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Autore: lmpaoli94    13/03/2017    0 recensioni
Era lì seduta in quel letto d’ospedale. Era ferma immobile. Da troppo tempo non si muoveva. Era quasi un anno che era in coma per colpa di un brutto incidente stradale. I genitori e tutti i familiari non avevano mai perso la speranza. Nemmeno il suo ragazzo Roberto che stava sempre accanto a lei nella certezza che un giorno si fosse risvegliata… Ma un giorno l’arrivo di una ragazza sconosciuta in ospedale che ha avuto lo stesso incidente della sua amata, gli avrebbe cambiato l’esistenza.
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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21°
 
Prima o poi, Angelo Ruvini doveva trovare tutte le sue forze e tutto il suo coraggio di parlare con John sulla faccenda di Rebecca. Sapeva bene che uno stravolgimento disastroso del loro piano, avrebbe infuriato inevitabilmente il cecchino.
«Ehi John, s-sono Angelo» disse il ragazzo dopo aver composto il suo numero di cellulare.
«Che succede? E perché hai la voce che inchecca?»
«Niente di che. Dobbiamo parlare di una cosa? Quando ci possiamo vedere?»
«Anche subito visto che ti sto osservando dal tetto di un palazzo»
«Cosa? Ma in che punto sei? E come fai a vedermi se è buio?»
«Ho i miei metodi… Non ti muovere. Ti vengo io incontro»
«Non è che mi fai qualche scherzo e mi fai fuori con il tuo fucile da cecchino?»
«Dovrei proprio? Cos’hai combinato?»
«Poi ti racconto…»
 
John ci mise poco meno di cinque minuti per raggiungere Angelo.
Dovette solo scendere dal palazzo e recarsi da lui.
«Allora non mi stavi mentendo»
«Io non mento mai, Ruvini. Se non mi hai ancora conosciuto bene, ti consiglio di farlo per il tuo bene se un giorno di questi tu ti trovassi in pericolo»
«So di che pasta sei fatto…» ribattè Angelo con tono sconnesso.
«Allora, di cosa volevi parlarmi?»
«Non qui, John. Ci potrebbe essere gente che ci spia»
«Che ci provino minimamente e assaggeranno la potenza del mio fucile»
«Niente spargimenti di sangue qui! Siamo in un ospedale»
Con un impeto di rabbia improvviso, John prese per il collo della maglia il povero Angelo senza che lui si potesse difendere.
«Ora ti sei messo a darmi degli ordini? Chi ti credi di essere tu, eh?! Sei solo una miserabile marionetta comandata da me!»
«Ok ora calmati! Volevo solo avvertirti che questo non è il luogo adatto per fare una strage»
E convinto dalle sue parole, John lasciò il ragazzo inerme e visibilmente impaurito.
«Sei molto strano stasera… Allora, dove vuoi darmi appuntamento?» domandò sarcastico l’ex militare.
«Al parco. Lì nessuno ci disturberà»
«Va bene, andiamo»
 
Dovevano camminare un po’ per arrivare al parco della città.
Fortuna per loro che era notte e nessuno dei passanti aveva visto l’arma di quel criminale.
«Finalmente siamo arrivati» disse Angelo sedendosi sulla prima panchina che avevano incontrato.
«Tu non ti siedi?»
«Spero che quello che vuoi dirmi sia importante per avermi fatto fare una camminata come questa» «Vedrai che se ti siedi, sarai più rilassato»
«Basta giri di parole! Dimmi cosa hai combinato e non parliamone più»
Il ragazzo si alzò lentamente dalla panchina senza distogliere per un secondo lo sguardo cruento e rude del cecchino.
«Ci sono brutte notizie John…»
«Lo immaginavo. Avanti, di che si tratta?»
«Il nostro piano di farci amica Rebecca Palieri è andato in fumo. Poco fa’ ho avuto una brutale discussione con lei riguardo a fatti che gli ho inventato prima del suo coma. Lei non mi ha creduto, sbraitando e chiedendo che io me ne andassi immediatamente…»
«E tu non hai potuto far niente… Ottimo lavoro Angelo. Davvero un ottimo lavoro»
«Un giorno di questi vedrai che riconquisterò la sua fiducia e il nostro piano andrà avanti fino arrivare al suo termine»
«No, no. Tu non farai un bel niente. Ormai hai fallito e non potrai mai più riconquistare la sua fiducia. Almeno che… Vai ancora d’accordo con il vecchio?»
«Il signor Palieri dici?»
«Sì proprio lui»
«Beh, veramente…»
«Ruvini non provare a mentirmi se non vuoi fare una brutta fine. Sai come tratto le persone quando mi dicono falsità»
«Li uccidi…»
«Cosa?» disse John facendo finta di non sentire e fissando il ragazzo con odio profondo.
«Niente, niente, come non detto… Per quanto riguarda il signor Palieri, ho chiuso i contatti con lui e per poco la signora Palieri non mi mette le mani addosso»
«E avrebbe fatto bene! Hai rovinato tutto!»
Quasi come se fosse fuori di sé, John impugnò il suo fucile contro il povero Angelo.
«John, cosa stai facendo?!» domandò spaventato il ragazzo.
«Quello che avrei dovuto far fin dall’inizio. Sai che non tollero i fallimenti. Come il mio capo che mi paga profumatamente:. E ora pagherai con la vita!»
«No, ti prego! Dammi un’altra possibilità!»
«Non ci sono possibilità in questo lavoro! E adesso muori!»
E senza pensarci due volte, John fece fuori il suo uomo puntando il mirino del fucile dritto in fronte e sparando a sangue freddo come solo lui sapeva fare, facendo capitombolare Angelo sul terreno freddo.
A quel punto il cecchino, non si curò minimamente di rimuovere il corpo del povero ragazzo. Lo lasciò lì inerme, sputandoci sopra come segno di disprezzo.
«E ora è il turno di Roberto»
Per John la caccia, era appena cominciata.
   
 
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