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Autore: LUNA5    13/03/2017    1 recensioni
Questa è la storia di Noemi Clark una bambina a cui il destino aveva tolto tutto tranne la voglia di vivere e lottare per le persone che amava.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Uscita dalla doccia mi vesto e scendo di sotto per la cena. Dove ad attendermi ci sono già i miei genitori e Josh

-Madre, padre ben tornati.- Dissi accomodandomi al mio posto

-Non saluti tuo cugino?- Mi fece notare mia madre ma prima che mi potessi giustificare Josh le rispose

-Ciao siamo già incontrati prima, mentre uscivo dalla sua camera.-

-Bene, ora che siamo tutti possiamo cominciare. Madalyn inizi pure a servirci.- Disse mio padre

-Perciò Josh starà con noi??- Chiesi curiosa

-Si i suoi genitori non potevano occuparsi di lui, vivrà con noi a tale proposito frequenterete la stessa scuola perciò ti sarei grato se lo aiutassi ad ambientarsi.-

-Ma…-

-Non ho bisogno della baia- Mi interruppe seccato Josh guardando male suo zio.

-Non saresti qui, se ti fossi controllato. Ricorda cosa ci siamo detti.- Ribatté mia madre severa e in tutta risposta Josh si alzo di scatto

-Dove pensi di andare siediti e mangia.- Continuò lei

-Non ho fame vado a letto.- Gli rispose andandosene

-Joshua, Joshua torna immediatamente qui.-

-Lascialo andare Isabell. Domani ci parlerò di nuovo vedrai che cambierà.- Le rispose mio padre io non ci stavo capendo nulla. Perché Josh era qui? Che cosa era successo di così grave? Perché non poteva occuparsene sua madre e suo marito?

-Noemi?? Noemi mi hai sentito?-

-Cosa? No scusami cosa mi stavate dicendo?

-Stavolta parlando della tua festa sarà anche un’occasione per far fare nuove amicizie a Josh io e tua madre avevamo pensato a sabato, dato che lunedì ricomincerà la scuola.-

-Certo va benissimo.-

-Adesso che è tutto deciso finiamo di mangiare.- Disse Isabell

~~~~~~~~~~~~

 

-Che cosa hai?- Mi chiese Ethan stringendomi tra le sue braccia

-Niente ripensavo solo a quello che era successo oggi. Tu sai il vero motivo per il quale Josh è qui?-

-E come potrei? Io ne so quante te posso dire solo che la cosa non mi piace affatto, non voglio che ti ferisca prendendosela con te solo perché tuo padre ti ha chiesto di fargli da guida.-

-Spero solo che si ambienti in fretta così non avrò ad averci a che fare.-

-Lo spero. Adesso però dormiamo che è tardi.-

-Si hai ragione.-

~~~~~~~~~~~

-No, noo ti prego.- Dissi svegliandomi di soprassalto avevi avuto un incubo come le prime volte che dormivo da sola mi girai verso Ethan, dormiva beato non si era accorto di nulla. Senza far rumore mi alzai dal letto e scesi in cucina.

-Che ci fai qui?-

-Non si vede? Mi preparo uno spuntino, tu più tosto come mai non dormi?- Chiese Josh addentando il suo panino

-Non ho sonno, avevo… fame anch’io.-

-Come mai sei qui?- Chiese Noemi interrompendo il silenzio che regnava ormai da dieci minuti

-Hai per caso qualche problema di memoria? Mi sembrava di averti già dato una risposta non ho cenato perciò…-

-Intendevo perché sei venuto a vivere qui!-

-Diciamo che è l’ultima possibilità che ho di rigare dritto. E poi stare qui è meglio del riformatorio almeno non ci sono sbarre. Notte raganella.- Disse uscendo dalla cucina senza che io potessi fargli altre domande.

Dopo aver rimesso tutto in ordine anch’io tornai in camera la mia stavolta, ripensai alle sue parole che più che chiarirmi le idee me le confuse cosa voleva dire con ultima possibilità? E perché rischiava di andare in riformatorio? Più ci pensavo e più le idee si confondevano. Ma non era l’unica cosa che mi dava il tormento.

~~~~~~~~~~~

-Buongiorno principessa, stamattina ti sei svegliata presto. Non c’eri già più quando mi sono alzato.- Mi sussurro per non farsi sentire da orecchie indiscrete

-Si infatti è così.- Risposi mentendogli era la prima volta che lo facevo, avevo sempre condiviso tutto con lui anche i miei incubi, ma per qualche strana ragione stavolta non gli dissi nulla.

 

POV JOSH

-Josh, dobbiamo parlare!- Disse mio zio appena mi vide

-Veramente stavo andando a fare colazione possiamo fare dopo?- Risposi superandolo

-No. Subito.- Disse bloccandomi per un braccio

-Seguimi, andiamo nel mio studio lì nessuno potrà disturbarci.-

-Allora? Cosa dovevi dirmi di così importante, che non potevi aspettare.- Chiesi una volta entrati nel suo studio

-Siediti!-

-Non ce n’è bis..-

-Ho detto siediti.- Disse autoritario e senza aggiungere altro feci come mi aveva ordinato.

-Pensavo di essere stato chiaro, ma a quanto pare non è così perciò te lo ripeterò un ultima volta. Ho promesso a tua madre e al giudice che ti avrei tenuto fuori dai guai dopo quello che è successo, ci sono delle regole da rispettare, per quanto tu voglia fare il ribelle, il duro sappiamo entrambi che hai fatto una stronzata so che per te non è stato facile dopo che mio fratello è morto ma questo non giustifica il tuo comportamento. Tua madre a fatto tutto il possibile per te trovando anche un uomo che ti ha accettato.-

-Quello è solo un coglione.-

-Il coglione come lo chiami te si è preso cura di voi e comunque il giudice è stato chiaro la prossima bravata ti porta dritta in un unico posto, dove nessuno vuole andare, credimi io lo so bene.-

-Si come no! Figuriamoci se voi avete mai provato un brivido in vita vostra. Tu e mio padre siete sempre stati perfetti.- Risposi incavolato non poteva sapere come mi sentivo

-Ti sbagli, anch’io come tuo padre ho fatto i miei errori ma non c’era nessuno a proteggerci. Comunque non è questo il punto.-

-È allora qual è ?-

-Che da oggi si cambia, andrai a scuola, studierai, porterai rispetto a me e a tua zia, parteciperai alle feste comportandoti in modo adeguato come un vero Ferrero.-

-Era meglio se…-

-Non ho finito, non ti metterai nei guai e in cambio riavrai la tua moto e il cellulare.-

-Ma la mia moto è distrutta.-

-L’ho fatta rimettere apposto, so quanto ci tenessi.-

-Sono libero di fare ciò che voglio? Di andare dove voglio? O dovrò rimanere chiuso in queste quattro mura?-

-Una cosa alla volta, per le prime volte dovrai dirmi dove andrai e non potrai fare tardi, la sera non si esce almeno finché non vedrò che sei disposto a cambiare che hai capito i tuoi errori. Ma soprattutto che hai chiuso con il passato.-

-Sai bene che la mia vita è cambiata da quella notte e per quanto io voglia dimenticare o tornare indietro non posso farlo.-

-Lo so, è per questo che ti sto aiutando, ma devi essere tu il primo ad aiutarti.-

-Va bene. Accetto le tue condizioni ci proverò almeno.-

-Per ora mi basta. Tieni questi sono i tuoi.-Disse tirandomi le chiavi della moto e porgendomi il mio telefonino

-Non farmi pentire di averteli ridati. Ah dimenticavo fra qualche giorno ci sarà la festa di compleanno di tua cugina, per te sarà un’opportunità per conoscere nuova gente. Un’ultima cosa tratta bene Noemi quella ragazza ne ha passate già troppe.-

-Si, me ne rendo conto farò del mio meglio infondo voglio bene a raganella.- Risposi uscendo dallo studio a dire il vero le volevo molto bene, fin da quando era piccola mi aveva conquistato subito con il suo modo di fare dal primo istante in cui l’avevo vista
 

INIZIO FLASHBACK

-Quindi saresti tu la mia cuginetta??-

-Io… io penso di sì mi chiamo Noemi tu come ti chiami?-

-Sono Joshua ma preferisco Josh raganella.-

-Raganella?? Perché mi hai chiamato così? Cosa vuol dire?-

-È una piccola ranocchia. Proprio come te.- Dissi prendendola ingiro la verità era che qualche ora prima l’avevo vista arrampicarsi su un albero per salvare un gattino che non riusciva a scendere era stata agile come una ranocchietta per questo avevo deciso di chiamarla così era carino anche se lei non la pensava affatto così.

-Io non sono una ranocchia.- Mi rispose indispettita pestandomi un piede con tutta la forza che aveva per poi andarsene subito lasciandomi li senza che io potessi darle spiegazioni. Anche se era piccola era un vero peperino

FINE FLASHBACK

Appena accesi il cellulare vidi venti chiamate perse dai miei vecchi amici e altrettanti messaggi, cancelli tutto senza nemmeno leggerli e lo rimisi in tasca, avevo chiuso con loro la notte in cui tutto cambiò.

   
 
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