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Autore: Vavi_14    14/03/2017    4 recensioni
Piccole scene rubate dalla vita di sette giovani trainee che aspirano a diventare idol.
◊È un torneo di sopravvivenza dove solo i vincitori vanno avanti◊
______________
Dal cap VIII. #pizza
[…]Oltre gli schiamazzi degli attori, si sente solo il respiro pesante di Taehyung e quello di Yoongi, assieme agli sbuffi intermittenti di Jungkook, che ogni tanto lascia ciondolare la testa per poi risvegliarsi all’improvviso, guadagnandosi un’occhiata divertita e intenerita da parte di Jimin.
«Ragazzi, io ho fame».
In quel momento, le teste di tutti – tranne quella di Yoongi – si voltano contemporaneamente verso il criminale che ha osato pronunciare una frase tanto sconsiderata. Sono le undici e mezza di notte, hanno già consumato i loro panini qualche ora prima, perché mai uscirsene con un’affermazione che ha dell’utopico?
A parlare è stato Taehyung e Jimin ancora non si capacita di come abbia fatto a svegliarsi, mettere in moto i neuroni, captare gli stimoli del proprio stomaco e convertirli in parole nel giro di un secondo.
[…]
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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XI. Distruzione










«Hyung
«No. Non me lo dire».
Yoongi blocca subito l’imminente confessione che Namjoon è sul punto di fargli, tanto conosce già il resto della frase; ormai sta diventando una triste e ripetitiva routine dalla quale non sembra esserci via d’uscita. Le scuse e lo sguardo afflitto su Yoongi attaccano poco; non che gli interessi più di tanto una maniglia svitata o un tavolo traballante, se non fosse che, puntualmente, gli tocca metter mano a ciò che resta del distruttivo passaggio del leader.
Namjoon rimane qualche secondo zitto, in attesa: si sente veramente in colpa, ma non può farci niente, la delicatezza non fa proprio parte del suo DNA e sfortunatamente non è nemmeno sua attitudine riparare oggetti, perciò puntualmente si rivolge allo hyung, che nonostante l’innata pigrizia sembra esser l’unico, nel gruppo, ad avere abbastanza pazienza per impegnarsi in piccoli lavori manuali.
«Cosa, stavolta?»
Il tono rassegnato di Yoongi aumenta a dismisura la mortificazione del leader.
«Non ho rotto niente, in realtà… cioè, ho solo aperto il cassetto dell’armadio e una parte si è sfilata dai ganci… ho provato a rimetterlo apposto, solo che poi non veniva più fuori, così ho forzato e i pomelli…»
Solleva entrambe le mani, mostrando le due vittime del giorno.
Yoongi alza un sopracciglio, incrociando le braccia. «Quindi li hai rotti».
«Erano avvitati male, hyung, non possono reggere tutto quel peso…. ».
«Namjoon, è il quarto cassetto che sfasci, se non possiamo più utilizzarli dove sistemeremo i vestiti? Non c’è spazio nell’armadio. L’altro ieri ho messo una maglietta di Jungkook credendo fosse mia, visto che era tra le mie cose… invece pare che Jungkook l’abbia spostata perché Taehyung ha occupato il suo spazio, Taehyung sostiene che è stato Jimin a non rispettare la divisione dei vestiari, Jimin ha detto che ha più pantaloni tuoi che suoi, nel suo scompartimento… comprendi la situazione?».
«Io ho un po’ di spazio libero, dalla mia parte». Hoseok compare alle spalle di Namjoon e si inserisce nella conversazione, poggiando una mano sulla spalla del leader. «Anche senza cassetti, in qualche modo possiamo organizzarci».
«Questo è perche Jungkook lascia la maggior parte dei suoi vestiti sul letto». Jimin è di passaggio, ma ha sentito l’argomento e vuole dire la sua. «Se solo sistemasse la sua roba, neanche il tuo comparto basterebbe per contenere tutto, Hoseok hyung».
Yoongi, nel frattempo, ha tolto i pomelli dalle mani di Namjoon ed ha tutta l’intenzione di provare ad aggiustarli, ma l’intervento di Seokjin gli impedisce di proseguire, bloccandolo tra il corridoio e la cucina assieme agli altri.
«Quando Jungkook esce dal bagno ditegli che, se non mette in ordine la sua roba, stasera non mangia».
Il più grande è rientrato da qualche minuto e sta sistemando alcuni viveri comprati ad un discount nei pressi del dormitorio, assieme a Taehyung – che portarselo dietro sarebbe stata una pessima scelta, lo aveva capito solo una volta giunti sul posto, quando arrivare alle casse incolume e con il carrello ancora intatto, possibilmente pieno di alimenti salutari e non di cibo spazzatura, aveva richiesto decisamente più tempo del previsto.
Proprio mentre sono nel vivo del discorso, però, i battibecchi vengono interrotti da un tonfo spaventoso proveniente proprio dall’angolo alla fine del breve corridoio che unisce l’ingresso alle loro camere. Troppo occupati a dire la propria, nessuno si era accorto che, nel frattempo, Jungkook aveva fatto tesoro delle parole di Seokjin, udite dal bagno poiché volutamente pronunciate dal più grande a voce alta, e si era messo di buona lena a sistemare le sue cose. A giudicare dallo sguardo allibito che si è dipinto sul suo volto, però, si direbbe che qualcosa sia andato storto.
«Aehm-». Ha i gomiti alzati all’altezza delle spalle e le braccia stese verso l’alto come simbolo di totale innocenza. Gli altri lo guardano con lo stesso luccichio di terrore negli occhi. «Volevo mettere una stampella sull’appendiabiti, ma appena l’ho poggiata è… crollato tutto».
Jungkook ha la “brutta” abitudine di non saper dire bugie: ci prova, ogni tanto, ma è talmente prevedibile che i suoi hyungs riescono a smascherarlo in un battito di ciglia. Quindi, anche se in quella situazione sembra quasi logico pensare che gli indumenti di Jungkook siano stati troppi per poter essere messi tutti su un unico attaccapanni, la mente di Namjoon comincia a vagare altrove: Jungkook è un disordinato cronico, ma non è sbadato e nemmeno maldestro come lui, perciò nel momento esatto in cui Yoongi si avvicina al maknae per accertarsi del disastro, Namjoon realizza. Un piccolo, minuscolo e all’apparenza insignificante rumore metallico riecheggia nelle sue orecchie in modo nitido, com’era successo due giorni prima, quando aveva attaccato due stampelle nell’armadio con la sua solita delicatezza; lì per lì, però, non gli aveva dato alcuna importanza, adesso invece gli pare di aver appena trovato la chiave di tutto. Chiude entrambi gli occhi, poi ne riapre uno, lentamente: vorrebbe dire qualcosa, e sa che dovrebbe, eppure dentro di sé spera di farla franca, almeno una volta. Non vuole che la colpa ricada su Jungkook, però potrebbe sempre convincere i suoi compagni che la proporzione quantità/peso non era affatto bilanciata, in rapporto alle dimensione e allo spessore dell’asta appendiabiti, quindi, in un certo senso, sono un po’ tutti responsabili del guaio. Già, potrebbe.
«Temo di aver fatto partire una vite, l’altro ieri».
Probabilmente ha parlato coprendo la voce di qualcuno, perché ci vuole un po’ prima che Hoseok e Yoongi si zittiscano. Jungkook lo guarda come se lo avesse appena scagionato dalla pena di morte.
«Cos’è che hai fatto partire?»
Seokjin, invece, lo guarda come se la prossima a doversi fare un bel viaggio fosse proprio la testa di Namjoon.
Invece di rispondere, il leader si china sulla montagna di abiti ammassati gli uni sugli altri e inizia rovistare con un braccio sul fondo dell’armadio per trovare la fantomatica arma del delitto. «Sono sicuro che è qui sotto…  pensavo fosse solo qualche cigolio del mobile, ma credo che l’asta abbia ceduto perché gli mancava una vite… eccola!». È quasi soddisfatto nel constatare che la sua teoria si è rivelata esatta, peccato che, pur stando di schiena, riesce a percepire chiaramente le occhiate esasperate dei suoi compagni e in fondo non può certo biasimarli.
«Nessun problema, oggi pomeriggio rimango io a sistemare».
«Ma hyung, poi quando recuperi la lezione? Lo sai che ti farebbero restare fino a tardi».
Jimin è un po’ preoccupato e in realtà preferirebbe vedere il dormitorio in disordine, piuttosto che dover pensare a Namjoon in un litigio con il coreografo.
«Resterò fino alla mattina, non c’è problema. Tra dormire tre ore e non dormire proprio non è che ci sia molta differenza».
«Rimango ad aiutarti».
Se non fosse che è lì di fronte, i ragazzi farebbero fatica a credere che sia stato proprio Jungkook a proferire quelle parole davanti a tutti. Probabilmente una spintarella di Taehyung, accanto a lui, lo ha aiutato ad esternare ciò che normalmente avrebbe tenuto per sé.
«Non ce n’è bisogno» ribatte subito Namjoon, il suo tono è più tranquillo ora. «Ci metterò poco».
«Dovevo ancora sistemare le mie cose, voglio restare».
Con Jungkook inizia tutto come una timida richiesta, ma impiega poco tempo a diventare un’affermazione imperativa. Sinceramente preferisce doversi allenare qualche ora in più, piuttosto che sentirsi in colpa per non aver fatto la sua parte nel dormitorio. Dopotutto riconosce che il suo letto assomiglia molto più ad un ammasso informe di stoffe colorate, piuttosto che a un giaciglio.
«Almeno qualcuno potrà controllare che Namjoon hyung non rompa qualcos’altro» butta lì Hoseok, abbozzando un sorriso e ottenendone uno del leader in risposta.
«Jungkookie, ieri sera non ti sei nemmeno accorto di esserti addormentato sul mio letto… non starai chiedendo un po’ troppo a te stesso?»
Taehyung interviene pochè la pensa come Jimin, ma Namjoon ha capito che Jungkook su alcune questioni è irremovibile, perciò non può far altro che accogliere la sua proposta d’aiuto, valorizzandola.
«In due finiremo ancora prima» risponde precedendolo, e tutti comprendono che quella sarà la loro ultima e definitiva risposta, perché Jungkook annuisce e ricambia con decisione il cinque che Namjoon gli porge.


















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Doveva essere una OS improntata su Namjoon e Yoongi, ma verso la fine Jungkook mi è un po’ sfuggito di mano e come sempre gli altri lo hanno seguito a ruota.
Ringrazio Blue Poison per aver suggerito il prompt! <3
Un bacio e un abbraccio grande, grazie come sempre per aver letto! ^^
So che ultimamente sto aggiornando molto spesso ma vi avverto che vado a periodi XD

Alla prossima,


Vavi
  
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