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Autore: warblerslushie    13/03/2017    1 recensioni
"Kurt rompe il fidanzamento e lascia Blaine... 3 anni dopo è in uno strip club a festeggiare il suo "nuovo" addio al celibato... e vede Blaine lavorare... Blaine sta lavorando li nello strip club... sopportando sguardi e tocchi sgradevoli solo per assicurarsi che "suo figlio" sia ben curato.... "
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Burt Hummel, Carole Hudson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Ogni cosa nel club cambiò nell’esatto momento in cui Kurt ed il resto dei presenti al tavolo realizzò chi stesse ballando per loro.

L’umore, la musica, l’intera fottuta atmosfera.. cazzo.. persino il tempo cambiò e tutto quello che poterono fare fu fissare stupidamente l’ex di Kurt camminare verso di loro , i suoi occhi , una volta espressivi, nascosti dalle luci.

Il vecchio successo di Bruno Mars, Gorillas, pompava dalle casse e Blaine .. no… Shadow.. si muoveva a tempo di musica, ondeggiando i fianchi mentre si dirigeva verso Kurt.

Già solo vederlo fu ipnotico perché Kurt sapeva che Blaine sapeva muoversi; erano stati intimi  molte volte in passato.

Anche se .. questi movimenti.. questo modo di ballare.. era qualcosa di completamente nuovo.

Non si era mai mosso così.

Mai.

Questo era completamente un nuovo Blaine e Kurt poté vedere quanto diverso fosse diventato, quando il suo ex fu di fronte a lui.

Il suo profumo era diverso, molto più muschiato, molto meno fruttato di come era quando erano ragazzi.

Tutto il suo aspetto era cambiato tanto e quei pantaloncini.. ( Dio erano proprio minuscoli ) che stava indossando lasciavano poco all’immaginazione.

“Mostragli quello che sai fare Shadow. Dagli il meglio!” lo incitò il Dj ed il pubblico urlò forte, applaudendo mentre Shadow si avvicinò, finalmente faccia a faccia con quello che tutti pensavano fosse uno sconosciuto ed inaspettato futuro sposo.

Nessuno in quel posto eccetto i quattro seduti a quel tavolo sapevano che Blaine stava invece ballando per qualcuno che conosceva da un passato precedente.

Nessuno conosceva il dolore ed i cuori spezzati che lo spogliarellista ed il promesso sposo avevano dovuto affrontare solo tre anni prima.

Nessuno sapeva , così nessuno notò l’espressione di dolore sul viso di Kurt mentre Blaine poggiava le mani ai lati della sedia su cui era seduto Kurt.

Ruotò in avanti i fianchi mentre entrava nella piccola e minuscola bolla dello spazio personale di Kurt  ed iniziò quello che gli era stato detto di fare.. di fare quello per cui veniva pagato.

“Blaine…”

Gli occhi del suo ex si fissarono nel suoi solo per un secondo prima che Blaine distogliesse lo sguardo, arrampicandosi sulla sedia per continuare la sua danza.

Mani erano ovunque ( solo quelle di Blaine… Kurt aveva paura di toccarlo e non era nemmeno sicuro se ci fosse una qualche regola sul vietato toccare).. poi Blaine afferrò lo schienale e si dimenò contro Kurt  a ritmo con la musica.

Il colore delle luci cambiava col ritmo ed ogni volta che illuminava la pelle nuda di Blaine, Kurt riusciva a sentire il suo cuore battere forte in petto, così come sentì il suo stomaco vorticare al pensiero di cosa gli fosse successo.

Accanto a lui, i suoi amici continuarono a guardarlo scioccati; nessuno di loro credeva a quello che stavano vedendo.

Il ragazzo che stava tirando il boa di piume di Kurt e che si stava muovendo in modo così seducente non somigliava per niente al ragazzo spumeggiante  e teatrale che una volta conoscevano.

Blaine non era mai stato così sfacciatamente erotico; le cose tra lui e Kurt avvenivano sempre a porte chiuse e se qualche volta erano stati beccati durante qualche tipo di effusione in pubblico, erano di solito atteggiamenti casti.

Questo era un intero mondo nuovo per loro, ovviamente lo fu molto di più per Kurt, vista l’espressione di completo stupore dipinta sul viso.

La sua tiara era inclinata, si manteneva a malapena alle due inutili mollette che Santana aveva agganciato alla sua chiusura poco prima che scendessero dalla limousine, e la sua fascia era storta ed il boa che l’accompagnava era stato gettato sul pavimento.

Guarda cosa hai fatto!

La canzone pompava e la voce di Bruno Mars urlò attraverso le casse.

Queste parole colpirono Kurt in pieno petto che alzò gli occhi sul viso di Blaine; occhi che si riempirono di lacrime quando videro l’espressione vuota sul viso del suo ex, mentre il giovane uomo scendeva dal suo grembo e cominciò a ballare dietro di lui; braccia forti attorno al suo petto mentre Blaine strofinava una guancia contro i capelli di Kurt , respirando a fatica per lo sforzo di ballare ( e probabilmente per la fatica di cercare di respirare accanto ai suoi vecchi amici) .

Blaine ne fu sopraffatto.

La canzone continuava a suonare e Blaine continuò a ballare , scivolando di nuovo di fronte a Kurt mentre con le dita afferrò rapidamente i minuscoli pantaloncini per toglierli.

“Dio…”

I pantaloncini caddero velocemente , rivelando un piccolissimo perizoma blu.

Tutto il suo tutto era visibile attraverso quella misera sottospecie di tessuto e Kurt sentì le sue guance già calde diventare bollenti , mentre era indeciso se baciare Blaine o afferrare qualcosa per coprirlo.

Chi sei? Cosa è successo al vecchio te?

Prima che la sua mente potesse anche solo formulare un altro pensiero coerente, Blaine si voltò , oscillò il culo sul grembo di Kurt , portando le braccia indietro per accarezzare i suoi capelli.

Tutto stava diventando troppo eccitante.. troppo velocemente.. e Kurt chiuse gli occhi , ingoiando forte quando senti quanto duro stava diventando.

Blaine probabilmente aveva sentito la sua crescente eccitazione; il suo culo nudo era proprio li.

Ma, lo avesse fatto o meno, il suo viso non cambiò espressione.

“Dio… e se fosse abituato a questo tipo di reazioni? Gesù… “

Disgustato da tutto questo, Kurt aprì di nuovo gli occhi ; il respiro gli si mozzò in gola quando guardò più da vicino Blaine e vide il viso del suo ex voltato verso di lui, gli occhi chiusi , lunghe e meravigliose ciglia che accarezzavano i suoi splendenti zigomi.

Anche attraverso l’arcobaleno di luci , Kurt poté vedere ogni piccola lentiggine sul naso di Blaine.

Blaine… cazzo…

Kurt voleva baciarlo, voleva tenerlo stretto a se , coprirlo e portarlo via da quell’orribile posto, ma non poteva.

Blaine non era più suo e più a lungo ci pensava più avrebbe voluto avere una fottuta macchina del tempo da poter usare per tornare indietro e poter dire al suo vecchio se, di correre a fermare Blaine prima che diventi.. prima che diventi questo.

Era così perso nei suoi pensieri che non si accorse che la canzone era finita fin quando Blaine non scese dal suo grembo , staccando le mani dai suoi capelli per prendere la tiara di Kurt ( che era caduta sul pavimento) e la posizionò di nuovo sulla sua testa .

Per un secondo , Kurt si sistemò quello stupido oggetto di plastica , rimettendola nella stessa posizione in cui gli era stata messa prima di entrare.

“Congratulazioni per il tuo fidanzamento” sussurrò l’uomo mezzo nudo per poi voltarsi  ed andarsene , fermandosi quando Santana lo chiamò e gli allungò una manciata di soldi.

“Prendili .. Shadow.. li meriti”.

Ci volle un minuto prima che Blaine si avvicinasse , come se fosse stato combattuto se prenderli o meno , ma la quantità di quei soldi fu molto invitante.

Così li prese.. così come aveva preso i striminziti pantaloncini che aveva gettato per terra.

“Grazie”.

“E’ stato bello rivederti” disse Rachel a bassa voce,  la voce di nuovo calma a causa dello shock  che sembrava aver bloccato l’intero gruppo.

Blaine la guardò per un secondo; qualcosa nei suoi occhi scintillò poi girò i tacchi e se ne andò.

I suoi stivali ticchettavano sul pavimento mentre si faceva strada tra i numerosi tavoli pieni di chiassosi uomini .

Kurt e gli altri guardarono con orrore il loro ex amico che veniva palpato e colpito mentre camminava.

Un omone ebbe addirittura la faccia tosta di afferrarlo per i fianchi mentre passava, tirando il piccolo uomo verso di lui.

Lasciò un bacio sullo stomaco piatto  di Blaine e cominciò a massaggiare il suo culo nudo, guadagnandosi un applauso dalla folle ubriaca prima che un’altra ballerina.. una donna che stava semplicemente raggiungendo la sua postazione sul palco… tirò via Blaine rimproverando il cliente.

Mentre la donna stava urlando contro il coglione, il loro amico sgattaiolò verso il retro , le braccia ancora piene dei suoi vestiti e tutti i soldi che la gente gli aveva lanciato durante lo spettacolo.

A testa bassa, superò la tenda che portava dietro le quinte e Kurt giurò di aver visto Blaine strofinare la guancia contro i pantaloncini .. come se stesse asciugandosi delle lacrime.



Una volta superata la sorpresa di rivedere il loro amico ancora una volta, il gruppo si alzò ed uscì dal locale, accalcandosi sotto uno dei molti lampioni ma abbastanza lontani dalla folla di maniaci che stavano fuori del locale ad infastidire alcuni dei ballerini che erano usciti per fumare una sigaretta.

“Non posso credere che lo abbiamo trovato. E’ passato così tanto tempo..” commentò Mercedes, rompendo il ghiaccio dopo qualche minuto in cui erano tutti rimasti li nell’aria fredda della notte.

Santana era rimasta stranamente silenziosa da quando Blaine aveva accettato i suoi soldi e Kurt avrebbe voluto sapere cosa le passava per la testa.

Quanto a Rachel , lei continuò a guardare con nostalgia l’edificio, scuotendo la testa di tanto in tanto mentre guardava quegli stronzi ubriachi toccare con le loro zampacce le donne che erano li fuori.

“Perché i buttafuori non fanno nulla? Che razza di posto equivoco è mai questo?”

“Ovviamente uno che non si prende cura dei proprio dipendenti” disse finalmente Santana, distogliendo per un attimo lo sguardo dal gruppo mentre scavava nella borsetta per tirare fuori un pacchetto economico di sigari doppio, accendendone uno e portandolo alle labbra.

Kurt la guardò fumare, le labbra serrate quando Santana fece un profondo tiro di un sigaro di cui non riconosceva l’odore, e quasi le chiese di dargli l’altro, perché aveva bisogno di fare qualcosa.

Rimanere li fuori con i nervi tesi non stava di certo aiutando.

Tutto quello che riusciva a pensare era Blaine di fronte a lui , i fianchi di Blaine che si muovevano contro di lui.

Poteva ancora sentire il persistente profumo di Blaine sui suoi vestiti e c’erano brillantini su di loro, un promemoria di tutto quello che era appena successo all’interno di uno strip club scelto a caso in California.

Erano passati tre anni dall’ultima volta che aveva visto o persino sentito parlare di Blaine Anderson… ed ora lo aveva trovato, in un fottuto strip club dall’altro lato della strada.




“Scusami?.. C’è qualche possibilità che tu possa dirmi a che ora il ballerino Shadow finisce di lavorare?”

La ragazza con i capelli biondo platino dall’altro lato del bar , sollevò un sopracciglio scuro , sistemando il bicchiere che stava pulendo di lato prima di allungarsi oltre il bancone di legno, mettendo in mostra l’ampia scollatura.

“Ti chiederei perché stai cercando qualcuno come lui, ma la tua voce ti ha tradito. Oh.. e le tue streghe. Bel gruppetto.. Ma no.. tesoro.. non diamo informazioni come questa. Non è sicuro per i ballerini”.

“Oh.. ma va bene se i clienti li palpeggino o mettano le loro zampacce su di loro e li trattino come se fossero cibo da mangiare? Davvero un posto di classe questo. Fottutamente di classe”.

La ragazza rise, ruotando gli occhi prima di voltarsi ed allontanarsi dall’altro lato del bar ignorandolo completamente mentre lui continuava a farle domande sui movimenti di Shadow.

Dietro di lui, una persona si schiarì la gola e lui si voltò.

Non fu sorpreso di trovare Santana , che si tirò su il vestito e si sistemò la scollatura.

“Dammi un secondo” gli disse la sua amica, muovendosi lungo il bancone per raggiungere un altro dei baristi.

In pochi secondi  ( e con un drink in mano) tornò e prese dal reggiseno un fogliettino ( Questo non ha nulla a che fare con Anderson. E’ solo per i miei occhi. Prendi questo drink) e cominciò a raccontare quello che aveva saputo.

Blaine avrebbe finito il turno intorno alle 3 , cioè tra poco , quindi la cosa più sicura che Kurt poteva fare era aspettarlo dall’altro lato dell’edificio da dove uscivano di solito i ballerini.

Tutto urlò pericolo per Kurt , ma comunque annuì e disse ai suoi amici di aspettarlo fuori mentre lui andava nel retro per vedere Blaine.

Alle tre in punto , la pesante porta di metallo , che conduceva nel retro del locale, si aprì e ne uscì in perfetto orario Blaine.

Stava indossando un paio di jeans ed una felpa col cappuccio che gli copriva il viso, litigava col suo cellulare, e si diresse direttamente verso il parcheggio.

Kurt lo seguì da vicino, le parole bloccate in gola, mentre guardava l’unico vero amore della sua vita allontanarsi da lui.

Sapeva di dover far qualcosa, dovrebbe avvisare Blaine della sua presenza, ma non ci riusciva.. la sua voce non voleva collaborare.
.
Tuttavia, il rumore dei suoi passi sul marciapiedi rivelarono la sua presenza e Blaine si voltò velocemente per affrontarlo.

“Chiunque tu sia… non voglio.. oh!”

“Blaine…”

“Vattene Kurt!”

“Possiamo parlare ? Solo un secondo? Non ci vediamo..”

“No, non possiamo. Devo andare in un posto e devo andarci ora. Inoltre , non me ne frega un cazzo di quanto tempo è passato dall’ultima volta che ci siamo visti. Non sono io quello che mi ha tagliato fuori dalla sua vita e non sono stato nemmeno io quello che mi ha fatto voltare le spalle da quelli che credevo fossero miei amici..”

“Blaine.. ti prego..”

L’altro ragazzo ringhiò ed andò via, dirigendosi verso una macchina , che Kurt riuscì ad intravedere , che lo stava aspettando nel parcheggio.

Da quello che Kurt riusciva a vedere, c’era una donna appoggiata alla macchina che lo stava guardando mentre loro due si stavano avvicinando.

“Vuoi che mi sbarazzi di questo coglione?” la donna chiese a Blaine ma Blaine la fermò con un gesto della mano , dicendole di salire in macchina, ma… prima che potesse dire qualsiasi altra cosa.. si sentì un urlo acuto gridare la parola papà dal sedile posteriore e Blaine si bloccò all’istante.

“Non mi hai detto che era sveglio. Perché è sveglio?”

“Si è svegliato mentre venivamo qui! E’ stato con me tutto il giorno. Cooper non rispondeva al telefono, così ho dovuto tenerlo più di quando avrei dovuto. Cosa, tra l’altro, che mi ha fatto perdere il lavoro..”

“Oddio ,Avery.. mi dispiace . Ho fatto delle belle mance stasera, per cui qualunque cifra avresti fatto, posso..”

“No” la donna, (Avery pensò Kurt) declinò l’offerta, ruotando gli occhi mentre apriva la portiera davanti.

Una volta aperta, l’abitacolo si illuminò e Kurt spalancò gli occhi quando vide un piccolo bambino legato al seggiolino per auto che lo fissava.

All’inizio quando aveva sentito la parola papà aveva pensato ad un specie di scherzo , ma ora… ora guardando nell’auto , sentì il cuore quasi smettere di battere.

Perché li in quella macchina c’era il bambino più adorabile che avesse mai visto; i suoi capelli erano quasi della stessa sfumatura di castano di Kurt ed erano ricci, con un taglio molto carino e corto che lo faceva assomigliare a Blaine ogni qual volta non metteva il gel.

Inoltre, il bambino ( Kurt considerò che non poteva avere più di due o tre anni ) aveva dei meravigliosi e splendenti occhi color ambra come quelli di Blaine.

In mano aveva un pupazzo lacero a forma di animale e quando Kurt guardò più attentamente il giocattolo del bambino , il suo corpo si irrigidì per la comprensione.

Era il cane di Margareth Thatcher .

Oh dio…

Il suono delle portiere che sbattevano lo riportarono alla realtà ed alzò lo sguardo , gli occhi spalancati, quando la macchina iniziò ad allontanarsi.

“Aspetta!” urlò, agitando le braccia in aria.

Urlò loro di fermarsi, di dargli una possibilità di spiegarsi , ma la donna alla guida abbassò il finestrino e gli mostrò il dito medio, facendo poi sgommare la macchina, prima che lei, Blaine ed il misterioso bambino.. Kurt aveva lo strano presentimento che fosse suo… sparissero nel buio della notte.




“Cioè stai cercando di dirmi che Blaine potrebbe avere un figlio .. e che potrebbe essere tuo?”

“L’ho visto Santana! Assomigliava a Blaine ma anche un po’ a me e lui.. lui dovrebbe avere circa tre anni. Deve esserlo! E se ha tre anni .. è per forza mio. Non c’è nessuna possibilità che possa essere di qualcun altro”.

Rachel e Mercedes scossero la testa tristemente, entrambe stringevano una delle mani tremanti di Kurt tra le proprie, mentre il gruppo era seduto sul marciapiedi fuori dal club.

Non appena Blaine era andato via, Kurt aveva chiamato Rachel per farle sapere che li aspettava fuori e non appena arrivarono, Kurt crollò.

“Cosa devo fare?”

“Beh.. dobbiamo prima scoprire qualche notizia su Blaine e poi potrai andare da lui per scoprire se è davvero tuo figlio.. e se lo è.. umm… hai bisogno di fare qualcosa al riguardo”.

Prima che qualcuno potesse dire altro, Santana si alzò e mormorando qualcosa, si tirò su il vestito così da avere il sedere quasi completamente scoperto.

Strinse la cintura del vestito per mettere in bella mostra le sue tette prima di piombare di nuovo nel club, torno dopo pochi minuti con un sorriso ed un altro pezzettino di carta.

“Questo lo puoi avere.. prego!”

Kurt fissò la piccola nota scritta ed il suo cuore batté più forte.

C’era un indirizzo ed affianco potevi leggere una frase.
“Shadow inizia il turno domani alla dieci . Buona fortuna!”

Dando un’altra occhiata al numero dell’appartamento, Kurt inserì tutto nel suo cellulare e programmò il GPS, grato di poter avere la possibilità di parlare con Blaine dopotutto.

Avrebbe usato il resto della serata per riposare.. ( o no.. visto che aveva i nervi a fior di pelle ) e poi doveva decidere con cura cosa avrebbe detto.

Perché se lo conosceva ancora bene, domani non sarebbe stata una giornata facile ed anche se odiava anche solo pensarlo, sapevo di meritarsi tutto , soprattutto dopo quello che era successo tra loro tre anni fa.

“Quindi ..cosa farai?” chiese Mercedes, accarezzando il braccio di Kurt quando posò il suo cellulare alla fine.

Intrecciò con l’altra mano le loro dita.

“Andrai..”

“Andrò a trovarlo . Dobbiamo parlare ed ho bisogno di sapere perché sta facendo questo. E’ migliore di tutto questo”.

“Ed Alex?”

“Me la vedrò con lui più tardi. Ora ho bisogno di parlare con Blaine”.

 

Cherrywood Apartments #206.

Kurt nascose il logoro pezzo di carta nella tasca dei pantaloni e prese un profondo respiro, chiudendo gli occhi mentre alzava una mano per bussare alla porta.

Il complesso sembrava abbastanza carino ed il posto era situato in quello che appariva come un quartiere decente, ma non si poteva mai dire con i posti come questo.

Sapere che qui ci viveva Blaine , probabilmente, tutto solo con suo figlio , fece spaventare un po’ Kurt.

Forse era il loro bambino…

Rapidamente bussò , colpendo con forza e più volte le nocche sul legno, prima di allontanarsi per aspettare.

Dopo cinque minuti nessuno rispose, così bussò di nuovo, scuotendo la testa quando nuovamente non ottenne risposta.

“Blaine?”

“Stai cercando Blaine Anderson?” disse  una dolce vecchietta , davanti alla porta dell’appartamento 207; era piccola di statura ed i suoi capelli erano di una bella tonalità grigio-blu.

Il viso era gentile e quando Kurt annuì, sorrise.

“Lui e Landon sono andati al mercato ortofrutticolo circa un’ora fa.. Dovrebbero tornare tra poco . Il mercato chiude alla 2”.

“Oh.. um.. grazie”

“Prego”.

Non appena finì di parlare, gli sbatté la porta in faccia , sorprendendolo e spaventandolo a morte.

Non pensava che i vicini fossero così gentili.. i suoi non lo erano.. e si chiese se Blaine sapeva che alla vecchia vicina piaceva raccontare a dei perfetti estranei tutti i suoi spostamenti e per quanto tempo sarebbe rimasto fuori casa.

Non era sicuro, questo era certo, e seppe di doverlo dire a Blaine se avesse avuto la possibilità di parlare con il suo ex.

Sospirando si appoggiò contro la porta d’ingresso di Blaine e scivolò a sedersi sul pavimento, prendendo però prima il cellulare dalla tasca.

Mentre aspettava , mandò un messaggio ai suoi amici; raccontando della vicina chiacchierona, di come sembrava il complesso e di quanto fosse terrorizzato di doversi preparare ad affrontare l’intera situazione.

Stava rispondendo a Rachel quando il suono dell’ascensore che si apriva gli fece alzare lo sguardo… ed eccoli li.

Blaine e Landon stavano attraversando il corridoio mano nella mano; Blaine teneva con la mano libera una borsa di tela piena di cibo.

Suo figlio stava facendo dondolare il cane di Margareth Thatcher , mentre si avvicinavano , sorridendo mentre canticchiava e saltellava verso il loro appartamento.

Quando vide Kurt rialzarsi dal pavimento, Blaine si bloccò, socchiudendo gli occhi mentre lentamente tirava suo figlio dietro di lui.

“Vattene”.

“Ho bisogno di parlarti”.

“Oh!.. così mi segui fino a casa? Davvero carino , Kurt. Sul serio. Vattene. O chiamerò la polizia”.

“Non mi importa. Ho davvero bisogno di parlare con te. Mi puoi dare cinque minuti? Per favore, Blaine. Ti sto implorando”.

“Così pensi di meritarti cinque minuti del mio tempo quando tu non hai potuto nemmeno darmi cinque minuti del tuo anni fa?.. Ha!.. divertente. Togliti dalla mia porta e lasciami entrare nel mio appartamento. Poi puoi andartene e tornare dovunque sia la tua vita ora e non avvicinarti mai più a me”:

Kurt fu irremovibile, col corpo bloccava ancora la porta d’ingresso dell’appartamento di Blaine.

Inalò forte ed abbassò lo sguardo sul bambino dagli occhi nocciola che stava curiosando da dietro le ginocchia di suo padre, il suo cagnolino di pezza poggiato contro il viso mentre con aria interrogativa controllava l’uomo con cui suo padre stava discutendo.

Quando i due si guardarono l’un l’altro , Blaine si arrabbiò ancora di più e , posando la borsa della spesa per terra, si chinò per prendere in braccio Landon.

“Ti darò il tempo di contare fino a cinque per toglierti dalla porta. Se no lo fai , chiamerò la polizia. Se ti togli entrerò in casa mia e tu potrai uscire dalla mia vita di nuovo okay? Sono stato bene senza di te.. quindi cosa ti fa pensare che ora ho bisogno di te nella mia vita? Non meriti cinque minuti e nemmeno cinque secondi del mio tempo. Ora.. Vattene”.

Si allungò a prendere la busta della spesa e , mentre era concentrato su questo, Kurt lo colpì .

“E’ mio Blaine?”

Le parole colpirono il giovane uomo come un treno in corsa e quasi inciampò per la forza dell’onda emotiva che lo sopraffece.

Non era così che si era aspettato andasse la sua settimana.

Non era così che si era aspettato di rivedere di nuovo Kurt.

Quando era un po’ più giovane e la rottura ( ed il dolore) era ancora fresca, si era sempre immaginato di vedere Kurt a Los Angeles un giorno e che il suo ex lo avrebbe visto e avrebbe corso verso di lui pregandolo di perdonarlo.

Poi avrebbe incontrato Landon e si sarebbe innamorato di lui ed il resto era storia.

Mai in un milione di anni  si era immaginato di essere chiamato a fare una lapdance  per un addio al celibato solo per scoprire che il futuro sposo altri non era se non l’uomo col quale una volta era fidanzato.

E trovarsi questo uomo davanti la sua porta proprio ora a domandargli  del tempo per parlare, lo fece incazzare ancora di più.

Kurt non aveva nessun diritto di fargli questo, non dopo il modo in cui si era comportato durante il mese dopo che aveva rotto il loro fidanzamento… ed ora, che aveva scoperto che si sarebbe sposato con qualcun altro, rendeva le cose ancora peggiori.

Mai in tutta la sua vita Blaine aveva pensato di riempire di merda Kurt, ma ora ..guardare Kurt osservare Landon come se meritasse di sapere se il bambino tra le sue braccia fosse suo figlio, gli fece venir voglia di portare Landon dalla vicina chiedendole di coprirgli le orecchie mentre suo padre tornava fiori per spaccare il culo al suo ex.

“Gesù Blaine… da quando sei diventato così cattivo?

Quando hai a che fare con tutta la merda del mondo come ho fatto io.. ecco quello che succede.

“Vattene Kurt”.

“E’ mio? E’ l’unica cosa che voglio sapere”

Blaine sbuffò

“Tre anni fa hai spezzato il mio cuore senza mai darmi una possibilità di spiegarmi.

Tre anni fa mi hai chiuso fuori dalla tua vita e non hai nemmeno risposto al telefono quando ho cercato di chiamarti perché avevo scoperto qualche novità interessante e tutto quello che volevo era dirtelo.

Ti ho chiamato.

Ho chiamato Santana.

Ho chiamato Rachel, Mercedes, Artie e persino Sam.. che pensavo fosse il mio migliore amico.. e vuoi sapere cosa hanno fatto?

Nessuno di loro ha risposto.

Nemmeno tu lo hai fatto ed avevo pensato.. avevo pensato che almeno uno di voi lo avrebbe fatto.

Ma poi.. ci ho ripensato…

Ero seduto nel mio appartamento da solo mentre tutti voi stavate cenando senza di me e nessuno di voi si è preoccupato di chiedermi mai se volevo venire anche io da quando mi hai lasciato.. allora.. perché dovevo importarmene?

Perché dovevo essere io a preoccuparmi di restare in contatto con voi quando nessuno di voi voleva avere a che fare con me?”

“Blaine…”

“Così.. ho impacchettato tutte le mie cose e me ne sono andato.

Sono venuto qui e non mi sono mai guardato indietro.

Non ho mai pensato che ti avrei rivisto.. ho pensato di potermi rifare una nuova vita qui.

Crearmi una nuova vita per me e mio figlio ed ora tu sei qui..

Tra tutti i fottutissimi strip clubs al mondo, sei dovuto venire nel mio e sto cercando di capire a chi cazzo ho fatto così male lassù perché tutta la merda di questo mondo capita sempre a me?”

“Blaine… io..”

“Risparmiatelo.  Okay? Solo lasciami passare così puoi tornare da qualsiasi parte tu sia venuto; va a sposarti e cresci una famiglia con chiunque abbia il tuo cuore ora”.

Blaine fece un passo in avanti , le chiavi in mano , ma Kurt non si mosse.

Invece continuava a fissare Landon, che aveva nascosto la piccola testolina nell’incavo del collo di Blaine come se fosse spaventato da quanto suo padre fosse arrabbiato.. o stava semplicemente cercando di confortare l’uomo che lo teneva in braccio perché Blaine stava disperatamente tremando.

“Voglio solo parlare con te. Solo per cinque minuti…”

“Basta con sta storia dei cinque minuti! Va a casa Kurt! Non appartieni a questo posto. Torna a casa e torna ad essere  una grande star o qualsiasi cosa tu stia facendo adesso. Torna a casa e vivi la vita perfetta che volevi così tanto da dovermi lasciare.

La mia vita va bene… io e Landon stiamo bene e non abbiamo bisogno di te..

Quindi ..Vattene!”

Tutta la voglia di Kurt di combattere si sgonfiò alle parole di Blaine.

Torna ad essere  una grande star o qualsiasi cosa tu stia facendo adesso. Torna a casa e vivi la vita perfetta che volevi così tanto da dovermi lasciare.

Questo era quello che Blaine sentiva quando pensava a lui.

Kurt lo aveva escluso ed era andato avanti.

Era fidanzato, era andato avanti e .. dio.. sembrava terribile.

Sembrava così terribile agli occhi di Kurt e non riusciva nemmeno ad immaginare come a Blaine potesse sembrare tutto questo.

Soprattutto se Kurt era il padre del piccolo bambino tra le sue braccia ( ormai ne era sicuro che lo fosse.. doveva esserlo.. Le parole di Blaine e l’aspetto del bambino urlavano a gran voce che Kurt era il padre).

“Va bene” l’uomo più grande cedette e si spostò di lato così Blaine usò la chiave ed aprì la porta prima di entrare di corsa nell’appartamento.

Proprio un secondo prima che Blaine sbattesse la porta dietro di se, Kurt alzò lo sguardo e si ritrovò a fissare gli ipnotici occhi color ambra di Landon, incapace di staccarsi dallo sguardo confuso del bambino che probabilmente si stava chiedendo come mai il suo papà fosse così arrabbiato.

Sul tutto il suo nasino c’erano un centinaio di piccole lentiggini uguali a quelle che Kurt aveva avuto su tutto il suo viso, e quando Landon alzò leggermente la testolina per poter guardare meglio Kurt , prima che la porta venisse chiusa definitivamente, Kurt barcollò all’indietro sbattendo contro il muro.

L’espressione imbronciata del bambino era la copia esatta della sua; c’erano sue foto a casa di sua padre con la stessa espressione ed anche se Kurt sapeva che questo non era una cosa positiva per tutta la situazione della paternità, era ormai sicuro che il bambino tra le braccia di Blaine fosse suo figlio, non importava quanto Blaine tentasse di tergiversare.

Ora se solo riuscisse a convincere il suo ex a concedergli cinque minuti per parlare per potersi scusare e poter spiegare tutto quello che era successo tra loro…

Se solo…



NOTE

TADA... sorpresa..

Blaine , quando Kurt lo ha lasciato , era incinto..

ed ora fa lo spogliarellista.. :P .. ( woow.. )...

Scopriremo tutto.. piano piano.

Al solito non so mai cosa dire.. quindi vi lascio alla lettura di questo capitolo... ( sperando in un commentino ;) )...

A lunedì...

Link capitolo originale

https://www.fanfiction.net/s/10334792/2/What-I-Call-Life
  
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