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Autore: Jack83    15/03/2017    3 recensioni
8 Anime 8 vite che stanno per essere sconvolte ma qualcuno proverà a evitare ciò
Genere: Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La tensione era palpabile nel corridoio dell’ospedale dove Momoka, sua mamma e Heicha erano state ricoverate.
Nessuno di loro, tranne Purin e Taruto, sapeva chi aveva trascinato fuori dall’auto le tre, era certo però che con quel gesto le aveva salvato la vita.
Taruto stava stringendo saldamente la mano di Purin per rassicurarla, i quattro fratellini e il padre di lei erano leggermente più distanziati con la matrigna, l’ex maestra d’asilo della sorella.
Il padre desiderava conoscere quel ragazzo che era così legato alla figlia, in  lui era nato un moto di gelosia, che reprimeva.
Il padre di Momoka era in fibrillazione, stava camminando da ore avanti e indietro, la paura di perderle era tanta.
Dopo tanto penare ecco la luce, un dottore si avvicino da prima a Purin e alla sua famiglia, -Voi siete i parenti di…- guardo sulla scheda per ricordarsi il nome.-Heicha Fon?-
-Sì- rispose il padre –Bene, allora Heicha a solo una leggera intossicazione a causa del fumo,  una leggera commozione celebrale che gli ha provocato lo svenimento e qualche contusione. Resterà qui in osservazione per un paio di giorni, il tempo necessario che passi la commozione.- Tutti tirarono un sospiro di sollievo, la notizia era incoraggiante. –Allora possiamo vederla?-  -Non ancora, e sotto sedativi, ma domani potete vederla.- Purin rimase delusa, almeno però sapeva che stava bene.
-Mi scusi come stanno mia moglie e  mia figlia- Il padre di Momoka aveva sentito il discorso fatto per Heicha, era ben augurante però non era una certezza. –Signor Eichi*, Sua figlia ha lo stesso quadro clinico di della signorina Fon, per quanto riguarda sua moglie abbiamo dovuto operarla per ridurre le fratture alle gambe che si è procurata  nell’incidente, dovrà stare qui in ospedale qualche giorno in più delle due ragazzine, ma si riprenderà stia tranquillo.-
Detto questo il dottore si allontano.
-Mi scusi- L’uomo richiamo l’attenzione del dottore. -Sì, mi dica?- -Anche per me vale il discorso che le posso visitare solo domani?- il dottore annui –Mi dispiace ma sono tutte e tre sotto sedativi, devono riposare ora.- il dottore, finita la sua precisazione si allontano definitivamente.
-Purin?- La matrigna si avvicino a Purin e Taruto –E’ meglio che tu vada a casa a riposarti, sei qui da oggi pomeriggio.- Purin scosse la testa –No mamma, voglio rimanere.- La donna osservo Purin, la considerava  veramente sua figlia e lei la considerava veramente sua madre, -Almeno vai al Cafè ad avvertire i tuoi amici che Heicha sta bene.- Purin a questa richiesta non poté che dire di sì.
I due ragazzi si erano alzati dalle sedie della corsia e si stavano allontanando, quando il padre di lei li richiamo. –Purin, quando la situazione si sarà calmata dovrai presentarmi quel tuo amico.- La voce era di un tono a cui non si poteva dire di no. La ragazza annui e spari dietro l’angolo trascinandosi dietro Taruto.
Appena si erano allontanati abbastanza Taruto sospiro –Questa attesa è stata snervante.- -Già- L’abbraccio che Taruto diede a Purin ebbe l’effetto di far sparire le prime lacrime che stavano per scendere sulle guance di lei. –Vuoi che ti porti col teletrasporto?- Lei fece un gesto di diniego –No voglio andare da loro con i metodi “tradizionali”- Il sorriso ricomparve sul viso di Purin. –Lo sai se proprio un bellissima scimmietta quando sorridi.- Purin sbuffo al nomignolo. –Lo sai che non mi
piace.- poi gli tiro un leggero pugno in testa, -Sei manesca lo sai?- Tarato si massaggio la parte offesa ma era contento. –Lo so, ma per farmi perdonare ti do un bel bacio.- Detto questo si avvicino e gli stampo un bacio sulle labbra. –Sei magnifica.- -Lo so-.
Presero l’ascensore e scesero al piano terra, da dove uscirono  e chiamarono un taxi.
 
Marco osservo per l’ennesima volta il braccio sinistro, una parte di esso aveva un colore rosso acceso con delle bolle segno di profonde ustioni, distolse lo sguardo e lascio che Keiichiro ci piazzasse sopra una pomata per curare la parte offesa.
Mentalmente si disse che quella sera una bel passaggio nella vasca di rigenerazione con cellule staminali non l’avrebbe scampata.
-Dovresti andare anche te in ospedale- Disse il cuoco quando finì la medicazione.
La spia guardò la medicazione poi osservò chi l’aveva fatta -Per poi dover dare delle spiegazioni? No, grazie-
Keiichiro capì la cosa intendesse e annuì -D’accordo allora io vado a dare una mano agli altri cervelloni.-
Detto questo uscì e andò nel seminterrato.
Ryo e Pei erano impegnati a cercare una soluzione al grattacapo che era nato, da dove era uscito il chimero.
Nel frattempo Kisshu e le ragazze stavano rimettendo a posto il locale in attesa che Purin e Taruto tornassero dall’ospedale.
Tutti erano nervosi, sapevano che la sorellina di Purin era rimasta coinvolta nello scontro anche se in maniera indiretta.
Non avevano però avuto finora informazioni da lei o da Taruto su come stava, inoltre c’era la questione chimero.
Un pensiero alleggiava nella mente di Minto, gli alieni c’entravano qualcosa nella faccenda.
Alla fine esplose -Kisshu ora basta con questa sceneggiata.- la mew lorichetto lanciò la ramazza contro un muro e si avvicinò pericolosamente all’alieno.
Kisshu spalancò gli occhi -Cosa vuoi uccellino- Rispose lui irritato
-Voglio la verità!- Urlò lei furiosa.
-Non so di cosa tu stia parlando ragazzina- rispose l’altro con calma.
Una calma che irritò ancora di più la mora.
Che prese la sua medaglietta pronta a trasformarsi ed attaccare.
Zakuro però si avvicinò e la bloccò.
-Minto non abbiamo prove che loro centrino qualcosa- fece lei fredda nei confronti dell’amica
-comunque  voi  altri  siete  i  primi  sospettati- continuò  lei  anticipando le possibili rimostranze  di Minto.
-Perfetto- disse il verde allargando le braccia arrabbiato -Siamo rimasti sempre qui da quando siamo tornati sulla terra.-
Poi l’alieno si voltò verso Ichigo con lo sguardò implorante -Ti prego almeno te e la pesciolina ci credete innocenti?-
A questo punto la mew rossa prese un profondo respiro e disse una cosa che lasciò senza parole le altre -Sì, ti credo-
-Ma Ichigo- Provò a protestare Minto.
-Minto- fece la mew rossa -Voglio fidarmi di loro, hanno rischiato la vita per noi l’ultima volta, diamogli il beneficio del dubbio.-
Il verde sospirò -Grazie micetta-
-Bada però- fece la ragazza -Che se siete implicati in qualche maniera nella faccenda giuro che ve la farò pagare.-
Kisshu annuì con un sorriso divertito -D’accordo neko-chan-
-Ma allora chi può essere stato?- Retasu guardò l’alieno che scosse la testa -Non lo so-
-I dissidenti- fece Marco entrando nella sala con il braccio legato al collo -E’ l’unica spiegazione logica-
Tutti si voltarono verso la porta della cucina da cui proveniva la voce.
-I tipi che volevano la testa dei nostri cari ambasciatori?- Chiese Minto nervosa
-Sì- disse solamente la spia
-Ma sono ad anni luce di distanza- obbietto Ichigo nervosa anche lei
Marco inclino la testa con uno sguardo annoiato -Possono aver benissimo inviato qualcuno prima del loro arrivo.-
Kisshu aveva incrociato le braccia nervoso -Come avrebbero fatto? Il nostro governo controlla ampiamente le navette da e per Ghea.-
La spia lanciò uno sguardo anche li poco convinto -Hai mai sentito parlare di complici? Infiltrati o altro?-
L’alieno sbuffo -Certo- rispose lui.
-Quindi tu stai dicendo che qualcuno ha agevolato il possibile arrivo sulla terra di altri alieni?-
Zakuro osservo Marco con fare indagatore
-Sì, qui siamo di fronte a complicità a diversi livelli- Non voleva però palesare tutti i suoi dubbi, voleva prima avere maggiori informazioni e certezze.
-Quindi che facciamo?-Chiese Retasu
-Aspettiamo- rispose Ryo che era appena salito dal laboratorio seguito da Pei e Keiichiro.
-Possiamo dirvi che ci sono altri gheiani in giro ma non sappiamo dove sono- Spiegò l’alieno più grande.
-Comunque- disse Zakuro pensierosa -il chimero mi è sembrato molto più forte di quelli che creavate voi cinque anni fa-
-Cosa intendi?- Chiese Pei
-Niente solo una mia impressione- rispose lei ma anche le altre ragazze concordarono
-Ma anche voi siete molto più forti- osservò Kisshu in un ghigno -La pesciolina e l’uccellino hanno lanciato due attacchi molto potenti-
-Vero- disse Retasu -Sarà perché siamo più grandi-
-Possibile- concordo Ryo
-Ma anche voi siete più forti- Ichigo rammento l’attacco di Pei -Ma per voi sarà stato anche l’allenamento.-
Proprio in quel momento Purin e Taruto rientrarono nel locale, erano stanchi ma sembravano più distesi di quando avevano saputo che Marco aveva salvato Heicha, Momoka e la mamma di lei.
-Allora come stanno?- Chiese Kei
-Sono ferite ma stanno bene, quella messa peggio è la mamma di Momoka. Ha entrambe le gambe fratturate, oltre ad una commozione celebrale e l’intossicazione da fumo.-
Tutti tirarono un sospiro di sollievo.
-Visto che è stata una giornata pesante direi che possiate andare a casa e domani terremo il locale chiuso, siete d’accordo?-
Tutti furono concordi con la proposta di Ryo, specialmente Ichigo che voleva rilassarsi un po’ e anche Minto sembrava essere della stessa idea della amica.
La rossa, appena varcata la soglia del cafè, venne richiamata dalla voce di Kisshu.
-Senti micetta- la ragazza capì subito che l’alieno fosse in imbarazzo -Dov’è finito il tuo dam…cioè fidanzato?-
Ichigo lo guardò stralunata e poi si incupì -Masaya? Non c’è più-
Kisshu la  guardò con fare triste -In che senso?-  Chiese
La mew gatto si morse il labbro inferiore, cercando di cacciare le lacrime indietro -E’ morto-
Il verde sospiro -Sarei un ipocrita a dire che sono triste, visto che ti ha portato via da me-
La ragazza stava per dire qualcosa ma lui gli posò un dito sulle labbra  -Ma sono triste per te, hai perso la persona che ti rendeva felice e per questo mi dispiace-
Lei annuì -Ora- prosegui ancora il ragazzo -Vorrei per una volta comportarmi da bravo ragazzo, quindi- a questo punto riprese il suo sorriso beffardo -Domani visto che saremo tranquilli che ne dici di andarci a divertire? Nulla di strano solo un uscita a due-
Ichigo ricordò ciò che aveva detto alle amiche quella mattina -Ok- si asciugo le lacrime -Che ne dici di andare ad un luna park qui vicino?-
-Luna Park?- Chiese confuso Kisshu
Ichigo rise -Sì, è un posto dove ci si diverte con giostre e giochi di abilità, ci divertiremo, ora però scappo se no i miei si preoccupano. Ciao Kisshu ci vediamo domani a scuola-
E la ragazza andò via di corsa lasciando l’alieno su cui si era dipinto un sorriso di vittoria.
 
  
Eye e Ringu stavano ancora ripensando alla sconfitta subita, nessuno dei due immaginava una tale forza del Team Mew Mew.
Un’altra cosa che gli aveva lasciati esterrefatti era la comparsa dei tre traditori, una fortuna nella sfortuna almeno quella, ma così che non dovevano solamente affrontare 5 ragazzine, anche tre fortissimi gheiani come loro.
Non capivano come potevano tradire il loro popolo per dei terrestri, che ritenevano inferiori in tutto e per tutto.
Non c’era nemmeno la soddisfazione di aver fatto strage di umani, il conto si era fermato ad due soli morti e tre feriti, per di più non gravi.
La cosa stava stretta, quelle tre umane si erano salvate per miracolo, un miracolo che non capivano come fosse accaduto.
La cosa era, per loro, ignominiosa. I loro padroni, lo davano per scontato, gli avrebbero severamente puniti.
Si sentivano frustrati, per loro essere chiamati da quelli che erano considerati poco più che leggende, era un motivo di grande vanto.
Gli anziani avevano sempre escluso la loro esistenza ma loro gli avevano chiamati: I generali di Deep blue.
La cosa gli rendeva pieni di orgoglio, ma anche pieni di paura.
Si diceva che le stesso Deep Blue gli temesse, ancora di più della morte stessa.
Finalmente il momento era giunto la bolla si aprì e loro, in segno di rispetto e di reverenza si inchinarono.
-Salute a voi, Nostri signori.- i due salutarono senza guardarli.
-Eye Ringu- Gli otto osservarono i loro sottoposti -Non credo che le vostre scuse siano bene accette- Comincio una delle ombre –d’altro canto la comparsa imprevista dei tre traditori ci ha colti tutti di sorpresa.- continuo un’altra.
-Sì miei signori- Eye e Ringu risposero simultaneamente
-Non verrete puniti, in quanto non sapevamo che ci fossero anche loro sulla terra.- una terza ombra riprese il discorso.
-Ma badate bene avete poche possibilità.- I due a sentire quelle parole cominciarono sudare freddo.
 
Quella sera Kisshu entrò nella sua stanza con un sorriso di felicità stampato sul volto, sorriso che aveva da quando aveva strappato a Ichigo l’appuntamento per l’indomani.
Pei aveva evitato durante la cena di indagare ma adesso voleva vederci chiaro.
-Allora- disse lui alzando gli occhi da un libro che stava facendo finta di leggere -Cos’hai combinato per essere così contento?- Il viola sapeva della maestria del fratello acquisito di cacciarsi in situazioni assurde o pericolose che lui riteneva divertenti.
-Io niente? Ho solo un appuntamento con la mia gattina? Invidioso?- Rispose lui
Pei non cambiò la sua espressione seria ma dentro di se ammise di essere invidioso del fratello.
-No, Kisshu non sono invidoso.- mentì il più grande -Solo un po’ sorpreso.-
-Anche io lo sono- Ammise il verde -credevo che fosse più difficile ma adesso viene il bello.-
Poi cambio tono ed espressione che divenne più serio, simile a quello che si usa quando su vuol spiegare a qualcosa a qualcuno -Devi buttarti con la pesciolina, smettila di avere freni inibitori e con la timidezza.-
L’altro sbuffo -Devo trovare il tempo-
-Beh  da domani sarai nella sua stessa scuola ne avrai di tempo.- detto questo Kisshu si allontano lasciando Pei a rimuginare sulle sue parole.
Nella mente del maggiore degli alieni cominciò a palesarsi un piano per avvicinarsi a Retasu.
 
Minto arrivata a casa si senti sola come sempre, solo al cafè si sentiva bene perché lì aveva le sue amiche e il suo amore.
Lì invece cosa aveva? Solo la freddezza dei genitori, l’unico conforto era la vecchia governante che riteneva più una nonna.
Seiji era lontano e sarebbe rientrato per la cena che avrebbero fatto da lì a poco.
Quella sera avrebbe dovuto rilevare ai suoi genitori due cose: Che finita la scuola sarebbe andata alla Scuola di ballo della Scala di Milano*, la notizia era ancora ufficiosa ma lei era stata scelta; e che aveva una relazione con Keiichiro.
Solo suo fratello e la sua governante-nonna lo sapevano, solo con loro due si era aperta.
Le sue amiche sapevano solo di lei e Keiichiro mentre per la storia della Scala… Voleva aspettare che fosse ufficiale per fare una piccola festa con loro.
Non voleva però che i suoi genitori dicessero di no.
Anche se l’avessero fatto lei avrebbe puntato i piedi e per una volta avrebbe vinto lei.
 
Marco teneva il braccio offeso dentro un parallelepipedo pieno di uno strano liquido di un color giallo scuro.
Intanto una musica in sottofondo faceva da colonna sonora a i suoi pensieri e ai suoi ragionamenti.
Poi una voce nella sua testa.
-Marco-
La spia alzò gli occhi al soffitto -Sì, Asia- rispose lui mentalmente.
-Ho fatto dei controlli, posso confermare che pochi giorni prima dell’arrivo dei fratelli Ikisatashi è atterrata un astronave gheana.-
Marco fece un espressione di irritazione -Si sono mossi in fretta- commento lui sempre mentalmente
-Tieni i sensori ben accesi, bisogna beccarli il prima possibile e fai un bel controllo nei sistemi informatici del governo di Ghea, non voglio avere sorprese inattese.-
-D’accordo- fece la voce che poi smise di parlare.
Il castano tornò a guardare davanti a se, sperava ardentemente di non dover far fondo alle sue conoscenze ma aveva la certezza che prima o poi avrebbe dovuto farlo.
   
 
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