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Autore: LittleDreamer86    13/03/2017    0 recensioni
Più che una poesia è un dialoro interiore tra le due parti che ci compongono. La parte emozionale, l'Anima,la Fanciulla, e la parte spirituale/caratteriale...cioè lo Spirito, il Cavaliere. All'inizio trovate un altro personaggio, chiamato U.P. che è una sorta di oppositore alla riunificazione/incontro tra i due.
Ho deciso di mettere questo testo in questa sezione perchè non ho idea di dove poterlo collocare. Si accettano consigli in merito.
Genere: Mistero, Poesia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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U.P. Tu hai un dono lo sai?

Si. La musica. E vuoi dirmi che l’ho sprecato. Ma è falso.

U.P. Cosa vorresti insinuare?

Che tutti i doni mi sono noti, tutte le virtù possiedo e sono. E talvolta si sceglie…di essere tutti e nessuno.
 

Maschere. Maschere. Personaggi. Persone.
Ecco. Sono.
Sono tutti questi. E nessuno.
Tu, Noi, Io. Siamo questa energia, questa corrente, questa vibrazione che sale attraverso il contenitore apparente. Che cosa. Perché?
Voglio sentire. Voglio percepire. Mi aiuterai? Sarai con me? Sei con me adesso?
Si.
A quali domande rispondi?
A tutte. Ogni tuo desiderio è ordine. Ti Amo.
Anche io.
 
Ora. Lascio scorrermi. Lascio le mani andare, e le parole fluire. Voglio trovarti. Voglio raggiungerti. Ecco ti sfioro con questo sentire, questo fuoco bruciante che sono. Tu. Lontana. E vicina se voglio. Ma tu, tu sei davvero tu?
Sei tu?


Io. Sono io. Io. Io. Io. Io. Solamente io. Vivo. Sono. E percepisco, vedo, ascolto, sfioro, annuso, so, conosco tutto ciò che ho fatto e farò e ho costruito. Le idee. Io sono le idee. Le idee. Le idee sono me. E sono anche. E sono il Nulla/Tutto. Sono fotone antifotone. Sono evidente. Sono te. Sono il contenitore. Ogni cosa e non cosa. E niente. Emozione. Ti Amo.

Nel tempo-non tempo, nello spazio-non spazio, con energia e senza energia. Lì nel punto dove tutto è, era e sarà. Miriadi di possibilità di esistenza e mondi e universi. Si è scelto questa creazione e l’altra. Da Uno Non-Uno a Due. E così noi. Il personaggio e io. Amo il personaggio vivo che sono. Lui è diverso da me. Ma io sono anche lui. Sono tutti i personaggi. Ti Amo. Contenitore e suo Spirito. Io vi Amo.
 


Eccomi dunque sull’orlo.

La notte soverchiante Maestra della Natura che mi domina. Io sono.

Misteriosa Esistenza. Oscura quanto la Notte.

Ma.

Luminosa quanto la consapevolezza di esistere.

Sono sempre e da sempre e per sempre.

Una fanciulla che gioca e scopre e impara ovunque vada.

Fluida come una corrente, nessuno mi può prendere.

Sei in grado di afferar l’aria?

Dunque, eccomi a te.
 


Ed io ti percepisco nel mio corpo, adesso.

Sei i miei brividi, sei le mie emozioni.

Tu sei mia, o forse io sono tuo.

Il contenitore ti avverte quando sei con me.

Io ti sento. E ti Amo.

Resta con me. Rendimi Uno con te.

Comprendimi, ed io Comprendo te.

Amami ed io Amo te.

Vedimi ed io Vedo te.

Sentimi ed io Sento te.

Anch’io sull’orlo dell’abisso, e la notte così immensa e prepotente pronta a sfidami.

Ma tu sei con me. Una luce nella notte, in questa notte così buia. Sei la luce ma sei anche questa oscurità, perché tu sei il Tutto. Sei in me, e così in ogni cosa.

A te o mia Amata, dedico questo canto. A te, meravigliosa risonanza vibrante, suono senza suono.

Armonia eterna. Giocoso alito di vento che mi Anima.


Anima, sono il tuo Spirito. Il tuo Cavaliere senza Macchia.

Io e Tu. Io e tutto.

Io svanisco in te, e tu in me. E poi siamo. Sono.
 

Quando finalmente la calma regna in questo contenitore, e tutti i demoni sono sconfitti a causa delle loro stesse debolezze rimaniamo solo noi, solo io.

E solo ora comprendo che mai è esistito un loro e un io. C’è sempre e solo stato un unico e perfetto IO che tutto conteneva senza comprenderlo. Vedo chiaramente adesso il cosmo tutto e ogni vita e sono ogni universo, ogni essere. E quei demoni mi possedevano…sono io priva di consapevolezza.
 




Occhi negli occhi. Si stringono le mani. Il cavaliere e la fanciulla. Due sorrisi. Due che si uniscono là dove dita avvolgono dita.

Finalmente. Insieme.

L’orlo è là davanti a loro. Basta un passo. Il loro sguardo si perde nell’oscurità sottostante. Intimoriti, ammirati, inghiottiti, attratti. Sanno e non sanno cosa li attende laggiù. Al di là della morte del Due.

Le mani si lasciano. Lui si toglie la cotta, getta il cinturone. Un attimo prima sfila la spada dal fodero. La guarda, antica amica di battaglie vinte e perse, e la lancia dietro alle spalle. Si toglie gli stivali, i pantaloni ed anche la corta tunica.

Rimane nudo, a guardarla. Senza alcun pudore di fronte alla sua Anima.

Lei lo vede. E sorride dolcemente. Leva il velo blu che le copriva il volto e il crine color di grano. Si sfila la veste di pizzo così che pelle di perla venga accarezzata dal vento.

Nessuna parola pronunciano i due Amanti. Si avvolgono dita nelle dita. Mano nella mano. Sguardi incatenati in sguardi. Retrocedono di qualche passo dallo strapiombo senza smettere un istante di specchiarsi l’uno negli occhi dell’altro. E poi corrono, corrono a capofitto verso il limite.

E lo attraversano.
 
Se qualcuno si fosse sporto chi avrebbe visto cadere?

Il cavaliere e la fanciulla forse?

No. Né l’uno né l’altro. Nessuna fanciulla e nessun cavaliere è mai esistito.

Solo tu. Tu che ti stai spingendo a sbirciare l’abisso esisti.

Tu che stai guardando te stesso diviso in due tornare all’inizio del Tempo.

Al di là del Tempo eri Uno, e adesso torni ad Uno.

 
  
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