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Autore: stardust94    16/03/2017    1 recensioni
Quando il crociato di sangue, arriva a Londra. La vita degli Shadowhunters e, stregoni della famiglia Rosestal, viene stravolta.
La famiglia dovrà affrontare un lungo viaggio verso Oriente, in Giappone.
Un terribile presagio di morte, un nemico invincibile che vuole assoggettare Nascosti e Cacciatori.
Un mistero vecchio di 800 anni, attende i Rosestal.
Riusciranno a risolverlo con l'aiuto, di vecchi e nuovi amici? ma sopratutto...
Riusciranno a rispondere al'eterna domanda: spetta davvero al Conclave, comandare Nascosti e Shadowhunters?
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: James Herondale, Jonathan, Matthew Fairchild, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The story of Rosestal'
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Capitolo uno
Prelude to revenge: the flames of hatred
(Londra 2017)

Amelia Rosestal, guardava la sorella parlare con un giovane.
La castana, dagli intensi occhi blu penetranti e profondi, indossava un abito d'argento molto elegante e che valorizzava, sia la carnagione lattea sia i capelli color castano quasi caramello e, le sue forme generose e accattivanti.
Guardava verso Evelyn ed era affiancata da un altro giovane. anch'esso dai capelli castani, ma i suoi occhi erano viola e molto freddi.
Vestiva un completo bianco con una camicia nera e, si scompigliava i capelli che arrivavano fino al collo, con due ciuffi che sfioravano gli occhi.

- Roland cosa mi sai dire di quel' giovane? -.
Domandò con voce delicata Amelia, mentre il fratello guardava verso il Crociato.

Era stato quel ragazzo ad organizzare la festa?.
Forse no. 
Non sembrava il tipo da celebrazioni eleganti.

Che fosse stato invitato? magari era anche lui un cacciatore, come Aster. 
Quel' pensiero gli fece scappare un lieve sorriso.

La giovane fece un altra riverenza cercando di sembrare aggraziata dopo di che si voltò, cercando con lo sguardo il fratello, eppure non lo vide più.
Perché questo si era diretto verso il bianco con passo deciso.

- Hey! sembri un tipo tosto, ti va uno scontro? -domandò lo stregone.

Revent, si lasciò scappare un piccolo sospiro. Per poi guardare il ragazzo con sguardo calmo e serio.
- Non mi va. Al momento ho da fare - disse il Crociato
Sbuffando e, incrociando le braccia al petto guardando freddo Ronald.

- Oh avanti! ho sentito parlare delle tue doti oltreoceano, della tua famiglia e del tuo carisma - 
Rise Roland con un fare sprezzante. 
Era fatto così, aveva sempre quel' piglio impertinente e da arrogante. Voleva sempre dimostrare di essere il più forte, anche quando non lo era.

Revent fece un ghigno, ma si sentì sfiorare appena la spalla, era Evelyn.
La Rosestal, lo guardava un po preoccupata. 
Lui si fermò un istante, concentrando la sua attenzione su di lei.

Incontrò i suoi occhi.
Viola. Ma un viola di un incredibile lucentezza, avevano la pupilla allungata. 
Segno, che quella che Revent aveva davanti era una strega.

La ragazza era preoccupata.
Revent scosse piano la testa, un po per rassicurarla e, un po perchè non avrebbe mai usato tutta la sua forza, con un ragazzino.
Quella doveva essere la sua prima festa e probabilmente, non sapeva molto bene come comportarsi. 
Di certo non era il massimo, cominciare una battaglia. 
Sopratutto quando era in missione.

Ma lo sguardo arrogante di Roland, gli fece capire che il ragazzo, doveva avere una lezione di vita esemplare.
- Va bene - disse freddo, per poi voltarsi verso il moro.
- Ottimo! ma non pentirtene dopo! -  ridacchiò lo stregone, poi con un salto balzò indietro e ghignò.

Revent si era messo in posizione, ora tra le mani aveva delle spade gemelle con delle croci rosse e alcune semplici rune.
Si era limitato a squadrare il moro, per poi scattare verso di lui e, spostandosi alla sua destra tentare di colpirlo.
Roland schivò per poi caricare nella mano, delle fiamme rosse che si abbatterono contro Revent. 
Ma il Crociato schivò rotolando per poi, rimettendosi in piedi colpire la spalla di Roland, usando pur tuttavia il piatto della spada e non la lama così da non ferirlo veramente.

Roland rimbalzò indietro cadendo sul sedere, ringhiando per la sconfitta.
- Lezione di vita: non sfidare mai chi è più forte di te, anche se sei sicuro di poter vincere -

Roland lo guardò annuendo, per poi afferrare la mano di Revent e tirarsi in piedi.
I due si scambiarono una stretta di mano, riconoscendo l'uno le abilità dell' altro mentre tre figure, si avvicinavano.
La prima era una bella donna, dai lunghi capelli neri e occhi di un bel blu provocante ma freddo. 
Era accompagnata da una bimba di circa cinque anni, che subito raggiunse Roland.

Celina, questo il nome della bimba, aveva lunghi capelli castani e occhi di un intenso blu, come quelli di Amelia. La bimba guardò un attimo Revent sorridendogli, nel suo vestito bianco e delicato, anche lei sembrava una principessa. 
Rra corsa ad abbracciare un ragazzo, che subito si era limitato ad accarezzarle la testa puntando gli intensi occhi grigi e chiari, in quelli neri del bianco.

Aster Rosestal era ammirato da tutti i cacciatori e oggetto, delle attenzioni di molte donne.
Conservava il perfetto retaggio del padre e la bellezza ammaliante di Lucinda.
 
Un purosangue discendente niente di meno, che dal'angelo Raziel. 
Come Amelia e Celina era nato dal matrimonio " legittimo" di Stephen Rosestal e Lucinda Kraine.

Mentre Evelyn e Roland erano figli illegittimi, nati dal unione di Stephen con una Strega.
Nonostante questo, i due stregoni erano molto legati ai fratelli, in particolare alla piccola Celina.

Proprio la bimba, stava guardando Revent, con un piglio di curiosità. 

Quando improvvisamente, si udì un boato e le fiamme avvolsero l'intera sala. 
La folla degli invitati, cominciò ad urlare e accalcarsi per uscire.
In quel' trambusto generale, nessuno aveva notato la figura vicino al entrata.

Era una donna, dai lunghi e leggermente mossi capelli neri e, occhi rosso sangue.
Un corpo dai fianchi stretti e il seno prepotente, che risaltava anche grazie al abito aderente e nero con dei lacci lungo la scollatura del seno e, che arrivava fino al inguine. 
Ai piedi, calzava un paio di alti stivali e al collo potava un collare di cuoio.

Revent fece da scudo a Evelyn con il suo corpo per poi guardare la donna, di certo era lei la responsabile di quel' casino.

Assicuratosi che Eve, non fosse ferita. 
Scattò a spade spianate verso la corvina. 
La sua velocità e le falciate realizzate dai fendenti delle sue spade, erano in grado perfino di tagliare il fuoco.
La donna ghignò osservando la tensione negli occhi del Crociato. 
Erano neri ma diversi da quelli del suo maestro.

Erano occhi decisi, seri e, volenterosi di compiere il loro dovere.
Occhi che Sabrina, questo il nome della demone, avrebbe volentieri fatto suoi.
 
Anche lei si mosse, prendendo il fioretto nero per poi scattare e incrociarlo con la spada di Revent.
La demone calciò via il ragazzo, colpendo la lama della spada e sbalzandolo indietro.
Poi scatto cercando di perforargli la spalla, ma Revent fu più veloce e le assestò un colpo dietro la nuca, e un fendente sul viso.
Sabrina urlò dal dolore, sentendo il sangue scorrere dalla ferita obliqua che il Crociato le aveva procurato.
Ringhiò ferocemente, per poi scatenare dozzine di orribili bambole contro il ragazzo.

Lui si destreggiò in modo superbo, facendo a fette qualsiasi bambola e fendendo l'aria con colpi decisi. 
Una di quelle orribili creature, stava per colpire Eve.

Quando una possente fiammata, riuscì ad evitare venisse ferita.
Revent si ritrovò a guardare Roland correre dalla sorella

Mentre dietro di lui, Amelia Rosestal frustava letteralmente alcune marionette che il fratello Aster faceva a pezzi con le daghe da mischia, che usava come armi.

Revent guardò verso Sabrina per poi scattare e incrociare una delle sue spade con i fili di lei. 
La donna gli trafisse la spalla e il sangue, spruzzò sporcandogli il volto.
Il Crociato emise un lieve ringhio per poi allontanandola con un calcio, guardarla scomparire in una nube di fumo nero.

Improvvisamente, mentre i Rosestal si erano riuniti in un angolo della stanza e, stavano discutendo della battaglia appena avvenuta. Le porte della villa si aprirono e quattro figure, sfilarono verso di loro.

La prima era più bassa delle altre, era una ragazza, una fata così si notava dal' inusuale aspetto.
Dai capelli color rosso intenso con ciocche color castano, erano raccolti in una alta coda di cavallo.
Gli occhi arancioni presentavano una pupilla a goccia ed erano luminosi e allegri. 

Sbatte le delicate e quasi trasparenti, ali da libellula di una dolce sfumatura verde. Le orecchie erano, appena un po a punta, il destro presentava un orecchino a pendente di color grigio.
Aveva la carnagione tendente al verde chiaro e, un sorriso luminoso.
- Revent!!! - 
Con un balzo, la ragazza che non doveva avere più di diciassette anni era saltata tra le braccia del bianco. 
Questo, le aveva pattato appena la testa sospirando, per poi rimettendola a terra guardare le altre tre figure.

Uno era un ragazzo, forse di uno o due anni in meno di Revent. Aveva un fisico allenato e la carnagione pallida ma non smorta e cadaverica.
I capelli, che erano molto lunghi erano neri, con dei riflessi verde scuro. Gli occhi, quasi nascosti dai capelli, erano dorati.
Era un licantropo e il suo nome era Rido.

Un altro ragazzo si era messo a parlare con i Rosestal, annotando quello che gli stava dicendo Amelia, su un quadernetto nero.
La pelle del ragazzo, era tendente al nero, gli occhi da gatto di un bel blu notte. 
Era elegante e un capotto copriva il resto dei vestiti. 
Una camicia bianca e un paio di pantaloni neri. Si passò una mano tra i capelli, sfiorandosi le corna da ariete rosse che svettavano tra di essi.

L'ultimo individuo, che stava scambiando parole con Aster Rosestal e che aveva di certo una posizione più alta, rispetto ai ragazzi.

Si chiamava Aleksey Rogue.
Età 30 anni molto alto e dal viso con lineamenti angelici ma duri e freddi. 
Imperturbabili occhi marroni e capelli rosso scuro quasi marrone. 
Una cicatrice a forma di X sulla guancia destra si notava bene, era il segno di una sua disattenzione in gioventù.
La carnagione era pallida con borse perenni sotto gli occhi, molto muscoloso ma magro.
I capelli lunghi e legati con un codino basso e aderente alla schiena erano quasi perfetti, se non per alcuni ciuffo che gli sfioravano gli occhi e, che si era spostato.
Indossava una camicia bianca e un pesante capotto nero che lascia aperto, essendo abituato al freddo. Pantaloni neri e stivali neri da neve alti.

Era un tipo scostante e taciturno. 
Tendeva a mostrarsi perfetto in ogni cosa e si arrabbiava se qualcuno, gli metteva qualcosa fuori posto.
- Quindi questa demonessa vi ha attaccati, capisco -.

Parlava con uno spiccato accento Russo e si era annotato tutto quello che era successo.
Alla fine, per proteggere i Rosestal si decise di lasciare alla villa Revent, come loro guardia del corpo.
***

Evelyn era nella stanza di Celina e stava seduta accanto al letto della bimba.
- E il principe e la principessa, vissero felici e contenti -
sorrise chiudendo il libro di favole, accarezzò la fronte della bimba, con una dolcezza tipica di una brava sorella maggiore.
- E poi? si sposano e hanno dei bambini? - domandò Celina, mentre a stento riusciva a contenere la curiosità.
Evelyn annuì e le sorrise, poi si alzò ma quando la bimba le prese la mano, si voltò.
- Mi canti al ninna nanna? - domandò la bimba.

Evelyn le accarezzò la guancia annuendo, poi cominciò a intonare le parole di una dolce canzone, che la madre era solita cantarle prima di dormire.
Canzone che riusciva sempre a calmare Celina e a farla dormire di un sonno sereno.

( link della canzone di Evelyn https://www.youtube.com/watch?v=OkcjpVcjaxA)

La voce melodiosa della ragazza, sparse l'armonia e la dolcezza di quel' momento. 
Risuonava delicata ma chiara, mentre cullava la piccola Celina che, lentamente si stava addormentando.

Le note e le parole di quel' soave canto, arrivarono alle orecchie di qualcuno.
Revent era appoggiato al muro con le braccia incrociate al petto. 
si era fermato ad ascoltare.

Era rimasto sorpreso sentendo la dolce e delicata ma vibrante voce di Evelyn. Tanto, che ne era attirato, rapito da quel canto e da lei.
La osservava di nascosto.

Il suo viso dolce e la tenerezza, con la quale cantava per la sorellina.
- Buona notte piccola mia -.

Quando Evelyn, dopo aver dato un ultimo bacio a Celina, uscì dalla stanza. Revent era ancora appoggiato al muro.
- Oh è scortese origliare - disse la principessa dei Rosestal con un lieve sorriso.

Revent spostò il peso della schiena, sollevandosi poi le fece un lieve inchino e sentendola ridacchiare, le sorrise appena.
- è mio dovere controllarvi, sono la vostra guardia del corpo - disse.
- Sorvegliarmi, non spiarmi - rispose Evelyn, mostrandosi però calma e posata, anche se sorrideva.

Era davvero stupenda. 
Sembrava una principessa di qualche libro per bambini o un angelo sceso dal cielo.
La carnagione era si pallida, ma non cadaverica. 
Sembrava d'argento o di madre perla. 
Aveva un corpo ancora acerbo ma con curve abbastanza evidenti, un seno generoso messo in risalto dal lungo abito nero ed elegante, terminava con una gonna in tulle ed era blu e viola.
Il corpetto erano nero con dei riflessi blu scuro, dietro presentava dei lacci che lo abbellivano.

I capelli della ragazza, erano lunghi e di un blu, tendente al nero scuro, molto elegante e che faceva risaltare di più i suoi occhi.

La ragazza accortasi degli sguardi di lui, arrossì lievemente ma qualche minuto dopo sospirò
Si era appoggiata alla ringhiera e guardava il cielo pieno di stelle.

- Nostra madre o meglio...La madre biologica di Celina e Aster e Amelia, è venuta a mancare quando lei aveva due anni -

Revent le si affiancò con le mani sulla ringhiera, guardando anche lui il cielo.
- Mi dispiace - disse appena.

Evelyn aveva lo sguardo triste eppure, esibiva un piccolo sorriso.
- Per noi è stato molto più facile. Lei ha passato davvero poco tempo con la madre e nostro padre. -

Revent le posò una mano sulla guancia, facendola voltare verso di se, la accarezzò delicatamente senza esitare e la guardò.
- ...Vi proteggerò io. Ti proteggerò io - disse lui serio ma deciso.

Lei arrossì lievemente e chinandosi in avanti, gli sfiorò con un lieve bacio la guancia.

Revent la guardò allontanarsi dopo avergli mostrato una riverenza elegante e un dolce sorriso.
Si appoggiò alla ringhiera, toccandosi lievemente la guancia, per poi fare un lieve sorriso.
  
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