalle estremità degli occhi rigandone il volto.

Continuò a fissarla senza dire una parola. Senza sorriso, senza rancore.

Perché non sento la Forza dentro di te? Perché non riesco a percepirti? Non percepisco nemmeno un vuoto nella Forza. Ti vedo…sento le tue parole…ma tu dove sei? DOVE SEI???

< Vieni, non fartelo ripetere ancora. >

Questa volta il tono e le parole sembrarono dolci. Che avesse compassione di lei? Un lieve sorriso sembrò accennarsi infatti sulle labbra di lui. L’aveva sentita ne era sicura ma non aveva percepito alcuna invasione mentale. Nulla. Subito dopo si voltò, prendendo a camminare verso il folto, dandole le spalle senza la minima esitazione, senza aspettarla.

Perché mi sento così impotente, così debole? Perché non mi rispondi?

Scuote il capo più volte per cacciare quel pensiero da dentro di sè. Avvinta dalla mancanza di segnali, dalla mancanza di pensieri che fossero di Ben, o almeno di Ren.

 Perché pensi di essere importante Rey. Hai paura di morire. Hai paura che nessuno ti ami. Non è forse questo il motivo per cui ti hanno abbandonato su Jakku?
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: LittleDreamer86